Anno | 2015 |
Genere | Azione, Thriller, |
Produzione | USA, Francia, Spagna |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Pierre Morel |
Attori | Sean Penn, Idris Elba, Javier Bardem, Ray Winstone, Mark Rylance, Jasmine Trinca Blanca Star Olivera, Deborah Rosan, Daniel Westwood, Jorge Leon Martinez, Peter Franzén, Prasanna Puwanarajah, Elia Diaz, Ángela Fuente, David Olawale Ayinde, Jd Roth-round, Sarah Moyle, Melina Matthews. |
Uscita | giovedì 7 maggio 2015 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,02 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 14 maggio 2015
Jim Terrier è un ex contractor delle forze speciali che, tradito dalla organizzazione per cui lavorava, è costretto a fuggire in Africa e in Europa in un brutale gioco del gatto col topo. In Italia al Box Office The Gunman ha incassato 303 mila euro .
Passaggio in TV
il film è stato trasmesso domenica 13 ottobre 2024 ore 23,05 su SKYCINEMAACTION
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CONSIGLIATO NÌ
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Nel 2006, Jim Terrier si trova in Congo, con l'adorata Annie, sua fidanzata. Ufficialmente è in Africa per conto di una ONG, ma non è tutto. Quello che fa veramente, mirare e uccidere su commissione, lo perseguiterà come un'ossessione una volta abbandonato il paese in fretta e furia per eseguire un ordine, e una volta persa Annie (o almeno così crede). Otto anni dopo, e dopo aver radicalmente cambiato vita, sopravvive ad un attentato e capisce che qualcuno, dal suo passato, lo vuole morto e non si fermerà davanti a nulla. L'unica possibilità per Jim è trovare quel qualcuno prima, batterlo sul tempo.
Non ci voleva. The Gunman scopre il tallone d'Achille di Sean Penn, affonda la freccia e porta in scena uno spettacolo di debolezza che, più che far arrabbiare, dispiace, per chi ne fa le spese. È evidente che il discorso umanitario, nei suoi aspetti più nobili ma anche nella sua faccia oscura, quella delle multinazionali che tramano sotto copertura per crearsi un mercato nei paesi in via di sviluppo, è il lato scoperto e sensibile dell'attore e ha sicuramente pesato tra le ragioni per cui ha accettato non solo di interpretare il protagonista del film ma anche di figurare tra i produttori. E l'ambientazione tematica e geografica è sicuramente varia e potenzialmente affascinante, ma lo stesso non può dirsi né della scrittura né della regia di Pierre Morel, che procedono in caduta libera verso un finale quasi ridicolo (ma in fondo poco importa, perché, a quel punto, ci avevano già perso da tempo).
Errori macro e micro si rincorrono e finiscono per accumularsi l'uno sull'altro in questo film che ha due anime inconciliabili tra loro, esattamente come il personaggio di Jim Terrier, che si è macchiato dei crimini peggiori ma sulle cui buone intenzioni di cooperante nessuno può aver niente da ridire. Parallelamente, il film di Morel vorrebbe far coincidere l'action spettacolare e spara-tutto con un afflato drammatico e persino realistico, laddove si tratta il tema politico. Ciò che va per primo a farsi benedire, però, è proprio il realismo cinematografico, travolto da una serie di colpi di scena che non sorprendono nessuno, dai teatrini delle spiegazioni, dalla superficialità imperante, da una progressiva grossolanità delle immagini, che tocca l'apice con la scena dell'arena e con la trasformazione di Sean Penn in Sylvester Stallone.
L'unico baluardo di serietà e congruenza è rappresentato da Jasmine Trinca, più o meno a suo agio nel contesto a seconda delle singole scene, ma sempre garante di un'interpretazione coerente e più che dignitosa.
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Beh come non tracciare un parallelismo tra i film con Matt Damon e questo? La differenza è che Quelli di Damon sono dichiaratamente pellicole d'azione, fatte anche bene il suo no. Partiamo dal concetto che un film debba avere una propria identità, un carattere dominante, altrimenti è un po' come mangiare una fragola che sa di pollo fritto, fa schifo.
