Anno | 1975 |
Genere | Comico, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Luciano Salce |
Attori | Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, Gigi Reder, Giuseppe Anatrelli, Liù Bosisio Umberto D'Orsi, Plinio Fernando, Paolo Paoloni, Umberto Orsini, Andrea Roncato, Willy Colombaioni, Ettore Geri, Luciano Bonanni. |
Uscita | lunedì 26 ottobre 2015 |
Tag | Da vedere 1975 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 3,54 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 3 luglio 2017
Arriva in DVD il ragionier Ugo Fantozzi, ineguagliata icona della sopravvivenza alla quotidiana ferocia della vita da impiegato. Passano gli anni, ma le risate continuano. E la Corazzata Potemkin resta quello che è...
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Il ragionier Ugo Fantozzi, dimenticato da molti giorni nei gabinetti murati della società ItalPetrolCemeTermoTessilFarmoMetalChimica viene ritrovato grazie a una 'rispettosa' telefonata della moglie Pina che ha osato finalmente chiedere sue notizie. Da quel momento veniamo a conoscenza della sua vita familiare (ha una figlia, Mariangela, dall'aspetto decisamente poco invitante), del suo segreto amore (la collega signorina Silvani) e soprattutto delle vessazioni a cui è sottoposto (e a cui talvolta si auto sottopone preventivamente) al lavoro.
Quarant'anni fa sullo schermo compariva un personaggio che, trasferendosi dalla letteratura al cinema, era destinato a rimanere nell'inconscio collettivo nonché nel linguaggio comune. Da allora lo stesso suo cognome diventava rappresentativo di una condizione non solo lavorativa ma anche mentale mentre termini come 'la nuvola fantozziana', il megadirettore galattico o la poltrona di pelle umana non avrebbero più perso il loro potere evocativo. Merito senza dubbio di Paolo Villaggio che, impiegato lo era stato davvero alla Cosider, una delle più importanti industrie impiantistiche italiane, ma anche di Luciano Salce succeduto a Salvatore Samperi a cui inizialmente si era pensato. Perché Salce sa cogliere con ironia ma anche con pietas i tratti caratteriali del personaggio che Villaggio incarna con studiata goffaggine.
Fantozzi è servile, non ha una 'coscienza politica' (come la si chiamava allora), è pronto a qualsiasi genuflessione pur di conservare il suo dolente status quo. Si può ridere di lui e delle sue 'tragiche' vicissitudini in tutti campi ma Salce è lì a ricordare a molti degli spettatori che in realtà stanno ridendo di se stessi e della propria ignavia. Allora, grazie anche alla presenza di due 'firme' della sceneggiatura italiana come Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, non perde l'occasione per fermare al punto giusto la macchina delle risate facendoci sentire quasi sensorialmente l'umiliazione subita dal Fantozzi padre dinanzi al dileggio della figlia da parte dei dirigenti, al momento della consegna dei regali natali natalizi ai figli dei dipendenti.
L'uscita dall'azienda con Mariangela che gli chiede perché l'abbiano chiamata 'Cheeta' (la scimmia di Tarazan), con il ragionier Ugo che le risponde, affermando che è esistita una diva bellissima dal nome Cheeta Hayworth, è un momento struggente di cinema. Fantozzi poi non è il solo a vivere nella mediocrità di una vita fatta di più di velleità che di veri e propri sogni. Basta osservare i suoi colleghi alla festa di Capodanno per comprendere come lui sia solo la punta di un iceberg dalle dimensioni più che considerevoli.
L'ultimo film che lo ha visto protagonista risale al 1999. Altro secolo, altro millennio, altri tempi. Nel tempo presente in cui si vuole far credere che 'precario è bello' Fantozzi ragionier Ugo potrebbe ancora tornare a dire la sua.
Primo capitolo dell'intramontabile saga con protagonista il ragionier Ugo Fantozzi (interpretato da uno straordinario Paolo Villaggio). Non c'è nulla che vada bene al povero impiegato della Megaditta, concentrato di tutte le disgrazie umane; qualsiasi avvenimento della vita, dal più grave, al più grande al più piccolo, finisce male. Ma lui riesce sempre a venirne fuori, con generosità e infantile candore. Il film è l'adattamento dei racconti scritti dallo stesso Villaggio e contenuti nel romanzo omonimo.
