Titolo internazionale | Fairytale |
Anno | 2017 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Sebastiano Mauri |
Attori | Piera Degli Esposti, Filippo Timi, Lucia Mascino, Sergio Albelli, Luca Santagostino . |
Uscita | lunedì 25 giugno 2018 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Nexo Digital |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,48 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 giugno 2018
Dietro una vita apparentemente perfetta, Mrs Fairytale nasconde un enorme segreto che la spingerà a lasciare tutto per ritrovare la vera se stessa. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Favola ha incassato 153 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Nell'America patinata degli anni Cinquanta, Mrs Fairytale vive una vita apparentemente perfetta. La sua casa, il suo giardino, la sua esistenza sono predisposte come carta pentagrammata. Casalinga e consorte impeccabile, subisce la violenza del marito e si consola con un'amica fedele e altrettanto (in)felice. Ma Mrs Fairytale è molto più di questo e sotto la gonna cova un segreto. Tra lezioni di mambo e invasione aliena, Mrs Fairytale forza la gabbia dorata e fugge. Lontano dal 'paradiso' e più vicino all'immagine che ha di sé.
Come Lontano dal Paradiso, Favola è un manifesto estetico e nostalgico. Come Carol racconta l'amore difficile tra due donne.
Referenti possibili e dichiarati, i film di Todd Haynes e quelli di Douglas Sirk, prima di lui, costituiscono lo smalto visivo che veste il divertissement transgender di Sebastiano Mauri. Trasposizione di una pièce di Filippo Timi, scritta per le scene del Teatro Franco Parenti nel 2011, Favola fa appello alla prepotenza plastica e cromatica del melodramma americano per raccontare una forza tellurica sotto una superficie di aplomb.
E l'impianto melodrammatico è lo spazio ideale per 'penetrare' nei sentimenti in maniera simbolicamente consapevole. La protagonista prova a essere conforme dentro un mondo conformista, a corrispondere il desiderio del marito, la volontà della madre, le regole della società fino a quando non scopre la bellezza dell'imperfezione proprio dove non se l'aspettava. Dietro l'immagine glamour e laccata soffoca la vita. La vita vera che finisce per deflagrare la visione da sogno, eccedere l'american dream, rompere l'alienazione con un ero(t)ico coming out, affermazione gioiosa di sensi e di spirito che concilia maschile e femminile sotto la sottana di Timi. E alla sua vaporosa sottana si aggrappa lo sguardo di Sebastiano Mauri, traghettando lo spettatore in una realtà tanto più intesa quanto più trasfigurata, secondo la convenzione formale del mélo americano.
Superbamente queer, Favola è improntato a un'esplosione cromatica travolgente tesa a illustrare i personaggi e a suggerire l'ambiente sociale che comprende la vicenda. Si ride (anche) molto nella commedia di genere (sessuale) sceneggiata da Mauri e Timi e quando un film diverte a tal punto non si può che essere riconoscenti col talento e la generosità dei suoi autori. L'ironia è ingrediente antico del melodramma, perché il dolore ferisce tanto più intensamente quanto più si conosce il piacere. Lo stesso al cinema, difficile toccare un vertice senza conoscere quello opposto. Far ridere con e non anche se tutto è contro è un'arte difficile. La risata è soggettiva come il gusto e il desiderio, c'è qualcosa di indiscutibile e pulsionale nella risata che trascende la riflessione o il criterio estetico. L'ironia fissa insomma l'architettura del film, accompagnando le emozioni, rivendicando un atto di emancipazione, avvicinando i margini al centro, rivolgendo domande pesanti in maniera leggera.
Con un'ingegnosa economia di casting, Luca Santagostino gioca addirittura tre ruoli, Favola ha i suoi punti di forza nei personaggi, negli attori e nella relazione con un'autobiografia che è necessario cercare (e trovare) come in Allen o Moretti. Filippo Timi, con grande disinvoltura narrativa e altrettanta presenza scenica, prosegue il suo lavoro sul corpo, sulla maschera attoriale e l'identità di genere. Fa, avanza, occupa e abita la terra di nessuno del personaggio. Da fantasma di pietra (Vincere) a cuore che batte fino a guadagnare un'ampiezza drammatica nella prigione morale e nello splendore pastello dei Fifty. Splendore che non la rende certo meno feroce.
