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Ultimo aggiornamento venerdì 6 ottobre 2017
Una guardia del corpo e un ex assassino che si odiano tra loro, dovranno unire le forze per scappare dalle ire funeste di un dittatore. In Italia al Box Office Come ti ammazzo il Bodyguard ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,1 milioni di euro e 517 mila euro nel primo weekend.
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giovedì 3 ottobre 2024 ore 23,50 su WARNERTV
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CONSIGLIATO NÌ
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Michael Bryce è una guardia del corpo impeccabile. Almeno fino a che un prestigioso cliente giapponese viene ucciso sotto i suoi occhi da un cecchino. Darius Kincaid è un sicario con una lunga scia di sangue alle spalle e un curioso codice morale. Solo quest'ultimo può testimoniare al tribunale dell'Aja contro Vladislav Dukhovich, ex presidente bielorusso e genocida, che ha sin qui eliminato tutti i potenziali testimoni. I due dovranno cooperare, non senza qualche problema di ego e di carattere.
Come ti ammazzo il bodyguard - molto meglio il titolo originale The Hitman's Bodyguard, ossia "la guardia del corpo del sicario" - è il tipico film dalla genesi travagliata, recuperato dall'oblio (nel 2011 stava nella "lista nera" delle sceneggiature) e trasformato in successo grazie alla sagacia hollywoodiana.
Nonostante ciò, le riscritture subite e i cambi di mano succedutisi emergono visibilmente nel diseguale prodotto finito.
La ragione del successo del film, nonché unica fonte di attrazione per il grande pubblico, è la dinamica da buddy movie introdotta in seguito al cambio di cast: da una parte Ryan Reynolds, alle prese con il suo personaggio post-Deadpool, ossia l'action hero che nasconde più di una fragilità psicologica; dall'altra Samuel Jackson, che ripropone il classico Jules di Pulp Fiction, con minime variazioni sul tema.
Ascoltare Jackson che sbraita a colpi di "motherfucker", termine che ha sostanzialmente reinventato nella sua lunga carriera, rimane un perverso piacere, seppur totalmente smarrito nella versione doppiata. Patrick Hughes si accontenta di un veicolo per star che interpretano se stesse (o meglio, i loro avatar cinematografici) in un meccanismo che potrebbe proseguire in eterno, senza la reale necessità di un inizio e una fine. Ma se l'intesa tra i due attori funziona, per quanto si avverta a tratti il ricorso al pilota automatico, il resto di Come ti ammazzo il bodyguard si attesta su livelli da B movie per il mercato dell'Europa orientale, ovvero ciò che originariamente il film doveva essere.
Le scene d'azione sono infatti deludenti, girate senza personalità (Hughes aveva già fatto del suo peggio nel terzo episodio di The Expendables), con troppi primi piani e una scarsa visione d'insieme. A tratti le lacune di post produzione inducono a pensare a sopraggiunti limiti di budget. Lo script, dal canto suo, mostra tutti i limiti da riscrittura a più mani: troppi gli elementi superflui (a cosa servono gli sfregi sul volto del dittatore? Quante delle inquadrature di Amsterdam sembrano istantanee da guida Lonely Planet? A che pro introdurre i personaggi di Hayek e Yung, senza poi volerli o poterli approfondire?).
Difficile credere che il successo di Come ti ammazzo il bodyguard sia stato determinato dal passaparola. Più probabile che si tratti di prevalenza delle star e del loro appeal su tutto il resto. Una tendenza da capire meglio, anche se non necessariamente da assecondare.
Poliziotto bianco e criminale nero, o viceversa, ma comunque obbligati a cooperare. Humour, battutacce salaci, qualche cazzotto e una sana bromance. È andata così per molti copioni dal lontano 1982 di 48 ore, cult movie di Walter Hill che sfruttò il talento di Eddie Murphy per un poliziesco con Nick Nolte che divenne pietra di paragone di un genere, imitato in innumerevoli variazioni. Come ti ammazzo il bodyguard, in originale The Hitman's Bodyguard, arriva 35 anni dopo, nel deserto lasciato dal postmoderno, in cui solo cactus resistenti come Ryan Reynolds riescono a crescere, più forti della siccità di idee. Lo spirito del creatore del Deadpool cinematografico permea infatti l'intero film, contrapponendolo a un Samuel Jackson fermamente deciso a battere ogni record di motherfucker pronunciati in un film.
