Titolo internazionale | The Eight Mountains |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Francia, Belgio |
Durata | 147 minuti |
Regia di | Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch |
Attori | Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti, Gualtiero Burzi Elisa Zanotto. |
Uscita | giovedì 22 dicembre 2022 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,22 su 38 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 13 marzo 2023
Decenni di amicizia tra un giovane che proviene dalla città e un pastore. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 3 candidature e vinto 2 Nastri d'Argento, ha ottenuto 13 candidature e vinto 4 David di Donatello, ha ottenuto 1 candidatura a Goya, In Italia al Box Office Le otto montagne ha incassato 6 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Pietro, bambino torinese, va in vacanza con la madre in un paesino della Valle d'Aosta dove abita un solo bambino suo coetaneo, Bruno. I due divengono presto amici a tal punto che i genitori di Pietro sono disposti ad ospitare Bruno per farlo studiare in città. Il padre però non è d'accordo e il bambino diventerà un ragazzo e un uomo che non lascerà mai la montagna. I due però continueranno ad incontrarsi e ristruttureranno insieme una baita prima che Pietro inizi poi a viaggiare nel mondo.
Due attori impegnati a dar vita a due personaggi calati in un ambiente naturale ed identitario molto definito che li obbliga a lasciarsi alle spalle gli accenti e le inflessioni con cui il grande pubblico li ha conosciuti.
La coppia Van Groenigen e Vandermeersch, nell'adattare il romanzo omonimo del Premio Strega Paolo Cognetti, sorprende lo spettatore sin da quando si spengono le luci in sala. Hanno infatti deciso di adottare un formato di proiezione ristretto che ricorda un po' i documentari di montagna di un tempo che fu quando, per avere un'attrezzatura leggera al seguito, si girava in 16 millimetri.
Da tempo ormai le cime, innevate e non, si vedono offrire tutta l'ampiezza dello schermo che fa risaltare la loro imponenza. Qui invece l'impressione che si ha da subito, grazie anche alla voce narrante, è quella della descrizione della nascita e dell'evoluzione di un'amicizia a cui le montagne fanno non da sfondo ma da elemento fondamentale di unione che diviene, ad un certo punto, divaricazione.
Si tratta dell'incontro tra due visioni della vita che l'ambiente naturale finisce con il determinare in modo quasi cogente. Per Pietro, che ha un padre (ingegnere in una fabbrica con 10.000 persone, come lui stesso ci tiene a sottolineare da bambino) la passione per la montagna viene trasmessa come amore per un luogo a cui giungere ma dal quale poter anche ripartire. Bruno invece è ancorato a quelle pietre, a quegli animali considerati come elementi fondamentali di un mondo che non riesce e non vuole lasciare. Anche quando troverà l'amore il richiamo della montagna resterà sempre dominante spingendolo verso scelte non facili per lui e per gli altri.
Marinelli e Borghi riescono ad offrire ad entrambi questi caratteri una verosimiglianza che vede, ancora una volta, il secondo lavorare molto anche sull'aspetto fisico. Non sono però favoriti dalla durata del film che si attarda in modo particolare sulla fase dell'infanzia pensando così di porre le basi di ciò che però ci viene di fatto ribadito anche successivamente.
Peraltro il senso dell'adesione a spazi che sembrano reclamare un'adesione totale viene offerto con grande consapevolezza del mezzo cinematografico. Sembra a tratti di rivivere le atmosfere del buzzatiano Barnabo delle montagne che Mario Brenta aveva fatto diventare cinema. Il film viene così pervaso da un senso del tempo che non è e non può essere quello di chi vive in città restando purtroppo però in un bilico precario tra il desiderio di intrattenere con una storia e quello di offrire un'immersione il più ampia possibile in una modalità di vita i cui ritmi sono giustamente assolutamente particolari.
LE OTTO MONTAGNE disponibile in DVD o BluRay |
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Come spesso accade, andare a vedere un film la cui sceneggiatura è tratta da un libro che hai letto e che ti è tanto piaciuto, predispone ad una critica più severa in quanto le atmosfere, i dettagli, la poesia del racconto in generale vengono compressi, persi e talvolta stravolti dalla trama e dagli "effetti" che la pellicola vuole suscitare.
