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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 maggio 2017
Un progetto basato su tre delle 50 fiabe raccolte nella collana "Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille" di Giambattista Basile. Ha vinto 3 Nastri d'Argento, Il film ha ottenuto 12 candidature e vinto 7 David di Donatello, 2 candidature e vinto un premio ai Globi d'oro, In Italia al Box Office Il racconto dei racconti ha incassato 3 milioni di euro .
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1600. Una regina non riesce più a sorridere, consumata dal desiderio di quel figlio che non arriva. Due anziane sorelle fanno leva su un equivoco per attirare le attenzioni di un re erotomane sempre affamato di carne fresca. Un sovrano organizza un torneo per dare in sposa la figlia contando sul fatto che nessuno dei pretendenti supererà la prova da lui ideata, così la figlia non lascerà il suo fianco e i confini angusti del loro castello.
Matteo Garrone attinge a piene mani, e con grande libertà creativa, a tre racconti de "Lo cunto de li cunti", la raccolta di fiabe più antica d'Europa, scritta fra il 1500 e il 1600 in lingua napoletana da Giambattista Basile. Il risultato è un caleidoscopio di immagini potenti ed evocative, ma anche un carnevale di umani sentimenti, pulsioni e crudeltà, nonché una riflessione profondissima sulla natura dell'amore, che può (dovrebbe) essere dono e che invece, per quelle fiere che sono (ancora) gli esseri umani, è spesso soprattutto cupidigia.
Ognuna delle vicende singolarmente narrate contiene qualcosa di ognuna delle altre: un doppio, un riflesso, una citazione, uno scambio di sguardi. La brama con cui la regina vuole per sé (e solo per sé) un figlio annulla il sacrificio del marito e soffoca il desiderio di essere amato (per sé) del nuovo nato, che una volta cresciuto incontra il suo "gemello" più povero ma infinitamente più libero. La lascivia insaziabile del re erotomane, archetipo predongiovannesco, è una sfida inesauribile alla morte e alla decadenza del corpo, così ben incarnata (perché di carne, pelle e sangue sempre si parla ne Il racconto dei racconti) dalle due anziane sorelle impegnate in una corsa a ritroso nel tempo che finirà per dividerle, "separando ciò che è inseparabile": come l'unione fra i due "gemelli" dell'episodio precedente, come il legame fra un padre immeritevole e una figlia degna di ereditare un regno nell'episodio successivo.
La struttura circolare della narrazione è, a tutti gli effetti, olistica (anche perché guidata da figure femminili), il che è particolarmente sorprendente perché i tre episodi sono stati girati separatamente, e non c'è stato tempo, né denaro, per effettuare il consueto lavoro di rifinitura cui Garrone è abituato. Ma la tessitura dell'arazzo era già insita nella scrittura (degli sceneggiatori Edoardo Albinati, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, oltre allo stesso Garrone, ma ancora prima di Basile) e nell'immaginario cinematografico e pittorico del regista, che ripropone temi a lui cari - la trasformazione del corpo, la passione accecante, l'inganno - attraverso la codifica narrativa archetipale della fiaba e la crittografia visiva del genere fantasy, usato ad altezza autoriale senza dimenticare il pop delle sue origini e dei suoi intenti.
Garrone attinge a Fellini (La strada, Casanova) come al grottesco cortigiano dei dipinti di Goya, a M. Night Syamalan The Village, Lady in the Water) come al Mario Bava de La maschera del demonio, allo strazio romantico del Pinocchio di Comencini come alla comicità "medievale" de L'armata Brancaleone. E tiene in equilibrio il (suo) mondo (perché "l'equilibrio del modo deve essere mantenuto") come un funambolo sul filo, non a caso l'immagine che chiude Il racconto dei racconti: quello è Garrone, sospeso sull'abisso - del ridicolo, del cattivo gusto, del melodramma, della farsa involontaria - intento ad evitare il fuoco che lo minaccia da vicino. Perché la materia di cui è fatto Il racconto dei racconti, in Basile prima ancora che in Garrone, è supremamente incandescente e richiede atti "di coraggio e sacrificio" per essere narrata come una fiaba accessibile, che non si può possedere solo per sé.