Minuzioso lavoro di ricostituzione, Favola è la negazione audace della psicologia tradizionale, che seduce secondo la dinamica fatalmente obbligata del melodramma. È, ancora, una sorta di identificazione mutuale di due esseri che si vivono come legati, equivalenti, come si riflettessero l'uno nell'altro, catturati dalla rifrazione di un singolare specchio inverso (bruna e bionda, iniziata e ingenua). Le canzoni accentuano la disponibilità sentimentale delle protagoniste, il vertiginoso e fatale Filippo Timi e la saffica e ardente Lucia Mascino, allacciate nel rapimento sensoriale del mambo. Favola è un coup de foudre, una deflagrazione che affranca le amanti dalla colpabilità di cui l'epoca le avrebbe macchiate. Sfogliando la favola realizziamo che a dispetto delle maschere rassicuranti di cui si nutre il moralismo, il desiderio non cede mai. Si nasconde e attende implacabile la sua ora.
FAVOLA disponibile in DVD o BluRay |
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Il viso di Filippo Timi sulle note di Nameless love di Gala è l'immagine che più mi è rimasta nel cuore dopo aver visto Favola. Un momento sospeso, eterno, etereo in cui mi sono sgorgate le lacrime e non ho più smesso. Un colpo dritto al cuore. Perché il bisogno d'amore che canta Gala e che Filippo incarna, parla a tutti noi, è in tutti noi. Ho riascoltato quel brano molte volte, perché è straziante [...] Vai alla recensione »
Favola è innanzitutto una bellissima storia d'amore, sofferta combattuta come quasi tutte le storie d'amore.Un film che pur essendo ambientato negli anni 50 offre tematiche più che mai attuali, come l'accettazione di se stessi, la discriminazione delle donne, la lotta per poter vivere i propri sentimenti liberamente e senza pregiudizi di nessun genere.
Opere come questa muovono spesso i critici ad un’adesione ideologica a prescindere, in favore dei temi trattati (la diversità, la repressione sessuale, l’ipocrisia sociale). Ma pur volendo valutare positivamente gli intenti, la trasposizione cinematografica di questa Favola, tratta dell’originaria pièce teatrale, ne fa emergere soprattutto i difetti [...] Vai alla recensione »
Favola è un film a cui non manca niente. La surrealtà e la realtà, la risata e la commozione, la forza politica e una accuratezza estetica straordinaria, l'ipercitazionismo che è dato dal grande amore per il cinema e la totale libertà di dire inventando un modo per farlo. La sorprendente e rutilante casalinga americana anni 50 di un credibilissimo Filippo Timi, l'amica che sembra Kim Novak ed è una [...] Vai alla recensione »
Mrs Fairytale e Mrs Emerald rispecchiano quello che era il perfetto sogno americano femminile degli anni '50: un marito benestante, una bella casa di cui sentirsi regina, una vita a colori con cagnetta (impagliata in questo caso) annessa. Quello che il film di Sebastiano Mauri ci vuole dire, ripreso dallo splendido spettacolo teatrale di Filippo Timi, è che forse la vita e la situazione femminile nell'Ameri [...] Vai alla recensione »
Un film che fa sognare e che da speranza! Finale geniale! Bravissimo il regista Sebastiano Mauri e tutto il cast, con un Filippo Timi stratosferico!
Visto a teatro, non mancherò di vederlo al cinema, sarà sicuramente travolgente come sa esserlo sempre Filippo
Il melodramma racconta sovente di prigioni. Prigioni morali. E il fatto che siano lussuose non le rende meno feroci. Imprigionate dentro ci sono delle donne, vittime degli altri e qualche volta di se stesse. Come Mrs. Fairytale, nata dalla fantasia di Filippo Timi, che la incarna dal 2011 a teatro, e portata al braccio (e sullo schermo) da Sebastiano Mauri.
