Titolo originale | Haeojil Gyeolsim |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 138 minuti |
Regia di | Park Chan-wook |
Attori | Hae-il Park, Wei Tang, Go Kyung-pyo, Yong-woo Park, Lee Jung-hyun Jung-hyun Lee, Seung-Mok Yoo, Teo Yoo, Jung-min Park, Hyun-woo Seo, Jeong Ha-dam, Esuz Jeong. |
Uscita | giovedì 2 febbraio 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,93 su 34 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 gennaio 2023
Mentre indaga su un misterioso omicidio, un uomo comincia a provare dei sentimenti per la moglie della vittima. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, ha ottenuto 2 candidature a BAFTA, ha ottenuto 1 candidatura a British Independent, a National Board, ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, ha ottenuto 3 candidature a NSFC Awards, Decision To Leave è 72° in classifica al Box Office. martedì 3 dicembre ha incassato € 541,00 e registrato 87.802 presenze.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Hae-joon è un detective infallibile e un marito insoddisfatto: quando si trova alle prese con un caso di suicidio, ritiene che si tratti in realtà di omicidio. Per questo indaga sulla moglie cinese della vittima, Seo-rae, ma se ne innamora all'istante. Attraverso una sottile rete di seduzione, Seo-rae sembra soggiogare Hae-joon, che però ha un'intuizione che potrebbe ribaltare il corso dell'indagine.
La capacità dei grandi autori è anche quella di comprendere quando una vena si è esaurita ed è tempo di voltare pagina e trovare nuovi stimoli.
Da troppi anni, susseguenti alla cosiddetta "trilogia della vendetta", Park Chan-wook è spesso stato vittima del proprio stile, innamorato di un manierismo incline a una certa stanchezza creativa. Una filmografia di eccessi e barocchisimi, tendente al grandguignol, che trova un brusco arresto in un film che pare l'esatto opposto del Park che eravamo abituati a conoscere.
Sobrio e asciutto nella messa in scena, hitchcockiano nello spirito di un neo-noir che guarda consapevolmente ai classici del genere ma li veste di panni contemporanei: un uomo oggettivizzato e passivo, disarmato di fronte all'iniziativa di lei, e i dispositivi elettronici - chat e messaggi vocali, ma anche geolocalizzazione e tracciamento degli spostamenti - come mezzo principe (e talora anche un fine) nello svolgimento della loro liaison proibita. Quel che non ci si aspetterebbe da Park, e che invece giunge, è un film all'insegna del less is more, in cui la gratuita spettacolarizzazione è fuggita, tanto nel lato thriller che in quello romantico.
Non mancano i movimenti di macchina magistrali e le riprese dall'alto mirabili, ma la misura con cui sono gestite è inedita. Lo sviluppo di quest'ultimo, in un crescendo di messaggi in codice e sguardi, di ammiccamenti e intese invisibili, è costantemente gestito con delicatezza, in contrasto con le macabre vicende poliziesche che permettono ai due amanti prima di conoscersi e poi di frequentarsi.
E quindi in questo nuovo Park, distantissimo dal precedente Mademoiselle, il sesso è solo suggerito da momenti di complicità allusivi, più erotici di quanto lo sarebbe una scena esplicita.
Benché le situazioni possano ricordare il celebre film di Paul Verhoeven, Seo-rae è tutt'altro che la Katherine Tramell di Basic Instinct: altrettanto manipolatoria e calcolatrice nelle trame nere che escogita, ma sorprendentemente romantica in fatto di sentimenti.
Le amorevoli cure che Hae-joon e Seo-rae si riservano reciprocamente - quali il sushi condiviso, o l'aiuto a trovare sonno - riguardano una sfera ancor più intima dell'amplesso, rivelando senza il ricorso alla parola il disegno beffardo del destino, che pone due anime gemelle all'estremo opposto della legalità.
Con Decision to Leave si torna ad accogliere tra i maggiori autori in circolazione un nome amato dai cinefili, spesso oggetto di fanatismi mal riposti e accanimenti altrettanto inutili. Un Park rinnovato e talora quasi irriconoscibile, arresosi al potere di suggestione che è proprio solo degli amori irrealizzabili, mentre gira il film più romantico del 2022.