Nell'immaginario visivo de Il racconto de i racconti c'è anche il Garrone precedente: il respiro ansimante delle creature selvagge, siano esse uomini o la loro trasformazione animale; i labirinti della mente; il tentativo di addomesticare l'altrui libertà; la solitudine come destino inevitabile; l'arroganza dei tanti "re" che "non ascoltano nessuno".
Anche l'uso delle musiche è Garrone, pur nella sua radicale differenza con, ad esempio, Gomorra, in cui sonoro era ambientale: perché anche se ne Il racconto dei racconti l'accompagnamento musicale (di Alexandre Desplat) è quasi incessante, nei momenti più importanti (e più crudeli) si arrende al silenzio assoluto, all'isolamento (anche acustico) totale dell'abbandono.
Nell'universo de Il racconto dei racconti eros e thanatos sono ossessioni supremamente vitali, le bestie si riconoscono all'odore e gli uomini (e le donne) diventano mostri tutti allo stesso modo. Garrone scortica gli esseri umani per rivelarne l'intima fragilità e leva loro la pelle perché è l'unico modo di chiamare in superficie quella pietas che ci permette di accettare la vita, anche nella sua suprema crudeltà.
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La pellicola di Garrone è una festa per gli occhi e per la mente. Attinge a piene mani dalla tradizione fiabesca antica di Basile e ne propone una traduzione sfolgorante,fatta di paesaggi solenni e inquietanti, re e corti che convivono con la miseria della plebe, castelli merlati che svettano su pendii immemori del corso del tempo e un insieme di creature mitologiche -draghi, orchi, streghe, pulci [...] Vai alla recensione »
Premetto che non sono un critico cinematografico, nè ho la presunzione di giudicare un opera d'arte come questa... mi rimetto a scrivere quello che penso e quello che mi è arrivato vedendo questo film... Come prima cosa, un regista italiano che si spinge in un campo così delicato, secondo me, va premiato a prescindere... detto questo, il film è assolutamente riuscito.
Un fantasy originale. Niente eroi o grandi gesta, ma solo l'umanità alle prese con le sue millenarie tragedie. I personaggi, molto diversi tra loro, sono infatti alle prese con limiti che da sempre appartengono agli uomini, limiti che l'uomo cerca puntualmente di superare. Il desiderio di avere un figlio nonostante l'infertilità, il sogno di un matrimonio che si scontra con le stravaganze di corte, [...] Vai alla recensione »
Non è immediatamente chiara l’operazione compiuta da Garrone nella rivisitazione cinematografica de Lu cunto de li cunti: leggendo il testo di Basile è forse possibile fare qualche raffronto utile con il film per trarne qualche elemento di giudizio in più. Occorre premettere che in Basile è fondamentale il linguaggio, piuttosto rinnovato rispetto alla tradizione rinascimen [...] Vai alla recensione »
Film straordinario tratto da una raccolta del 1600 scritta da Giambattista Basile che furono nei secoli successivi grande fonte d'ispirazione ,in lingua Napoletana una serie di 50 fiabe , destinate ad pubblico adulto data la natura dei racconti e inizialmente al popolo alla gente comune,in un atmosfera surreale Garrone estrapola 3 storia in susseguirsi di libertà creativa nella più completa espressione [...] Vai alla recensione »
Visti i bassissimi canoni a cui il cinema italiano ambiva in questi ultimi anni, con veramente pochissimi acuti (da poter contare sulle dite di una mano tanto per intenderci), questo nuovo film di Matteo Garrone non può che essere accolto a braccia aperte e con la speranza che i vecchi fasti possano finalmente tornare (anche se è ancora presto per dirlo).
Inviterei chi va a vedere questo bel film a non sforzarsi di attribuirgli a tutti i costi frettolose etichette di genere. Quella di Garrone è un’operazione originale e tutta particolare, che gareggia, in un certo senso, con quella del favolista seicentesco Giambattista Basile da cui trae ispirazione. Ne ‘Lo cunto de li cunti’ Basile, che vive un’epoca di cambiamento e [...] Vai alla recensione »
Truculento e commovente. Volgare e poetico. Semplice e coltissimo. Antico ed assolutamente moderno. Il film di Garrone riunisce in sé in maniera straordinaria tutto e il contrario di tutto, dando vita ad un pastiche fiabesco che immerge lo spettatore nei meandri di un mondo fantastico dominato dalla fallibilità e dalle miserie umane, unica realtà davvero senza tempo.