Scrittore e artista italo-argentino, cittadino del mondo con una preferenza per gli Stati Uniti e la letteratura americana, Mauri debutta al cinema con Favola (guarda la video recensione), black comedy transgender che conduce alla passione e rimarca l'eterno peso dell'intolleranza sulle nostre vite. Ma a dispetto delle maschere rassicuranti adottate dal moralismo, Favola ribadisce che l'amore è il più bello dei crimini...
Il tuo film è l'adattamento della pièce di Filippo Timi del 2011. Come hai affrontato e risolto i problemi che derivano dalla costruzione teatrale?
Ho iniziato sottraendo dallo spettacolo teatrale quello che chiaramente non poteva esserci. La durata dello spettacolo teatrale ad esempio variava a seconda della città e del pubblico di riferimento. Se il pubblico rispondeva vivacemente, una scena poteva durare più del previsto e viceversa, davanti a un pubblico più introverso, si tirava dritto. A teatro è lo spettatore a fare lo spettacolo, tutto questo non è possibile al cinema, il cinema non può adattarsi al suo pubblico. Un'altra cosa 'rivisitata' riguarda la natura dello spettacolo sempre in equilibrio tra favola realistica e Kabuki. Qualche volta la pièce diventava completamente astratta, nella versione cinematografica ho mantenuto dei momenti di follia, penso al lungo monologo drammatico di Lucia Mascino prima di crollare a terra e iniziare a muoversi come un automa. Alcuni di questi elementi gli abbiamo mantenuti, altri contenuti.
Altra cosa ancora, abbiamo ridotto i monologhi, ce ne sono di lunghissimi nella versione teatrale dove sono evidentemente più fruibili, al cinema è difficile azzerare l'azione e rimanere su un solo attore per tanto tempo, dunque anche quelli sono stati ridimensionati. Viceversa ci siamo permessi però altre cose: la casa ha più respiro e la storia ha più respiro, ci sono due personaggi nuovi oltre al cast originale. A Filippo Timi, Lucia Mascino e Luca Santagostino si sono aggiunti Sergio Albelli e Piera Degli Esposti, madre e marito antagonisti di Mrs. Fairytale. I loro personaggi esistevano già nello spettacolo originale ma a loro ci si riferiva e basta, non venivano incarnati in scena. Altra concessione, quei trucchi che solo il cinema permette, mi riferisco ai cambi di abito di Luca e di Filippo durante il mambo.
Favola è una favola perché ci immerge nell'atmosfera onirica e voluttuosa del cinema classico hollywoodiano. Onirica per il dispositivo di fuga dalla realtà che quel cinema progettava meticolosamente. Voluttuosa rigorosamente sul piano dello sguardo, alla ricerca di un piacere voyeuristico frutto di una sublimazione del piacere sessuale tanto più intensa quanto più quel piacere veniva rimosso dallo [...] Vai alla recensione »
La Favola di Sebastiano Mauri con Filippo Timi arriva al cinema per una proiezione evento in 200 sale italiane solo il 25-26-27 giugno. E questa è la notizia che si potrebbe esaurire qui. C'è però di più. Perché il film di Sebastiano Mauri è, oltre che un'opera di innegabile intrattenimento, un lavoro necessario. Tratto da uno spettacolo teatrale firmato dallo stesso Timi, Favola è un film necessario [...] Vai alla recensione »
Sogno di donna che parla di catene, emancipazione e liberazione sessuale. Timi en travestì, abitini a godet a macchie di colore (rosa confetto, azzurri, gialli) nel salotto anni '50 di qualche set di Douglas Sirk con le canzoni di Nat King Cole, è una Mrs. Fairytale che ti danza intorno reinventando, nella cinepresa musicale di Mauri, più che una condizione femminile, l'immaginario cinematografico [...] Vai alla recensione »
Con «Favola», opera prima di Sebastiano Mauri, passata alla 35a edizione del Torino Film Festival e in sala solo il 25, 26 e 27 giugno come evento speciale distribuito da Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it e l'Associazione Arcigay, siamo in pieno immaginario Usa anni Cinquanta, come dentro un film di Douglas Sirk.