DECISION TO LEAVE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€14,99 | – | |||
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Serve? Pregevole il lavoro di questo Park, l'altra metà del popolo si chiama Kim. Ma questo si sapeva, la novità è che mi ha disorientato, stranito. Addio, cara vecchia Corea che tanto ci somigliava tranne che negli occhietti a mandorla e nelle bacchette per mangiare. Le Coreanine, vezzose e gentili, a nessuno importava ce ne fossero enogmatiche e cattivelle.
Decision To Leave è un film del 2022 scritto e diretto da Park-Chan Wook che racconta la storia di un giovane investigatore alle prese con un suicidio di cui la moglie del defunto è la principale sospettata, ma le sue indagini saranno condizionate dalla nascita di un sentimento nei suoi confronti. Il film aleggia su un aria surreale nonostante sia pieno di riferimenti alla modernit&agr [...] Vai alla recensione »
Decision To Leave è un film del 2022 scritto e diretto da Park-Chan Wook che racconta la storia di un giovane investigatore alle prese con un suicidio di cui la moglie del defunto è la principale sospettata, ma le sue indagini saranno condizionate dalla nascita di un sentimento nei suoi confronti. Il film aleggia su un aria surreale nonostante sia pieno di riferimenti alla modernit&agr [...] Vai alla recensione »
Sicuramente il linguaggio relazionale è molto cambiato negli ultimi anni, tutto scorre più in fretta, si comunica attraverso smartphone e sofisticati software, anche il cinema si adegua all’uso smodato di questi strumenti, più difficile è farne un uso intelligente, come nel suddetto caso. Decision to leave del regista coreano Park Chan-Wook è [...] Vai alla recensione »
Decision To Leave è fatto di un misto di elementi da detective story in cui però i personaggi stringono relazioni fatte di sentimenti fortissimi che sono i veri protagonisti e tuttavia tutto è raccontato in forma di commedia, ridendo tantissimo del ridicolo in cui sì infila questo serio detective innamorato della moglie del morto su cui indaga Quello che rende Decision [...] Vai alla recensione »
Un film che non mi stancherò mai di elogiare. Come prendere Hitchcock e inserirlo in un'ambientazione contemporanea con tutto ciò che ne consegue e che ne fa parte. Un giallo poliziesco che parla anche di amore, di parole non dette, di immigrazione, di lealtà e senso del dovere. Film perfetto
Un bellissimo film che narra di un amore impossibile. Un ispettore e una donna sospettata di omicidio s'incontrano e si conoscono. Quando l'amore finisce per uno dei due inizia per l'altro. Film dalla sceneggiatura complessa, di sovrapposizioni oniriche e di scambi di cellulari e messaggi (si richiede una particolare attenzione), colpisce per la poesia propria di tutti gli amori impossibili. [...] Vai alla recensione »
Questo film è un gioiello più unico che raro e soltanto il grande Park CW poteva girarlo. Un Vertigo che vive nel 2020. Un film di cui tutto il mondo aveva assolutamente bisogno.
Assolutamente uno dei migliori film di una filmografia già straordinaria. Un neo Noir romantico che funziona su tutti i piani, quello drammaturgico, quello del thrilling, quello del noir e quello del tension building. Un vero capolavoro contemporaneo che vive laddove viveva il miglior Hitchcock.
Park Chan Wook gira questo noir incredibile che per me è il miglior film del 2022. Un Basic Instinct che incontra Vertigo in uno scenario contemporaneo dove tutto ciò che vediamo in termini di utilizzo della tecnologia è perfettamente funzionale alla narrazione della storia (e non buttato a caso solo per far vedere che siamo nel 2020).
Ancora il grande Park Chan Wook. Un noir/thriller/ poliziesco che bilancia perfettamente i generi con una potenza visiva e una sceneggiatura davvero fuori dal comune. Un film bellissimo, come quasi tutto quello che ha girato questo grande regista coreano.