Coraggioso ! Garrone ha rischiato ed ha vinto la sua scommessa . Il film è visivamente eccezionale . I costumi , i trucchi , i personaggi , le ambientazioni , i paesaggi , tutto è studiato fin nei più piccoli particolari . L'animo umano è scandagliato in queste favole fin nel suo profoindo . L'amore per se stessi e per i figli, il rimpianto della giovinezza [...] Vai alla recensione »
Il racconto dei racconti è un fantasy-fiabesco di Matteo Garrone, la cui fonte di ispirazione è un’opera scritta da Gianbattista Basile nel 1600. Il film è il racconto di tante vicende con personaggi diversi, ambientate in un passato antico fatto di castelli, re, principesse, draghi, orchi e tante altre creature fantastiche.
“Il racconto dei racconti” (The tale of tales) del nostro Matteo Garrone sbarca al festival di Cannes 2015. Quest’anno Garrone si è cimentato in un’impresa mastodontica e rischiosa. Regalare al mondo un’opera prima e totalmente nuova, con cast internazionale d’eccezione (allo stesso modo di Sorrentino e Moretti, anche loro in corsa per la Palma d’Oro). [...] Vai alla recensione »
Un film per bambini adulti o, se preferite, per adulti bambini. Una fiaba, composta da tre racconti, che narra i sentimenti umani più profondi, universali ed acronici, ed i conflitti che possono generare. Il primo riguarda un tema attualissimo, un figlio a tutti i costi; ed i costi possono essere molto alti. Riguarda anche l’egoismo assoluto di una donna ed il suo rovescio speculare: la generosità [...] Vai alla recensione »
Questo film, liberamente ispirato al"Cunto de li Cunti"("Pentamerone")di Basile del 1600, sceneggiato , tra gli altri, da Ugo Chiti, ha il merito di essere un film da"l'art pour l'art", senza finalità moralistiche, politiche o comunque da "agit-prop", legato al puro piacere estetico del racconto e dell'immagine: a parte l'esordio [...] Vai alla recensione »
“Il racconto dei racconti” è una opera complessa, che intreccia tre storie diverse scelte da un prolifico scrittore di fiabe del seicento napoletano (Giambattista Basile). E’ un ambizioso progetto filmico, con un cast internazionale (il film è uscito in ligua inglese), che si pone in netto contrasto, anzi in antitesi, ai precedenti Gomorra o Reality.
Di Garrone vorremmo ricordare uno dei primi lungometraggi. Quell'Imbalsamatore che percorreva, con alcuni decenni di anticipo, la strada di Sorrentino nell'Amico di Famiglia. Il ragazzo prometteva bene, ma poi si è perso, sviato forse, e un po' viziato e sopravvalutato dai famigerati credit tax di cui l'ultimo film fa vanto nei credits.
