Titolo originale | We Live in Time |
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna, Francia |
Durata | 107 minuti |
Regia di | John Crowley |
Attori | Florence Pugh, Andrew Garfield, Adam James, Aoife Hinds, Gianni Calchetti Marama Corlett, Grace Molony, Nikhil Parmar, Heather Craney, João Soares Dos Reis. |
Uscita | giovedì 6 febbraio 2025 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 13 novembre 2024
Il racconto di una coppia nell'arco di dieci anni, dai momenti più alti a quelli più bassi. Al Box Office Usa We Live in Time - Tutto il tempo che abbiamo ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 24,7 milioni di dollari e 226 mila dollari nel primo weekend.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Si incontrano in un ospedale. Lui è Tobias Durand, lavora per la fabbrica di cereali Weetabix e si trova in strada di sera in accappatoio alla ricerca di una penna per firmare le carte del divorzio. Lei è Almut Brühl, un ex-pattinatrice ora chef in ascesa che l'ha investito. Tra loro nasce una forte attrazione e dopo poco vanno a vivere insieme. Da lì parte la loro storia che attraversa circa dieci anni, tra alti e bassi, momenti di grande felicità culminati con la nascita della figlia ad altri tragici quando Almut scopre di avere un cancro e deve scegliere un trattamento che può allungarle la vita ma farla soffrire di più oppure sfruttare al meglio il tempo che le rimane.
Tutto nasce per caso. Oppure no. Una matita che si spezza, un' auto incastrata tra altre due, date di momenti importanti che finiscono per coincidere. We Live in Time non è solo un melodramma sulla malattia, o almeno non soltanto.
Rispetto a Voglia di tenerezza, segue un percorso meno classico e non lineare da un punto di vista narrativo. Per questo passato e presente si alternano per mettere a fuoco la vita della coppia tra incomprensioni (la reazione di Almut quando Tobias le ha chiesto di sposarlo) a frammenti di felicità, dai momenti sulla giostra fino alla scena, la più coinvolgente ma anche frenetica, irresistibile di tutto il film, del parto nella stazione di servizio con la porta del bagno bloccata. John Crowley segue i suoi protagonisti nel corso del tempo come aveva già fatto con Il cardellino ed Boy A che è stato anche il primo ruolo da protagonista per Andrew Garfield. L'attore statunitense in We Live in Time trova un'intesa perfetta con Florence Pugh. Sono loro i principali punti di forza di un film caratterizzato da una drammaturgia solida, quasi di stampo teatrale nei dialoghi della sceneggiatura di Nick Payne che trova a sua volta un magnifico contrasto con un cinema che prova a immortalare la fuggevolezza del tempo.
Forse lo stesso tipo di struttura, con altri attori, non avrebbe retto allo stesso modo. Sia Garfield sia Pugh li rendono aderenti alla realtà, lasciano avvertire quello che provano anche con un solo sguardo come nella prima reazione di entrambi davanti al responso della dottoressa, oppure mettono in evidenza anche le tensioni nascoste della coppia che emergono, per esempio, dopo che Tobias ha visto il filmato della gara di pattinaggio di Almut. Ci sono però anche toccanti momenti di istintiva intimità quando lui le taglia i capelli. Oppure tutte le scene in cucina, come la preparazione e la gara internazionale di cucina del Bocuse d'or che sembrano uscite da The Bear e alterano nuovamente gli equilibri tra i due personaggi perché Almut inizialmente aveva tenuto all'oscuro Tobias che avrebbe partecipato alla competizione. We Live in Time cammina sospeso, potrebbe cadere da un momento all'altro, diventare troppo sentimentale oppure al contrario cercare un taglio più brillante. Trova invece un miracoloso equilibrio proprio perché riesce a intrecciare insieme due diagnosi di cancro, una storia d'amore, la nascita di una figlia nello stesso film. Il cineasta si mette principalmente al servizio della storia e dei suoi attori ed è per questo che la sua regia è così trasparente a quella tradizionale di Brooklyn. In quel caso mostrava una faccia del 'sogno americano', qui invece le pagine della vita di una coppia. Come i protagonisti, We Live in Time coglie l'attimo. Ogni piano su di loro (insieme o da soli) cattura il momento di felicità o disperazione. Non c'è mai un esito scontato come nei drammi sulla malattia, anche quello bellissimo di James L. Brooks con Debra Winger e Shirley MacLaine. Il destino di Tobias e Almut può cambiare da un momento all'altro prima del finale. Il vissuto e la sua rappresentazione sono la stessa cosa. In We Live in Time, tra il cinema e la vita non c'è più nessuna distanza.
Arriva dal teatro, Nick Payne, lo sceneggiatore di We Live in Time - Tutto il tempo che abbiamo (nel curriculum anche L'altra metà della storia, adattamento del romanzo Il senso della fine di Julian Barnes: dato da ricordare), e sarebbe interessante vedere la sua storia sul palcoscenico. A volte sembra proprio una pièce in cui i protagonisti si muovono fluidamente nel tempo e nello spazio restando [...] Vai alla recensione »
Una cucina al lavoro, come in The Bear. Il ritmo accelerato, la colonna sonora incalzante. Ai fornelli c'è Almut (Florence Pugh), giovane chef fusion in ascesa sulla scena inglese. Ha una figlia, un fidanzato, Tobias (Andrew Garfield) che ama, ma ha anche una grave malattia con cui confrontarsi. E proprio quel male irrompe improvvisamente nella scena e turba l'equilibrio della cucina e del film stesso. Il [...] Vai alla recensione »