FANTOZZI disponibile in DVD o BluRay |
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Non si può descrivere un film del genere.é un film meraviglioso,che fa ridere e sorridere,e mi ha fatto sentire pure rivoltoso(come l'episodio del biliardo,il migliore della serie dopo quello della corazzata kotiomkin),altre volte mi ha fatto sul serio piangere(si veda l'episodio con sua figlia mariangela a natale),con tutte le ingiustizie che si deve sorbire(Calboni che è [...] Vai alla recensione »
Sono un grande appassionato della commedia italiana vecchia maniera e credo che Fantozzi sia da inserire con film del calibro di "la grande guerra" "in nome del papa re" e "una vita difficile" tanto per citarne alcuni.Molti critici tendono a sottovalutare questo film preferendo (a volte ingiustamente) mostri sacri del cinema senza invece approfondire come meriterebbe, un film e un personaggio di grande [...] Vai alla recensione »
Quando questo film uscì nel lontano 1975 in Italia, rappresentò una novità in tutto il mondo: Fantozzi, infatti, era già allora un film avanti con gli anni, che rappresentava uno stile diverso dai film di Lino Banfi, Jerry Calà, Diego Abatantuono e Renato Pozzetto. Un film comico, infatti, ma nello stesso tempo tragico, e che fonde questi due generi in un unico [...] Vai alla recensione »
L'inizio di un mito, un colpo di autentico genio che non è solo un caso cinematografico (quantomeno i primi 3 capitoli, gli altri piano piano scadono) ma rappresenta un vero e proprio caso di costume nazionale. Un genere particolarissimo e difficilissimo da assemblare, quello tragicomico, che riesce a far ridere e sorridere ma anche pensare e riflettere.
Anna Mazzamauro è forse la più grande attrice italiana di sempre dopo Anna Magnani e Athina Cenci.Paolo Villaggio è semplicemente un genio dello spettacolo e non solo.L'invidia purtroppo gioca brutti scherzi a chi non è capace di lasciare un segno nella storia di un intero popolo ma anche di chi non è capace di lasciare una minima traccia di se nella sua [...] Vai alla recensione »
C'è veramente poco da aggiungere a quanto già detto negli anni a proposito di questa immensa commedia qual è "Fantozzi", eppure la sua stupefacente attualità fa si che il capolavoro del Villaggio, ancora oggi, a quarant'anni di distanza dall'esordio nelle sale cinematografiche, contagi con la sua pessimistica comicità generazioni e generazioni [...] Vai alla recensione »
un capolavoro di comicità assolutamente geniale e all'avanguardia per quei tempi ma assoltuamente attuale, tant'e' che rivederlo oggi per la 74 volta strappa sempre sorrisi, molti di più di quelli che strappano le commedie all'italiana di questi tempi, neanche lontane parenti di questi mostri sacri del cinema. Voto: 10 e lode.
Fantozzi è un ragioniere che lavora per una ditta del nord Italia. Fantozzi è sposato ed ha una figlia davvero brutta, ma che ama in quanto sua prole. Egli è però decisamente molto sfortunato; dovrà affrontare lo sfruttamento dei suoi superiori, gite piene di insidie ed una seccante nuvoletta che lo perseguita, scatenando violenti temporali solo e soltanto sulla sua [...] Vai alla recensione »
5 stelle! Un cult del cinema italiano se le merita tutte! Chi non ha mai sentito parlare del Ragionier Ugo Fantozzi?? L'incarnazione dell'italiano medio, in cui ognuno di noi rivede parte di sè o si ritrova nelle situazioni grottesche che in ogni film della saga è costretto ad affrontare. Non è un semplice film comico..è diventato talmente famoso che molti termini del linguaggio italiano utilizzati [...] Vai alla recensione »
Attore, sceneggiatore, regista, Luciano Salce ha avuto vari glorydays, per es. con"Colpo di stato", film "tòpico"in quanto capace di cogliere lo"spirito del tempo"("Golpitalia, amate sponde..."), ma è con"Fantozzi"che dà, credo, il meglio di sé: prende i racconti di Villaggio, li sceneggia con lo stesso Paolo, li estremizza(il [...] Vai alla recensione »
FANTOZZI (IT, 1975) Diretto da LUCIANO SALCE. Interpretato da PAOLO VILLAGGIO – Liù BOSISIO – GIGI REDER – ANNA MAZZAMAURO – GIUSEPPE ANATRELLI – UMBERTO D’ORSI – PAOLO PAOLONI – PLINIO FERNANDO – PIETRO ZARDINI Liberamente tratto dai libri Fantozzi (1971) e Il secondo tragico libro di Fantozzi (1974) editi dalla Rizzoli, e dagli spettacoli [...] Vai alla recensione »
E' più che accettabile per la felice invenzione del personaggio, al quale si riescono a perdonare le esagerazioni, la ricerca di comicità a tutti i costi, gli errori comici nella dilatazione dei tempi, l'insistenza nel ricercare gag a tutti i costi, la sgangheratezza strutturale e gli eccessi marionettistici. Il gioco, a lungo andare, si fa stucchevole e i rischi di una caduta, [...] Vai alla recensione »
Paolo villaggio e i suoi film di fantozzi sono sublimi. Uno dei più grandi comici d'europa..
