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Ultimo aggiornamento venerdì 29 novembre 2019
Una moderna versione della classica storia d'amore ambientata a Hollywood, resa più intensa da numeri spettacolari di canto e danza. Il film ha ottenuto 13 candidature e vinto 6 Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, ha vinto 7 Golden Globes, 11 candidature e vinto 5 BAFTA, 4 candidature e vinto un premio ai London Critics, 11 candidature e vinto 8 Critics Choice Award, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, a AFI Awards, In Italia al Box Office La La Land ha incassato 8,3 milioni di euro .
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Los Angeles. Mia sogna di poter recitare ma intanto, mentre passa da un provino all'altro, serve caffè e cappuccini alle star. Sebastian è un musicista jazz che si guadagna da vivere suonando nei piano bar in cui nessuno si interessa a ciò che propone. I due si scontrano e si incontrano fino a quando nasce un rapporto che è cementato anche dalla comune volontà di realizzare i propri sogni e quindi dal sostegno reciproco. Il successo arriverà ma, insieme ad esso, gli ostacoli che porrà sul percorso della loro relazione.
Damien Chazelle ci aveva lasciato con uno scontro a due su un palcoscenico con in mezzo una batteria su cui grondavano copiose le gocce di sudore. Lo ritroviamo ora in un mondo (quello del musical) dove nessuno suda davvero e in cui tutto avviene con magica fluidità.
Woody Allen in Tutti dicono I Love You fa dire a uno dei personaggi che se si vuole raccontare una storia con la massima libertà creativa il genere da utilizzare è appunto quello del musical. Infatti, così come Woody e Goldie Hawn volavano sulla Senna in quel film, lo stesso fanno Ryan Gosling ed Emma Stone (che Allen lo conosce bene). Con questo però non si deve pensare che Chazelle si limiti a realizzare un film nostalgico o citazionista perché in realtà sa come andare ben oltre i parametri del classico e lo dichiara sin dallo straordinario piano sequenza iniziale.
Un regista che aveva vinto un Oscar per un montaggio a tratti frenetico spiazza tutti compiendo una scelta stilistica in netto contrasto in apertura. Perché Chazelle è assolutamente padrone della macchina cinema e non esita a riproporre il proprio amore per il jazz sotto una forma espressiva per lui nuova ma di cui mostra di conoscere ogni regola e strategia comunicativa. Ci racconta ancora una volta di solitudini che cercano di realizzare sogni che finiscono con il non poter essere condivisibili con nessuno. Neanche con colei o colui che ne aveva sostenuto il conseguimento. Lo fa con la leggerezza necessaria ma anche con quel sottofondo di malinconia che nasce da un accurato mix di musica e immagini. Se poi si va a leggere la data di nascita del regista ci si trova dinanzi a un'ulteriore sorpresa: Chazelle ha 31 anni e dimostra di saper innervare quella che avrebbe potuto risultare una semplice esibizione di conoscenze filologicamente corrette, con un senso dello scorrere del tempo da anziano saggio. Sa cioè come farci entrare in una storia d'amore di cui possiamo anche immaginare gli sviluppi, regalandoci al contempo un mood del tutto personale in grado di far sorridere ma anche di commuovere fino ad invitarci a un invito che finisce con il rinviare alla classicità: suonala ancora Seb!
Spoler alert: nella recensione vi sono anticipazioni sulla trama e il finale del film. Dopo aver visto l'ottimo "Whiplash", avevo aspettative discretamente alte nei confronti di "La La Land". La sequenza iniziale, in effetti, mi è parsa molto promettente: una gigantesca coda di vetture bloccata su un'autostrada che costeggia Los Angeles diventa lo scenario [...] Vai alla recensione »
Ho rivisto il film e ritengo necessaria un'integrazione al mio precedente commento (I sogni si possono realizzare) esprimendo alcune considerazioni più approfondite. Confermo quelli che sono punti critici (che non invalidano la bellezza del film) ad esempio un certo appesantimento nella seconda parte: eliminerei la scena superflua del matrimonio della sorella di Seb e alleggerirei [...] Vai alla recensione »
Dove eccelle il film di Damien Chazelle? Perché sicuramente in qualcosa deve eccellere un film capace di fare il tutto esaurito fin dal primo spettacolo pomeridiano, come da molti anni non vedevo. In quasi tutto deve eccellere un film destinato a fare incetta dei massimi premi della cinematografia mondiale, e già molto ben avviato su tale strada.
Il film fu ideato da un Chazelle ancora studente; prima di Wiplash trovò un produttore, che poneva dei limiti cui rifiutò. Dopo il successo di Wiplash ottiene un buon budget per La La Land, dove per un imprescrutabile disegno si ritrova la storia dello stesso regista, ed anche direi del suo compagno di studi Hurwitz, che da solo incassa tre candidature agli Oscar.
