chilavert
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martedì 20 giugno 2006
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geniale
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Il rag. Fantozzi Ugo è lo specchio di un'epoca, di un periodo storico italiano fatto di soprusi, bustarelle, assenteismo sul lavoro, corruzione e chi più ne ha, ne metta.
In questo quadro a dir poco negativo si delinea la figura del personaggio interpretato da Paolo Villaggio, ingenuo e bonario, attira la sfortuna fino all'inverosimile e diviene capro espiatorio e bersaglio delle ingiustizie della società. Ad accompagnarlo (nella sventura) sono la moglie Pina (Liù Bosisio), la figlia Mariangela, il Rag. Filini (Gigi Reder R.I.P.) e la signorina Silvani (Anna Mazzamauro), indispensabili per accentuare ancor più la meschinità del povero ragioniere.
Assistendo alla proiezione del film, lo spettatore non può far altro che scoppiare in una sonora risata; risata che però, lascia l'amaro in bocca, perchè non possiamo non riflettere sulla tragicità dell'esistenza di Fanozzi, rendendoci conto che molto spesso noi stessi siamo bersaglio seppur in modo velato, ma anche più drammatico, dei suoi stessi soprusi e ingiustizie; proprio per i motivi elencati si è soliti inserire tale pellicola nel genere tragi-comico.
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Il rag. Fantozzi Ugo è lo specchio di un'epoca, di un periodo storico italiano fatto di soprusi, bustarelle, assenteismo sul lavoro, corruzione e chi più ne ha, ne metta.
In questo quadro a dir poco negativo si delinea la figura del personaggio interpretato da Paolo Villaggio, ingenuo e bonario, attira la sfortuna fino all'inverosimile e diviene capro espiatorio e bersaglio delle ingiustizie della società. Ad accompagnarlo (nella sventura) sono la moglie Pina (Liù Bosisio), la figlia Mariangela, il Rag. Filini (Gigi Reder R.I.P.) e la signorina Silvani (Anna Mazzamauro), indispensabili per accentuare ancor più la meschinità del povero ragioniere.
Assistendo alla proiezione del film, lo spettatore non può far altro che scoppiare in una sonora risata; risata che però, lascia l'amaro in bocca, perchè non possiamo non riflettere sulla tragicità dell'esistenza di Fanozzi, rendendoci conto che molto spesso noi stessi siamo bersaglio seppur in modo velato, ma anche più drammatico, dei suoi stessi soprusi e ingiustizie; proprio per i motivi elencati si è soliti inserire tale pellicola nel genere tragi-comico.
Per quanto riguarda il montaggio, Luciano Salce ha scelto di sviluppare la vicenda, spezzandola in quattro episodi-gag; ambienti, personaggi e colonna sonora (indimenticabile "Ballata di Fantozzi") sono stati sapientemente scelti, tanto da rendere il lungometraggio, una pietra miliare del cinema italiano.
Infine come non soffermarsi sull'interpretazione di Paolo Villaggio, assolutamente geniale, capace di gesti ed espressioni che rimarrano scolpite nella memoria degli spettatori ("come è umano, lei"), tale interpretazione lo consacra come uno dei più grandi attori comici di fine anni 90.
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[+] fantozzi, eroe di un'epoca (anche quella attuale)
(di bob)
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rick
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lunedì 10 settembre 2007
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fantozzi ragionier ugo, matricola 1008/bis
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Semplicemente geniale, Luciano Salce porta sul grande schermo il personaggio creato da Paolo Villagio e nasce così una delle maggiori maschere comiche italiane.
Fantozzi è un impiegato medio, ha una moglie sfioita e una figlia orripilante, viene maltrattato e vessato dai colleghi e dai dirigenti, i crudeli mega-direttori naturali.
Ma Fantozzi è molto più di questo, è un ritratto sull'uomo medio, senza qualità, vinto dalla vita, che altro non può fare se non subire dicendo perdipiù "com'è umano lei", Fantozzi rappresenta alla perfezione l'italiano "schiavo" di una grande azienda dal nome infinito.
Tutti gli episodi sono divertenti e suscitano risate su risate ma sono anche ritratti (esagerati, ma sempre ritratti) della realtà.
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Semplicemente geniale, Luciano Salce porta sul grande schermo il personaggio creato da Paolo Villagio e nasce così una delle maggiori maschere comiche italiane.