Il manierismo è notevole e la trama non delle più credibili ma il melodramma è intensissimo, disperatissimo, coinvolgentissimo, cioè come deve essere oppure non è. E ritorna la vecchia magia del cinema che ti travolge e per due ore ti stacca dal tuo mondo.
che finisce per perdere il controllo dei tempi, dilatando inspiegabilmente la vicenda nella seconda parte del film e diluendone pertanto l'efficacia visiva e narrativa: un gran peccato.
Una trama contorta e geniale. Un "noir d'amore" contemporaneo che solo la mente di Park Chan-wook (best director a Cannes) poteva partorire.All'inizio non mi ha convinto, per via dello straniamento dovuto alla svolta del regista rispetto al passato, poi man mano che si è sviluppata la pellicola è stato puro amore. O forse, meglio dire: puro crimine.5/5?????Park Chan-wook is a genius.
Nulla da recensire solo da vedere e gustare sino in fondo.
Regia "sofisticata" e montaggio creativo per una storia inutilmente contorta, al solo fine di mettere in fila una serie di scene madri tipiche di certo cinema coreano "up to date". Kim Ki Duk, ci hai lasciato troppo presto...
NON METTO 5 STELLE MA SONO TENTATO. MOLTO MOLTO BELLO. DA VEDERE
Film un pò irritante, un tira e molla amoroso fra un investigatore e la più volte sospettata di omicidio - così e così, non il capolavoro che si vorrebbe da alcuni solo perché coreano. Drama noir
Signore coreano di mezza età va in montagna e si sfracella. Suicidio? Scivolato durante l'arrampicata? O con lui c'era qualcuno e lo ha spinto? Gli indizi portano alla vedova, giovane e bella cinese che non parla bene coreano e ci tiene a farlo sapere. Il detective, sposato e infelice e insonne, per la donna perde la testa. Il noir va a braccetto col mélo, Hitch fa da guida e Park Chan-wook è in forma [...] Vai alla recensione »
«Ho sempre voluto fare un film poliziesco diverso dal solito». Dice così, ed è difficile non credergli dopo avere visto il suo «Decision to leave»: dove inizialmente stempera il thriller con la commedia, poi lo trasforma in un romance e infine sterza, con decisione, nel melò. Troppo, forse: ma non si può dire che Park Chan-Wook - il regista coreano di «Old boy», «Lady Vendetta» e «Mademoiselle», a [...] Vai alla recensione »
Sacrosanto il verdetto del Festival di Cannes: è la migliore regia dell'anno. Quella più al passo coi tempi, innovativa e sensibile, forse perfino troppo sofisticata. Attento al linguaggio dei cellulari che ci rende presenti ovunque e registra l'esistenza di tutti, Park Chan-Wook aggiorna la fenomenologia del vedere ai nostri tempi, vissuti più nell'immaginazione dei pensieri che nella concretezza [...] Vai alla recensione »
Che delizia. Che incanto. Che piacere. In un'epoca di film che spesso spiegano troppo (o troppo poco...), incontrare sullo schermo un film come Decision to Leave che invece lavora su vuoti e silenzi, e procede per allusioni, indizi e enigmi, chiamando in causa il nostro sguardo, e chiedendo allo spettatore di completare l'opera e di ricucire i vuoti, è un'esperienza di visione davvero gratificante. È [...] Vai alla recensione »
Hae-joon è un detective coreano con fama da infallibile, tormentato dall'insonnia cronica e da un matrimonio in fase tiepida; Seo-rae è un'immigrata cinese dalla dirompente avvenenza, sospettata di aver ucciso il marito simulando un incidente. Il poliziotto segue la vedova per coglierla in fallo, ma incontra prove che sembrerebbero attestarne l'innocenza, proprio mentre scopre di essere irresistibilmente [...] Vai alla recensione »
Mentre indaga su un caso di apparente omicidio, il detective Hae-Jun interroga Seo-rae, l'avvenente moglie della vittima, poiché ritenuta la principale sospettata. Il rapporto tra i due diventerà sempre più ravvicinato, tanto che il fascino misterioso della donna rischierà di far perdere lucidità all'uomo incaricato di fare luce sul caso. A sei anni di distanza da "Mademoiselle", il regista di culto [...] Vai alla recensione »
Parte su una montagna, da dove un uomo precipita, e si chiude in riva al mare, dove una donna prende una fatale decisione, l'elegante labirinto del maestro coreano che ha fatto di vendetta e seduzione gli oggetti della sua riflessione. Spietata radiografia dei sentimenti umani, il film giustamente premiato per la regia a Cannes, rivisita i miti del-la femme fatale e dell'ossessione d'amore, conduce [...] Vai alla recensione »
La femme fatale - bella e impassibile consorte di un uomo morto in circostanze misteriose - è cinese. Immigrata clandestina, più giovane del compagno che amava scalare, ed è precipitato giù da una montagna. Il detective indaga fino allo sfinimento, rimbrottato dalla moglie salutista. Soffre di insonnia, gli toccano sempre i pedinamenti notturni e il senso del dovere fa il resto.