Los Angeles. Una giovane ragazza cerca di sfondare nel mondo del cinema mentre un ragazzo cerca di farlo nel mondo della musica e del jazz in particolare. Un giorno i due si incontreranno. Solo la prima sequenza con il primo balletto sull'autostrada e sulle macchine fa strabuzzare gli occhi per ritmo, vivacità, musica e colori. La pellicola vola nel corso delle due ore alternando sapientemente [...] Vai alla recensione »
*****SPOILER***** La La Land è il nuovo film diretto e scritto da Damien Chazelle, un musical che mette in scena commedia e dramma talmente bene da lasciarci piacevolmente spiazzati per tutto il corso dei 128 minuti. Il film riceve quattordici candidature agli Academy Awards 2017 e ad oggi risulta già vincitore di sette Golden Globe su sette candidature.
Los Angeles: Sebastian (Ryan Gosling) è un pianista innamorato della musica jazz. Mia (Emma Stone) è un’aspirante attrice che lavora alla caffetteria degli studi Warner (di fronte alla finestra dove Bogard disse addio alla Bergman in Casabalanca). Si incontreranno e si innamoreranno, ma i propri rispettivi sogni alla fine li allontaneranno.
Innanzitutto segno 5 stelle anche se non è un capolavoro ... la parola capolavoro è solo per pochi, ma quattro sono poche nel panorama di oggi. Faccio questa precisazione adesso per spiegare il titolo che ho dato. Sebastian "Gosling" cerca di salvare il jazz; Chazelle cerca di salvare il musical. Ma Chazelle fa dire nel film che tutto ha il proprio tempo, il jazz quello vero [...] Vai alla recensione »
La storia è una di quelle che nel cinema è stata raccontata decine e decine di volte: due si conoscono, si promettono amore eterno, sono felici, poi la vita divide le strade, si perdono, si ritrovano, lei è sposta con un altro ed ha anche un figlio, si rivedono per caso e nei loro occhi si legge l'amarezza per il dono che non hanno saputo cogliere.
Vedere questo film è chiudere gli occhi e sognare,due giovani,ognuno crede in un qualcosa d importante,l'uno sprona l'altro,credono in un sogno irrealizzabile,lei spera un giorno di diventare attrice,lui di crescere musicalmente in ciò che crede il jazz,sospinti dal grande entusiasmo della giovinezza riescono nello scopo,l'amore che nasce si nasconde dietro un euforia sfrenata [...] Vai alla recensione »
Un film che è un omaggio al cinema degli anni ruggenti, quella che, almeno per due ore, faceva indossare un paio di occhiali rosa capaci di obliare pagine tristi dell’esistenza:che si chiamavano grande depressione o seconda guerra mondiale: un compito nel quale si distinguevano i musical, dai classici della coppia Astaire/Rogers alla visione più moderna incarnata da Gene Kelly. Vai alla recensione »
Basterebbero i primi 5 minuti per definirlo capolavoro, in un piano sequenza che ricorda il buon vecchio orson welles in "L'infernale quinlan"..senza anticipare niente il film è costruito proprio su piani sequenza con movimenti di macchina coreografici coerenti con tutto il film..il montaggio impeccabile come pure la recitazione dei protagonisti, tante sono le citazioni del [...] Vai alla recensione »
In una Los Angeles da cartolina, che fa rimpiangere i bei tempi andati, si muove la vicenda (banalissima peraltro) dell'amore tra i nostri due sognatori. Mia e Sebastian, novelli Ginger Rogers e Fred Astaire, si muovono in un contesto ricco di citazioni dal passato che rendono questo film un immenso tributo al grande cinema della "classic hollywood".
Questo film è decisamente oro. Sono entrato al cinema colmo di aspettative ed entusiasmo ma con il timore che La La Land potesse rivelarsi un fiasco. Invece Chazelle non solo non delude le aspettative ma, anzi, si dimostra in grado di esibire un'opera eccezionale sotto ogni punto di vista. Dopo una prima mezz'ora un tantino a rilento (forse l'unico difetto), la pellicola [...] Vai alla recensione »
Premetto di far parte di quella schiera di persone non amanti del musical, ma sinceramente che cos'è un genere se non una semplice etichetta quando ci si trova dinnanzi ad una regia di certi livelli? Questo film è composto da elementi che messi insieme danno vita ad una storia semplice, reale ma circondata da un'aura di magia grazie soprattutto alla chimica tra i protagonisti [...] Vai alla recensione »
Già guardando il trailer ero entusiasta di andarlo a vedere, e direi di non essermi sbagliata. La regia ed il montaggio funzionano, sono dinamici, riescono a portare lo spettatore all'interno della storia dal punto di vista dei personaggi, come i dialoghi spontanei e reali, anche se spesso peccano di passionalità. È un musical per sognatori.
