Il giro del mondo in 80 giorni

Film 2021 | Animazione, Film per tutti 82 min.

Titolo originaleLe tour du monde en 80 jours
Anno2021
GenereAnimazione,
ProduzioneFrancia, Belgio
Durata82 minuti
Regia diSamuel Tourneux
Uscitagiovedì 9 settembre 2021
TagDa vedere 2021
DistribuzioneNotorious Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti
MYmonetro 3,13 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Samuel Tourneux. Un film Da vedere 2021 Titolo originale: Le tour du monde en 80 jours. Genere Animazione, - Francia, Belgio, 2021, durata 82 minuti. Uscita cinema giovedì 9 settembre 2021 distribuito da Notorious Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti - MYmonetro 3,13 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 7 settembre 2021

Da deserti in fiamme a giungle misteriose, da intrepide principesse a locuste adoratrici di vulcani, Passepartout scoprirà quanto vasto, meraviglioso e folle sia il mondo. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Lumiere Awards, In Italia al Box Office Il giro del mondo in 80 giorni ha incassato 1,5 milioni di euro .

Consigliato sì!
3,13/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,75
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Una spruzzata di colori brillanti e una divertente galleria di animali: divertimento e originalità non mancano.
Recensione di Marianna Cappi
mercoledì 8 settembre 2021
Recensione di Marianna Cappi
mercoledì 8 settembre 2021

La giovane scimmia Passepartout, chiusa nella sua cameretta, sogna il giorno in cui potrà avventurarsi, zaino in spalla, sulle orme del suo idolo, l’esploratore Juan Frog De Leon, detentore del record del giro del mondo nel più breve tempo possibile: novanta giorni. Nel mentre, però, vive in una terra popolata di gamberetti, dove l’avventura non ha spazio alcuno, almeno fino al giorno in cui arriva, in infradito su una tavola da surf, il ranocchio Phileas Frog. Simpatico e sbruffone, inseguito dal gerbillo femmina Fix, che lo accusa di aver rubato dieci milioni di vongoloni, Frog non trova di meglio per cavarsi d’impaccio che promettere di battere lo storico record circumnavigando il globo in soli ottanta giorni. È l’occasione che Passepartout aspettava da sempre, e per la quale vale persino la pena di scappare di casa.

Samuel Tourneux, francese, classe 1973, approda al primo film con una serie di successi alle spalle nel cortometraggio d’animazione e non solo (nel 2014 l’attrazione che ha creato per il parco di divertimenti Futuroscope, a nord di Poitiers, è stata premiata come la migliore al mondo) e mostra di avere le chiare e poco timore reverenziale.

Per prima cosa interviene sulla versione già esistente della sceneggiatura (e sul classico di Jules Verne) riscrivendo il personaggio di Passepartout: non più cameriere al seguito di un lord inglese e invece giovane di buone letture e grandi sogni, ostacolato da ciò che frena la marcia verso l’autonomia della maggior parte dei ragazzi di oggi, vale a dire una mamma iperprotettiva, per la quale non è mai ancora il momento giusto per far nulla, figuriamoci il giro del mondo.

Dopodiché è la volta di una spruzzata di colori brillanti e dell’invenzione di una galleria di animali, in stile Zootropolis, che non lascia delusi: che siano gli scorpioni che solcano il deserto sui loro chopper, o la principessa ranocchia Auda, aspirante pilota di aerei nella giungla, non c’è piccolo episodio che non diverta o manchi di originalità.

Completano il quadro un paio di battute metacinematografiche ben assestate (“le scene di ballo sono un cliché!”) e una deliziosa sequenza ripresa dal vivo e inserita nel film di animazione allo stesso modo in cui spesso le sequenze animate s’infilano a sorpresa nei film in live action. Surfando sulle piume di un gabbiano, il ranocchio imparerà a far pace con un padre ingombrante e il Monciccì scoprirà se stesso, nei panni di un promettente esploratore.


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FOCUS
FOCUS
martedì 12 ottobre 2021
Pino Farinotti

George Francis Train. Chi era costui si chiederanno in molti. In realtà è stato un uomo, un americano, decisamente importante. Un imprenditore geniale, nato nel 1829 e morto nel 1904. Fra le  sue iniziative l’organizzazione della linea di navi Clipper, che partiva da Capo Horn e arrivava a San Francisco dando impulso esponenziale a quel segmento di commercio. Dopo il mare si dedicò ai binari e inventò la Union Pacific Railroad, la compagnia ferroviaria che operava nella zona centro-occidentale degli USA. E opera ancora. Negli anni della guerra civile si trasferì in Inghilterra, dove, per non perdere l’abitudine, diede vita a una compagnia di tram. Nel 1870 divenne l’uomo più popolare d’America dopo aver viaggiato intorno al mondo. Tanto popolare da ottenere, due anni dopo, la candidatura a Presidente.  

