Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Jasmine Trinca |
Attori | Alba Rohrwacher, Maayane Conti, Giovanna Ralli, Umberto Orsini, Dario Cantarelli Valentina Cervi, Valeria Golino, Giuseppe Cederna. |
Uscita | mercoledì 1 giugno 2022 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,53 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 31 maggio 2022
Una bambina ama sua madre, ma sua madre ama Marcel, il suo cane. Un evento imprevedibile le porterà in viaggio, avvicinandole e svelando loro, oltre ogni dolore, le vie grandi e segrete dell'amore. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Marcel! ha incassato 39,7 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Una madre e una figlia e un cane. La madre è un'artista di strada che mette in scena con successo il suo stretto rapporto con l'animale fatto di timore di perdita unito a grande sensibilità reciproca. La figlia osserva sentendosi non altrettanto considerata. Vive con i nonni anziani e, suonando il sax, cerca di ottenere la tanto agognata approvazione materna.
Alla sua opera prima Jasmine Trinca affronta con la consapevolezza di chi conosce la storia del cinema un tema molto personale in equilibrio tra favola e realtà.
Quando un autore si trova ad affrontare il suo primo lungometraggio, se lo è nell'intimo non lavora su commissione e non accetta compromessi. Jasmine Trinca si rivela tale realizzando un film che non strizza l'occhio al box office trasfigurando un reale rapporto Jasmine/genitrice offrendogli un contesto di dolorosa astrazione. Tutto grazie alla straordinaria interpretazione della giovanissima Maayane Conti, che ha nello sguardo un sofferente e divorante bisogno di riconoscimento, e ad un'Alba Rohrwacher che riesce a dare alla madre tutte le sfumature di un'artista per cui la vita deve tutto all'arte, riuscendo ad essere quasi inconsapevolmente anaffettiva se non nei confronti di Marcel, un cane che siede a tavola e di cui invece si preoccupa non tanto come partner degli spettacoli di strada ma proprio come un figlio. Jasmine Trinca elabora così il proprio vissuto mostrando però quanto ami e conosca il mezzo con cui decide di narrare. Passata dall'altra parte della camera non solo omaggia le opere di maestri come Fellini e Chaplin ma ci ricorda l'enorme patrimonio di attori che il cinema italiano ha avuto e ha (anche se spesso se lo dimentica salvo recuperarlo nei 'coccodrilli'). Ecco allora due colonne come Giovanna Ralli e Umberto Orsini a cui viene chiesto di interpretare gli affettuosi nonni della bambina e che realizzano, con la leggerezza che solo i grandi attori possiedono, la scena della scuola di ballo. Se l'una vive nel ricordo di qualcuno che non c'è più l'altro si rifugia in solitari con le carte. A loro si aggiunge, ad offrire un elemento di surreale presenza, Dario Cantarelli che, già presente in molti film di Nanni Moretti, era nel cast de La stanza del figlio che fece conoscere (ed apprezzare sin dal suo esordio) Jasmine al grande pubblico. È come se l'attrice nel momento in cui dirige la sua 'opera prima' (dopo aver dato buona prova di sé nel cortometraggio Being my Mom) avesse bisogno di avere vicino sia chi esordisce, Maayane, sia chi invece le offre la solidità di una carriera riconosciuta e riconoscibile. Con in più un cameo role tutto da scoprire. In questo film di presenze/assenze, in cui quella della madre risulta dominante, il loro esserci permette a Jasmine Trinca di muovere le sue dita di regista all'esordio con la stessa partecipe perizia di quella della sua giovane protagonista sui tasti del sassofono che utilizza come strumento di comunicazione. Il sax di Jasmine è un film che saprà parlare agli spettatori che amano un cinema che sa trasformare il dolore in ricercata raffinatezza.
