Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Francia, Svizzera |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Silvio Soldini |
Attori | Valeria Golino, Adriano Giannini, Arianna Scommegna, Laura Adriani, Anna Ferzetti Andrea Pennacchi, Beniamino Marcone, Mattia Sbragia, Valentina Carnelutti, Giuseppe Cederna, Roberto De Francesco, Angela Ciaburri, Lorenzo Terenzi, Rossana Mortara, Italo Amerighi, Alessandro Minati, Giorgia Ciotola, Laura Nardi (II), Maria Cristina Mastrangeli, Irene Vannelli, Vito Mancusi, Rita De Donato, Aglaia Mora, Pierpaolo Tesoro, Habubur Rahaman, Alice Ferranti, Giuseppe Vaccaro, Marco Corazza, Alfonso Somma, Marco Nobili, Massimo De Santis, Simona Senzacqua, Marco Frezza, Tommaso Petralia, Valerio Petralia, Gianluca Valente. |
Uscita | venerdì 8 settembre 2017 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Videa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,09 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 8 maggio 2023
Un pubblicitario in carriera si innamora di una donna non vedente molto combattiva. Tra i due scoppia una passione inaspettata. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Il colore nascosto delle cose ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 1,3 milioni di euro e 440 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Teo è un creativo che lavora presso un'importante agenzia di pubblicità. Ha una relazione con Greta ma non disdegna attenzioni anche nei confronti di un'altra donna. Il suo incontro con Emma, che ha perso la vista in giovane età, ha un matrimonio alle spalle e lavora come osteopata, cambia il suo modo di rapportarsi con l'altro sesso. Allo slancio iniziale debbono però far seguito scelte che non sempre è facile adottare.
Silvio Soldini ha iniziato il suo viaggio nel mondo dei non vedenti con il documentario Per altri occhi in cui seguiva alcuni di loro nella vita quotidiana per poi accompagnare l'unico scultore non vedente italiano, Felice Tagliaferri, in un workshop in India presso un istituto che integra normodotati e disabili.
Ancora una volta, come è ormai cifra stilistica e segno costante di sensibilità del suo cinema, Soldini prende le mosse dalla realtà e dalla vita di tutti i giorni per scrivere (con la fedele Doriana Leondeff e Davide Lantieri) e dirigere i propri film. Il non vedente al cinema è spesso utilizzato con finalità 'altre' rispetto all'analisi del suo vissuto. Può essere il saggio che 'vede' ciò che gli altri non vedono, il superdotato sensoriale, avendone perduto uno e sviluppando gli altri, oppure il soggetto verso cui provare una più o meno malcelata pietà. Quella, per intendersi, che fino a pochi decenni fa associava al termine cieco l'aggettivazione 'povero'. Soldini sa bene che non è così e il film non ha la benché minima incertezza nel portare sulla scena una non vedente e una ipovedente (l'amica Patti) che interagiscono con il mondo che le circonda esattamente come i non vedenti fanno nelle loro vite.
È doppiamente interessante che il film si apra nel buio totale. Teo ed alcuni amici hanno deciso di fare l'esperienza di "Dialogo nel buio" (presente a Roma e a Milano) in cui si viene guidati in un percorso totalmente privo di qualsiasi fonte luminosa e chi accompagna e suggerisce esperienze con gli altri 4 sensi, è una persona che non ci vede. La situazione si ribalta perché è chi normalmente vede che abbisogna di aiuto ed è quanto accadrà a Teo che al momento ancora non sa che il caso (ammesso che il caso esista) gli farà rincontrare Emma che era stata la sua guida.
Teo ci vede, fa un lavoro in cui l'elemento visivo o la sua evocazione sono fondamentali, ma la sua vita sembra avere bisogno di una messa a fuoco sia nel confronti di un passato familiare complesso sia nell'ambito delle relazioni uomo/donna. Emma, che non è nata priva della vista, non ha dimenticato i volti e i colori che ha conosciuto nel passato così come non nega la propria disabilità ma non la affoga nel auto compatimento ed è in grado di affrontare un rapporto con la maturità che ciò che ha vissuto le ha consentito di sviluppare.
