Un manifesto estetico e nostalgico, superbamente queer, sull'amore difficile tra due donne. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
Nell'America patinata degli anni Cinquanta, Mrs Fairytale vive una vita apparentemente perfetta. Casalinga e consorte impeccabile, subisce la violenza del marito e si consola con un'amica fedele. Conforme dentro un mondo conformista, Mrs Fairytale scopre la bellezza dell'imperfezione. Proprio dove non se l'aspettava.
Trasposizione di una pièce teatrale di Filippo Timi, il divertissement transgender di Sebastiano Mauri è un'esplosione cromatica travolgente in cui si ride, anche molto.
L'ironia è ingrediente antico del melodramma, perché il dolore ferisce tanto più intensamente quanto più si conosce il piacere. E così sfogliando la favola realizziamo che a dispetto delle maschere rassicuranti di cui si nutre il moralismo, il desiderio non cede mai. Si nasconde e attende implacabile la sua ora.
In occasione dell'uscita al cinema di Favola (guarda la video recensione), in sala dal 25 al 27 giugno, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.