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Mark Cousins

Mark Cousins è un attore inglese, regista, sceneggiatore, fotografo, è nato il 3 maggio 1965 a Coventry (Gran Bretagna). Mark Cousins ha oggi 59 anni ed è del segno zodiacale Toro.

L'arte dell'altrove

A cura di Fabio Secchi Frau

Documentarista britannico, autore di opere come The Story of Film: A New Generation, The Storms of Jeremy Thomas e The Story of Looking, Mark Cousins è un punto fermo per chiunque voglia approcciarsi allo studio del cinema e della sua storia in maniera non canonica.
Con creatività, gioca con il mondo visivo e con l'impatto che questo ha avuto all'interno della nostra cultura, al fine di preservarne l'importantissima e fondamentale memoria. Poco importa che si tratti di pellicole sopravvalutate come Black Panther o d'autore e quasi di nicchia come O Ornitólogo, perché tutto ciò che produciamo ci racconta e Cousins, da appassionato internazionalista quale è, non può non prenderne in considerazione. D'altronde, lui stesso dichiara che il cinema è ovunque, perché il cinema è l'arte dell'altrove.
Ne è un esempio la miniserie di documentari Storia del cinema: Un'odissea del 2015, che nasce dalle 500 pagine di storia del cinema che Cousins aveva pubblicato nel 2013 con "The Story of Film" e che è diventato una risorsa inestimabile per conferenze cinematografiche, grazie alla quale si amplifica la dimensione audiovisiva con titoli provenienti dal Senegal, dalla Mauritania, dall'Egitto, dall'Iran, dalla Cina e dell'India, restituendoci la conoscenza di opere oscure, sulle quali ha posto l'attenzione, difendendone l'altissimo valore artistico.
Leggenda vuole che, quando lavori a uno dei suoi documentari, segua un procedimento analogico, scrivendo nomi o scene di pellicole su pezzi di carta 4x3, che poi mescola a suo piacimento sul pavimento del suo ufficio. Da qui parte tutto un lavoro che poi troverà la sua definitiva fine in sede di montaggio. Così la scena di Joker in cui Joaquin Phoenix saltella giù per le scale si ritrova immediatamente imbrigliata a Frozen, quelle di Baby Driver sono fortemente collegate ad Amami stanotte di Rouben Mamoulian, accomunate dall'idea di una città che palpita e che trova il suo ritmo naturale attraverso i suoni che produce. Ancora meglio quando viene dimostrato che la sequenza in cui lo sventurato di turno cammina nelle nere acque aliene di Under the Skin è senza dubbio ispirata all'Orfeo di Cocteau. E che dire di Border, il film sugli orchi che lavorano all'ufficio doganale? Mai pensato che potesse essere legato a Freaks di Tod Browning perché affrontano entrambi il tema dell'estraneità e dell'appartenenza a un gruppo, anche solo in maniera inconscia?
Ed ecco che il cinema per Cousins diventa uno spazio libero e raro sul quale camminare con una narrazione contraddistinta dal linguaggio minimale e ossessionato dal cinema stesso, che diventa oggetto di una chiacchiera on the road citando e ricordando pellicole come Il lenzuolo viola o Eureka di Nicolas Roeg, Furyo di Nagisa Ôshima, Crash di Cronenberg, L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, riscoprendone l'estetica punk o ritrovando le tracce di Powell e Pressburger, di Derek Jarman, di Vivienne Westwood o di Francis Bacon.
Innovativi documentari che parlano della continua meraviglia e del potere dell'immaginazione, sfruttando anche il materiale d'archivio poco visto, per districarsi nell'ascesa e nel declino.
Ma non solo cinema nel suo cinema. Cousins racconta la guerra nelle regioni islamiche e la desolazione del fascismo italiano, ancora vivo nell'estrema e strisciante destra e ancora capace di manipolare mediaticamente la popolazione, così come accadeva quando il dittatore Mussolini parlava ai balconi. E lo fa partendo dalla lontanissima Irlanda del Nord degli Anni Settanta, in quegli anni di piombo disordinati e settari, nei quali scoppiò una guerra "a bassa temperatura", durante la quale il governo britannico operava clandestinamente con i paramilitari post-fascisti per reprimere i movimenti per i diritti civili. Una lunga e pericolosa storia di perversione politica che tocca la Francia, l'Austria e la Germania.
I suoi film sono stati presentati nei maggiori e più prestigiosi festival del mondo, Cannes, Berlino, Sundance e Venezia, ottenendo illustri premi, per l'esaltazione con la quale esprime la filosofia del cinema attraverso la bocca di David Lynch, Mania Akbari, Martin Scorsese, Roman Polanski o Tilda Swinton e tanti tanti altri, che si animano parlando di Ejzenštejn (What Is This Film Called Love?), del cinema albanese (Here Be Dragons), della Sardegna (6 Desires: DH Lawrence and Sardinia).

