Titolo internazionale | Samia |
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Germania, Belgio |
Durata | 102 minuti |
Al cinema | 52 sale cinematografiche |
Regia di | Yasemin Samdereli |
Attori | llham Mohamed Osman, Riyan Roble, Fathia Mohamed Absie, Amina Omar, Armaan Haggio Elmi Rashid Elmi, Waris Dirie, Fatah Ghedi, Mohamed Omar (II), Kaltuma Mohamed Abdi, Shukri Hassan. |
Uscita | giovedì 5 dicembre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Fandango |
MYmonetro | 3,29 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 29 novembre 2024
La storia di Samia racconta il coraggio di una giovane donna che sfida un regime brutale e lotta per la sua libertà e per il suo futuro. Non dirmi che hai paura è 13° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 5.866,00 e registrato 1.704 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Samia è una bambina somala con il sogno di diventare la donna più veloce del suo paese. Ci riuscirà, grazie al sostegno di suo padre e del suo amico allenatore Ali, arrivando fino alle Olimpiadi di Pechino 2008. Nulla però sarà semplice, Samia dovrà lottare contro un Paese tormentato da fanatismo religioso e dalla guerriglia, e scoprirà che attraversare l'Europa purtroppo è un'impresa - per molti - impossibile.
Un film di grande impatto emotivo, che vede scontrare il sogno di una bambina con la ferocia della realtà.
È Non dirmi che hai paura, incentrato sulla storia vera di Samia Yusuf Omar, che nel 2008 a soli 17 anni rappresenta la Somalia ai Giochi Olimpici di Pechino, correndo senza velo.
Tratto dal romanzo di Giuseppe Catozzella, Premio Strega Giovani 2014, e adattato sul grande schermo da Yasemin Samdereli in collaborazione con Deka Mohamed Osman racconta l'impresa di una giovane atleta osteggiata da chi è al potere nel suo paese, come Tatami. Ma prima ancora una bambina che cresce con il desiderio di coronare il suo sogno di voler diventare la donna più veloce del suo Paese. Una Somalia devastata dai divieti e dalle rappresaglie degli estremisti, in cui le donne vengono mal viste, anche quando hanno talento e, come Samia, riportano a casa medaglie olimpiche. A sostenerla ci pensa la sua famiglia, in particolare suo padre, che le dà l'insegnamento del titolo, non avere paura di inseguire il proprio sogno a ogni costo.
È quello che farà Samia, arrivando fino ai Giochi Olimpici in Cina, ma trovando poi la morte nel Mediterraneo, dopo un viaggio disperato per raggiungere l'Europa. Viaggio che la regia sceglie di raccontare in tutta la sua crudezza, con stile documentaristico, asciutto e rigoroso, lo stesso con cui racconta la dimensione tribale, calda e intima della famiglia, mentre fuori dalle mura domestiche infuriano guerriglia e continue esplosioni.
Come in Lola corre, la protagonista corre spesso durante il film, ma qui le condizioni sono ben diverse e la sua corsa proibita diventa metafora politica di resistenza, disobbedienza e autodeterminazione. Non dirmi che hai paura prosegue là dove finisce Io Capitano di Garrone: c'è un adolescente in mare su un barcone anche qui, anche qui una nave italiana si avvicina. Solo che è troppo tardi, le prigioni libiche hanno messo a dura prova corpi e spiriti, sole, sete e stenti hanno fatto il resto. E un tuffo con l'utopia di salvezza può essere fatale.
Un film che senza la minima traccia di retorica si rivela commovente, possiede tutta la forza dirompente di una storia vera di coraggio e disobbedienza e ha il merito di ricordare la figura di una velocista dimenticata, la piccola Samia che non sapeva che sarebbe diventata un simbolo. E a suo modo un'eroina.
Un film dalla scrittura delicata, nonstante i temi trattati, che ha da dire molto a tutti. A volte leggero e divertente.Assolutamente da vedere
Samia è in fuga verso l'Europa. Attraverso lunghi flashback conosciamo tutta la sua storia, da quando, ancora bambina in Somalia, aveva deciso che correre sarebbe stata la sua vita. Nonostante difficoltà politiche e sociali di ogni tipo, nel 2008 riesce a partecipare alle Olimpiadi di Pechino. Poi sogna di andare a quelle di Londra del 2012, ma per farlo deve fuggire dal suo paese, attraverso la Libia [...] Vai alla recensione »
Non dirmi che hai paura è un film che celebra la resilienza e la speranza, raccontando la straordinaria storia di Samia Yusuf Omar. Una ragazza che corre, non solo per passione, ma per sopravvivere. Dalle strade polverose della Somalia alle luci delle Olimpiadi, Samia incarna la determinazione di chi insegue un sogno nonostante le avversità. Non corre da sola: a sostenerla c'è la famiglia che crede [...] Vai alla recensione »
Racconta Yasemin Samdereli di avere tenuto il progetto di questo film nel cuore per almeno sei anni: «Non ho lottato così tanto e così a lungo dopo il primo film, Almanya - La mia famiglia va in Germania per niente altro» scrive nelle note di regia. Ma Non dirmi che hai paura aveva qualcosa di speciale, a cominciare dalla storia di cui parla, che è quella di Samia Yusuf Omar, la giovane atleta somala [...] Vai alla recensione »
A tredici anni di distanza da Almanya - La mia famiglia va in Germania, Yasemin Samdereli torna dietro la macchina da presa con un'ulteriore opera che affronta con sensibilità e grande intensità narrativa il tema della migrazione. Basato sull'omonimo romanzo di Giuseppe Catozzella, vincitore del Premio Strega Giovani 2014, Non dirmi che hai paura racconta la vera e incredibile storia di Samia Yusuf [...] Vai alla recensione »
Il colpo di pistola su cui si apre Non dirmi che hai paura è quello che nel 2008 inaugura la gara dei 200 metri alle Olimpiadi di Pechino. Subito dopo il nero e i titoli di testa, però, c'è una corsa ben diversa ad attendere Samia (Ilham Mohamed Osman): cresciuta col sogno di Mo Farah nella Somalia post generale Barre, in una Mogadiscio lacerata dal conflitto civile, dovrà andare più veloce dei trafficanti, [...] Vai alla recensione »
All'origine di Non dirmi che hai paura (in concorso alla 22a edizione di Alice nella Città, già Menzione Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival 2024) c'è il romanzo di Giuseppe Catozzella, Premio Strega Giovani nel 2014 che ha venduto mezzo milione di copie in Italia e più di 800.000 nel mondo. Ma dietro il libro, che era scritto in prima persona proprio con l'obiettivo di restituire l'esperienza [...] Vai alla recensione »