Non c'è da stupirsi che "le otto montagne" sia stato premiato a Cannes e piaccia alla critica 'Dem' statunitense: non gli manca un solo stereotipo modaiolo di marca anglofona, dal rapporto conflittuale col padre (che pure lavora 360 giorni l’anno per la famiglia) all’idea ossessiva che la scuola nobiliti l’uomo (anche quando la odia e le [...] Vai alla recensione »
La montagna , con i suoi silenzi, i paesaggi verdi e i torrenti che scorrono, i ghiacciai, nelle sue inquadrature e angolazioni luminose , a perdifiato, incantevoli, impreziosite da una curatissima fotografa che ne esalta la bellezza, che però si concentra sull’amicizia tra Pietro e Bruno, ne penetra l’anima, scandaglia i sentimenti tra due persone così diverse e proprio [...] Vai alla recensione »
Le otto montagne è un film da vedere per diversi motivi: c’è la grande regia della coppia belga Van Groeningen-Vandermeersch, totalmente devoti alla realizzazione di una pellicola in grado di trasmettere emozioni dirette e non filtrate: i due, insieme alla produzione, hanno costruito per davvero la casa in pietra del film e hanno girato gli interni nelle location originali in modo [...] Vai alla recensione »
Un film che ti ammalia con la storia di questa amicizia tra due ragazzi dalla provenienza tanto diversa. All'inizio ti lascia un senso di inadeguatezza la misura di 4:3 perché vorresti goderti a pieno la vista di quelle montagne, ma poi ti rendi conto che le montagne sono sfumate e che la storia è quella dei due ragazzi, poi govani e infine adulti.
Oltre a essere un film sull'amicizia, "Le otto montagne" parla di crescita, di tempo e spazio in generale, di famiglia, di solitudine, malinconia, e della montagna. Insomma è un film totale che raggiunge vette poetiche e cinematografiche sorprendenti. In tutto questo c'è l'attualità del disagio giovanile, delle difficoltà sociali, economiche ed esistenziali [...] Vai alla recensione »
Le otto montagne una storia d'amore e d'amicizia. Una regia splendida, due attori perfetti, le montagne alto atesine e niente sovrastrutture. Un film creato con poco ma pregno di tanto, soprattutto della semplicità e dell'autenticità dei buoni sentimenti, quelli che ti intristiscono di una dolce malinconia in una mattina di pioggia ma che nel contempo ti regalano la gioia dei buoni ricordi, quelli [...] Vai alla recensione »
Le Otto Montagne è un film del 2022 diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, tratto dall' omonimo libro di Paolo Crognaletti. Pietro è un bambino Torinese che in estate si reca in vacanza con la famiglia in un paesino montano, li conoscerà Bruno, l'unico suo coetaneo con cui nascerà presto un forte legame di amicizia tanto da spingere i genitori [...] Vai alla recensione »
Ho letto il libro prima di vedere il film. Questo spesso è una quasi garanzia di delusione. In questo caso sono rimasto molto deluso ma non per la mancata resa del film rispetto al libro o per la mancanza di spessore che invece erano rese piuttosto bene grazie alla bravura degli attori. Il libro è intenso, a tratti commovente. Alcune pagine sono delle mezze sceneggiature.
Un film che mi ha preso alla gola dai primi istanti. Con immagini di straordinara bellezza, con una recitazione talmente perfetta da dare l'impressione dell'autenticità, con una sceneggiatura che non sbaglia una battuta, i due registi belgi hanno espresso come meglio non si può il fascino melanconico delle grandi solitudini, la profondità dei sentimenti [...] Vai alla recensione »
Un bel film , tenero e crudele in uno scenario maestoso .Timi , Borghi e Marinelli in gran forma .
Film denso di silenzi, di cose non dette, di amicizia, di crescita. Sembra non debba finire mai nella sua lentezza piacevole. Alessandro Borghi e Luca Marinelli recitano in simbiosi e Filippo Timi (ottimo) avrebbe avuto bisogno di qualche scena in più per disegnare il personaggio. Un bel film.
Libro dall'idea poco originale, uno stillicidio infinito, la storia deprimente e ipocrita di due gaye represse e infelici, i baldi giovanotti fuggono dalla propria omosessualità repressa, Seneca scriveva; “E' l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi”, inutili e dispendiosi i viaggi in Nepal. Bravo il regista nello scovare due tipologie che ora vanno [...] Vai alla recensione »
Non ho letto il libro ma il film sembra lo spot pubblicitario per le prossime elezioni del P.D. Tema ecologia, famiglia,amicizia.