Sono davvero così ingenuo? E io sono davvero così malvagia? Divoratore, morboso, asfissiante. Si parla del sospetto, ma queste parole potrebbero senza problemi descrivere l'amore. Dopo aver snocciolato la vendetta nella sua trilogia (Mr. Vendetta, Old Boy, Lady Vendetta), uno dei pilastri del cinema sudcoreano, Park Chan-wook, torna dietro la mdp e va per la sua strada, in tinta noir, con un montaggio [...] Vai alla recensione »
Hae-joon è un meticoloso detective della polizia di Busan. Chiamato ad indagare sulla morte di un uomo caduto da un dirupo, conosce Seo-rae, la moglie cinese della vittima, con la quale tesse una relazione ambigua. Ne resta ammaliato ma, allo stesso tempo, prova a resistere all'attrazione con la razionalità dell'uomo di legge che sospetta che Seo-rae sia tutt'altro che estranea alla morte del marito. [...] Vai alla recensione »
Il detective, la dark lady e... il cinema oggi. Rivisitazione, ripensamento, diverso divertimento, a partire da un sagace smembramento e ricomposizione del percorso canonico dello spettatore, a cui si chiede nuovo sguardo, ritracciato in quel canone. A Seoul un ispettore indaga su un omicidio. Sospettando la moglie della vittima, se ne innamora e cerca di dimenticare.
Un uomo cade durante una scalata e muore. Apparentemente sembra un incidente, ma non per il detective Hae-jun che sospetta delia vedova, Seo-Rae. Il problema è che l'uomo inizierà ad essere attratto dalla donna, mettendo in crisi il suo lavoro. Park Chan-wook è uno dei pochi autori capaci di fare la differenza. Lo si vede in questo sottile gioco psicologico tra i due protagonisti che coinvolge anche [...] Vai alla recensione »
Mentre indaga sulla morte di un uomo il cui cadavere è stato ritrovato tra le impervie montagne coreane, il brillante detective Hae-joon s'imbatte nella moglie della vittima, una misteriosa donna di origini cinesi divenuta la principale sospettata del caso. Seo-rae infatti, presenta sul corpo segni di colluttazione e non manifesta alcun dolore per la perdita del marito.
Quante volte è vissuta la «donna che visse due volte» ? Almeno il doppio, considerando gli sforzi di Brian De Palma e di Barbet Schroeder di riportarla in vita. Di certo, c'è che le vie del manierismo sono infinite. Park Chan-wook ne è la prova. Del racconto hitchcockiano, non manca nulla in Decision to Leave. Le alture che danno le vertigini. Gli abiti, i fiori, la bella immigrata (Carlotta Valdes, [...] Vai alla recensione »
Il detective Hae-Jun (Park Hae-il) vive da solo e lontano dalla moglie scienziata, affettuosamente noiosa, che vede una volta a settimana. Chiamato a indagare sulla misteriosa morte di un uomo, in apparenza caduto durante una scalata in montagna, Hae-Jun incontra la giovane moglie cinese dell'uomo, Seo-rae (Tang Wei), taciturna e affascinante nella sua semplice eleganza, che diventa la principale [...] Vai alla recensione »
Hae-joon è un poliziotto infelice, profondamente insoddisfatto della sua vita coniugale, ma capace di risolvere all'istante qualunque caso grazie a un fiuto da autentico segugio. Comincia a indagare su un caso di presunto suicidio, ma subito si convince che in realtà deve trattarsi di omicidio: la moglie cinese della vittima, Seo-rae, è una colpevole perfetta.
