Anno | 2022 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Mark Cousins |
Attori | Alba Rohrwacher . |
Uscita | giovedì 20 ottobre 2022 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,14 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 13 ottobre 2022
Archivi inediti si affiancano al personaggio di Anna e insieme a lei ci accompagnano in un mondo di mascolinità tossica, isteria nazionale e fake news. Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office Marcia su Roma ha incassato 53,6 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Il 28 ottobre del 1922 i fascisti marciano sulla capitale, nell'evento che segna l'avvio del ventennio mussoliniano. Mark Cousins ripercorre le cause e le tappe di quel momento storico attraverso materiali dell'Istituto Luce e film dell'epoca come A noi! Di Umberto Paradisi, o È piccerella di Elvira Notari. Le libere associazioni tipiche del regista diventano una meditazione sul fascismo dal punto di vista della cultura dell'immagine.
Un documentario su Roma, sull'Italia e sul fascismo che si interessa alla semiotica e alla psicologia dei simboli che li pervadono. Lo firma Mark Cousins, voce fuori dal coro, autore sui generis, che i più conoscono per la serie-fiume sulla storia del cinema The story of film.
Cousins ha realizzato documentari dallo stile ancor più sorprendente, ma in Marcia su Roma non si discosta troppo dalla formula del suo saggio in quindici puntate perché anche questa, a suo modo, è un'opera sulla didattica del cinema. Si indagano i movimenti, le espressioni, gli sguardi del fascismo per come venivano consacrati all'immagine in movimento attraverso gli anni venti (e non solo).
Ma Cousins è anche un regista consacrato alla specificità dei luoghi (la sua forma cinematografica, diretta o indiretta, è quella del pellegrinaggio) e ci regala quindi scorci di Napoli e soprattutto di Roma. Della capitale sono ritagliate ed evidenziate le tracce architettoniche del fascismo, agli occhi autoctoni troppo "normali" e di fronte alle quali la prospettiva sghemba di Cousins si chiede cosa sia giusto fare dei resti vergognosi della storia. Un tema troppo spesso assente dal dibattito pubblico nostrano, e del resto estensione di un problema più vasto sulla mancata elaborazione del passato fascista e coloniale, che il regista giustamente riprende.
Non tutto va preso alla lettera nei flussi cognitivi di Cousins, famoso per i suoi salti e le sue omissioni ma anche per gli esempi geniali di pensiero laterale che connettono fili inusuali della storia del cinema; Marcia su Roma ad esempio inizia con i fascisti e verso la fine arriva a citare un documentario muto sugli Inuit canadesi. Sono ispirazioni e suggestioni che rendono sempre fresco il lavoro di Cousins, specialmente quando si applica a un soggetto solitamente circondato da un dibattito stantio e asfissiante.
Non è solo il cinema a spaziare, ma anche la storia stessa, con il film che traccia paralleli sull'eredità mussoliniana presa in prestito da altri dittatori attraverso il secolo, fino ad arrivare a Trump e all'attacco al Campidoglio statunitense del 2021, che apre e chiude il film e che presumibilmente ne è stato l'ispirazione iniziale, in quanto terminale storico dell'idea di una marcia come spettacolo di sopruso e condizionamento politico.
Nel centenario esatto dell’iniziativa che inaugurò il Ventennio fascista, Mark Cousins, il grande regista e documentarista che dieci anni fa ha confezionato il monumentale The Story of Film: An Odyssey, 15 episodi che ripercorrono tutta la storia del cinema, ha ora realizzato Marcia su Roma, storicamente avvenuta il 27 ottobre del 1922 mentre il film del regista irlandese, prodotto da Palomar con Il Saggiatore e il Centro Sperimentale di Cinematografia, è nelle sale italiane distribuito da I Wonder Pictures.
100 anni, un secolo – quello scorso che il grande storico britannico Eric Hobsbawm chiamava ‘breve’ ma che sembra così lungo – e alcune forme di propaganda che ritornano e si rinnovano.
La parte più significativa, per la capacità di analisi testuale, di Marcia su Roma è infatti quella sorta di video-essay su A Noi, instant movie del 1922 di Umberto Paradisi. Si tratta del film ufficiale delle storiche giornate della Marcia su Roma delle Camicie nere, dalla sagra di Napoli alla conquista di Roma. Mark Cousins però, smontando e rimontando i pezzi del film, zoomando, andando avanti e indietro, con un grande lavoro alla moviola frame by frame, svela come questa documentario, apparente oggettivo su quegli storici avvenimenti, contenga invece tutta una serie di costruzioni propagandistiche frutto di inserti cinematografici diversi.