Non ho letto il libro ma il film sembra lo spot pubblicitario per le prossime elezioni del P.D. Tema ecologia, famiglia,amicizia.
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Avevo letto il libro di Cognetti che mi era piaciuto. Il film non rende fino in fondo lo spirito del libro. Gli attori protagonisti, bravi entrambi, sono lasciati spesso purtroppo di spalle o nell'ombra, cosi' come i rapporti tra le persone, che sono a mio avviso il cuore del libro. La regia sembra voler mettere piu' enfasi sulle bellissime montagne, che risultano a mio avviso un po' sacrificate, [...] Vai alla recensione »
Ho ricevuto in regalo il libro da amici che conoscono la mia passione per la Montagna; l'ho letto in brevissimo tempo e ne sono rimasta entusiasta e commossa. Durante la lettura rivivevo le montagne valdostane che ho percorso in gioventù, i rifugi che ho raggiunto, vedevo la natura che cambia salendo di quota, è stato emozionante.Ero quindi curiosa di vedere come il libro fosse stato trasformato in [...] Vai alla recensione »
Un film bellissimo,emozionante e che ti apre il cuore. Una storia di amicizia pura dove fa da contorno una cornice di luoghi e paesaggi mozzafiato dove predomina il silenzio della montagna, una fotografia bellissima ed accattivante ed ovviamente grandi interpretazioni su tutte quella di Alessandro Borghi calato perfettamente nella parte con inflessioni dialettali perfette.
Non ho letto il libro. Il film mi ha emozionato molto: una storia di una singolare amicizia che nessuno è nulla può spezzare. Due anime diverse che fuggono da vite pensate per loro dagli altri. Due strade che si incrociano e che spesso viaggiano in direzioni opposte o talvolta vicine e parallele. Non un film banale. Ben recitato e ben diretto, senza scivolare su bellezze panoramiche [...] Vai alla recensione »
Lavoro cinematografico di altissimo livello dei registi, che realizzano un magnifico film attraverso il perfetto controllo della drammaturgia, luce, montaggio e traggono dagli attori il meglio delle loro capacità attoriali (giganteggia Borghi). Non ci sono un fotogramma o una parola di troppo. Meno male il libro non è finito nelle mani di un regista italiano, che ne avrebbe tratto la [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film! Gli attori sono bravissimi nell'interpretare i protagonisti di una storia delicata e intensa allo stesso tempo, a tratti commovente, che va a scavare con sensibilità ed efficacia nell'incontro del mondo della città con quello della montagna, mondi per loro natura (per ciò che tale parola possa significare) inconciliabili.
Bellissimo, un po' lunghetto ma francamente non so quale parte avrebbe potuto essere risparmiata nella economia della narrazione. Raro caso di film che non è secondo al libro da cui è tratto, probabilmente per il coinvolgimento diretto dell'autore del libro nella realizzazione. E' un film sull'amicizia, sulla gioventù, l'adolescenza e poi sull'età adulta, ma anche sulla ricerca di paternità, quando [...] Vai alla recensione »
Film noioso. Esteticamente, trovo inutile e fastidiosa la scelta del formato in 4:3. Sopravvalutato ai vari festival, ma non ha superato il mio test personale dell''addormentometro. Non ho letto il libro, ma credo di non essermi perso nulla.
Definitelo uno scrittore di montagna e vedrete il Cognetti incazzarsi come una iena. E ne ha ben donde. Dice il nostro:Ragazzi, ma voi i miei libri li leggete come Dio comanda o, come sospetto, li sfogliate alla cazzo? Buona senz’altro la seconda, ma non preoccupatevi, vi do io adesso qualche dritta che vi chiarirà le idee.Punto primo. Dei miei libri si deve dire ciò che diceva il mio amico Rabelais [...] Vai alla recensione »
una cozza ?? che non si stacca dal proprio amico e non gli lascia condurre la propria vita! un amicizia ossessiva, nonostante il decorrere degli anni. (con alcuni tratti omo / oppure omicida)
Sarebbe un capolavoro, ma i due registi hanno commesso l'errore gravissimo di optare per l'odioso formato 4:3, oramai degno dei film muti degli anni 20 del secolo scorso, motivazione: "obbligare" lo spettatore a spingersi fisicamente nell'inquadratura (piccolissima) e di rendere ancora più maestosa la verticalità delle montagne!!!!!???Gli ultimi che hanno vinto un Oscar girato in 4:3 sono stati "The [...] Vai alla recensione »
Ho visto ieri sera su Sky il film. Tengo a precisare che un film del genere meritava un salto al cinema per vederlo, vado spesso a Melzo, all'Arcadia, dove esiste uns delle tre sale migliori al Mondo: sala Energia, Dolby Atmos, 600 posti stracomodi, proiettori 4k, proiettori digitali e per pellicole di tutti i formati compreso il meraviglioso 70 mm.