Grande comicità surreale che estremizza le abitudini e le manie degli italiani. Originale in tutto, dalla trama alla recitazione degli attori. La clinica dimagrante si trasforma in un vero carcere, costruito nei minimi particolari, dalle scritte sul muro agli infermieri corrotti. La salutare partita di calcetto viene interrotta da un temporale di dimensioni bibliche.
Il primo film della saga di Fantozzi. Bello da vedere, facendoti vivere situazionie dell'Italia di quei tempi. Raccomandazioni, porstrazioni...
Il primo “Fantozzi” ha dato alla luce -delle sale cinematografiche- un nuovo modo di fare comicità. Fa ridere perché la “dimensione apertamente surreale” potrebbe far pensare che non ci sia nulla di vero, che sia semplice nonsense. Ma è tutto vero invece. Il servilismo dei “sottoposti”, l'arroganza dei "superiori", la perfidia [...] Vai alla recensione »
Personalmente il mio film preferito, sicuramente tra i 20 migliori film della storia del cinema italiano. I protagonisti sono 2: il grande e sottovalutato Luciano Salce ( sempre distrutto dalla critica) e l'incommensurabile Paolo Villaggio. Trasformare sullo schermo un best seller è sempre un'ardua impresa, ma questa volta ben riuscita.
I primi film di fantozzi sono veramente fantastici, non ci si stanca mai di riverli e ridere a quelle battute. Forse ad un ragazzino odierno non farà impazzire, questo perchè prende molto in giro la vita anni 80, e solo chi gli ha vissuti si rende conto di come molte battute a volte demenziali siano in realtà molto fini e pungenti alla società di quei tempi.
Splendido splendido ogni volta che lo guardo mi viene in mente il tempo in cui l'Italia stava per diventare una vera nazione.L'italia andreottiana che si apprestava a divenire la quinta potenza economica del mondo.Andreotti non c'è più,è come aver concluso un ciclo. Sembra la fine di un'illusione purtroppo.Ci rimangono solo i sogni e i film. Per fortuna ci rimane un vero capolavoro come questo!!
Ancora non sono ben riuscito a capire cosa voglia dire fare il "Critico" di qualcosa: di film, di musica, di cucina... Ancora non sono ben riuscito a capire su quali basi si possa valutare la capacità di criticare di coloro che fanno i critici di professione. Ma mi sto sempre più convincendo che tali basi di valutazione non esistano, che i critici debbano la loro fama solo [...] Vai alla recensione »
Forse non tutti sanno che dopo venticinque anni di “Fantozzi”, Paolo Villaggio ha meritato il premio alla carriera. Non tutti sanno che lo stesso Totò era considerato (dai suoi contemporanei) sostanzialmente leggero e divertente, mentre oggi - guarda caso - egli è diventato improvvisamente un mostro sacro. Forse non tutti riescono a vedere la differenza tra film cult, pecoreccio [...] Vai alla recensione »
Come si può giudicare più che discreto un film come Fantozzi che inaugura una comicità grottesca nuova basata su innumerevoli gag esilaranti prese dalla vita di tutti i giorni dell'impiegato medio piccolo borghese sempre alla ricerca di una dignità a lui negata? Villaggio,uno dei prodotti della covata di artisti musicali e non della Genova degli anni 60 finalmente trova la sua strada definitiva alla [...] Vai alla recensione »
Chissà quanti di noi si saranno riconosciuti almeno una volta in fantozzi, il personaggio ideato da paolo villaggio è molto più che una maschera tipicamente italiana, rispecchia stati d'animo contrastanti, facendo emergere debolezze tipiche di personalità esigue, villaggio secondo me non è un grande attore, ma il film grottesco diretto dal grande salce lo cala [...] Vai alla recensione »
Un film capace di narrare con destrezza l' Italia di quegl'anni.grande Villaggio
La misera e tapina vita del ragionier Fantozzi si trascina tra casa, lavoro e hobby, sempre in bilico tra gag immediate e sketch più sottili e grotteschi. Un cult di satira sociale che ha reso eterno Paolo Villaggio.