Come può accadere che una vicenda, partita 150 anni dall’America del dopoguerra civile,  riesca ad approdare a Il giro del mondo in 80 giorni, film d’animazione, diretto da Samuel Tourneux, uscito quest’anno?  Può accadere, perché Jules Verne, il grande, visionario scrittore francese, fu talmente colpito dal personaggio Train da costruire su di lui il modello di Phileas Flogg, il flemmatico nobile inglese che per scommessa, nel 1872, riesce a fare il giro del mondo in ottanta giorni, secondo il romanzo omonimo. Ma non era soltanto il frenetico George Francis Train a ispirare Verne, era tutta l’epoca. Erano i progressi tecnologici di quegli anni, era la rivoluzione industriale che aveva tutto cambiato e accelerato: treni veloci, navi a vapore e poi il canale di Suez con tutti, gli enormi benefici che portò.   

Flogg, in compagnia del fedele Passepartout, viaggiando su piroscafi, treni, dorso d’elefante, palloni, slitte, golette, parte da Londra, raggiunge Suez passando da Brindisi, tocca Bombay, Calcutta, Hong Kong, Yokohama, San Francisco, New York, per rientrare a Londra stremato, ma nel tempo utile per vincere le ventimila sterline della scommessa. Il romanzo divenne un... superbestseller. Fa senz’altro parte della più bella formazione di tante generazioni. Come poteva il cinema ignorare una fonte così generosa.

Fa testo l’edizione del 1956 diretto da Michael Anderson, con David Niven. Film che fa parte della memoria del cinema quasi come il romanzo. Grande sforzo produttivo, cammei suggestivi a nobilitare e tutto il resto che funziona alla perfezione. Il tutto accreditato da ben 5 Oscar, compreso quello assoluto al titolo e quello alla rapinosa canzone composta da Victor Young. Citabile anche un remake del 2004, firmato da Frank Coraci, con Jackie Chan.

E così si arriva all’edizione di quest’anno che naturalmente può solo ispirarsi alla vicenda secondo le regole dell’animazione. Protagonista è la scimmietta Passepartout che chiusa nella sua stanza sogna di emulare l’impresa del suo idolo Juan Frog De Leon, primatista del giro del mondo in novanta giorni. Le difficoltà sono enormi, ma ad aiutarlo ecco palesarsi nientemeno che il vero Fileas Frog. I ruoli sono dunque capovolti. Ma il cinema, l’animazione soprattutto, può permettersi ogni licenza.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 14 settembre 2021
Matteo Mazza
Duels.it

In tempi costretti e chiusi è di buon auspicio la scelta di accendere i riflettori sull'avventura e il viaggio rivisitando in chiave contemporanea e animata un classico come il romanzo di Verne, già al centro di numerose operazioni di adattamento al cinema e in tv. Prendendo le necessarie distanze dalle versioni del 1956 (quella di Michael Anderson, più rispettosa del testo originale) e del 2004 (quella [...] Vai alla recensione »

domenica 12 settembre 2021
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

Non ci sono più il gentleman inglese e il suo servitore. Rispetto al romanzo di Jules Verne si è abbattuta infatti la differenza di classe. Phileas Fogg cambia il cognome e diventa Frog e si trasforma nel temerario e sbruffone ranocchio che arriva sulla tavola di surf nel villaggio dove abita Passepartout, che qui non è più al servizio del lord ma si è trasformato in una scimmietta che abita con una [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 settembre 2021
Stefano Giani
Il Giornale

Passepartout è una scimmietta curiosa con il mito di Juan Frog, ranocchio che ha girato il mondo. Quando s' imbatte in Phileas, figlio del celebre esploratore, decide di condividere con lui la scommessa di fare il tour del pianeta nei proverbiali ottanta giorni. In palio milioni di vongoloni, moneta corrente dell' isola selvaggia su cui lascia mammina, inseguito da una poliziotta senza scrupoli.

martedì 7 settembre 2021
Giulia Bona
Film TV

Lo scimmiotto Passepartout fantastica di esplorare terre ignote, ma la mamma iperapprensiva si assicura che il sogno rimanga ben chiuso nel cassetto. Difficile, però, resistere al richiamo dell'avventura, soprattutto quando il ranocchio Phileas Frog, esploratore e all'occorrenza ladruncolo, coinvolge il nostro timido eroe in una scommessa: compiere il giro del mondo in 80 giorni.

NEWS
TRAILER
venerdì 9 luglio 2021
 

Regia di Samuel Tourneux. Prossimamente al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
venerdì 18 giugno 2021
 

Regia di Samuel Tourneux. Da giovedì 16 settembre al cinema. Guarda il trailer »

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