Ancora non sono ben riuscito a capire cosa voglia dire fare il "Critico" di qualcosa: di film, di musica, di cucina...
Ancora non sono ben riuscito a capire su quali basi si possa valutare la capacità di criticare di coloro che fanno i critici di professione. Ma mi sto sempre più convincendo che tali basi di valutazione non esistano, che i critici debbano la loro fama solo ed esclusivamente alla circostanza statistica che la maggior parte delle persone (per svogliatezza o per paura di essere derisi come incompetenti), non scriva di proprio pugno critiche e recensioni. E non trascuriamo il fatto, sempre statistico, che è più facile prendere in prestito un'opinione altrui piuttosto che crearsene una propria: la ragione di questa verità statistica è che crearsi una propria opinione richiede sforzo, analisi, lavoro, mentre tutti noi siamo piuttosto pigri. Così i critici svettano, si ergono a coloro-che-ne-sanno-un-pò-più-degli-altri, e causano troppe volte che l'opera di geni assoluti sia da loro relegata a paccottiglia. Un nome per tutti: Totò. E fanno questo scempio spesso parandosi dietro una presunta competenza data da un intellettualismo superiore alla media, citando questo o quel filosofo o studioso che pochi conoscono, cosicchè è difficile che possano essere attaccati. E' forse questo atteggiamento di distacco, questo parlare da Professori (di cosa?) che più mi irrita.
Ora la frase "È un po' tirato via, ora al dente ora scotto" che il Critico usa per riassumere "Fantozzi" a me irrita, perchè riassume tutta la spocchia della critica italiana che ho cercato di descrivere. Se fosse veramente competente di cinema e, soprattutto, dell'arte di far ridere, non avrebbe certo scritto una frase del genere. Il fatto che Luciano Salce abbia sapientemente architettato alcune memorabilissime scene in modo da renderle esilaranti al limite della crisi di riso, passa, con quella frase irritante, del tutto inosservato. E mi riferisco a quando Fantozzi cercando di prendere l'autobus stracolmo lo svuota tutto, oppure a quando Fantozzi con Filini vanno al campeggio e il povero Fantozzi riceve due martellate tremende sul pollice, oppure infine alla straordinaria partita a biliardo col mega direttore che incalza lo sventuratissimo Fantozzi con continui "coglionazzo". Si è mai domandato il critico di quanto lavoro Salce abbia fatto per pianificare tali scene sicchè risultassero comicissime? Si rende conto che quel lavoro richiede un'arte nient'affatto diversa dal comporre un contrappunto di Bach o dal trovare una formula matematica che descriva un fenomeno fisico? E' conscio il critico del calcolo cerebrale che sta dietro la realizzazione di una gag comica? Per me la risposta è "NO". "Fantozzi" è un ottimo film, a tratti un capolavoro. Lo confermano il successo e l'affetto attuali del pubblico verso questa pellicola che sta per compiere quasi quarant'anni, un successo che abbraccia quasi tre generazioni e che quindi può ergere "Fantozzi" ad un Classico del cinema italiano. Ma no, suvvia, non esageriamo: è una deriva populista, uno di quei fenomeni di basso rango che pretendono di ergere a capolavori pellicole che altro non sono che spazzatura. E allora "Fantozzi" diventa un Cult, un capolavoro sì, ma del cinema "Trash". Questo finchè Villaggio sarà in vita. Quando (tra mille anni) morirà, allora ci sarà da parte dei critici la scoperta dell'aqua calda, la loro "riscoperta" di "Fantozzi". Di queste ciniche "riscoperte" sono stati vittime Bach in campo musicale e Totò in campo cinematografico. Totò che capì benissimo questo meccanismo affermando: " Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo paese, in cui però per venire riconosciuti qualcosa, bisogna morire. ". Che tristezza....
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hulk1
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lunedì 23 settembre 2013
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corazzata
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Non dimenticare la corazzata kotiokin girata da Salce
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ecalo
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domenica 20 marzo 2016
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grande.
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Ottima risposta Laranto.E aggiungerei ai momenti da te citati: la partita di pallone scapoli ammogliati, con i giocatori che ormai stanno affogando nelle pozzanghere e il portiere che dice all'arbitro indicando la palla: "non rimbalza guardi, non rimbalza più"... solo a pensarci rido ancora.E la voce di Villaggio fuori campo: "l'anno scorso vinsero gli ammogliati per 3 infarti a 2 annegati".E il ristorante giapponese? L'epilogo del suicidio "nella vasca delle Triglie Crude" con Fantozzi che si riscopre Gesù nel lago di Tiberiade nella miracolosa moltiplicazione dei pesci e dei pan... "No! No! Niente pane pane qui! Guai a chiede pane, soltanto riso!"E infine Folagra, la pecora nera, anzi, la pecora rossa della ditta: pura genialità.
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Ottima risposta Laranto.E aggiungerei ai momenti da te citati: la partita di pallone scapoli ammogliati, con i giocatori che ormai stanno affogando nelle pozzanghere e il portiere che dice all'arbitro indicando la palla: "non rimbalza guardi, non rimbalza più"... solo a pensarci rido ancora.E la voce di Villaggio fuori campo: "l'anno scorso vinsero gli ammogliati per 3 infarti a 2 annegati".E il ristorante giapponese? L'epilogo del suicidio "nella vasca delle Triglie Crude" con Fantozzi che si riscopre Gesù nel lago di Tiberiade nella miracolosa moltiplicazione dei pesci e dei pan... "No! No! Niente pane pane qui! Guai a chiede pane, soltanto riso!"E infine Folagra, la pecora nera, anzi, la pecora rossa della ditta: pura genialità.@hulk1: però la scena della Corazzata Potemkin (ops, Kotiomkin :)) appartiene a "Il secondo tragico Fantozzi".Ciao!
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