L'amore perduto e ritrovato del celebre avventuriero italiano in una produzione ispirata ai nuovi modelli televisivi. Drammatico, Paesi Bassi, Belgio, Italia2024. Durata 108 Minuti.
Amsterdam, XVIII secolo: Lucia, cortigiana segnata dal vaiolo e mascherata, ritrova l'ex amante Casanova che, ignaro della sua identità, si innamora di nuovo di lei. Espandi ▽
A metà XVIII secolo, nella città di Amsterdam, l’italiana Lucia è una delle cortigiane più desiderate, bellissima e misteriosa per via di una maschera di pizzo che le vela sempre gli occhi. Cresciuta in Veneto, in gioventù Lucia è stata la prima amante di Giacomo Casanova, abbandonata dall’uomo poco prima delle nozze. Cosa potrebbe succedere, dunque, se Casanova, nel frattempo trasformatosi in un cinico donnaiolo, dovesse rincontrare Lucia, non riconoscerla e innamorarsi un’altra volta di lei? Tratto dal romanzo del 2003 “In Lucia’s Eyes” dello scrittore olandese Arthur Japin, il film drammatizza le parole del celebre avventuriero italiano contenute nelle sue celebri memorie e immagina un gioco di seduzione e reciproco svelamento. Il film del regista olandese Michiel Van Erp raccoglie tutti i luoghi comuni narrativi ed estetici del caso. Niente di nuovo, dunque, in questa ricostruzione del Settecento talvolta accurata ma in generale ispirata per ritmo ed estetica a modelli prettamente televisivi e fondata principalmente sul corpo dei suoi bellissimi interpreti. Recensione ❯
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Il racconto di un mondo antico osservato con grande attenzione e restituito con commovente naturalezza. Drammatico, Italia, Francia, Belgio2024. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tre sorelle, Lucia, Ada e Flavia: non più bambine, non ancora donne, nell'ultimo anno del conflitto mondiale, un unico sparo segna la fine della loro innocenza Espandi ▽
Lucia, Ada e Flavia sono le tre figlie femmine della famiglia Graziadei che ha contato dieci nascite, non tutte purtroppo andate a buon fine. Quando i Graziadei ospitano un soldato siciliano che ha disertato l’esercito si innesca una reazione a catena che l’unità famigliare dovrà gestire, e che si svilupperà lungo le quattro stagioni dell’ultimo anno di guerra.
Vermiglio è l’opera seconda di Maura Delpero e dà già prova di una sorprendente maturità espressiva che affonda le sue radici nel cinema di Ermanno Olmi, ma ancor di più in una realtà osservata con grande attenzione e restituita con commovente naturalezza.
Delpero e i suoi personaggi (si) raccontano con la calma e l’apparente semplicità di un tempo e uno schema di relazioni domestiche ben codificate dal costume sociale e dall’abitudine, ma sempre in procinto di aprire il fianco al nuovo, e non sempre al meglio. Agli spettatori riserva il privilegio di seguire passo passo il suo racconto, assaporandone il gusto e annusandone gli odori, godendosi la musicalità di un dialetto montanaro e i suoi vocaboli desueti, il calore di una tazza di latte fra due mani giunte o di tanti corpi giovani assembrati in una sola stanza e un letto, anche posizionandosi testa e piedi. Recensione ❯
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Un eccezionale film di animazione adatto a tutti. Un'universale ode alla solidarietà e alla cooperazione. Animazione, Belgio, Lettonia, Francia2024. Durata 84 Minuti.