Nella Repubblica Democratica del Congo un cecchino, al soldo di potenti investitori, uccide il ministro delle miniere reo di aperture pro nazionalizzazione. Dopo alcuni anni, alcuni sicari andranno a cercarlo e lui si metterà sulle tracce dei mandanti. Un action a tinte sociali con Sean Penn che ha spinto molto per dare questo taglio al film che alla fine risulta essere senza infamia e senza [...] Vai alla recensione »
Il debutto di Sean Penn in un film d'azione è decisamente deludente. Uno script debolessimo, una recitazione impacciata trasformano in una sorta di gioco piatto e monocorde quella che doveva essere un'opera vibrante ed adrenalinica. Da dimenticare le parti problematiche del personaggio che non ha nessun approfondimento psicologico.
Pierre Morel è da sempre stato uno dei "prediletti" della scuderia Besson,ovvero un gruppo di registi di mestiere che quasi ogni anno si portano a casa dei film girati con mestiere ma che spesso peccano in profondità e in script,nella fattispecie Morel è responsabile di alcuni tra i peggiori film di genere degli ultimi anni,come l'indigesto Taken, o Io Vi Troverò [...] Vai alla recensione »
Jim Terrier è un tiratore scelto che ha lavorato in numerose zone pericolose come agente speciale internazionale. A seguito dell’uccisione di un ministro congolese, Jim è costretto a sparire e ad abbandonare la sua fidanzata, Annie. Trascorsi otto anni dall’accaduto, Terrier decide di cambiare vita collaborando con una ONG che si occupa di scavare pozzi in un piccolo [...] Vai alla recensione »
Solita storia, solito susseguirsi di scontri armati nei quali tutti muoiono tranne il protagonista. Bella comunque l'interpretazione di Sean Penn che resta un grande attore. Il doppiaggio della protagonista? NO COMMENT
Uno Sean Penn anabolizzato si muove male all'interno di una sceneggiatura incerta, inconcludente, zoppicante, penosa. La classica pellicola che ti fa passare la voglia di andare al cinema, quella che comunemente si chiama una "marchetta". Da evitare.
Vado controcorrente. A me Gunman non è dispiaciuto affatto. Ha un buon ritmo, un buon cast (tranne la pessima Jasmine Trinca) e tutto sommato si lascia guardare senza troppo impegno. Sicuramente un doppiaggio dilettantistico lo penalizza notevolmente.
Ennesimo tentativo di ammazzare i padri della nouvelle vague, di abbracciare senza averne talento, capacità cinetica, visionarietà, ma dotati soprattutto di cialtroneria il cinema spettacolare USA. Sean Penn sta attraversando la medesima parabola di DE Niro, mentre il primo si incista annaspando, in commedie ridicole, di cui lui è la parte più sgradevore.
I giudizi hanno il pregio di essere sintetici e il difetto di essere sintetici. Il film in questione è Penn dipendente, nel bene e nel male, ha sicuramente fatto di meglio e noi gli vogliamo bene per questo, ma anche se non è eccezionale, per quesi due ore non mi ha totalmente deluso, in realtà ho trovato quello che mi aspettavo e sono stato intrattenuto adeguatamente.
Un Penn sempre più Denirizzante che offre il peggio di se in uno sconclusionato thriller d'azione che vorrebbe essere anche impegnato socialmente; ma siamo poi sicuri che sappia recitare il palestratino Sean?
