mauro
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domenica 10 maggio 2015
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the sean identity
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Beh come non tracciare un parallelismo tra i film con Matt Damon e questo? La differenza è che Quelli di Damon sono dichiaratamente pellicole d'azione, fatte anche bene il suo no. Partiamo dal concetto che un film debba avere una propria identità, un carattere dominante, altrimenti è un po' come mangiare una fragola che sa di pollo fritto, fa schifo. Esistono i film d'azione, i film sentimentali, le commedie e via via tutti i generi per un motivo molto semplice, perché hanno peculiarità diverse ed è praticamente impossibile fare un film buono contenente tre generi diversi. Infatti questo girato è scadente sia come film d'azione, come film sentimentale, che come film di denuncia del modo d'agire delle multinazionali e francamente il cliché del Personaggio Penn alle prese con i propri demoni che non riesce a tenere a freno la propria violenza, ce lo potevano anche risparmiare nella versione riveduta e corretta n° 2500.
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Beh come non tracciare un parallelismo tra i film con Matt Damon e questo? La differenza è che Quelli di Damon sono dichiaratamente pellicole d'azione, fatte anche bene il suo no. Partiamo dal concetto che un film debba avere una propria identità, un carattere dominante, altrimenti è un po' come mangiare una fragola che sa di pollo fritto, fa schifo. Esistono i film d'azione, i film sentimentali, le commedie e via via tutti i generi per un motivo molto semplice, perché hanno peculiarità diverse ed è praticamente impossibile fare un film buono contenente tre generi diversi. Infatti questo girato è scadente sia come film d'azione, come film sentimentale, che come film di denuncia del modo d'agire delle multinazionali e francamente il cliché del Personaggio Penn alle prese con i propri demoni che non riesce a tenere a freno la propria violenza, ce lo potevano anche risparmiare nella versione riveduta e corretta n° 2500. In questa pellicola non c'è niente d'interessante, le scene d'azione sono anch'esse scadenti, siamo a livello di un Commando, Rambo e compagnia cantante. La storiella sentimentale, maschilista, dove la femmina di turno fa l'ennesima parte dell'oca troia è veramente qualcosa di patetico, di improponibile per assurdità, monotonia e mancanza di originalità, roba da telenovelas. Penn è sovente mezzo nudo per farci vedere quanto sia ancora in forma nonostante gli annetti, avrà forse scatenato qualche sogno erotico in qualche signora attempata, ma sostanzialmente riduce ai minimi termini un prodotto che di sicuro già non godeva di buona salute. Diciamocelo francamente: un film per fare cassetto spero in vista di progetti più importanti, perché questa opera di Sean è un insulto alla sua carriera ma anche alla fiducia delle persone che confidando nella sua firma ingenuamente si sono ritrovate in questo disgustoso incubo.
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filippo catani
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lunedì 16 maggio 2016
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action sociale che non convince
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Nella Repubblica Democratica del Congo un cecchino, al soldo di potenti investitori, uccide il ministro delle miniere reo di aperture pro nazionalizzazione. Dopo alcuni anni, alcuni sicari andranno a cercarlo e lui si metterà sulle tracce dei mandanti.
Un action a tinte sociali con Sean Penn che ha spinto molto per dare questo taglio al film che alla fine risulta essere senza infamia e senza lode. Il messaggio se vogliamo è un po' trito in quanto si parla di uomini ingaggiati da potenti multinazionali che vogliono eliminare chi si frappone tra loro e gli affari. D'altra parte è vero che la parte action funziona abbastanza bene. Penn si destreggia bene mentre Bardem appare decisamente sprecato per la parte che fa mentre invece la Trinca pare proprio essere capitata sul set sbagliato.
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Nella Repubblica Democratica del Congo un cecchino, al soldo di potenti investitori, uccide il ministro delle miniere reo di aperture pro nazionalizzazione. Dopo alcuni anni, alcuni sicari andranno a cercarlo e lui si metterà sulle tracce dei mandanti.
Un action a tinte sociali con Sean Penn che ha spinto molto per dare questo taglio al film che alla fine risulta essere senza infamia e senza lode. Il messaggio se vogliamo è un po' trito in quanto si parla di uomini ingaggiati da potenti multinazionali che vogliono eliminare chi si frappone tra loro e gli affari. D'altra parte è vero che la parte action funziona abbastanza bene. Penn si destreggia bene mentre Bardem appare decisamente sprecato per la parte che fa mentre invece la Trinca pare proprio essere capitata sul set sbagliato. Inoltre l'eccessivo peso dato al triangolo amoroso finisce per appesantire troppo lo spettatore. Alla fine il risultato complessivo è piuttosto deludente
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flaw54
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domenica 10 maggio 2015
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film non riuscito
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Il debutto di Sean Penn in un film d'azione è decisamente deludente. Uno script debolessimo, una recitazione impacciata trasformano in una sorta di gioco piatto e monocorde quella che doveva essere un'opera vibrante ed adrenalinica. Da dimenticare le parti problematiche del personaggio che non ha nessun approfondimento psicologico. Da brividi poi la recitazione della Trinca e soprattutto quella di Bardem he sembra ormai cristallizzato nella stessa parte del borderline e accompagnato da un doppiaggio demenziale.