Un gatto deve provare a superare la paura dell'acqua. Espandi ▽
In un mondo in cui gli esseri umani sembrano essere scomparsi, l'arrivo di un'inondazione costringe un gatto a mettersi in salvo su una barca, insieme a un variopinto gruppo di animali. Tra paesaggi di abbagliante bellezza e pericoli imprevisti, il viaggio farà capire a tutti che l'unione è la loro vera forza. Recensione ❯
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Natale 1985. Un devoto padre e commerciante di carbone, Bill Furlong, scopre sorprendenti segreti custoditi dal convento della sua città, insieme ad alcune sue scioccanti verità. Espandi ▽
Nel convento dove consegna il carbone, Bill vede come le suore trattano le ragazze che hanno “in cura”, e un giorno cerca di soccorrerne una, Sarah, che gli ricorda molto la madre scomparsa quando era bambino. Al primo snodo di una nuova fase della sua carriera, quella del post-Oppenheimer, il magnetico attore irlandese sfrutta un po’ di quella visibilità globale per aiutare una piccola opera di straordinaria intimità e ammirevole precisione della messa in scena. Non epopea di sopravvivenza attraverso gli anni per le vittime, né sguardo storico postumo sugli effetti della vicenda; la regia del belga Tim Mielants è un’essenziale parabola natalizia, che nella sua brevità coglie il profondo di un singolo istante: quello in cui una persona come tante si chiede se sia davvero possibile far finta di non vedere cosa accade nel convento in fondo alla strada del paese, in cui le ragazze sono tenute nascoste e trattate come prigioniere. Recensione ❯
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Un'opera attuale sulla difficoltà, o addirittura impossibilità, di un dialogo. Vincent Lindon sempre una garanzia. Drammatico, Belgio, Francia2024. Durata 110 Minuti.
Pierre, operaio nelle ferrovie, ha due figli uno dei quali, il maggiore, si avvicina a gruppi di estrema destra che rappresentano l'esatto contrario dei principi del padre. Espandi ▽
Pierre, ferroviere cinquantenne, alleva i suoi due figli da solo. Quando Louis, il più giovane, lascia casa per studiare alla Sorbona di Parigi, Fus, un po' più grande e non molto bravo negli studi, diventa sempre più riservato. Affascinato dalla violenza, si ritrova coinvolto in gruppi di estrema destra, antitesi dei valori di suo padre. Recensione ❯
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Un thriller incalzante sulla violenza maschile. Espandi ▽
Ellias Barnès è un celebre stilista francocanadese considerato "il nuovo principe della moda". Vive a Parigi ed è diventato il giovane direttore artistico della famosa maison Orsino. Dopo un attacco di panico legato alla sua sfilata di debutto nell'haute couture, Ellias riceve la notizia che il padre è morto. Il figlio non aveva più rapporti con quel padre rimasto in Canada, mentre anche la madre si era trasferita lontano dall'ex marito. Ma ora Ellias dovrà andare ad occuparsi di ciò che il tanto detestato defunto ha lasciato e delle sue spoglie mortali.
Legrand gestisce molto bene la tensione noir del film, che ha a che fare non solo con gli accadimenti effettivamente dark, ma anche con quel buio della mente che un padre scellerato è riuscito a creare in un figlio sensibile e gentile, un giovane uomo che fatica a dire di no ed è educato fino alla sottomissione, a dispetto del successo e dello sfogo creativo che è riuscito a creare nella sua seconda vita.
Il film è una sfida allo spettatore che va premiata per il coraggio con cui non spiega tutto e lascia senza risposta le domande che mette sul piatto, più indagine psicoanalitica che "giallo" dalle soluzioni nette (e facili). Ci costringe a domandarci se i nostri destini siano segnati, se esista davvero un libero arbitrio Recensione ❯
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Tableaux vivants di una guerra che è tutte le guerre insieme. Minervini si dimostra ancora una volta attentissimo a persone e luoghi. Drammatico, Italia, Belgio2024. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film di finzione, storico, in costume, che non sacrifica il realismo, l'immediatezza e l'intimità. Espandi ▽
Inverno, 1862. Da qualche parte nelle terre dell'Ovest, un manipolo di soldati nordisti deve perlustrare il territorio e resistere due settimane prima dell'arrivo della 'cavalleria'. In attesa di un nemico invisibile organizzano il campo e le guardie. Giovani volontari, che hanno sparato soltanto ai conigli, o soldati di lungo corso, che lucidano Colt e fucili, giocano a carte e si scambiano pensieri sulla guerra civile che dilania l'America. Come solo orizzonte un crinale dietro il quale riparare ed oltre il quale avanzare e interrogare il senso del loro arruolamento. Sono soli sulla terra, trafitti soltanto da un colpo di carabina, ed è subito neve.