Fantozzi è un impiegato medio, ha una moglie sfioita e una figlia orripilante, viene maltrattato e vessato dai colleghi e dai dirigenti, i crudeli mega-direttori naturali.
Ma Fantozzi è molto più di questo, è un ritratto sull'uomo medio, senza qualità, vinto dalla vita, che altro non può fare se non subire dicendo perdipiù "com'è umano lei", Fantozzi rappresenta alla perfezione l'italiano "schiavo" di una grande azienda dal nome infinito.
Tutti gli episodi sono divertenti e suscitano risate su risate ma sono anche ritratti (esagerati, ma sempre ritratti) della realtà.
L'inizio del film con Fantozzi murato vivo per 18 giorni nei cessi, la sveglia mattutina calcolata al secondo fino a una rocambolesca corsa per timbrare il cartellino in orario, il mega direttore galattico presentato come una divinità, con tanto di poltrona in pelle umana e acquario aziendale nel quale nuotano gli impiegati...
Fantozzi, nonostante i trent'anni e passa dalla sua uscita è ancora a suo modo un film tanto divertente quanto attuale ed offre, ieri come oggi, un efficace ritratto dei pochi pregi e dei molti vizi degli italiani.
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lorenzomnt
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venerdì 2 luglio 2010
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un mito:punto.
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Non si può descrivere un film del genere.é un film meraviglioso,che fa ridere e sorridere,e mi ha fatto sentire pure rivoltoso(come l'episodio del biliardo,il migliore della serie dopo quello della corazzata kotiomkin),altre volte mi ha fatto sul serio piangere(si veda l'episodio con sua figlia mariangela a natale),con tutte le ingiustizie che si deve sorbire(Calboni che è sempre in mezzo ai piedi,filini che rompe sempre le balle con le sue iniziative e la silvani presuntuosa e "farfallina").E quanta rabbia mi ha provocato vedere fantozzi picchia da "tre stronzi" per colpa sempre della silvani.Un film del genere è indescrivibile.Posso solo aggiungere un altra cosa:è un capolavoro,e lo rimmarrà per sempre.
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oscar77
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venerdì 27 marzo 2009
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fantozzi il ragioniere immortale
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Sono un grande appassionato della commedia italiana vecchia maniera e credo che Fantozzi sia da inserire con film del calibro di "la grande guerra" "in nome del papa re" e "una vita difficile" tanto per citarne alcuni.Molti critici tendono a sottovalutare questo film preferendo (a volte ingiustamente) mostri sacri del cinema senza invece approfondire come meriterebbe, un film e un personaggio di grande spessore. Fantozzi in realtà è l'icona dell'italiano medio di ieri,oggi e probabilmente domani, racconta con i giusti eccessi il comportamento di una società che,malgrado il tempo passi inesorabilmente, attraversando mode e tendenze politiche, di fatto resta sempre se stessa come vediamo all'inizio del film in cui dopo anni di esperienza Fantozzi riesce a ridurre sul filo dei secondi il tempo necessario a prepararsi e andare a lavoro per godersi un poco di sonno in più,chi non l'ha mai fatto? chi non ha un'amico che di tanto in tanto organizza agghiaccianti eventi mondani come fa il ragionier Filini? il sottoscala dove è confinato Fantozzi con la sua scrivania non è niente altro che l'ombra in cui tante persone lavorano sotto forma di numeri e non di esseri umani, come ingranaggi di una enorme macchina, pronti però a schizzare fuori dall'ufficio come centometristi aspettando spasmodicamente che la lancetta dei secondi segni le cinque, ma allo scatto per guadagnare l'uscita Fantozzi rimane indietro, è secondo a tutti.