FILM LENTISSIMO E NOIOSO PECCATO PER LA BELLA STORIA. CON DUE ATTORI COSI' SI POTEVA CREARE QUALCOSA DI MOLTO BELLO MA OCCASIONE PERSA.BELLA FOTOGRAFIA.
Difficile che temi così importanti (l'amicizia, la ricerca di sè nell'adolescenza e nell'età adulta, il rapporto conflittuale coi padri, le relazioni affettive) possano venir trattati in modo così banale e scontato come in questo film. Lo spettatore esce sfinito già dalle prime due ore a ritmo lento di proiezione, e deve poi sorbirsene quasi un'altra [...] Vai alla recensione »
Ma dove sono le atmosfere sospese ??? Sono sospese nel senso che aspetti ...... aspetti ........ Io ho aspettato solo che questi 147 minuti finissero perché non ne potevo più. . Due persone che non sanno quello che vogliono, che cosa cercano nella vita. E intanto i minuti passano..... passano.......... Io non ho letto il libro di Cognetti ma se è come il film [...] Vai alla recensione »
Se dopo l'antipasto di No Time to Die doveste avere voglia di rivedere Ana de Armas nei panni di un'agente della CIA che spacca tutto, Apple TV+ ha quel che fa per voi. La reduce di Blonde, candidata all'Oscar, interpreta in Ghosted un'altra imperturbabile agente dei servizi segreti americani fortissima a combattere e sparare. E dopo Cena con delitto riaccende la chimica con Chris Evans - qui in una [...] Vai alla recensione »
Fra i tanti disastri che sta portando la crisi climatica, ci sono anche degli aspetti belli, entusiasmanti, rivoluzionari. Ci sono idee e narrazioni tossiche in cui siamo immersi da secoli che finalmente si stanno sfaldando e ci condurranno a un'idea di noi, di noi esseri umani, nuova e vecchissima insieme. Un'idea di noi che ci riporterà nel mondo dopo esserne stati fuori per tanti secoli.
Pietro è un ragazzo di città, Bruno è l'ultimo ragazzino a vivere in un paese dimenticato della Valle d'Aosta. Diventano amici in questo angolo nascosto delle Alpi: se la vita inizialmente li separa - Bruno resta fedele alla sua montagna, Pietro gira il mondo - il destino li riavvicinerà. Il romanzo di Paolo Cognetti ne riflette in parte la reale esperienza di vita e non è un dato da sottovalutare, [...] Vai alla recensione »
Storia di montagna e di amicizia, raccontata con passo lento, respiro ampio, clima secco e atmosfera rarefatta, come una passeggiata sulle vette. Tratto dal romanzo vincitore del Premio Strega scritto da Paolo Cognetti (consulente alla sceneggiatura e attore in un ruolo di contorno), il film, vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes, rispecchia fedelmente lo spirito e la lettera del libro.