Si fa domande Minervini e le risposte sono sempre magnifiche. Questa volta è un film di guerra come una preghiera, fondato sull'esperienza della durata, l'attenzione minuziosa alle persone e ai luoghi, la forza tellurica dei quadri, gli spazi vergini, l'assordante laconismo degli attori.
Assistiamo a una serie di tableaux vivants di una guerra che è tutte le guerre insieme, dove i soldati combattono per diventare uomini, forse eroi, sicuramente cadaveri. Il film prende piena misura del destino dell'individuo in mezzo a forze collettive. Minervini ci ricorda che qualche volta c'è più storia in un silenzio o in un guizzo di luce che in tutti i romanzi del mondo. Poi la neve cade sui volti levati, la morte è rimandata, la vita deve ancora arrivare. Recensione ❯
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La storia vera di una ragazza più veloce dei suoi traumi, un film-tributo a una figura simbolo di libertà e resistenza. Drammatico, Italia, Germania, Belgio2024. Durata 102 Minuti.
La storia di Samia racconta il coraggio di una giovane donna che sfida un regime brutale e lotta per la sua libertà e per il suo futuro. Espandi ▽
Samia è una bambina somala con il sogno di diventare la donna più veloce del suo paese. Ci riuscirà, grazie al sostegno di suo padre e del suo amico allenatore Ali, arrivando fino alle Olimpiadi di Pechino 2008. Nulla però sarà semplice, Samia dovrà lottare contro un Paese tormentato da fanatismo religioso e dalla guerriglia, e scoprirà che attraversare l'Europa purtroppo è un'impresa - per molti - impossibile.
Un film di grande impatto emotivo, che vede scontrare il sogno di una bambina con la ferocia della realtà. Non dirmi che hai paura prosegue là dove finisce Io Capitano di Garrone: c'è un adolescente in mare su un barcone anche qui, anche qui una nave italiana si avvicina. Solo che è troppo tardi, le prigioni libiche hanno messo a dura prova corpi e spiriti, sole, sete e stenti hanno fatto il resto. E un tuffo con l'utopia di salvezza può essere fatale.
Un film che senza la minima traccia di retorica si rivela commovente, possiede tutta la forza dirompente di una storia vera di coraggio e disobbedienza e ha il merito di ricordare la figura di una velocista dimenticata, la piccola Samia che non sapeva che sarebbe diventata un simbolo. E a suo modo un'eroina. Recensione ❯
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Un dramma toccante sulla lotta per la paternità e la resistenza in un Paese ostile, con un Romain Duris in stato di grazia. Drammatico, Francia, Belgio, Giappone, USA2024. Durata 98 Minuti.
Un film che racconta il Giappone di oggi da un punto di vista inusuale, in cui convivono luci e ombre. Espandi ▽
Jerome, detto Jay, è un tassista francese che vive a Tokyo, ma è soprattutto un padre separato che non vede l'ora di ritrovare sua figlia Lily. In Giappone la legge non prevede l'affido congiunto. Nel frattempo aiuta la sua amica Jessica, che si trova nella sua stessa situazione, a rivedere suo figlio. Ai genitori europei la burocrazia nipponica appare come una barriera insormontabile, bisogna ricorrere a metodi più empirici, più umani, solo così l'impossibile "caccia al tesoro" filiale può trasformarsi in una concreta opportunità di incontro.
È un commovente dramma sulla paternità e insieme un'opera di sottile denuncia sulla rigida legge nipponica in tema di affidamento, Ritrovarsi a Tokyo.