Studi
Mark Cousins nasce a Coventry, nel Regno Unito, ma cresce a Ballymena, nella Contea di Antrim, nell'Irlanda del Nord, dove ha frequentato la St. Louis Grammar School, laureandosi poi all'Università di Stirling, in Cinema, Televisione e Arte.

Il successo di "Scene by Scene"
Inizia a lavorare come documentarista fin dagli Anni Novanta, proponendo nel 1993, la sua opera prima Another Journey by Train. Estremamente prolifico sul grande e sul piccolo schermo, presenterà una serie di documentari all'interno del programma "Scene by Scene", che andrà in onda dal 1997 al 2003. Ogni puntata della trasmissione sarà dedicata a una personalità del mondo del cinema (John Sayles, Jeanne Moreau, Dennis Hopper, Jeff Bridges, Donald Sutherland, Sean Connery, Brian De Palma, Lauren Bacall) che intervisterà ripercorrendone la carriera.

Fondazione 8/2
Nel 2009, con l'amica Tilda Swinton, crea la Fondazione 8/2, grazie alla quale creano un progetto che permette loro di montare un cinema mobile da 33,5 tonnellate su un grande camion, di modo che possano avere un cinema indipendente itinerante in viaggio per tutte le Highlands scozzesi. Questa grande esperienza gli permetterà di firmare il documentario Cinema is Everywhere e di ripetere l'esperimento nel 2011. Ma il cinema itinerante non è l'unico protagonista del documentario. A questo si aggiungono la storia di un'aspirante attrice indiana, riprese col cellulare, alcune scene di un film che si sta girando a Hong Kong e le vicende di un regista tunisino che deve presentare il suo ultimo e più controverso film.

Storia del cinema: Un'odissea e altri lavori
Nel 2011, Storia del cinema: Un'odissea si impone come il suo più grande capolavoro. Attingendo all'infinita cineteca della Turner Classic Movies, Cousins propone un viaggio nella storia evolutiva del cinema, descrivendo innovazioni, avanguardie, tecnologie e cambiamenti nella scrittura drammaturgica. Il cinema acquista ancora di più il dono dell'universalità e di poter influenzare culture così diverse fra loro. Dall'Africa all'Asia, dall'India di Mani Kaul al Giappone di Kyoko Kagawa, raggiungendo l'Iran di Abbas Kiarostami, si imbastisce un racconto trasversale sulla cinefilia.
Nel 2018, sensibilissimo ai cambiamenti in atto nell'industria cinematografica, presenta alla 75° edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia Women Make Film: A New Road Movie Through Cinema, un'opera monumentale di ben 16 ore sulla storia della Settima Arte dal punto di vista delle donne.
Strutturato attorno a una lettera immaginaria di Cousins allo scrittore D.H. Lawrence, dirige anche 6 Desires: DH Lawrence and Sardinia, riprendendo la visita all'isola mediterranea che l'autore fece nel 1921. Mentre è grazie alla collaborazione di Mania Akbari, che realizza Life May Be, sul cinema iraniano e la sua cultura. E come non menzionare A Story of Children and Film, che trova le sue origini in alcuni filmati girati dai suoi nipoti e che è sottolinea come al rappresentazione dell'infanzia nel cinema.
Più personale, I Am Belfast, dove la città viene personificata da una millenaria donna. Nel 2016, dedica al copyright Bigger than the Shining, la cui unica copia è stata presentata all'International Rotterdam Film Festival e poi distrutta davanti al pubblico dal vivo.
Nel 2018, distribuisce Lo Sguardo di Orson Welles, realizzato grazie al materiale inedito conservato da Beatrice Welles, sua terza figlia. Non si ferma neanche davanti alla pandemia, che gli permette di realizzare non uno, ma ben tre documentari: The Storms of Jeremy Thomas; The Story of Film: A New Generation; e Marcia su Roma.
Il primo parte da una lunghissima intervista al leggendario produttore cinematografico Jeremy Thomas, con il quale Cousins comincia un viaggio in auto da Londra fino a Cannes. Il secondo è un aggiornamento dello storico Storia del cinema: Un'odissea. Il terzo rievoca l'Italia del 1922 che, con vecchi filmati dell'Istituto LUCE, si era riempita di false notizie, manipolazioni e falsificazioni propagandistiche, sferrando un duro attacco all'immagine dell'italiano medio di un tempo, forse non così tanto diverso da quello attuale.

Altri lavori
Mark Cousins è il co-direttore artistico di CINEMA CHINA, di THE BALLERINA BALLROOM CINEMA OF DREAMS e di A PILGRAMAGE con Tilda Swinton. Inoltre, è il direttore della società di produzione 4Way Pictures assieme ad Antonia Bird, Irvine Welsh e all'attore Robert Carlyle.

Vita privata
Dal 1984, Mark Cousins ha una relazione con Gill Moreton, una psicologa.

Ultimi film

Documentario, (Italia - 2022), 97 min.

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venerdì 14 ottobre 2022
Fabio Secchi Frau

News

Il documentarista britannico, autore di The Story of Film, torna al cinema con Marcia su Roma. Dal 20 ottobre al cinema.
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