Parto col dire che secondo me il film meritava 4 stelle, non 5, secondo me, ma ne metto 5 perché trovo ingiustificato il modo in cui viene votato e commentato qui sopra. Credo che chi ha messo una stella si fosse creato semplicemente aspettative sbagliate, ma se la debba prendere più con se stesso che col film. Io mi ero creato le aspettative giuste evidentemente, un po' perché [...] Vai alla recensione »
Quante volte nella vita abbiamo desiderato che ci raccontassero una storia? Che fosse d'amore o di potere, vera o surreale, con o senza lieto fine... Bastava che quel racconto ci rimanesse addosso, nella mente o nel cuore, celando (forse) tutto il resto, per poche, lunghe ore. Matteo Garrone ne "Il racconto dei racconti" narra non una ma tre storie tutte d'un fiato, riempiendole [...] Vai alla recensione »
"Lo cunto de li cunti", la storica raccolta di fiabe e racconti della tradizione medeviale italiana, composta dal partenopeo Giambattista Basile, prende vita nel 2015 nell'adattamento cinematografico di Matteo Garrone (Gomorra, Reality), in un operazione che costituisce un unicum nella storia del cinema italiano. Vengono scelte, tra le tante, tre storie che, in un meccanismo narrativo [...] Vai alla recensione »
Film senza capo ne coda con una narrazione frettolosa ed approssimativa, prendono 3 episodi da un mucchio di 50 sviluppandoli frettolosamente con salti narrativi a volte spiazzanti, emblematico è il ritorno a casa di Jonah quando il gemello Elias parte poco prima alla ricerca del fratello (per via dell'acqua rancida alla fonte) e subito dopo ritroviamo Jonah in pericolo, teletrasporto magico? Alla [...] Vai alla recensione »
IL RACCONTO DEI RACCONTI – TALE OF TALES (IT/UK/FR, 2015) diretto da MATTEO GARRONE. Interpretato da SALMA HAYEK, VINCENT CASSEL, TOBY JONES, JOHN C. REILLY, SHIRLEY HENDERSON, HAYLEY CARMICHAEL, BEBE CAVE, STACY MARTIN, CHRISTIAN LEES, JONAH LEES, GUILLAUME DELAUNAY, ALBA ROHRWACHER, MASSIMO CECCHERINI Suddiviso in tre episodi indipendenti che s’intersecano a piccoli frammenti, tutti [...] Vai alla recensione »
Ogni tanto qualche italiano riesce a produrre un'opera intelligente, interessante, inaspettata. Anche questo film è inaspettato, nella misura in cui ti aspetti (o speri) di vedere altro. E' certo interessante, ma fino a quando ti chiedi > Intelligente, ...forse nella promozione? Complessivamente mi vien da pensare che probabilmente sarà più emozionante leggere le opere cui si richiama.
Premetto che amo il cinema di Garrone che seguo fin da L'Imbalsamatore. Detto questo devo purtroppo dare un giudizio fortemente negativo su Il Racconto dei racconti. Il film basato sul capolavoro di Basile non ha nulla della genialità della raccolta di racconti da cui è tratto. Fin dall'inizio la comicità involontaria di un fantasy che risulta a tratti veramente casereccio blocca qualsiasi possibilità [...] Vai alla recensione »
Girato da un famoso e ambizioso regista Italiano su un genere veramente innovativo per il nostro panorama cinematografico. Un film che vanta un’ottima fotografia, grandiosi costumi, location e scenografie. Attori molto bravi e convincenti nei loro ruoli (anche se avrei preferito un cast italiano) ma non abbastanza da renderlo godibile. All’inizio scorre troppo lento, acquistando via via [...] Vai alla recensione »
Tratto da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, originariamente in lingua napoletana, Matteo Garrone crea un film che definire"inutile"ci appare come un ottimistico eufemismo. Una regina possessiva, un orribile pulce allevata da un re che sta per dare sua figlia in matrimonio, due anziane e laide sorelle(persino la vecchia decrepita di Shining ci appare infinitamente più sensuale [...] Vai alla recensione »
Un film “barocco”, termine inteso nella sua accezione etimologica: una perla deforme, preziosa perché unica, attraente perché bizzarra. Fastoso, lussureggiante di costumi e castelli, cupo di mostri e di sangue ; teatrale di una teatralità barocca, dove l’estetica del bello si confronta con l’estetica del brutto, dove la tragedia sfuma in meraviglia, ma una [...] Vai alla recensione »
Garrone,anche sceneggiatore,si avventura nella sua prima produzione in inglese.Prende spunto da tre racconti della raccolta "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile del 1636.Tre storie che si intrecciano senza mai mischiarsi,eccetto che nel finale.A prima vista potrebe sembrare l'ennesimo film di genere per famiglie,ma in realtà le vicende narrate sono tutt'altro che idilliache [...] Vai alla recensione »