È un tema decisamente inedito, quello di cui sceglie di occuparsi Guillaume Senez, regista e cosceneggiatore di evidente sensibilità, che ci ha abituato a riflessioni sulla paternità ma anche sul senso di appartenenza. Con lo spessore umano che caratterizza le sue opere precedenti, finisce questa volta per firmare un'opera toccante e malinconica, un film sulla resistenza di un uomo, o meglio di un padre-coraggio. Recensione ❯
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Un dramedy musicale che racconta l'amore di una coppia che si spegne e lui si dà al crimine. Espandi ▽
Al tempo della memoria magnetica e del Vogue Peugeot, dei Cure e di Prince, Jacqueline e Clotaire si incontrano davanti alla scuola ed è subito amore, amour ouf. Non hanno niente in comune ma sono fatti l’uno per l’altra. A cavallo di un motorino avanzano a tutta velocità verso il tramonto, l’eclissi e l’ellissi carceraria, perché Clotaire si unisce a una rapina orchestrata dal boss locale, che ammira più del padre, e finisce in prigione per un omicidio che non ha mai commesso. Ne uscirà dieci anni dopo spezzato e con un chiodo fisso in testa: ritrovare Jackie, che ha scelto per sé un marito conformista e una vita nei ranghi. Sei anni dopo 7 uomini a mollo, commedia sincronizzata che metteva ‘in costume’ un team di uomini depressi, Gilles Lellouche ritorna con un grande ‘romanzo criminale’, forse troppo grande per lui. Un oggetto curioso e non identificato, un film sbagliato e chiassoso che ne contiene uno riuscito, immaginifico e audace. A immagine dei suoi amanti adolescenti, L’amour ouf si abbandona completamente all’amore e alla sua disfatta che lo rende improvvisamente commovente. Recensione ❯
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Due ragazzi si confrontona con i primi dubbi sulla sessualità. Espandi ▽
Il quattordicenne Elias si sente sempre più un solo nel suo villaggio. Quando incontra Alexander, il suo nuovo vicino coetaneo, Elias si confronta con lui sulla sua sessualità. Recensione ❯
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Sulle orme di Toy Story, un buddy movie animato sul valore dell'amicizia e sul potere dell'immaginazione. Animazione, Belgio, Francia, Spagna2024. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un'avventura sull'amicizia che mette al centro il potere dell'immaginazione e della creatività. Espandi ▽
Don è una marionetta stanca di fare sempre la stessa parte del buffone nel teatrino in cui vive. Decide allora di fuggire in cerca d'avventura nel Central Park di New York dove incontra per caso DJ Doggy Dog, un cane di peluche rapper distaccatosi pure lui dai suoi proprietari. I due hanno caratteri diversi - Don è sognatore e intrepido, mentre DJ Doggy Dog più pigro e insicuro - ma diventeranno amici inseparabili e compiranno grandi imprese grazie al potere dell'immaginazione, prima salvando un cucciolo di procione e poi sventando la minaccia di una coppia di ladri di giocattoli.
Pur senza brillare per originalità, il film d'animazione franco-belga intrattiene bambini e famiglie, e sottolinea l'importanza della fantasia e della condivisione.
Al centro del discorso c'è il nesso tra fantasia e condivisione, come già esplicitato nella citazione d'apertura di John Lennon («Un sogno che sogni da solo è solo un sogno. Un sogno che sogni con qualcuno è realtà»). Ed è in fondo lo stesso patto tra film e spettatori che sta alla base del cinema, e che è bene trasmettere ai più piccoli sin da subito. Recensione ❯
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Un giovane insegnante di lettere viene ingiustamente accusato di cattiva condotta sessuale da un'adolescente della sua classe. Deve affrontare le accuse mentre la situazione si trasforma in una spirale fuori controllo. Espandi ▽
Periferia di Parigi. Julien è un giovane professore di lettere che cerca di coinvolgere e appassionare i suoi studenti. Un giorno Leslie, una delle sue alunne che è molto chiusa, lo accusa di molestie sessuali. Il fratello della ragazza, che ha un carattere irascibile, lo minaccia e lo vuol far cacciare dalla scuola. Il preside non prende posizione nei suoi confronti. La situazione in classe diventa incandescente e Julien può contare solo sull'aiuto del suo compagno Walid. Ma anche nella loro coppia aumentano i momenti di tensione soprattutto perché con il passare dei giorni per Julien diventa sempre più difficile dimostrare la propria innocenza.