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Diretta filiazione di un suo corto di qualche anno fa, Marcel! è il primo lungometraggio diretto da Jasmine Trinca, una delle nostre attrici di maggior prestigio in Europa (il film è stato presentato a Cannes fuori concorso, mentre lei era in giuria). Nasce da un'esigenza intima, dalla voglia di condividere un mondo personale, fatto di atmosfere più che di eventi Siamo a Roma, in una Garbatella mostrata [...] Vai alla recensione »
L'esordio alla regia dell'attrice romana è stato Being my mom, cortometraggio surreale dedicato alla madre, nel quale il rapporto madre-figlia che si sviluppa tra i due personaggi, ha tanto dell'inutile quanto del poetico. Nel loro girovagare per le strade di Roma un po' senza meta, ma anche nella sicurezza del solido rapporto che le lega, ritroviamo il piacere di un racconto sganciato da ogni realismo, [...] Vai alla recensione »
All'esordio nella regia, Jasmine Trinca sembra condividere con la protagonista un'idea di arte assai confusa, insieme ingenua e pretenziosa. Come l'artista di strada che esegue performance mimiche col cane Marcel, anche questa operina punta ai modelli alti di Chaplin e Fellini ma ne diventa il trash. Diviso in dieci capitoli introdotti da didascalie velleitarie, il film ha il merito (o l'aggravante) [...] Vai alla recensione »
Tante domande. Chi ha letto la sceneggiatura, prima di finanziare la produzione? Qualcuno si è chiesto, almeno come fugace pensiero: ma questo film interessa agli spettatori paganti? Oppure è solo un film di Jasmine Trinca, attrice passata alla regia più o meno contemporaneamente a Claudia Gerini con "Tapirulàn"? I più versati in comparatistica con il cinema americano si domandano: ma quante attrici [...] Vai alla recensione »
La laconicità della sinossi ufficiale del film: «Una bambina ama sua madre, ma sua madre ama Marcel, il suo cane. Un evento imprevedibile le porterà in viaggio, avvicinandole e svelando loro, oltre ogni dolore, le vie grandi e segrete dell'amore», la dice lunga sulle intenzioni che hanno mosso l'attrice Jasmine Trinca a realizzare questo suo primo lungometraggio intitolato «Marcel!».
Una ragazzina deve fare i conti con un padre defunto e una madre assente. Quest'ultima, artista di strada, più che la figlia sembra amare il cane Marcel con cui si esibisce. Finché il cane muore (non troppo) misteriosamente. Sarebbe il punto di svolta: la donna saprà riversare l'affetto sulla sua bambina, oppure le farà solo prendere il posto di Marcel in scena? Ormai navigata come attrice, Jasmine [...] Vai alla recensione »
Esordio registico di Trinca, espansione quasi riuscita di un corto, racconta le conseguenze dell'idealismo dell'artista, destinato alla crudeltà nello sconcerto (il volto della bambina) di chi vive accanto al "poeta". Impianto teatrale coerente di tocco fiabesco, inquadratura curata per dare allo spazio tensione metafisica e ai personaggi una dose di sensibilità discretamente comunicata, con una caduta [...] Vai alla recensione »
Nel 2001, Jasmine Trinca si presentò al Festival di Cannes come attrice esordiente ne "La stanza del figlio" di Nanni Moretti che avrebbe poi vinto la Palma d'oro. La giovane studentessa è diventata una delle attrici italiane più richieste e, nei giorni scorsi, è tornata sulla Croisette nelle vesti di giurata e con il suo debutto da regista, "Marcel!", presentato fuori concorso.
In spirito di omaggio al grande mimo Marcel Marceau, Marcel! è l'adorato cagnolino dell'artista di strada Alba Rohrwacher, adusa a mettere in scena in coppia con lui i suoi spettacolini. Risente di questo simbiotico rapporto la figlia adolescente Maayane Conti, fisico gracile e grandi occhi malinconici, che suona il sassofono al solo scopo di ricavarsi un posto accanto a una madre per cui l'arte è [...] Vai alla recensione »
Marcel è il cane, l'unico ad avere un nome definito. Quello al quale la Madre, artista di strada, riversa il suo amore materno, sottratto ad una figlia che cerca, invano, la sua attenzione. Quando l'animale scompare di casa, la donna cade in depressione. Un po' come lo spettatore, costretto a sorbirsi il ripetersi infinito di situazioni appiattite da quadri che pescano da Pasolini e Fellini.