Denunciamo un conflitto di disinteresse. Non è colpa dei registi, né degli attori, né del romanziere Paolo Cognetti, che anzi è riuscito a farci leggere fino in fondo un libro che parla di montagna. E della vita, e dell'amicizia, e della solitudine e del diventare adulti: ma le montagne sono sempre lì, sullo schermo, al limite delle vertigini, pur limitando al massimo la retorica e le inquadrature [...] Vai alla recensione »
Si conoscono da ragazzini, ma la loro amicizia continua in età adulta. Pietro è di Torino ma d'estate coi genitori si reca nella località valdostana dove vive il coetaneo Bruno. Dopo alcuni anni, i due si ritrovano e decidono di ristrutturare una baita di montagna. Poi la vita torna ad allontanarli, senza tuttavia sciogliere il loro legame. Ispirato al romanzo di Paolo Cognetti, il film dei belgi Felix [...] Vai alla recensione »
"Le otto montagne", scritto e diretto dalla coppia Van Groeningen-Vandermeersch trasponendo per lo schermo l'omonimo romanzo di Cognetti, celebra la montagna come collante di una storia di amicizia o meglio come unico luogo in cui per i due protagonisti è possibile ritrovarsi e comprendersi anche quando li separano i casi della vita. La maestosità della Val d'Aosta nota e cara a chi scrive è garantita, [...] Vai alla recensione »
Film di grande suggestione se non altro per il magnifico paesaggio d'alta quota, "Le otto montagne" è ispirato all'omonimo romanzo di Paolo Cognetti, Premio Strega 2017. Tutto comincia alle pendici del Monte Rosa in un villaggio valdostano desertificato dove la famiglia di Pietro trascorre le vacanze estive. Gli unici due ragazzi sono il villeggiante e Bruno, montanaro, che si occupa di mungere le [...] Vai alla recensione »
Un film di luoghi interiori, di paesaggi dell'anima. Fragilità e solitudini che riverberano nell'immensità delle foreste alpine, tra cime impervie, laghi e torrenti ghiacciati, come in un western esistenziale, crepuscolare, senza eroi. Un buddy movie immerso nella natura. I due protagonisti di Le otto montagne, trasposizione dell'omonimo romanzo di Paolo Cognetti firmata dai belgi Felix Van Groeningen [...] Vai alla recensione »
Con molto understatement, un tono narrativo neutro che evita qualsiasi rigonfiamento spettacolare e persino qualche piccola, visibile fuga in avanti nel romanzesco, che pure non avrebbe guastato, la coppia di registi formata da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch traduce in immagini per il grande schermo il bellissimo libro di Paolo Cognetti «Le otto montagne».
Paolo Cognetti, autore dell'omonimo romanzo, premio Strega nel 2017, dal quale è tratto il film di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, è una specie di eremita dei nostri tempi. Vive metà dell'anno in una frazione di Brusson, dove il film tratto dal suo romanzo è stato per lo più girato, ritornando nella sua Milano durante i mesi invernali.
E' un film con le ginocchia sbucciate, struggente come il ricordo di un' adolescenza quando ormai è troppo tardi per chiedere scusa, che conosce il tempo della pianura e dell'umore nero così come quello dell'estate e del prurito delle ortiche: una storia di amicizia incontaminata, «Le otto montagne», nell'età (lunga) dell'indeterminatezza, in quell'essere sospesi, tra promesse mantenute e sogni perduti, [...] Vai alla recensione »
Dall'omonimo romanzo Premio Strega di Paolo Cognetti. Se avete amato il libro, ovvio che sarete spinti a vedere il film. Se non lo avete letto, andateci lo stesso, i registi belgi anche sceneggiatori (lui è quello di Alabama Monroe) han lavorato benissimo: sugli spazi come sul racconto. È la storia di una amicizia attraverso i decenni. Pietro ragazzino vive a Torino, in montagna ci va in vacanza e [...] Vai alla recensione »
Pietro è un ragazzo di città, che in una casetta dei suoi genitori, in montagna, ci va rigorosamente solo d'estate, in vacanza. Bruno, suo coetaneo di uno sperduto paesino della stessa valle, invece lì ci vive. Ogni anno passano la stagione insieme, ritrovandosi dopo un anno di vita passato aspettando quelle settimane. Inizia così l'adattamento cinematografico del fortunato romanzo di Paolo Cognetti, [...] Vai alla recensione »
Le otto montagne, film diretto dalla coppia belga formata da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch e tratto dall'omonimo romanzo di Paolo Cognetti vincitore del Premio Strega nel 2017, è un adattamento cinematografico di indubbio fascino. Uno di quei rari film che, forte dei suoi silenzi e dei tempi dilatati della narrazione, continua a decantare dentro a lungo anche una volta terminata la [...] Vai alla recensione »
Otto montagne d'accordo, ma anche due attori: Luca Marinelli e Alessandro Borghi, intestatari bravissimi di un'amicizia di decenni. Un borghese di città e un montanaro duro e puro si scambiano aspirazioni, solitudini e delusioni tra pascoli, ascese, separazioni e un casolare da costruire. Al belga Van Groeningen, candidato Oscar per Alabama Monroe, il merito di ambientare cime, stagioni e interni d'altura [...] Vai alla recensione »
ll dodicenne Pietro va in vacanza in montagna, dove conosce il pastore coetaneo Bruno. L'amore per quelle vette affilate e la libertà salderanno il loro legame nel tempo. Alessandro Borghi è un sorprendente «buon selvaggio, Concreto ed essenziale nella vita, come nella comunicazione. Marinelli è l'uomo moderno, attanagliato dai dubbi ed in cerca di risposte.