Mia,Emma Stone, è un’aspirante attrice che si mantiene lavorando in un bar mentre cerca di sfondare a Hollywood. Un giorno conosce Sebastian ,Ryan Gosling, un pianista Jazz che si guadagna da vivere suonando nei bar mentre vorrebbe aprire un suo locale. I due si innamorano e condividono le loro passioni cercando il successo che tanto desiderano.
Questo film è impeccabile ,non piacerà a tutti ma tecnicamente perfetto ...una semplice storia d'amore creata con VERO CINEMA....dalle scenografie...alla musica specialmente City of Stairs cantata da Gosling....coreografie bellissime....interpreti fantastici...regia strepitosa ....danno al film La magia del vero SPETTACOLO.....che dire un sogno Vero cinema.
Di recente tutti abbiamo sentito parlare di "La La Land", pubblicizzato come capolavoro in ogni dove, "il film più bello dell'ultimo decennio", capace di vincere 7 Golden Globe su 7 nomination, per non parlare dei premi di Toronto, Venezia e così tanti altri fino ad arrivare alle roboanti 14 nomination agli Oscar 2017, mettendosi al fianco di film che hanno fatto la storia come Titanic ed Eva contro [...] Vai alla recensione »
Mia (aspirante attrice) e Sebastian (aspirante jazzista) sono due Ragazzi in cerca di fortuna in una Los Angeles come ce la immaginiamo tutti, sfarzosa, magica, incantevole e intrisa di cinema in ogni angolo, qui i due si incontrano e scontrano, si innamorano e si supportano a vicenda nel realizzare i propri sogni andando incontro a rinunce e incomprensioni.
Avendo giurato di non mettere più piede in una sala cinematografica fino al bando totale dei cellulari, cosa che mai accadrà, soddisfo il mio bisogno di cinema tramite l'home video, arrivo tardi ma arrivo, e posso vedere un film con l'attenzione che si deve ad un opera d'arte, senza quadrupedi messaggianti di lato.
In primo luogo vorrei segnalare un errore nel calcolo del mymometro; la media tra 4,00, 4,39 e 3,56 infatti è 3,98 e non 3,49. Valore decisamente più appropriato per uno dei film più belli dell'anno; un'opera che ti rimane dentro, non solo per le splendide musiche che non puoi fare a meno di canticchiare, anche dopo molti giorni dalla visione, o per le meravigliose [...] Vai alla recensione »
Dopo la spettacolare scena iniziale sull'autostrada il film sembra faticare a decollare. Ma poi si comincia ad essere risucchiati dai due protagonisti alternativamente, nei loro alti e bassi della vita, come se uno specchio girasse continuamente tra di loro: un momento sono lui, un momento sono lei. Le luci roteanti, i colori contrastanti, il volo nel planetario, i fuochi artificiali sono [...] Vai alla recensione »
Los Angeles. Una strada durante l’ora di punta. Una bellissima e alquanto dinamica ripresa in sequenza unica dà inizio a questo meraviglioso omaggio al musical degli anni ’50. Da un auto all’altra si diffonde musica, si mescolano danza e parole, si respira felicità. Siamo subito rapiti da quel ritmo incalzante che non ci lascerà più per tutta la durata [...] Vai alla recensione »
Quello che sorprende di più di LA LA LAND è l'età del regista Damien Chazelle: 31 anni! E' incredibile che sia coì giovane e così abile con il mezzo cinematografico. Probabilmente otterrà molti Oscar (ha fatto razzia di Golden Globe!) ma uno, meritatissimo, andrebbe alla sua regia agile, rapida e mai banale. E banale non è nemmeno il musical qui proposto, genere che spesso scade nella giostra di belle [...] Vai alla recensione »
La la land, ovvero la terra dei sogni,Hollywood, meta indiscussa di artisti e sognatori, di chi della realtà poco gli importa perché, alla fine, l’unica realtà in cui vive è quella nella sua testa. La storia vede protagonista un’aspirante attrice, Mia (Emma Stone), affrontare innunerevoli provini senza mai ottenere la parte. E Sebastian (Ryan Gosling), un amante della musica jazz combattuto tra il [...] Vai alla recensione »
Gustosa commedia romantica che rivitalizza il musical con un occhio evidente ai classici MGM prodotti da Arthur Freed. Lui, un patito di jazz, è costretto a strimpellare motivetti natalizi o a fare il tastierista di un gruppo pop molto strombazzante, lei che vorrebbe recitare teatro impegnato e cinema importante fa la cameriera in un bar e viene bocciata continuamente a qualsiasi audizione. Vai alla recensione »
Parlando con diverse persone mi sono accorto che La La Land a molti non è arrivato; "odio i musical", "le scene dove cantano e ballano sono noiose" e via dicendo... Secondo me, invece, il film è già nella storia, non solo per il record di nominations e per gli oscar vinti, ma perchè Damian Chazelle ci ha messo dentro passione, vuole condividere [...] Vai alla recensione »
A soli 31 anni, Chazelle si cimenta in uno dei generi più sottovalutati e meno apprezzati dal grande pubblico, il musical. Nel fare ciò riesce a tirar fuori un film fresco e innovativo nonostante i vari omaggi ai vecchi musical come singin'in the rain o Moulin rouge(ad esempio nella scena dell'osservatorio). La fotografia è fantastica e riesce a coronare ed incorniciare [...] Vai alla recensione »
“La La Land” (id., 2016) è il terzo lungometraggio del regista di Providence Damien Chazelle. Eccolo. Siamo al film di cui si parla dopo premi a iosa (7 Golden Globe) e le quattordici candidature (record) ai prossimi Oscar. Un film da vedere come dicono gli incassi oltreoceano e dalle lusinghe di molti con voti mediamente alti.