Per questo suo esordio alla regia di un lungometraggio (evoluzione del precedente corto Being my Mom), Jasmine Trinca sceglie la carta del film parzialmente autobiografico. Lo fa, la neoregista, mettendo in scena una vicenda ispirata alla propria infanzia e allo stesso rapporto con sua madre, trasfigurando però quest'ultimo in una forma che - a partire dalle didascalie e dalla divisione in capitoli [...] Vai alla recensione »
Lei ama lei che, però, non ha occhi che per lui. La prima è una bimba (Conti, intensa), la seconda sua madre artista di strada (Rohrwacher, spiritata), il lui è il simpatico cagnetto Marcel che partecipa agli spettacoli della sua padrona. In questo girotondo sentimentale a base di anaffettività materna e piccoli grandi traumi (che porta la bimba a sbarazzarsi del cane per prenderne il posto) s'intravede [...] Vai alla recensione »
Materia e memoria trasfigurate, allucinazioni e sovrimpressioni in un quartiere romano estraneo alla città, la Garbatella come un fondale di teatro, dove Alba Rohrwacher delinea lo spazio con movimenti acrobatici, ballerina d'avanguardia, gestualità butoh, davanti a un lenzuolo pieno di buchi rubato a RezzaMastrella. Non è una fiaba - interpretazione data alla stampa da Jasmine Trinca a Cannes 75 -, [...] Vai alla recensione »
Non si è resa la vita facile l'attrice Jasmine Trinca passando per la prima volta dopo vent'anni di recitazione - aveva iniziato nel 2001 con La stanza del figlio di Nanni Moretti - dietro la macchina da presa con Marcel! (nelle Séances spéciales del Festival di Cannes e in sala dal 1° giugno), opera che già dal titolo vuole essere un omaggio al grande attore e mimo francese Marcel Marceau (1923 [...] Vai alla recensione »
La Garbatella, più Fellini che Chaplin, Marcel Marceau, una figlia che ama la mamma, la mamma che ama un cane, il Marcel del titolo. Poi c'è anche una nonna, che trasforma il triangolo in un quadrato imperfetto e che parla a un figlio che non c'è più. Non sempre si dimostra azzeccata la scelta di fare il salto da attore/rice a regista. Si direbbe che lo è anche questa.
Chi è Marcel? È l'unico personaggio ad avere un nome e si tratta di un cane. Per il resto, gli altri si identificano solo con il ruolo che gli è stato assegnato. La Figlia, la Madre, la Nonna e così via... In questo modo, sembrano condannati a rimanere bloccati nella posizione, come maschere e funzioni di una rappresentazione da ripetere all'infinito.
Ci ho messo del tempo e c'è voluto coraggio. Ventuno anni fa esordivo sulla Croisette con La stanza del figlio, ora dopo tanti incontri ed esempi ho ribaltato lo sguardo". Da attrice a regista: Jasmine Trinca porta a Cannes 75 la sua opera prima, Marcel!, dal 1° giugno nelle nostre sale. La sinossi intriga: "Una bambina ama sua madre, ma sua madre ama Marcel, il cane".
Ci sono, certo, delle cose belle in Marcel!, esordio alla regia di Jasmine Trinca, presentato a Cannes 75 tra le séances spéciales. Una di queste è senz'altro il modo in cui viene ritratto il quartiere di Garbatella a Roma - dove vivono la protagonista (una ragazzina adolescente), la madre eccentrica (Alba Rohrwacher) e la nonna (una splendida Giovanna Ralli) -, una Garbatella sognante probabilmente [...] Vai alla recensione »
Ha esordito a Cannes nel 2001 come interprete del film Palma d'oro di Nanni Moretti, La stanza del figlio, nel 2017 ha vinto il premio come miglior attrice nella sezione Un Certain Regard per Fortunata, ora, al 75° Festival di Cannes, Jasmine Trinca è presente sia in veste di giurata del Concorso, che come regista esordiente. Marcel!, opera prima da lei diretta, con Alba Rohrwacher, è stato presentato [...] Vai alla recensione »
"Quanto dura questo strazio?". È sempre rischioso mettere una battuta del genere in un film; magari, per eterogenesi dei fini, potrebbe suggerire una possibile recensione. Invece Jasmine Trinca, 41 anni, ottima e sensibile attrice, non ha avuto dubbi nell'inserire quell'invettiva nel suo esordio alla regia, "Marcel!", fuori concorso a Cannes e dal 1° giugno nelle sale con Vision Distribution.
La sinossi è efficace, intriga: "Una bambina ama sua madre, ma sua madre ama Marcel, il suo cane". Magari c'è un eccesso di "sua/o", ma è una spia: l'esordio al lungometraggio di Jasmine Trinca, dopo il corto BMM - Being My Mom del 2020, è eminentemente, coraggiosamente e dolorosamente autobiografico. Sì, è suo, Marcel!, di Jasmine. Capiamoci, non è chiuso né solipsistico, dialoga con il sentire, e [...] Vai alla recensione »