Pietro vive in città, a Torino, e va in montagna con la famiglia per trascorrere le vacanze estive, mentre Bruno, giovanissimo pastore, resta tutto l'anno tra i picchi della Valle d'Aosta. I due, amici sin da bambini, crescono insieme tra prati, ghiacciai e boschi, ma poi prendono strade e vent'anni dopo si ritrovano per fare i conti con il passato.
"Le otto montagne" è un bel film, ricolmo di silenzi e paesaggi, di concetti detti e allusi, di metafore e durezze. Non è necessario amare in modo particolare le Alpi, i sentieri scoscesi, le cime innevate, le ciaspole o le pedule di marca per apprezzarlo, ma posso capire perché il romanzo omonimo di Pietro Cognetti, premio Strega 2017, abbia venduto circa un milione di copie, a mettere insieme i quaranta [...] Vai alla recensione »
Un tempo lontano, negli anni Venti del secolo scorso, era molto di moda, soprattutto in ambito tedesco (ma non solo), un genere che si chiamava del Bergfilm, il film di montagna. Erano dei semplici, elementari melodrammi ambientati in belle distese nevose alpine in cui risaltava la bellezza dei luoghi e il piacere avventuroso nella sfida per conquistare le vette, insomma, in sintesi estrema, la rappresentaz [...] Vai alla recensione »
Pietro vive in citta`, a Torino, e va in montagna con la famiglia solo per trascorrere le vacanze estive, mentre Bruno e` un giovanissimo pastore che tra i monti della Valle d'Aosta ci resta tutto l'anno. I due sono amici sin da bambini, quando trascorrevano le giornate insieme passeggiando tra prati, ghiacciai e sentieri nei boschi. Vent'anni dopo Pietro, diventato ormai un uomo, torna in alta quota [...] Vai alla recensione »
Dall'omonimo romanzo di Paolo Cognetti vincitore del premio Strega 2017, una versione cinematografica libera, espansa, audace per i rischi che si prende, realizzata da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, coppia dietro la macchina da presa e nella vita. È il racconto di un'amicizia: Pietro è un bambino di città, Bruno è figlio della montagna.
Le otto montagne è l'adattamento per il cinema dell'omonimo romanzo di Paolo Cognetti e arriva nelle sale italiane il 22 dicembre 2022, sette mesi dopo il colpaccio francese, premio della giuria al 75° Festival di Cannes. Dirigono Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, con protagonista, non ce ne vorrà il tandem registico se la luce dei riflettori la posiamo altrove, una delle coppie d'oro [...] Vai alla recensione »
Certo, il grosso l'ha fatto Paolo Cognetti scrivendo il romanzo, ma Le Otto Montagne, il film, in sala dal 22 dicembre, sembra essere la naturale propaggine in immagini del libro. Non avremmo puntato nemmeno mezzo euro sulla sfregola creativa verso un'opera "italiana" da parte dei registi belgi Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch (Alabama Monroe), anche dopo aver sbirciato il set in Valle [...] Vai alla recensione »
La natura non esiste. Natura è un concetto astratto, buono per chi vive in città. Per la gente di montagna esistono il bosco, l'albero, il fiume, il sentiero. Cose concrete. Cose che si possono toccare e indicare con un dito. Dice più o meno così il personaggio di Bruno (Alessandro Borghi), montanaro per nascita e per vocazione, in uno dei passaggi più intensi di Le otto montagne, il film che i registi [...] Vai alla recensione »
Tratto dal romanzo di Paolo Cognetti, il film racconta l'amicizia tra un ragazzo di montagna e un ragazzo di città, una costante nelle vite dei due che non potrebbero essere più diverse. E anche se il tema metaforico centrale delle montagne probabilmente funziona meglio in letteratura che al cinema, il tono generale fa pensare a una piacevole miscela di Jack London ed Elena Ferrante.