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sabrina lanzillotti
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domenica 29 marzo 2015
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un thriller in pieno stile hollywood
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Jim Terrier è un tiratore scelto che ha lavorato in numerose zone pericolose come agente speciale internazionale. A seguito dell’uccisione di un ministro congolese, Jim è costretto a sparire e ad abbandonare la sua fidanzata, Annie. Trascorsi otto anni dall’accaduto, Terrier decide di cambiare vita collaborando con una ONG che si occupa di scavare pozzi in un piccolo villaggio del Congo. La sua vita sembra aver preso finalmente la piega giusta quando, all’improvviso, un gruppo di uomini armati tenta di ucciderlo.
Consapevole di non poter sfuggire al passato che è tornato a perseguitarlo, l’ex agente torna in Europa per capire chi tra i vecchi amici sa qualcosa di ciò che sta accadendo o, peggio, chi tra loro è il mandante.
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Jim Terrier è un tiratore scelto che ha lavorato in numerose zone pericolose come agente speciale internazionale. A seguito dell’uccisione di un ministro congolese, Jim è costretto a sparire e ad abbandonare la sua fidanzata, Annie. Trascorsi otto anni dall’accaduto, Terrier decide di cambiare vita collaborando con una ONG che si occupa di scavare pozzi in un piccolo villaggio del Congo. La sua vita sembra aver preso finalmente la piega giusta quando, all’improvviso, un gruppo di uomini armati tenta di ucciderlo.
Consapevole di non poter sfuggire al passato che è tornato a perseguitarlo, l’ex agente torna in Europa per capire chi tra i vecchi amici sa qualcosa di ciò che sta accadendo o, peggio, chi tra loro è il mandante.
Tra rapimenti, sparatorie e combattimenti corpo a corpo, Jim Terrier potrà affidarsi solo alle sue forze per sopravvivere e dimostrare la sua innocenza. Per scoprire chi vuole la sua morte, viaggerà per tutte Europa, rincontrando vecchie conoscenze dal passato discutibile ed ex compagni che nascondono numerosi segreti.
The Gunman è l’ultimo film di Pierre Morel con Sean Penn, Jasmine Trinca, Idris Elba e Javier Bardem ed è stato girato tra Francia, Spagna, Gran Bretagna ed Africa.
La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo Posizione di tiro, scritto da Jean-Patrick Manchettenel 1981.
All’età di 54 anni e a 10 anni dal suo primo Oscar, Sean Penn tenta di reinventare se stesso con un ruolo da vero duro, in un thriller in pieno stile Hollywood.
Come Liam Neeson prima di lui, anche l’ex Jimmy Markum porta sul grande schermo un eroe di mezza età che, nonostante aspiri alla tranquillità, è costretto ad affrontare sconosciuti nemici e agguerriti sicari che, seppur abili e in possesso di pericolose armi, sono costretti a soccombere.
Impossibile non notare i numerosi riferimenti alla trilogia Taken e al personaggio di Bryan Mills. Entrambi sono infatti agenti speciali in pensione, entrambi vorrebbero dimenticare il passato ma si trovano costretti a tornare in campo per salvare la propria vita e quella delle persone che amano, dando vita ad improbabili scontri all’ultimo sangue.
The Gunmanè interamente costruito sulla figura di Sean Penn il quale, con la sua intensità singolare e il suo fascino, riesce a dare spessore ad un film che, altrimenti, sarebbe stato l’ennesimo action movie di cui il cinema non ha affatto bisogno.
Degni di lode sono gli effetti speciali che, tra esplosioni e tori inferociti, danno allo spettatore la sensazione che la vicenda di stia svolgendo all'interno della sala.
Bellissime sono poi i paesaggi in cui è ambientata la storia, dall'affascinate Congo alla caratteristica Barcellona, passando per la moderna Londra.
Detto ciò, deve essere menzionato anche il cast di supporto ingiustamente sottoutilizzato, soprattutto considerando alcuni dei grandi talenti coinvolti. Una menzione particolare merita l’attrice italiana Jasmine Trinca la quale, dopo essersi fatta notare in Miele di Valeria Golino, ha avuto l’opportunità di affermarsi nella città degli angeli.
