We Live in Time - Tutto il tempo che abbiamo |
|
||||||||||
Un film di John Crowley.
Con Florence Pugh, Andrew Garfield, Adam James, Aoife Hinds.
continua»
Titolo originale We Live in Time.
Drammatico,
durata 107 min.
- Gran Bretagna, Francia 2024.
- Lucky Red
uscita giovedì 6 febbraio 2025.
MYMONETRO
We Live in Time - Tutto il tempo che abbiamo ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|||||||||||
|
|||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La morte di Ivan Illich
di cardclauFeedback: 14682 | altri commenti e recensioni di cardclau |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
sabato 15 febbraio 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ci sono molti modi per raffigurare la lotta con la morte, più o meno cruenti, terrorizzanti, pacificatori. “Misterioso paese da cui nessun viandante ha mai fatto ritorno” dice Shakespeare. Forse quello che mi è piaciuto di più è la partita a scacchi che il cavaliere intrattiene con l’oscuro Signore nel Settimo Sigillo di Bergman, che non solo gli permette il tempo di riflettere sull’argomento, ma anche di abbandonare il sé a favore del tutto. Nel film We live in time di John Crowley, per certi versi simile al Voglio mangiare il tuo pancreas del giapponese Shin'ichirô Ushijima, la malattia, e nel Settimo Sigillo, la pestilenza, allo spettatore (come al regista) viene risparmiata la visione della fase terminale quando la malattia vittoriosa sull’individuo, lo “cancella”. Come pure viene risparmiato, come nella La stanza accanto di Pedro Almodóvar o C’est bien passé (forse un po’ meno bene), di François Ozon, quando il morituro decide, se non privo di risorse economiche, di anticipare la morte stessa, prendendola in contropiede. In tutti i film di questo genere, al di là della ineluttabilità della condanna, c’è un aspetto che ritengo assai prezioso: che di fronte alla morte ci può essere un risveglio, un rafforzamento, della consapevolezza del significato delle relazioni umane, con la risoluzione dell’angoscia scotomizzata, e un abbandono del sé a favore dell’insieme. D’altro canto rimane il lutto di chi rimane, spesso per niente indolore, difficilissimo da vivere e da condividere, se non ingannandolo o banalizzandolo. Che non vediamo, o che non vogliamo vedere. Perché nella nostra società non c’è posto per la morte.
[+] lascia un commento a cardclau »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di cardclau:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti | Articoli & News | Multimedia | Shop & Showtime |
Link esterni
|