Le otto montagne nasce dall'omonimo romanzo di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega nel 2017, riadattato per il grande schermo dai belgi Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, già rispettivamente regista e sceneggiatrice di Alabama Monroe - Una storia d'amore, candidato agli Oscar 2014, e vede interpreti Alessandro Borghi e Luca Marinelli, protagonisti affiatati ed efficaci al fianco [...] Vai alla recensione »
L'amicizia decennale di Bruno e Pietro, il conflitto tra la città e l'alta montagna, il difficile rapporto col padre e l'elaborazione simbolica del lutto della sua morte, e poi i problemi del diventare adulti, la costruzione del- l'identità, il rapporto con la sessualità e tutti gli ingredienti di cui c'è bi- sogno per un buon romanzo di formazione.
Il primo film italiano in concorso a Cannes porta la firma della coppia belga Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch (Alabama Monroe), ma resta italianissimo. Si basa sul romanzo Premio Strega Le Otto montagne (Einaudi) di Paolo Cognetti, è interpretato da attori nostrani, e soprattutto è girato fra altopiani e picchi, sole e neve nei luoghi valdostani al centro della storia.
Forse sono proprio le scelte musicali il primo campanello d'allarme di un film che accarezza benevolmente le montagne, ma senza coglierne davvero l'essenza, almeno sul piano visivo ed estetico. C'è la meraviglia, certo. C'è lo stupore, l'imponenza. I paesaggi de Le otto montagne sono - inevitabilmente - bellissimi. Le cime, il lago, il bosco, ma anche i dettagli, dai pascoli verdi alle distese innevate. [...] Vai alla recensione »
In Nepal, lassù sull'Himalaya, pensano che il mondo sia una gigantesca ruota a otto raggi, con al centro un monte altissimo e altre otto vette che lo circondano. In Le otto montagne, romanzo di Paolo Cognetti portato al cinema da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch (belgi, ma il film è italiano), Pietro ha fatto il giro delle otto montagne e Bruno è rimasto sempre sul monte più alto.
Nel formato stretto scelto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch per la trasposizione di Le otto montagne di Paolo Cognetti c'è una scelta stilistica e produttiva chiara (e lodevole): evitare la deriva del film illustrativo e la celebrazione della bellezza paesaggistica della Valle d'Aosta. C'è, ancora, l'intenzione di girare un film d'autore da un romanzo premio Strega per proiettarlo [...] Vai alla recensione »
Un po' d' Italia il russo dissidente Serebrennikov ieri in concorso a Cannes. Come già il romanzo di Paolo Cognetti (Premio Strega 2017) a cui s'ispira "Le otto montagne", film italobelga firmato da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, fa della montagna il luogo in cui spirito e natura s'incontrano rendendo legami e amicizie indissolubili.
Due di due. Potremmo tirare in ballo il titolo di un altro romanzo, di Andrea De Carlo, per dire de Le otto montagne, il libro di Paolo Cognetti (Giulio Einaudi editore, Premio Strega 2017) portato sul grande schermo da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, e quei due sono Pietro (Luca Marinelli adulto) e Bruno (Alessandro Borghi adulto), l'uno di città, l'altro montanaro, che bambini, ragazzini [...] Vai alla recensione »
La chimica nel cinema non riguarda solo le coppie di sesso diverso. Buona metà del fascino di "Le otto montagne", che affronta il concorso di Cannes 75 sotto bandiera italo-franco-belga, sta nel sodalizio ritrovato tra Luca Marinelli e Alessandro Borghi, la coppia di "Non essere cattivo". L'altra metà sta nel sentimento della montagna, che è fatica e conquista, come ben sa chi la ama.
Pietro è un bambino di città, vive a Torino e durante le vacanze con la famiglia si reca in un paesino di soli 14 abitanti nelle Alpi aostane, dove l'unico suo coetaneo è Bruno. Tra loro in breve nasce una amicizia molto forte, che durerà, pur con varie parentesi di separazione, una vita intera. Dal romanzo di Paolo Cognetti, premio Strega 2017, il primo dei due film italiani in Concorso (ma curiosamente [...] Vai alla recensione »
Ogni estate il piccolo Pietro lascia la grigia Torino e va a stare con i genitori fra le montagne, nella casa di famiglia a Graines, piccolo villaggio della Valle d'Aosta. È lì che incontra Bruno, unico bambino rimasto vivere nel paese con gli zi. Fra i due nasce un'amicizia molto profonda, destinata a durare nel tempo. Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch portano in Concorso a Cannes Le [...] Vai alla recensione »