Il film analizza come gli equivoci soggettivi si trasformano in un violento 'j'accuse': una frase male interpretata o soprattutto un gesto (una sua alunna ha scritto "il prof. si è morso il labbro come in un film porno") possono infatti diventare letali. François Civil si butta anima e corpo nel ruolo di Julien e sono quei ruoli in cui l'attore può dimostrare in pieno il proprio talento.
La sceneggiatura riesce adeguatamente a mettere a fuoco i personaggi principali e le loro contraddizioni anche se poi con alcuni diventa eccessivamente manicheo. Recensione ❯
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Un'avventura con quattro sorelle che non hanno nulla in comune. Nulla, tranne il cognome Martini. Espandi ▽
Livi Martini ha tre sorelle: l'adolescente Tessa, la dodicenne Malea e la piccola Kenny, che comunica con il pesciolino argentato immaginario che tiene stretto nella sua manina. Accanto a loro, e agli occhi di mamma Ines, organizzatrice di eventi, e papà Corilanus, adorabile pasticcione con la mania del fai da te, Livi si sente invisibile. Quando Paul, un pinguino con il talento per la danza, viene catturato da due prestigiatori che vogliono esibirsi con lui a Las Vegas, le sorelle Martini (e Deniz) si imbarcheranno in un'avventura movimentata per cercare di riportarlo in salvo.
Paul - Un pinguino da salvare è una coproduzione italo-belga-tedesca che prende le mosse da un parco realmente esistente in Germania, il Wanyama, e si snoda fra fughe in bicicletta, campeggi al lago e "piccoli problemi di cuore".
Piacevolmente rassicurante, il film conserva un'ingenuità infantile senza trattare le sue protagoniste come sciocche e invita fratelli e sorelle a "restare uniti quando il gioco si fa duro", dando per acquisito che, al netto delle invenzioni drammaturgiche di una commedia per ragazzi, nella vita il gioco può farsi duro anche per i più giovani. Recensione ❯
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Un film introspettivo e fortemente attuale, che mostra come il silenzio possa diventare un'arma contro gli abusi. Drammatico, Belgio, Svezia2024. Durata 97 Minuti.
Una stella del tennis decide di non testimoniare contro il suo allenatore indagato. Espandi ▽
Julie è una giocatrice di tennis di talento, la più forte del suo club. Un giorno apprende della morte di una giocatrice e il suo allenatore finisce sotto indagine. Tutti le fanno domande e la incoraggiano a parlare, ma Julie decide di mantenere fino all'ultimo un silenzio assoluto sulla vicenda.
Un film introspettivo e fortemente attuale, che mostra come il silenzio possa diventare un'arma per scagliarsi contro gli abusi sessuali nel mondo dello sport.
Del film fuziona soprattutto il nobile intento di raccontare come non esista un tempo per denunciare, ognuno si prende il suo e fa quello che sente, specie le vittime di abuso costrette a fronteggiare una serie di traumi e di fantasmi. La denuncia allora, come sa bene Julie, rappresenta l'ultimo atto, quello estremo, quando si implode di silenzio e senso di ingiustizia, quando fare finta non basta, quando è troppo tardi per reagire ma si può ancora agire, provando a fare la cosa giusta. Per sé e per chi non ha avuto la forza di sopravvivere, come la compagna di squadra di Julie. Recensione ❯
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