Garrone si da al fantasy e lo fa attraverso un film imponente arricchito da un cast internazionale in grande forma. Nella pellicola si narrano tre racconti intrecciati tra di loro, uniti da una fragile cornice narrativa utile solo a fungere da raccordo. In realtà è un film a episodi ben amalgamati attraverso un montaggio alternato capace di sostenere il ritmo degli avvenimenti [...] Vai alla recensione »
Una vecchia raggrinzita ha la possibilità di vivere nel lusso con un principe grazie all’incantesimo di una strega; una principessa otterrà il regno del padre malgrado il destino avverso; infine due amici inseparabili suggelleranno la loro amicizia grazie ad un estremo sacrificio. Un film incredibile dove l’estetica fa da padrona con scenari da favola eccentrici e fastosi, [...] Vai alla recensione »
La (troppo) semplice trasposizione cinematografica di storie che potevano certamente emozionare nel '600 ma non più ai giorni nostri. Film piatto, inespressivo come i personaggi, che non sono minimamente sviluppati, e così neanche le (poche) scene che sarebbero potute risultare vagamente avvincenti. Come sottolineato anche in altre recensioni, alcune tematiche sono molto attuali (e qui bisogna riconoscere [...] Vai alla recensione »
Se la favola è per antonomasia il luogo degli archetipi a cui facciamo riferimento per il racconto, possiamo affermare che l'operazione di Garrone sia riuscita. Le metafore della società contemporanea, ci sono tutte:l l'edonismo erotico, l'estranea indifferenza dei padri che preferiscono mostri alle figlie devote, la narcisistica pretesa materna che scavalca il sacrificio [...] Vai alla recensione »
Una fiaba in tre parti unite tra loro intimamente dalla comune passione per i sentimenti. Il film di Garrone è diviso in capitoli, ognuno annunciato dalla ripresa del castello. Perché nei castelli si svolgono tutte le storie. Perché parrliamo di re, regine, principi e principesse, draghi e orchi, nella migliore tradizione dei nostri incanti fanciulleschi.
Tale of Tales non è altro che un film ambizioso per il cinema italiano, Matteo Garrone prende le redini di questo progetto basato su tre delle cinquanta fiabe raccolte nella collana "lo cunti de li cunti " di Giambattista Basile ed i risultati sono a dir poco positivi seppur all'inizio ci si chiede dove il film voglia andare a parare con il concatenamento di tre storie completamente [...] Vai alla recensione »
Il racconto dei racconti è un fantasy-fiabesco di Matteo Garrone, la cui fonte di ispirazione è un’opera scritta da Gianbattista Basile nel 1600. Il film è il racconto di tante vicende con personaggi diversi, ambientate in un passato antico fatto di castelli, re, principesse, draghi, orchi e tante altre creature fantastiche.
Una regina affranta dalla sterilità fa di tutto per avere un figlio; questi non ricambierà la morbosità di tale affetto. Un re erotomane s'invaghisce della voce di una donna, udita da lontano; non immagina che l'oggetto del suo amore è una vecchia decrepita. Un re mette in palio la mano della figlia in un curioso agone, non prevedendo che a vincerlo [...] Vai alla recensione »
Garrone lascia il realismo di Gomorra e di reality con facce di strada ed approda al cinema fantastico. Non fantasy italiano, che richiama improbabili produzione hollywoodiane irrangiungibile per busget al cinema italiano. La scelta di Garrone non so se evitabile o meno è stato di inserire tre novelle e non una sola molto approfondita; quando si sceglie la logica degli episodi sia sequenziali [...] Vai alla recensione »
Tre racconti per tre regni fiabeschi che mettono in scena tanto le declinazioni dell’orrore quanto quelle della bellezza: una regina con il pensiero fisso di avere un figlio a tutti i costi, al punto che porta a sacrificare il marito in una battaglia per ottenere un cuore di drago marino, il quale, cucinato da una vergine e poi mangiato, permetterà alla stessa regina di rimanere incinta; [...] Vai alla recensione »
Con ‘Il racconto dei racconti’, Matteo Garrone si è preso un bel rischio scegliendo di lavorare su di una materia e in un filone non certo abituali nel cinema italiano eppure immergendo il tutto in quanta più Italia fosse possibile. Messo in immagini dalla fotografia ad ampio respiro di Peter Suschitzky, il nostro Paese si dimostra ancora una volta una miniera di luoghi e [...] Vai alla recensione »