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Sono un grande appassionato della commedia italiana vecchia maniera e credo che Fantozzi sia da inserire con film del calibro di "la grande guerra" "in nome del papa re" e "una vita difficile" tanto per citarne alcuni.Molti critici tendono a sottovalutare questo film preferendo (a volte ingiustamente) mostri sacri del cinema senza invece approfondire come meriterebbe, un film e un personaggio di grande spessore. Fantozzi in realtà è l'icona dell'italiano medio di ieri,oggi e probabilmente domani, racconta con i giusti eccessi il comportamento di una società che,malgrado il tempo passi inesorabilmente, attraversando mode e tendenze politiche, di fatto resta sempre se stessa come vediamo all'inizio del film in cui dopo anni di esperienza Fantozzi riesce a ridurre sul filo dei secondi il tempo necessario a prepararsi e andare a lavoro per godersi un poco di sonno in più,chi non l'ha mai fatto? chi non ha un'amico che di tanto in tanto organizza agghiaccianti eventi mondani come fa il ragionier Filini? il sottoscala dove è confinato Fantozzi con la sua scrivania non è niente altro che l'ombra in cui tante persone lavorano sotto forma di numeri e non di esseri umani, come ingranaggi di una enorme macchina, pronti però a schizzare fuori dall'ufficio come centometristi aspettando spasmodicamente che la lancetta dei secondi segni le cinque, ma allo scatto per guadagnare l'uscita Fantozzi rimane indietro, è secondo a tutti. o forse tutti sono secondi a lui? egli, nonostante la sorte sia beffarda, riesce sempre ad apprezzare quel poco (o tanto?) che possiede, ha una moglie bruttissima e una figlia inguardabile, ma ha anche tanto amore da queste due "strane creature" come direbbe lui. in definitiva sia il film che il personaggio hanno un sottofondo di amarezza nostrana che ci insegna a vivere, dimostrandoci in maniera geniale (il sorriso)che il mondo non è poi tanto male. questo film ha mille risvolti e ogni volta che lo si rivede offre sempre nuovi spunti di riflessione facendoci ridere di noi stessi con grande gusto, come facevano Gassman De Sica Sordi e molti alri che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema e sopratutto Italiana quindi il ragioniere più famoso d'Italia merita a pieni voti l'immortalità!ciao Ugo
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alex41
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lunedì 23 agosto 2010
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il migliore della serie.
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Quando questo film uscì nel lontano 1975 in Italia, rappresentò una novità in tutto il mondo: Fantozzi, infatti, era già allora un film avanti con gli anni, che rappresentava uno stile diverso dai film di Lino Banfi, Jerry Calà, Diego Abatantuono e Renato Pozzetto. Un film comico, infatti, ma nello stesso tempo tragico, e che fonde questi due generi in un unico blocco geniale. Paolo Villaggio è bravo nel suo ruolo, e ancora più brava è la Anna Mazzamauro, in un ruolo riuscito e indimenticabile. E da ricordare anche il simpatico Gigi Reder, nel ruolo di Filini. Il film presenta numerose gag stra divertenti: il campeggio, la partita di calcio, l'inizio, la scena di Capodanno, e soprattutto quella del ristorante cinese.
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Quando questo film uscì nel lontano 1975 in Italia, rappresentò una novità in tutto il mondo: Fantozzi, infatti, era già allora un film avanti con gli anni, che rappresentava uno stile diverso dai film di Lino Banfi, Jerry Calà, Diego Abatantuono e Renato Pozzetto. Un film comico, infatti, ma nello stesso tempo tragico, e che fonde questi due generi in un unico blocco geniale. Paolo Villaggio è bravo nel suo ruolo, e ancora più brava è la Anna Mazzamauro, in un ruolo riuscito e indimenticabile. E da ricordare anche il simpatico Gigi Reder, nel ruolo di Filini. Il film presenta numerose gag stra divertenti: il campeggio, la partita di calcio, l'inizio, la scena di Capodanno, e soprattutto quella del ristorante cinese. Il migliore della serie secondo me, che dopo i primi tre o quattro film è calato di molto. C'è da sottilineare che Fantozzi è un film che prende la politica e il mondo del lavoro come una partita di ping pong, dove chi vince è quello che ha più voti. E la scena finale con il Megapresidente è epica, forse il miglior finale in un film di Fantozzi. Questo film resterà sempre un mito. Grazie Villaggio!
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paolomiki
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martedì 27 luglio 2010
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l'italia al cinema
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Anna Mazzamauro è forse la più grande attrice italiana di sempre dopo Anna Magnani e Athina Cenci.Paolo Villaggio è semplicemente un genio dello spettacolo e non solo.L'invidia purtroppo gioca brutti scherzi a chi non è capace di lasciare un segno nella storia di un intero popolo ma anche di chi non è capace di lasciare una minima traccia di se nella sua miserabile esistenza.In questo film documento dell'italia andreottiana che si apprestava a divenire la quinta potenza economica del mondo e che serbava in seno una struttura lavorativa e vocazionista estrema,purtroppo non vengono citati i personaggi viscidi di cui sopra.