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themaster
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martedì 29 settembre 2015
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confusionario e incoerente
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Pierre Morel è da sempre stato uno dei "prediletti" della scuderia Besson,ovvero un gruppo di registi di mestiere che quasi ogni anno si portano a casa dei film girati con mestiere ma che spesso peccano in profondità e in script,nella fattispecie Morel è responsabile di alcuni tra i peggiori film di genere degli ultimi anni,come l'indigesto Taken, o Io Vi Troverò in Italia,o con il modesto From Paris With Love. Pierre Morel,prodotto sempre da Luc Besson stavolta punta su un action più atipico,ovvero l'action fantapolitico,un genere che film come la saga di Jason Bourne,Green Zone o ancora The International fanno parte,di solito film caratterizzati da un sottotesto politico più o meno marcato come potevano essere i libri di Tom Clancy,tuttavia questo genere ha bisogno di essere trattato in maniera un pò particolare,con The Gunman-Il Bandito Morel ne azzecca una su tre e porta a casa un film confusionario e incoerente che fa acqua da un pò tutte le parti.
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Pierre Morel è da sempre stato uno dei "prediletti" della scuderia Besson,ovvero un gruppo di registi di mestiere che quasi ogni anno si portano a casa dei film girati con mestiere ma che spesso peccano in profondità e in script,nella fattispecie Morel è responsabile di alcuni tra i peggiori film di genere degli ultimi anni,come l'indigesto Taken, o Io Vi Troverò in Italia,o con il modesto From Paris With Love. Pierre Morel,prodotto sempre da Luc Besson stavolta punta su un action più atipico,ovvero l'action fantapolitico,un genere che film come la saga di Jason Bourne,Green Zone o ancora The International fanno parte,di solito film caratterizzati da un sottotesto politico più o meno marcato come potevano essere i libri di Tom Clancy,tuttavia questo genere ha bisogno di essere trattato in maniera un pò particolare,con The Gunman-Il Bandito Morel ne azzecca una su tre e porta a casa un film confusionario e incoerente che fa acqua da un pò tutte le parti.
La prima metà del film è gradevole e sembra offrire un contesto politico anche molto intrigante con un Sean Penn cazzutissimo ma che conserva ancora una certa dose di realismo anche nelle scene d'azione,tuttavia,dopo la prima parte che funge da introduzione al tutto,la parte centrale diventa una love story abbastanza banalotta tra il personaggio di Penn e quello di Jasmine Trinca che qui è stata molto brava ma che si rovina a causa del doppiaggio realizzato dalla stessa attrice non proprio adatto al tipo di prodotto.
Il lato più serio e politico del film è sorretto da Javier Bardem che è stato molto intenso a eccezione di alcune parti in cui è stato fin troppo sopra le righe.
Dopo una pregevole sparatoria poco dopo la metà del film la pellicola promette una certa tensione che però non viene restituita e il tutto spira in un finale ridicolo oltre ogni immaginazione.
Le cose positive del film sono la regia di Morel che è comunque di mestiere e le scene di mazzate le azzecca quasi tutte,oltre che a momenti in cui il focus si concentra sui personaggi,un'altro lato positivo sono gli attori,quasi tutti in parte incluso un grandissimo Ray Winstone che qui fa una parte molto cazzuta ma che avrebbero potuto sfruttare meglio,ma così non è stato,mentre invece i più grossi problemi della pellicola sono la sceneggiatura,che cerca di dire ventimila cose diverse ma finisce per non dirne nemmeno una e anzi infastidisce ancora di più perchè si percepisce il potenziale durante il corso dei minuti,inoltre l'incoerenza che permea tutto il film è imbarazzante,da regista non puoi fare un film che vorrebbe essere realistico ma che sfrutti tutti i clichè dei peggiori film action di serie b usciti negli anni,come lo spiegone del cattivone di turno che finisce per perdere tempo inutilmente,al combattimento finale che pare I Mercenari fino ad arrivare al finale,uno dei peggiori mai visti in un film action. I personaggi sono abbozzati e,nonostante delle discrete interpretazioni non riescono a stare in piedi.
The Gunman è un film che non vuole prendere una posizione,ne prende dieci e finisce per non approfondirne nessuna,è un film a blocchi,con una netta divisione tra inizio,svolgimento e un finale in cui scoppia tutto e che è veramente robaccia,non è un brutto film,ma è una mediocrata assurda che finirà nel dimenticatoio molto molto presto. Consiglio la visione? Per chi vuole le scene d'azione e basta forse sì,per chi invece cerca qualcosa di un pò più profondo come le premesse suggerivano,così come il trailer allora vi consiglio di optare per un'altra pellicola come può essere la fantastica trilogia di Bourne,soprattutto The Bourne Conspiracy e The Bourne Ultimatum,oppure guardatevi The Green Zone,o ancora Blackhat di Michael Mann che è un film fantastico,ma magari questo The Gunman evitatevelo. Voto 6/10
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