Si è ormai abituati a considerare il cartone animato come il linguaggio cinematografico più consono alla narrazione delle fiabe. E questo in effetti è vero, se per fiaba si intende un mondo meraviglioso, ma patinato, abitato da principesse incantevoli, animali parlanti, streghe cattive che vengono punite e valori ideali. Se per fiaba, al contrario, si intende quell'universo oscuro, in bilico fra il [...] Vai alla recensione »
Tre storie, riguardanti tre monarchi di regni vicini. 1) la regina di Selvascura (Hayek) non può avere figli ma, su consiglio di uno stregone, resta incinta mangiando il cuore di un drago, che suo marito (Reilly) è morto per uccidere. Anni dopo il figlio (C. Lees) della regina, fa amicizia con il suo gemello, nato da un’altra donna coinvolta nell’incantesimo dello stregone. [...] Vai alla recensione »
Garrone divora. Usa la fiaba e i suoi simboli, usa soprattutto le vicissitudini del corpo, della sua decadenza fisica e del corrispettivo desiderio di una corsa all’indietro nel tempo e verso la bellezza perduta. Taglia i sentimenti e li analizza come un anatomopatologo taglia e analizza i tessuti: desiderio di maternità, amore, desiderio di possesso (materno e paterno) nei confronti del figlio/figlia, [...] Vai alla recensione »
Tre piccoli regni nella Puglia del ‘600 vedono svolgersi altrettante storie drammatiche. Una coppia di regnanti che non riesce ad avere un figlio, una principessa che cerca di convincere il padre annoiato a farle scoprire il mondo e un Re che tra festini e orge è alla ricerca della sua regina. Una fiaba composta da tre storie che sono raccontate in parallelo con una ottima regia di Matteo [...] Vai alla recensione »
E' un bel momento di cinema, due ore in cui, sedendosi sulla poltrona, ci si ritrova a volare in quello straordinario mondo che è l'immaginario dei nostri avi lontani, fatto di storie potenti, di lezioni utili alla vita, di formidabili esempi, di divertimento, di materia da raccontare in continuazione, di generazione in generzione, per meravigliare e nutrire la nostra, per fortura [...] Vai alla recensione »
Matteo Garrone ci aveva abituati a tutt'altro genere di film e stupisce con una scelta insolita e originale, inedita per il cinema italiano. Questo film è un intreccio di fiabe per adulti, storie ambigue e a volte crudeli che poco hanno da spertire con le fiabe tradizionali. Il risultato è un film spettacolare a livello visivo - complici i paesaggi italiani da cartolina - ma freddo [...] Vai alla recensione »
Tutti conoscono il background di questo film e tutti ormai sanno che risulta essere, di base, la trasposizione cinematografica dei tre racconti di Basile tratti dalla raccolta de Lo Cunto de li Cunti ( e precisamente i racconti in questione sono La Cerva, la pulce e la vecchia scorticata). Tre sono le storie, tre sono i regni. La regina di Selvaoscura ( interpretata da una fantastica Salma Hayek) [...] Vai alla recensione »
Premetto che sono un amante del genere e giudico questa tentativo italiano molto ben riuscito, sembra proprio che anche noi ce la possiamo fare! Da piccolo avevo amato il Pinocchio di Comencini, poi il genere era stato abbandonato (Fantaghirò...sigh) come se solo gli americani con effetti speciali faraonici potessero trattare il fantasy...ma ci rendiamo conto di quanta letteratura fantastica [...] Vai alla recensione »
Essendo forma contratta del mio nome, Ippolita, Ip Ip Urrà è il mio gioioso applauso ad un film che ho visto in braccio a mia nonna, per sere e sere, nel Cunto de li cunti di Basile, trasposizione favolistica di tradizione orale più immaginario personale e che ora scorre sullo schermo. Tre favole... A che servono le favole? Perché si raccontavano? Per allenarci alla perdita Si narravano nelle [...] Vai alla recensione »
“Non avete ancora visto niente”. Avrà chiosato così, alla fine della sua precedente pellicola (Reality), passata sul red carpet più importante nel lontanissimo 2012 (eh sì! A fine visione quel film sembra lontanissimo). Garrone, cavallo vincente del cinema italiano, (gran)premiato con bis a Cannes, e di diritto coccolato dal Festivàl, come è solito fare con tutti i suoi pupilli.