Le tragicomiche avventure del ragionier Ugo Fantozzi, dipendente della megaditta, rappresentante della piccola borghesia italiana degli anni '70, è narrato in una serie di gag tra di loro indipendenti ma efficaci. Un dipinto comico che punta principalmente su situazioni iperboliche dalle quali Fantozzi ne esce sempre irrimediabilmente sconfitto ed umiliato.
Questo film assume con gli anni un valore inestimabile. Anche tralasciando per un momento l'indubbio valore e la comicità indiscussa di alcune scene intramontabili, questa pellicola, sorridendoci, sembra veramente offrire un gigantesco affresco di un'epoca che ormai non c'è più. Luciano Salce, genialmente, sembra farci riflettere sulla tragicità dell'esistenza [...] Vai alla recensione »
P. Villaggio, insieme al regista L. Salce, traspone il suo romanzo sullo schermo traendone una commedia all'italiana particolare che, evitando gli stereotipi del genere, si pone l'obiettivo di criticare la società italiana degli anni '70 con un tocco graffiante e satirico, in cui le situazioni surreali ed i personaggi volutamente stereotipati sono all'insegna dell'eccesso. [...] Vai alla recensione »
il successo di questo film è dato da un carismatico protagonista Ugo Fantozzi. Il film è una bella commedia demenziale sugli impiegati degli anno 70
Regala una sana ilarità. Il finale non è il massimo, ma il film, nel complesso, è apprezzabile.
Fantozzi, il primo libro di Paolo Villaggio data 1971. Editore Rizzoli. Direttore generale della major era Gianni Ferrauto, fu lui a decidere la pubblicazione e a contrattualizzare lo scrittore. Ferrauto era un amico di famiglia e non gli bastavano i lettori ufficiali della casa editrice, dava da leggere ad altri, voleva allargare la opinioni. Teneva d'occhio i giovani. Io ero fra questi e mi sentii dire la solita frase alla Ferrauto, "dagli un'occhiata e dimmi se ti piace." Il testo mi piaceva, mi aveva fatto ridere. Gli dissi che mi sembrava qualcosa di nuovo e di facile e "facile" non era riduttivo. Tutt'altro. Poi sappiamo che cosa è diventato Fantozzi.
In queste ore le letture si moltiplicano, Paolo Villaggio già assegnato alla memoria popolare, viene consegnato alla Storia. E non c'è alcun dubbio che lo meriti. I suoi libri non possedevano qualità letteraria, non contenevano lemmi preziosi che valgono per il giudizio di un testo.
I lemmi erano normali, o... men che normali. Alludo a quella frase che non ha cambiato i concetti del cinema o dello spettacolo, ma certo ha dato una bella botta: "Per me la corazzata Potemkin è una cagata pazzesca". E la platea esplode in un applauso. L'indicazione, certo provocatoria, certo grottesca, aveva però una sua funzione e un suo destino. In quegli anni il cinema, e non solo, doveva vedersela col pesante condizionamento di una certa critica che poneva quel titolo addirittura ai vertici del cinema del mondo. A seguire c'erano un Chaplin, un Keaton, Quarto potere, alcuni titoli derivanti della piattaforma della Rivoluzione d'ottobre, qualche giapponese, qualche tedesco muto. La categoria pubblico, quella di Via col vento giusto per un'esemplificazione, veniva ignorata, schiacciata. Valeva solo l'indicazione critica. Villaggio annunciava che il pubblico valeva (almeno) come la critica. Sia chiaro, il Potemkin non è una cagata, è un'opera espressionista travolgente, per estetica e contenuti. Nel 1926 incantò il mondo, soprattutto l'intellighenzia. Hemingway diceva "uscito dalla sala ero un rivoluzionario". Ma adesso quel film fa parte dei musei e delle scuole, può essere un soggetto completo per studi e ricerche. Chi lo vede più. E anche il movimento del cinema ne ha preso atto, se è vero che le classifiche (più o meno) ufficiali hanno inserito al primo posto Vertigo di Hitchcock, e nei vertici titoli come Sentieri selvaggi, 2001 Odissea nello spazio e altri film "veri", da pubblico. L'indicazione di Villaggio non sarà stata decisiva, ma certo lui aveva capito.
Il personaggio “Fantozzi”, impiegatuccio anni Settanta, è stato inventato dall’attore Paolo Villaggio che, dopo averne descritte le imprese metà farsesche metà paradossali prima al cabaret e in televisione poi in alcuni raccontini pubblicati su un rotocalco milanese, ci ha ricavato due libri, Fantozzi e Il tragico libro di Fantozzi; accolti da facili - ma numerosi - consensi.