"Decision to leave", il nuovo film di Park Chan-wook uscito oggi nei cinema italiani con il titolo "La donna del mistero", è un'opera in grado di avere più anime in maniera assolutamente armonica. Inizia come detective story, diventa noir introspettivo e infine sfuma in thriller sentimentale, andando a formare un mosaico narrativo solido, prezioso e coeso di cui non si percepisce la frammentarietà [...] Vai alla recensione »
Dicono sempre tutti degli Oscar non me ne frega niente, gli Oscar non servono a niente, sono solo premi aziendali, mica l'espressione dell'arte del cinema dei cazzi e dei mazzi, e sarà anche vero, e però poi esultano quando agli Oscar "c'è un po' d'Italia" (cit. da un amico mio), quando Alice Rohrwacher viene candidata per Le pupille (bellissimo!), quando semplicemente le cose che piacciono a loro [...] Vai alla recensione »
Presentato in concorso allo scorso Festival di Cannes, Decision to Leave è valso a Park Chan-wook il premio alla miglior regia, più due nomination ai BAFTA. Il film è ispirato alla serie di romanzi polizieschi svedesi "The Story of a Crime" di Maj Sjöwall e Per Wahlöö. Decision to Leave è in sala dal 2 febbraio con Lucky Red. Un detective indaga sulla morte di un uomo precipitato da una montagna du- [...] Vai alla recensione »
«Vuole che glielo spieghi con le parole o preferisce le immagini?» chiede il detective insonne alla vedova dall'aria non troppo affranta, quando lei domanda com'è morto di preciso suo marito, precipitato da una montagna in modo apparentemente accidentale. «Con le parole» risponde lei, ma ci ripensa subito: «Anzi, no, con le immagini». Del parlato, Song Seo-rae (la magnifica Tang Wei di Lussuria) non [...] Vai alla recensione »
Coi tristi tempi che corrono alla voce "incassi", una volta smaltita la sbornia benedetta di "Avatar 2" non so francamente chi andrà a vedere "Decision to Leave", film coreano di Park Chan-wook, classe 1963. Ma fa certo bene la Lucky Red a tenere alta la fiammella del cinema d'autore, in questo caso asiatico, quindi ancor più delicato. Premiato giustamente a Cannes 2022 per la migliore regia, l'autore [...] Vai alla recensione »
Nelle sale italiane arriva il 2 febbraio 2023 per Lucky Red, si chiama Decision to Leave ed è il nuovo film di Park Chan-wook, quello di Old Boy e Lady Vendetta, per intenderci. Quella che segue è la recensione del film, imprevedibilmente monca. Manca un passaggio, un breve paragrafo, importante per giunta. La distribuzione avrebbe gradito, potete scommetterci, anche perché poteva funzionare, nei limiti [...] Vai alla recensione »
L'ultimo erede di Hitchcock si chiama Park Chan-wook, è coreano, ha al suo attivo film molto diversi e molto premiati, ma stavolta guarda addirittura a Vertigo - La donna che visse due volte", da cui riprende la struttura bipartita e il dubbio che tortura il protagonista per l'intero film. La malinconica Seo-rae, immigrata cinese dal coreano imperfetto, cosa che la rende ancora più indecifrabile (e [...] Vai alla recensione »
In concorso all'ultimo Festival di Cannes un altro nome che ha lasciato un'impronta sulla Croisette, il sudcoreano Park Chan-wook con Decision to Leave, vincitore del Premio alla Regia. Con Old Boy il cineasta non solo aveva vinto il premio equivalente nell'edizione di Cannes 2004, ma aveva lanciato e fatto scoprire in tutto il mondo la straordinaria vitalità del cinema sudcoreano.