Una coppia nota per le proprie doti di azione e comicità, tale da generare aspettative elevatissime: Come ti ammazzo il bodyguard è stato infatti il film più discusso online durante l'ultima settimana di agosto, in base all'analisi di Way to Blue. Un tam tam che ha portato a un lusinghiero debutto al botteghino: 8 milioni di dollari il primo giorno, per un totale di 21,6 nel weekend. il film si è aggiudicato anche il box office del weekend successivo, destinato a passare tristemente alla storia come il più magro dal lontano (e infausto) settembre 2001.
Ad essere precisi, in Come ti ammazzo il bodyguard nessuno dei due protagonisti interpreta un poliziotto in senso stretto. Ryan Reynolds è infatti Michael Bryce, la guardia del corpo più pagata del globo; Jackson è invece Darius Kincaid, un killer spietato e dall'insulto facile (122 le parolacce pronunciate da Jackson nel film). I destini dei due si sono incrociati in passato, con immancabili scintille, ma ora la necessità li obbliga a lavorare assieme: Kincaid è infatti l'unico testimone oculare in grado di incastrare Vladislav Dukhovich, spietato dittatore bielorusso a cui dà vita Gary Oldman, al solito (Léon, Air Force One, Il quinto elemento) impagabile in ruoli da villain. Al tribunale dell'Aja, infatti, necessitano di un testimone per poter incriminare Dukhovich e questi è riuscito a farli uccidere tutti, a uno a uno. Solo Kincaid è rimasto vivo.
Come ti ammazzo il bodyguard è diretto dall'australiano Patrick Hughes, che ha firmato la regia del western Red Hill e del terzo capitolo della serie di Sylvester Stallone I mercenari. Inizialmente doveva dirigerlo Jeff Wadlow (Kick-Ass 2), costretto a rinunciare per dedicarsi alla produzione Netflix Autobiografia di un finto assassino. Hughes è subentrato in tutta fretta, vicino alla deadline per iniziare le riprese, con uno script di Tom O'Connor totalmente riscritto e trasformato in commedia, dopo essere finito nelle "Black List" delle sceneggiature rifiutate già nel 2011. Un caso di fallimento annunciato in sostanza, che un rimaneggiamento in corsa ha trasformato nel più improbabile dei successi al botteghino.
Tra i vari trailer di Come ti ammazzo il bodyguard, declinati su dettagli differenti del film come da tendenza recente, uno in particolare ha colpito l'attenzione del pubblico. Sulle musiche di "I Will Always Love You" di Whitney Houston, infatti, va in scena quella che ha tutta l'aria di una parodia di Guardia del corpo, campione di incassi del 1992. Siamo dalle parti della parodia stile Zucker-Abrahams-Zucker, sottogenere in cui Reynolds e Jackson si muovono come pesci nell'acqua, che finisce per contaminare anche i nomi dei personaggi collaterali - il giapponese Takashi Kurosawa è una crasi di due grandi registi nipponici - e la straordinaria locandina, con Reynolds che porta in braccio Jackson come Kevin Costner fece con la divina Whitney.
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Il film apparso in Italia nel 2017 e ridato recentemente in TV, contiene vari generi: thriller, giallo, azione violenta, commedia comica ed ha la regia di Patrck Hughes che ha come unico precedente rilevante: Mercenari 3), ha avuto una accoglienza negativa dalla critica ed invece un buon successo commerciale.. La vicenda vede 2 personaggi, il primo Michael Bryce (Ryan Reynolds, Nessuno è [...] Vai alla recensione »
Un film d’azione divertente e leggero al contempo. La coppia di protagonisti, Ryan Reynolds (Michael Bryce) e Samuel L. Jackson (Darius Kincaid), reggono benissimo la narrazione a colpi repentini di inseguimenti, con tutti i mezzi disponibili, e di battute volgari a raffica. Lo specialista della sicurezza, bello e sofferente, da un lato, e il sicario imprevedibile e sempre arrabbiato dall’ [...] Vai alla recensione »
"The Hitman's Bodyguard"di Patrick Hughes(2017(, con Samue l.Jackson, Ryan Reynolds, Gary Oldman, la bellissima Selma Hayek, è in pieno un film del nostro tempo, ossia ispirato all'action movie fuso con la comicità, anche decisamente"dozzinale", volgare con esibizione pura di volgarità...La storia del dittatore bielorusso(con riferimenti anche attuali [...] Vai alla recensione »
Per far sì che un film di questo tipo funzioni servono una componente d'azione che riesca a intrattenere e coinvolgere e una componente comica che riesca a divertire al punto giusto, le due componenti devono funzionare sia separatamente che insieme; ma in questo caso ciò non avviene o, almeno, non del tutto. Le scene d'azione sono davvero ben fatte, sono molto fluide, [...] Vai alla recensione »
Perchè abbiamo una capra,da decenni ormai, a tradurre i titoli dei film stranieri?????
