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Ultimo aggiornamento lunedì 19 agosto 2019
All'insegna del pettegolezzo e delle maldicenze, l'erede cinese di un grosso patrimonio deve presentare la sua nuova fidanzata alla famiglia. Il film ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, 4 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, ha vinto un premio ai CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild, In Italia al Box Office Crazy & Rich ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 245 mila euro e 139 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Rachel Chu, nata a New York da madre cinese, è laureata in economia e insegna teoria dei giochi alla NYU. Il suo boyfriend malese, Nick Young, le chiede di accompagnarlo a Singapore dove farà da testimone di nozze a un vecchio amico, Colin Khoo. In quell'occasione Rachel incontrerà la madre di Nick, e la ragazza non vede l'ora di conoscerla. Quel che Rachel non sa è che la famiglia di Nick è enormemente ricca, una sorta di casa reale cinese della quale il suo fidanzato è il principe ereditario. Dunque a Singapore tutti aspettano al varco la giovane cino-americana con l'intento di neutralizzare le sue presunte ambizioni di arrampicatrice sociale. Riuscirà Rachel, brava ragazza genuinamente innamorata del suo Nick, a trionfare sulle avversità?
Crazy & Rich è l'adattamento cinematografico di un best seller di enorme successo, "Crazy Rich Asians" di Kevin Kwan, e il tentativo da parte di una major americana per conquistare il mercato asiatico, oltre alla comunità cinese statunitense.
Lo stile è bollywoodiano: colori, danze e una trama a metà fra il farsesco e il melodrammatico che mette a confronto classi sociali diverse in un Paese in cui ricchezza e povertà sono fortemente polarizzate. La regia è di Jon M. Chu, americano di origini cinesi noto soprattutto per aver diretto film a tema musicale come Step Up 2 e Justin Bieber: Never Say Never, ma anche il seguito di Now You See Me. La sceneggiatura vede affiancati l'autrice televisiva malese Adele Lim e l'italoamericano Peter Chiarelli (che aveva firmato Now You See Me 2), ex produttore avvezzo ai meccanismi commerciali del mainstream hollywoodiano. Il film è girato in lingua inglese (con inserti in malese e cantonese) e il cast sfoggia nomi asiatici celebri in Occidente: da Constance Wu e Henry Golding nei panni di Rachel e Nick, a Michelle Yeoh (la madre di Nick), l'irresistibile Awkwafina (l'amica Go Peik) e il comico Ken Jeong (il padre di Go Peik, indimenticabile Leslie Chow della saga di Una notte da leoni).
Il risultato è una commedia romantica un po' travelogue asiatico, un po' product placement per marchi internazionali, e un po' fotografia di un Oriente pesantemente occidentalizzato: dalla chirurgia plastica ai selfie, dai nomi propri anglosassoni ai circoli di lettura della Bibbia, dalle cover in lingua cinese di Money e Material Girl, fino alle scarpe dell'anglo-malese Jimmy Choo e agli arredamenti in stile "bagno di Donald Trump".
La domanda resta sempre: il film è riuscito, cinematograficamente parlando? La risposta è nì, perché accontentare così tante esigenze e così tanti pubblici non è un'operazione facile, ancorché ben pianificata. La storia di Rachel, newyorkese pragmatica e di umili origini trapiantata in un regno di incommensurabile privilegio, è una favola contemporanea, e come tale rispetta tutti i topos del genere: la matrigna cattiva (la futura suocera), le sorellastre (le ex pretendenti al ruolo di principessa), i topini alleati (Astrid, ricchissima parente di Nick che ha sposato un uomo qualsiasi, e l'ex compagna di college Go Peik), il contrappunto comico (la famiglia di Go Peik, novueau rich irrimediabilmente cafoni nonostante - o grazie a - le magliette Ralph Laurent e gli abiti Versace). E la fiaba, benché formulaica, si lascia seguire, merito di alcune battute gustose, molte delle quali a spese degli americani (nonostante il film sia una produzione yankee).
Quel che è irritante, in questa confezione pop pianificata a tavolino, è la continua esibizione di una ricchezza sfacciata senza alcun commentario, nemmeno da parte di Rachel, su come, e a spese di chi, tanta opulenza sia stata raggiunta. Il film si apre con una citazione di Napoleone, che avverte: "Lasciate dormire la Cina, perché quando si sveglierà farà tremare il mondo". Hollywood trema, e nel tentativo di accaparrarsi quel pubblico vastissimo che rischia di sfuggirle è pronta a scendere a patti con l'ingiustizia sociale nei Paesi in via di sviluppo, pur con una storia che racconta l'ingresso di un paria (ma laureata e affermata negli Usa) all'interno di un sistema rigidamente gerarchico e feudale.
L'aspetto più interessante di Crazy & Rich è quello meno sfruttato: ovvero la rivalità fra potenziale suocera e nuora espressa in termini di strategia di gioco, la materia che Rachel insegna all'università per formare gli studenti al "principio economico" secondo cui "si gioca per vincere, non per non perdere". Una divertente metafora di come la tattica statunitense, nei confronti dell'avanzata cinese, non può essere solo difensiva, ma deve dimostrarsi pronta a passare al contrattacco.
“Crazy & Rich” , tratta da un best seller di successo americano, è una commedia romantica che, pari a molti film di Bollywood , unisce personaggi appartenenti al mondo occidentale a quelli del mondo orientale. Qui, più precisamente, si trovano cinesi che vivono negli Stati Uniti e ne hanno preso la cittadinanza ed asiatici che continuano, o sono ritornati, a vivere [...] Vai alla recensione »
Il film, di produzione americana, ha attualmente un discreto successo commerciale al box office USA è una commedia brillante (con la presenza talvolta di risvolti farseschi e commoventi) interpretata da attori cinesi o di origine cinese e asiatica. La regia è dello statunitense di origine cinese Jon M. Chu che ha già alle spalle un certo numero di direzioni (tra le altre: G.
"Crazy Rich Asians"(2018, Jon M.Chu, da un romanzo, uscito cinque anni prima, di Kevin Kwan)è esempio di molte contraddizioni, anche se nel finale"Amor vincit omnia". Prima di tutto quella tra classi agiate e classi non abbienti, dove per esempio(è il caso del film)la donna di umili origini, di"pater incertus", come è il caso di Rachel, giovane docente [...] Vai alla recensione »