Ancora una volta il documentario è finzione e sa essere anche falsificazione. Una delle tante vie, in questo caso del fascismo, per ottenere potere e consenso. Accanto a queste immagini, Cousins, da grande storico (anche del cinema) qual è (menziona pure Il conformista di Bertolucci, Una giornata particolare di Scola e il sorprendente Il potere di Tretti), inserisce delle annotazioni anche su un film coevo di quello di Paradisi, È piccerella di Elvira Notari, ambientato sempre a Napoli dove inizia il raduno delle Camicie Nere. Si tratta di un film di finzione che appare paradossalmente più verosimile, se non più reale, di quello documentario, ma manomesso, di A noi.
Proprio come scrive Mark Cousins nelle sue note di regia: «Volevo guardare a questo tema da diverse angolazioni. Naturalmente dovevamo esaminare con estrema attenzione i filmati d'archivio dell'epoca e cercare di mostrare quanto fossero complici. Il cinema mente. Tutta la cultura mente. Le cose che molti di noi amano – l'arte, i film, eccetera – sono anche potenzialmente nostri nemici».
Naturalmente non è un caso che il film sia stato pensato oggi e che, accanto alla voce narrante di Alba Rohrwacher nel ruolo di Anna, una giovane madre all’inizio grande sostenitrice del fascismo e poi come tanti italiani profondamente disillusa e critica (alla fine intona pure "Bella ciao"), ospiti pure parecchi riferimenti all’oggi, con l’apparizione di politici contemporanei, da Donald Trump e Marine Le Pen a Giorgia Meloni a Vladimir Putin a Jair Bolsonaro.
Scritto da Mark Cousins e Tony Saccucci, autori anche del soggetto con Tommaso Renzoni, Marcia su Roma si lancia proprio in questo parallelo storico che può apparire ardito (c’è anche un riferimento all’esperienza salvifica dei ragazzi del Cinema America a Roma con l’apertura della nuova sala del Cinema Troisi) anche se il regista sembra proprio individuare un ‘ricorso’ nella fabbrica molto contemporanea delle fake news di cui, A noi, sarebbe una sorta di inquietante antenato.
Presentato alle Giornate degli Autori durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Marcia su Roma ha avuto un’importante vetrina negli Stati Uniti al Telluride Film Festival e ora è stato selezionato sia in concorso per il Premio per il Miglior Documentario agli EFA (European Film Award), che al prestigioso International Documentary Film Festival Amsterdam.
Presentato a Venezia, alle Giornate degli Autori 2022, tra qualche polemica, soprattutto per il finale, sollevata da Federico Mollicone, responsabile alla cultura di Fratelli d'Italia, "La marcia su Roma" è stato definito dal suo regista, lo scozzese-irlandese Mark Cousins: «un film come vaccino». Il documentario - una non fiction per la precisione - prende le mosse da "A noi!", che il regista di regime [...] Vai alla recensione »
Il problema del metodo di Mark Cousins - e non solo in Marcia su Roma - sta nel commento del regista alle immagini dei film che analizza e dentro i quali scava. In questo caso, a partire da un film di propaganda fascista, A noi di Umberto Paradisi, racconto del cammino delle camicie nere da Napoli alla marcia sulla Capitale del 1922, l'obiettivo è mostrare la politica di Mussolini, spacciata per rivoluzione [...] Vai alla recensione »
Il film giusto al momento giusto. Col nuovo governo certo andrà in prima serata unificata Rai e nelle scuole. A 100 anni dal golpe che regalò all'Italia una dittatura moderna ci volevano l'occhio acuto e lo spirito anglosassone di Mark Cousins per analizzare con più distacco, ironia e profondità quel pezzo di storia d'Italia e del nostro cinema (l'equivalente del film è Cinema & Fascism, saggio dell'italoca [...] Vai alla recensione »
Di ciò di cui non si può parlare si dovrebbe tacere. Vale anche per le immagini in movimento. Sicché Mark Cousins, cui si deve la monumentale The Story of Film: An Odissey, fa meritoriamente il suo allorché analizza fotogramma per sequenza A Noi di Umberto Paradisi (1922) e fa male quando fa (quasi) tutto il resto, vale a dire invocare l'iconoclastia, diciamo così, per i lasciti architettonici del [...] Vai alla recensione »
Mentre si approssima il centenario della salita al potere di Mussolini e mentre gli eredi politici del movimento di Mussolini si preparano a governare l'Italia (probabilmente, per la prima volta, come primo partito italiano) viene presentato come Evento Speciale- Fuori concorso alle "Giornate degli Autori" al Festival di Venezia Marcia su Roma di Mark Cousins scritto insieme a Tony Saccucci.
Ci sono tre film in Marcia su Roma. Nel primo Mark Cousins analizza - ma forse sarebbe meglio dire interpreta - A noi, il film muto che Umberto Paradisi girò nel 1922 per documentare la chiamata alle armi dei fascisti nel convegno di Napoli prima e la trionfale (non troppo in verità) entrata nella Capitale. Nel secondo c'è la voce e il volto di Alba Rohrwacher, che interpeta Anna, una donna del popolo [...] Vai alla recensione »