Devo ammettere che i film d'azione pompati al massimo e volutamente esagerati (le cosiddette americanate) non mi piacciano molto. Questa però è un' americanata fatta bene anche se il tasso di violenza è piuttosto alto rispetto alla componente ironica. C'è da dire però cha la coppia Reynolds-Jackson funziona molto bene e le scene spettacolari sono molto [...] Vai alla recensione »
Nota di demerito per la distribuzione italiana che ridicolizza il titolo originale ed è pesantemente fuorviante Molto meglio "La guardia del corpo del sicario" oppure, se non ce la fate, lasciate il titolo originale. Il film si fa vedere solo per le superstar: Jackson, Reynolds, Hayek e Oldman. Che dire? Ne vedete tanti di film con un cast così? Per il resto il budget deve [...] Vai alla recensione »
Film bello, di azione e molto carino da seguire e vedere
Pensavo meglio direi. Un film che con le musiche ogni tanto fa la parodia agli 007 ma che poi non ha nulla a che vedere. Grandi attori certamente ma che poi non dicono nulla nei loro personaggi. Esco un pò deluso da una trama che mescola tanta azione ma poca sostanza. Peccato davvero.
Film d'azione ( esagerata in stile hollywoodiana ) simpatico
Più che discreto questo buddy movie con Samuel L. Jackson e Ryan Reynolds dove in una intricata questione politica porta una non più top guardia del corpo a essere costretto a proteggere un Killer di professione suo più mortale nemico. Non siamo ai livelli di "Prima di mezzanotte" e dei vari "Arma letale" e "48 ore" però questo film intrattiene [...] Vai alla recensione »
Come ti ammazzo il bodyguard è un film pieno di azione e di situazioni divertenti dall'inizio alla fine , la tua recensione è fuorviante e ingiusta, ma ho notato che molto spesso Mymovies canna molti bellissimi film solo per snobbismo dispotico, quindi nessuna novità…..
Un Film davvero entusiasmante , merita molto di più dai soliti critici snob !!!!
Gary Oldman dittatore da operetta e Samuel Jackson killer incallito Impeccabile come quando era George Smiley, Gary Oldman indossa con la stessa fredda e grigia impassibilità i panni efferati di un dittatore genocida postcomunista bielorusso, trascinato davanti al Tribunale internazionale dell'Aja imputato di crimini contro l'umanità. Ed è il sale di un film qui e là divertente per via del ritmo incalzante, [...] Vai alla recensione »
Michael, guardia del corpo caduta in disgrazia (gli hanno ammazzato il cliente), si trova a dover scortare un suo vecchio nemico, Darius, che deve testimoniare contro un dittatore dell'Est Europa. In tanti, proveranno a fermarli. Che dire? La formula, stile 48 ore, è strausata. Qui, si apprezza giusto l'alchimia dei due protagonisti. Per il resto, trama che, per fortuna, dimenticherete dopo pochi secondi, [...] Vai alla recensione »
Riusciranno una guardia del corpo maniaca del controllo (Ryan Reynolds) e un killer professionista amante dell'improvvisazione (Samuel L. Jackson) a sopportarsi in un folle viaggio da Manchester a L'Aia per far sì che l'assassino a pagamento testimoni contro un criminale di guerra bielorusso (Gary Oldman)? Se trovate la premessa di questo film anche più assurda del suo titolo italiano (in originale [...] Vai alla recensione »
Detto in sintesi, Come ti ammazzo il bodyguard è meglio di quanto suggerisce il titolo italiano; ma non molto meglio. Un copione che mescola azione e commedia nel modo più prevedibile, giocando su una coppia classica del «buddy movie»: due tipi che per un motivo o l'altro non si sopportano costretti a cooperare per salvare una situazione, o se stessi.