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Anna Mazzamauro è forse la più grande attrice italiana di sempre dopo Anna Magnani e Athina Cenci.Paolo Villaggio è semplicemente un genio dello spettacolo e non solo.L'invidia purtroppo gioca brutti scherzi a chi non è capace di lasciare un segno nella storia di un intero popolo ma anche di chi non è capace di lasciare una minima traccia di se nella sua miserabile esistenza.In questo film documento dell'italia andreottiana che si apprestava a divenire la quinta potenza economica del mondo e che serbava in seno una struttura lavorativa e vocazionista estrema,purtroppo non vengono citati i personaggi viscidi di cui sopra.Sarebbe stato veramente completo!
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ultimoboyscout
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domenica 8 agosto 2010
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facci lei e venghi qua!
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L'inizio di un mito, un colpo di autentico genio che non è solo un caso cinematografico (quantomeno i primi 3 capitoli, gli altri piano piano scadono) ma rappresenta un vero e proprio caso di costume nazionale. Un genere particolarissimo e difficilissimo da assemblare, quello tragicomico, che riesce a far ridere e sorridere ma anche pensare e riflettere. Oltre a un immenso Paolo Villaggio, da segnalare la presenza del mitico Gigi Reder alias il temutissimo rag. Filini, mentre meno convincente nei panni della signora Pina Liù Bosisio successivamente sostituita da una più concreta Milena Vukotic. Io lo amo e non mi perdo un passaggio in tv, ha rappresentato molto e non solo al cinema.
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L'inizio di un mito, un colpo di autentico genio che non è solo un caso cinematografico (quantomeno i primi 3 capitoli, gli altri piano piano scadono) ma rappresenta un vero e proprio caso di costume nazionale. Un genere particolarissimo e difficilissimo da assemblare, quello tragicomico, che riesce a far ridere e sorridere ma anche pensare e riflettere. Oltre a un immenso Paolo Villaggio, da segnalare la presenza del mitico Gigi Reder alias il temutissimo rag. Filini, mentre meno convincente nei panni della signora Pina Liù Bosisio successivamente sostituita da una più concreta Milena Vukotic. Io lo amo e non mi perdo un passaggio in tv, ha rappresentato molto e non solo al cinema. Memorabile!
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cress95
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sabato 18 luglio 2015
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rag. ugo fantozzi! matricola 1001/bis!
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C'è veramente poco da aggiungere a quanto già detto negli anni a proposito di questa immensa commedia qual è "Fantozzi", eppure la sua stupefacente attualità fa si che il capolavoro del Villaggio, ancora oggi, a quarant'anni di distanza dall'esordio nelle sale cinematografiche, contagi con la sua pessimistica comicità generazioni e generazioni di cinefili o di semplici amanti del genere.
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C'è veramente poco da aggiungere a quanto già detto negli anni a proposito di questa immensa commedia qual è "Fantozzi", eppure la sua stupefacente attualità fa si che il capolavoro del Villaggio, ancora oggi, a quarant'anni di distanza dall'esordio nelle sale cinematografiche, contagi con la sua pessimistica comicità generazioni e generazioni di cinefili o di semplici amanti del genere.
Raggiunto (forse) solo dal suo seguito diretto ("Il secondo tragico Fantozzi"), "Fantozzi" non ha proprio nulla da spartire con la successiva e pigra produzione dell'omonima serie, presentandosi non come una semplice commedia italiana, bensì con LA commedia italiana. Il capolavoro nato dalla brillante collaborazione Salce-Villaggio (tristemente quanto inefficacemente emulata poi dalla fallimentare collaborazione con Neri Perenti) mostra senza compromessi la dura realtà del tipico "italianetto d'altri tempi", ossia dell'uomo costretto da un lavoro che non lo gratifica, ne lo nobilita in alcun modo (ma che piuttosto lo logora) e che è costretto ad abbassare il capo dinanzi ai continui atti di "mobbing" (o sfruttamento) dei vezzosi quanto crudeli superiori, e che dunque riversa tutta la sua frustrazione (che poi è quella dell'intera "casta" da lui rappresentata) sulla famiglia (in particolare sulla moglie, che mai lo ha amato, bensì semplicemente "stimato").