Ci sono un detective che non dorme mai, una femme fatale che visse due volte, un uomo morto ai piedi di una montagna, nel primo film di Park Chan-wook dai tempi di Mademoiselle (2016). Un seducente, stilosissimo gioco di menzogne, rivelazioni e false piste che rielabora il noir con ironia e un'idea di messa in scena vorticosa, dove ogni tassello del genere - l'investigatore insonne, la vedova ambigua, [...] Vai alla recensione »
Hae-joon (Park Hae-il) è un detective della omicidi che indaga sulla morte di un uomo apparentemente dovuta a un incidente di montagna. La reazione della vedova Seo-rae (Tang Wei), immigrata cinese, è però sospetta. Hae-joon subisce il fascino di Seo-rae e rischia di compromettere l'indagine. Questo neo-noir non punta sull'erotismo potente che il regista ha scatenato in Mademoiselle e la rappresentazione [...] Vai alla recensione »
Hae-jun (Park Hae-il) è un poliziotto di Busan con problemi di insonnia, che prova a combattere lavorando anche di notte. La moglie vive lontana e lui la raggiunge, per vivere momenti di apparente serenità, solo durante i fine settimana. Si amano, certo, ma negli occhi di Hae-jun è sempre presente un velo di malinconia, di insoddisfazione, di rabbia repressa.
Dal 2005 fino a oggi, ovvero dopo Lady Vendetta, il cinema di Park Chan-wook ha dovuto fare i conti con la fine della trilogia e con l'abbandono di temi congeniali, perfettamente sviscerati, messi in scena, dominati dal regista e sceneggiatore sudcoreano. Da I'm a Cyborg, But That's OK a Mademoiselle, passando per la sortita statunitense Stoker, Park ha cercato nuove forme, sperimentando anche con [...] Vai alla recensione »
«Quand'è che ti ho detto che ti amo?». Risponde così il detective Hae-jun a Seo-rae, che gli ricorda le sue parole. Di origini cinesi ma da anni in Corea, Seo-rae è sospettata di omicidio due volte, a distanza di mesi e di geografia (prima a Busan, poi a Ipo). Ma il sospetto, come in ogni noir che si rispetti, produce attrazione. Hae-jun però non le ha mai detto «Ti amo».
Un detective s'imbatte in un caso apparentemente di suicidio, ma conosciuta la moglie del defunto, oltre a innamorarsene immediatamente, ha la sensazione che possa trattarsi di omicidio, specialmente quando i morti diventano due. Un neo-noir dalla trama intricata, che s'avventura tra legami inattesi e pericolosi, investigazione e erotismo, nel quale Park Chan-wook mostra il lato malinconico affettivo, [...] Vai alla recensione »
Con il melodramma il coreano Park Chan-wook ha mostrato familiarità rassicurante (Mademoiselle) e Decision to Leave ne conferma la radicata propensione. Un affermato detective, felicemente sposato, indaga sul mortale volo di un businessman da un picco roccioso. Suicidio o assassinio? L'avvenenza della giovane impassibile vedova non aiuta a sciogliere il primo di una serie di dilemmi.
Nei film di Park Chan-wook c'è sempre stata la tendenza a confondere la densità con la tensione superficiale. Cioè a dissolvere la materia emotiva, le questioni profonde nell'esibizione acrobatica dello stile e nelle evoluzioni iperboliche della narrazione, tra colpi di scena e twist improvvisi, sospensioni e esplosioni. In modo da spostare tutto il carico sull'ebbrezza delle strutture.
Un detective (Park Hae-il) è chiamato sulla scena del delitto. Anzi, no: non lo sappiamo, l'uomo riverso a terra col cranio fracassato potrebbe essere caduto accidentalmente dalla montagna, averlo fatto di proposito oppure essere stato spinto. Sicché il poliziotto rintraccia la moglie del morto, e ne rimane inspiegabilmente attratto nonché sottilmente inquietato: insomma, la liaison s'intreccia con [...] Vai alla recensione »