La sensibilità di Soldini (che si concede anche un'apparizione alla Hitchcock) nei confronti del tema si rivela ulteriormente nel personaggio di Nadia. La studentessa, che va a ripetizioni di francese da Emma, vive il tormento della cecità rifiutandosi di cercare quell'autonomia che vorrebbe ma che, al contempo, teme. In una scena solo apparentemente secondaria del film sua madre la osserva, sfocata, da non troppa distanza soffrendo in silenzio per quella figlia che non riesce a risolvere il proprio conflitto interiore. Soldini, ancora una volta, si dimostra in grado di cogliere in sintesi, con pochi tocchi essenziali, la complessità di diverse condizioni esistenziali a cui dedica uno sguardo in cui non manca mai la partecipazione.
IL COLORE NASCOSTO DELLE COSE disponibile in DVD o BluRay |
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I suoi primi quaranta anni Matteo, Teo per gli amici, li ha vissuti in modo piuttosto superficiale, senza mai porsi particolari problematiche esistenziali. Lavora come pubblicitario, ha sempre trascurato i propri parenti e ha un debole per le donne. Si, e' vero, ha una fidanzata ufficiale, ma Teo e' irrimediabilmente attratto dal gentil sesso, gli piace collezionare ragazze per il [...] Vai alla recensione »
Il film di Soldini piace e piacerà perché scorre senza traumi, fluido e piacevole, equilibrato e tenero. Qua e là ti strapperà qualche risata, perché le due amiche ipovedenti sono donne intelligenti e autoironiche e riescono con la loro empatia a consentire a Teo di affacciarsi al loro mondo. La disabilità è vissuta dalle tre donne che ne sono affette [...] Vai alla recensione »
Con una grande sensibilità il regista inquadra perfettamente lo stato d'animo di una non vedente,libera spigliata ma inesorabilmente consapevole delle barriere che si contrappongono nella socialità della vita . Emma così si chiama non pretende nulla,vuole solo essere se stessa in un ambiente umano ancora retrogrado e consapevolmente incapace di comprende chi nella vita viene [...] Vai alla recensione »
Lo dico subito, così metto le cose in chiaro: questo film non è male, ma neanche vale più di tanto. Se regge il merito va tutto alla bravura di Adriano Giannini e soprattutto della straordinariamente brava Valeria Golino. Per il resto, direi che la cecità è sì giocata come un handycapp (lo è eccome!) nel rapporto amoroso fra i due, ma non incide in maniera [...] Vai alla recensione »
Il film inizia con Emma e Teo che escono da un ambiente buio e ovattato dopo un percorso sensoriale fatto di suoni, odori, percezioni tattili come nel Teatro de Los Sentidos di Vargas. Ma la bella e sensuale Emma che ha appena condotto l’attività, non torna alla luce: è una giovane donna cieca che lavora come osteopata e conduce una vita piena di interessi muovendosi risoluta e [...] Vai alla recensione »
Teo è un creativo pubblicitario quarantenne, è fidanzato con Greta e si concede diverse avventure con altre donne. Viene da una storia famigliare difficile e forse per questo fatica ad impegnarsi nelle relazioni e mantiene un profilo superficiale nelle cose della vita. Quando incontra Emma, osteopata non vedente, si trova ad affrontare situazioni nuove che lo mettono alla prova e che [...] Vai alla recensione »
Affascinante e talentuoso pubblicitario in carriera, Teo ama scherzare con tutti e non si fa avvicinare da alcuno: ha una fidanzata che vorrebbe convivere, “un’amica di letto” a cui fare visita di tanto in tanto e un robottino aspirapolvere ad attenderlo al rientro dal lavoro. Senza volerlo, l’incontro e l’attrazione per Emma, osteopata non vendente, fragile e allo stesso [...] Vai alla recensione »
Con questo film Silvio Soldini fa vibrare le corde dell'anima grazie a due talentuosi attori come Adriano Giannini e Valeria Golino. Il tema della disabilità visiva viene descritto con diverse sfumature, come tanti sono i colori delle cose, delle situazioni, degli stati d'animo e anche di ciò che non si vede, e così si va dal coraggio di Emma (Valeria Golino) che rimane [...] Vai alla recensione »
Devo premettere che Silvio Soldini è uno dei miei autori italiani preferiti. Ha fatto vari buoni film, ma a me è piaciuto moltissimo Brucio nel vento del 2002, tratto da un romanzo dell’ungherese Ágota Kristóf, che ho trovato un po’ truffautiano nello spirito. Questa capacità di inserire l’elemento del sogno e di dare spazio alla fantasia all’intern [...] Vai alla recensione »