"Fantozzi" è più che una semplice commedia, essa è una vera e propria parabola storiografica che riporta su schermo, seppur con tragicomico surrealismo, la vita ordinaria di un uomo reso schiavo, per sua stessa mano, della vita di tutti i giorni.
Ad un immenso Paolo Villaggio (nella parte, ovviamente, della sua creatura il ragioniere Ugo Fantozzi) si affianca un grandissimo Gigi Reder (nella parte del ragioniere Filini), il vuoto della cui dipartita giammai verrà colmato. Si inaugura così il duo che riscriverà la storia del cinema comico italiano e mondiale. Tra gli altri ricordiamo per la magistrale interpretazione: Anna Mazzamauro (Sig.na Silvani, inarrivabile amore segreto di Fantozzi), Liù Bosisio (Pina Fantozzi, la moglie fedele) e Plinio Fernando (Mariangela Fantozzi, la figlia grottesca).
Nulla da eccepire circa l'ottimo comparto sonoro, a proposito del quale spicca la "Ballata di Fantozzi", tema di apertura e chiusura del film cantata dal Villaggio stesso.
In conclusione, "Fantozzi" è un film senza tempo, la cui brillante e acuta comicità difficilmente, al giorno d'oggi, risulta possibile ritrovare in una qualsivoglia commedia, genere ormai così crudelmente inflazionato.
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cenox
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sabato 31 dicembre 2011
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fantocci, emh, fantozzi, un mito!
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5 stelle! Un cult del cinema italiano se le merita tutte! Chi non ha mai sentito parlare del Ragionier Ugo Fantozzi?? L'incarnazione dell'italiano medio, in cui ognuno di noi rivede parte di sè o si ritrova nelle situazioni grottesche che in ogni film della saga è costretto ad affrontare. Non è un semplice film comico..è diventato talmente famoso che molti termini del linguaggio italiano utilizzati quotidianamente hanno a che fare col film! La sfortuna che perseguita il Rag. Fantozzi è storica, si ammazza di lavoro e non gli viene mai riconosciuto niente (perchè il Megadirettore non ama la plebaglia), farebbe qualsiasi cosa per la Sig.na Silvani (l'avvenente, mica tanto, Mazzamauro), anche se è già sposato con la devota Pina (la servizievole Vukotic, in un ruolo che è stato ricoperto in maniera meno convincente anche dalla Bosisio), e potrà contare sempre sull'amicizia, suo malgrado, del Rag.
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5 stelle! Un cult del cinema italiano se le merita tutte! Chi non ha mai sentito parlare del Ragionier Ugo Fantozzi?? L'incarnazione dell'italiano medio, in cui ognuno di noi rivede parte di sè o si ritrova nelle situazioni grottesche che in ogni film della saga è costretto ad affrontare. Non è un semplice film comico..è diventato talmente famoso che molti termini del linguaggio italiano utilizzati quotidianamente hanno a che fare col film! La sfortuna che perseguita il Rag. Fantozzi è storica, si ammazza di lavoro e non gli viene mai riconosciuto niente (perchè il Megadirettore non ama la plebaglia), farebbe qualsiasi cosa per la Sig.na Silvani (l'avvenente, mica tanto, Mazzamauro), anche se è già sposato con la devota Pina (la servizievole Vukotic, in un ruolo che è stato ricoperto in maniera meno convincente anche dalla Bosisio), e potrà contare sempre sull'amicizia, suo malgrado, del Rag. Filini (il semicieco Reder).
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camillo
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venerdì 3 agosto 2012
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fantozzi: il ragioniere super sfigato!
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Fantozzi è un ragioniere che lavora per una ditta del nord Italia. Fantozzi è sposato ed ha una figlia davvero brutta, ma che ama in quanto sua prole. Egli è però decisamente molto sfortunato; dovrà affrontare lo sfruttamento dei suoi superiori, gite piene di insidie ed una seccante nuvoletta che lo perseguita, scatenando violenti temporali solo e soltanto sulla sua testa. Il film è ispirato al libro "Fantozzi", scritto da Paolo Villaggio. La comicità, l'esilarante interpretazione di Villaggio, le debolezze degli esseri umani e la critica allo sfruttamento sono il succo di tutta la trama. Il personaggio di Villaggio è un lavoratore impacciato, sfruttato e sfigato, e scrive con esso una fondamentale pagina della comicità italiana.
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