Da un omocidio di squadra, ad una caccia spietata contro uno..il migliore..ottimo Sean Penn
Film colmo di grande confusione, tematica e stilistica. Banale e scontato The Gunman risulta essere un prodotto di basso livello di un genere piuttosto gradito al pubblico. Dove altri film hanno saputo centrare il bersaglio, regalando un buon equilibrio fra azione e introspezine psicologica, The Gunman invece non trasmette emozioni e l'azione e' ai minimi storici, nonostante un Sean Penn tiratissimo [...] Vai alla recensione »
Trama inesistente, recitazione (di tutti) imbarazzante, doppiaggio pessimo. Una marchetta davvero mal riuscita, dopo 50 minuti pietosi ho pure interrotto la visione, avevo di meglio da fare. Da evitare.
due attori immensi che si mangiano la carriera in questo film a tratti confusionario e scadente,non mi è piaciuto nulla,ne la recitazione ne il montaggio,la garanzia potevano essere i due attori penn e bardem,ma qui sono nettamente al di sotto della loro fama acquisita,non convince e non regala suspence, solo carneficina a iosa,da inserire nel dimenticatoio.
... un film che non lascera' traccia nel mondo del cinema - tutto gia' visto - SP sufficientemente bravo, cosi' come JT fa la sua parte a sufficenza - JB senza commento - l'argomento poteva essere trattato meglio - visto al cinema, ma non lo rivedrei ( giusto per capire: rivedrei in ordine sparso - " Selma" " la teoria del tutto " " american sniper" "birdman" " il nome del figlio" ) .
Trama poco credibile ma tutto sommato non peggio di tanti altri film di consumo , anche piu' valutati (penso a child 44), Bardem super, Penn cosi cosi, Trinca imbarazzante, anche per il doppiaggio effettuato da lei stessa (si vede che non e' neppure una doppiatrice).
Ho appena visto questo film e devo dire che Pierre Morel con con questo Thriller ci regala circa un'ora e quaranta di film ricco di azione e suspance. La trama, pur essendo stata usata su diversi film, è interessante ed il tutto si appoggia su uno Sean Pen diverso dallo stile standard ma non per questo negativo, da come ho letto in altre recensioni.
Da The Sniper al The Gunman il passo poteva essere breve - sempre di tiratori scelti si tratta - e invece è enorme, quanto quello che divide il cinema d'autore dal prodotto di genere. Pensare che Sean Penn, produttore e sceneggiatore oltre che interprete, si è dato molto da fare per conferire una vena umanitaria al soggetto del libro ispiratore, l'ironico thriller Posizione di tiro (1981) di Jean-Patrick [...] Vai alla recensione »
Che cosa fai se accetti di recitare in un action movie commerciale ma ti vergogni perché hai vinto due Oscar da attore protagonista, diretto cinque film da regista e presieduto la giuria del Festival di Cannes? Prima cosa: collabori alla sceneggiatura, cosicché il contractor cui devi prestare il corpo (Jimmy Terrier) non sia un mercenario qualsiasi, ma abbia tutta la solennità di un pensoso intellettuale. [...] Vai alla recensione »
Più che un action, sembra la parodia comica di Taken, paragone non casuale visto che a dirigere è lo stesso Morel. Penn, ex killer che deve fare i conti con un omicidio commesso otto anni prima (rnah), recita (si fa per dire) spesso seminudo, monoespressivo e con ripetuti primi piani del braccio gonfiato a steroidi. Jasmine Trinca è brava a non mettersi mai a ridere, soprattutto davanti ad un ridicolo [...] Vai alla recensione »
Già agente segreto con licenza di tutto, Jim Terrier (Penn, anche produttore) anela al riscatto: l'amore per Annie (Trinca), un villaggio in Congo, una ong. Ma il passato ribussa: scampato a un attentato, torna in Europa per scoprire chi lo vuole morto... Nel cast stellare e sprecato anche Javier Bardem e Idris Elba, The Gunman intima che gli spari sopra sono per noi, noi al di qua dello schermo.
Nel 2006 Jim Terrier (Sean Penn con baffi) è un ex-agente delle forze speciali ritiratosi in Congo, a far del bene assieme alla fidanzata medico Annie. Riceve, però, l'incarico di ammazzare il ministro delle miniere, il che scatena la guerra civile. Otto anni dopo Terrier (Sean Penn senza baffi), oppresso dai rimorsi, deve proteggere se stesso e Annie dal passato che torna a fargli visita.