Dopo tanti giovani cineasti dediti alla circumnavigazione del proprio ombelico, finalmente un regista italiano capace di fare del cinema. Cinema vero, non documentario televisivo o teatro filmato. Cinema che, prima ancora che narrazione, è gioia per gli occhi e meraviglioso spettacolo. Se volessimo riassumere quest'opera in un solo aggettivo, verrebbe da definirla un film curato.
In concorso a Cannes insieme a "The youth" di Sorrentino e "Mia madre" di Moretti, è una fiaba horror che racconta tre storie contemporaneamente: quella della regina impersonata da Salma Hayek e del suo erede, figlio di un drago marino, profondamente legato al suo gemello; quella di due vecchie sorelle che vivono nascoste per celare agli occhi del mondo la loro bruttezza, e quella di una principessa [...] Vai alla recensione »
L’abbacinante forza visiva colpisce e trafigge lo spettatore nella sala buia per la ricchezza delle immagini e contemporaneamente per il loro rigore, questo vale già allo splendore del film ed al costo del biglietto anzi lo supera di gran lunga soprattutto il mercoledì che poi il mercoledì il cinema ha i prezzi ridotti ed invito tutti ad andarci, sei Euro è il costo di uno Spritz e se ne esce sicurament [...] Vai alla recensione »
Sono tutti qui a Cannes ma il film non l'hanno ancora visto. Salma Hayek, Toby Jones, John C. Reilly e Vincent Cassel hanno accompagnato Il racconto dei racconti - Tale of Tales per la prima proiezione nel concorso del Festival di Cannes e proprio in sala assieme al resto degli spettatori lo vedranno per la prima volta. Lo stesso i cinque protagonisti del film hanno molto da dire sul lavoro fatto con il cineasta italiano su un set strano per loro, stranieri abituati a grandi film in costume ma non girati nel nostro stile, e strano per la troupe italiana, abituata a lavorazione molto meno ambiziose. [...]
Il regista di "Gomorra" e "Reality", per chi non lo avesse capito, è in realtà uno dei nostri autori più visionari e, alla lettera, barocchi. E chi considerava Matteo Garrone un "neorealista" uscirà sorpreso dal suo ultimo film. Che è una fiaba, anzi il ritorno alla madre di tutte le fiabe europee, il secentesco "Cunto de li cunti" di Basile, un film che va in fondo alle ossessioni del regista.
Dalle 50 fiabe di Giambattista Barile (pubblicate nel 1636, "il più ricco e il più artistico fra tutti i libri di fiabe popolari" secondo Croce) l'autore di film di realtà paradossali venate d'irrealtà ("Gomorra", "Reality") ha scelto tre storie di streghe e regine con cast internazionale, coraggiosa sfida, anche produttiva. Nonostante l'energia visiva (il duello tra palombaro e drago, l'orco e la [...] Vai alla recensione »
Complimenti a Garrone per aver approcciato un genere, il fiabesco, certamente non nelle corde e nella prassi dei nostri autori. Tre storie legate insieme dal tema dell'amore possessivo e del desiderio di giovinezza, declinate in vari aspetti e ambiti. Un'operazione ambiziosa, dal respiro internazionale che, però, finisce per ritorcersi in se stessa, consegnandoci un film visivamente impressionante, [...] Vai alla recensione »
Fantastico. Sul genere non ci piove. Una magia senza fine. Due ore e dieci minuti popolati da draghi marini, pulci giganti, orrende megere, seducenti donzelle e via favoleggiando. Comprese due signorine in topless che si baciano e si titillano appassionatamente all'interno di una traballante carrozza.Un prodigioso viaggio nella fantasia, da lasciare spesso a bocca aperta per l'indiscutibile gusto figurativo [...] Vai alla recensione »
Sostiene Garrone che per lui anche Gomorra è un fantasy. E può essere che abbia ragione, considerando l'esito dello scandaglio di Saviano, del film e della serie derivati dal suo libro: un mondo «a parte» in cui fantasia e realtà si mescolano all'insegna del grottesco, oltre che dell'orrido criminale. Mentre s'annuncia un cinepanettone 2015 dal titolo Natale a Gomorra.