La trama del film è alquanto retorica. "La cieca" fa luce finalmente nell'anima di un lui affascinante e modaiolo che consuma i giorni tra il lavoro creativo e l'altrettanta creatività nello giostrarsi tra vari incontri, giocati tutti all'insegna della superficialità e del sesso. E lo redime, mette ordine in quelle varie trame erotiche [...] Vai alla recensione »
All’ultimo Festival di Venezia erano presenti anche alcuni film italiani con risultati a dir poco sconfortanti: siamo alle solite, pur di scimmiottare i mostri classici neorealisti del nostro cinema, si gettano nel grande schermo tante carte con l’intento di stupire soprattutto la critica e, siccome non possiamo competere con le produzioni d’oltre alpe, allora cerchiamo [...] Vai alla recensione »
Ritorna sugli schermi cinematografici italiani il regista Silvio Soldini con "Il Colore Nascosto delle cose", una storia d'amore tra due individui diametralmente all'opposto come situazioni. La coppia, interpretata da Valeria Golino e Adriano Giannini, si incontra per caso: lei è una osteopata cieca, con un matrimonio fallito alle spalle ma una donna piena di interessi [...] Vai alla recensione »
Per una persona non vedente il bastone pieghevole bianco rappresenta l'autonomia, la capacità di muoversi e, quindi, di ampliare l'area a lei accessibile. Imparare a usarlo, avere fiducia in se stessi è un passaggio importante ma non facile. Soldini usa questo bastone come metafora della vita: devi imparare a conoscerla, avere fiducia e rischiare.
Pur essendo girato con la necessaria sensibilità non ravviso nella storia segni di particolare originalità o interesse. Più che i problemi della protagonista non vedente che sembra aver accettato con il necessario equilibrio la propria condizione /peraltro sarebbe interessante sapere se è nata o se è divnetata non vedente a seguito di [...] Vai alla recensione »
Inizio elencando gli aspetti che più ho gradito del film, ovvero la fotografia onesta e contemporanea (seppure sia un film del 2017) e l'interpretazione quasi sempre credibile e coinvolgente della Golino. Per me il problema è tutto il resto, ovvero mi sembra l'ennesimo film italiano che normalizza l'amore tossico, immaturo e narcisistico.
Apprezzavo la Golino come attrice, ma in questo film ha raggiunto nuove vette di bravura. Ha interpretato una cieca con la naturalezza..... di una cieca. E diciamo anche che a 52 anni si può permettere di interpretare tranquillamente una quarantenne, senza botulini o fotoshop. Mi è piaciuto poi il ritratto dello scopatore italiano medio (una volta si sarebbe detto dongiovanni), un azzeccatiss [...] Vai alla recensione »
Una piccolo film coinvolgente, verosimile ed intellettualmente onesto, nel solco del repertorio del valido regista milanese. La sicura interpretazione della Golino contribuisce a girare a largo dal pietismo e pure Giannini non sfigura.
Con una grande sensibilità il regista inquadra perfettamente lo stato d'animo di una non vedente,libera spigliata ma inesorabilmente consapevole delle barriere che si contrappongono nella socialità della vita . Emma così si chiama non pretende nulla,vuole solo essere se stessa in un ambiente umano ancora retrogrado e consapevolmente incapace di comprende chi nella vita viene [...] Vai alla recensione »
La sfida che ha cercato Silvio Soldini - maturata dopo aver realizzato il documentario Per altri occhi - era quella di raccontare un personaggio non vedente, la sua relazione con se stesso e con il mondo, senza cadere negli stereotipi. Soprattutto quello della compassione. Voleva fare un film che raccontasse in modo vero una donna la cui vita è condizionata dall'aver perso la vista, ma la cui vita [...] Vai alla recensione »
«Se l'amore è cieco, cupido può essere ipovedente». Sta in questa frase, buffa, leggera, ma in qualche modo anche imbarazzante perché detta da un'autentica ipovedente (interpretata da Arianna Scommegna) che parla dell'ipotetico amore della sua amica, cieca, il senso ultimo del nuovo film di Silvio Soldini, Il colore nascosto delle cose, fresco di presentazione veneziana, fuori concorso.