Felice...incantato...meravigliosamente colpito...amareggiato e Commosso...perdutamente innamorato. Sono proprio queste le sensazioni che si sono fatte spazio nel mio animo durante i titoli di coda di la la land. I sogni,vale la pena inseguirli?è giusto mettere in gioco tutto ciò che si ha pur di non rinunciarvi? La risposta arriva attraverso fluttuanti [...] Vai alla recensione »
Come giustamente rilevato da Pino Farinotti LA LA LAND è un ritorno alla commedia musicale di Hollywood anni '50. Siamo per intenderci al tempo di "un americano a Parigi" (6 Oscar), "Cantando sotto la pioggia" (2 nomination), "Spettacolo di Varietà" (3 Nomination).Film musicali che si evolveranno poi con West Side Story, My Fair Lady e così [...] Vai alla recensione »
Damien Chazelle dipinge con leggerezza e nostalgia un capolavoro artistico dall'alta qualità cinematografica. Il film ricorda il cinema spensierato dell'età d'oro di Hollywood in una versione più moderna, in un mondo più frenetico e complicato. Il piano sequenza iniziale è di una bellezza artistica e cinematrografica straordinaria, che non può che far innamorare sin dal primo minuto i sognatori e gli [...] Vai alla recensione »
Vi vorrei segnalare un errore nel calcolo del mymometro; la media tra 4,00, 4,39 e 3,56 fa 3,98 e non 3,49.Il film è molto bello e, una volta visto ti rimane dentro; non solo le musiche che ti restano in testa ma anche le immagini meravigliose e quella malinconia che, almeno a me, ha lasciato il finale.Proprio il finale secondo me, eleva questo film di livello; un lieto fine scontato l'avrebbe fatto [...] Vai alla recensione »
Se non accettate l'idea di andare a vedere una sophisticated comedy d'antan non alzatevi nemmeno dal divano. Sprechereste il vostro tempo e i vostri denari.Quella che vi propongo è una serata di assoluta delizia in un'atmosfera delicata, elegante e leggiadra. Una storia d'amore dai toni sfumati e permeati di un sentimento struggente di nostalgia.Le musiche, superlative e giustamente premiatissime ai [...] Vai alla recensione »
Dovendo scegliere tra un grande amore e la realizzazione del proprio genio personale, cosa scegliere? Il grande amore, direte voi, che vi credete romantici. La risposta di Chazelle è -giustamente?- no. Il vero amore è fatto anche dello spronarsi reciproco a realizzare il proprio genio e se non solo di questo, di certo non ha nulla a che fare con i punti fermi, o i punti di riferimento destinati a esserci [...] Vai alla recensione »
Un film decisamente carino. Si è scritto talmente tanto, e ancora si scriverà, su questo film che è difficile dire qualcosa che non sia già stato detto, scritto e letto. L’ubicazione è Los Angeles ai tempi d’oggi, anche se alcune scene, specialmente le prime, fanno pensare ai musicals anni’50 o ’60 (comeGrease?)con i vestiti a palloncino e [...] Vai alla recensione »
Per prima cosa: l'incipit. Un cielo chiaro, azzurro, limpido, poi l'inquadratura su una fila di macchine in coda in un'assolata los Angeles, una ragazza vestita di giallo esce dalla macchina e comincia a cantare: "Another day of sun", ed è subito musical. La portata di Lalaland si capisce dalla prima sequenza, da questo numero cantato e ballato spettacolare, dove i colori [...] Vai alla recensione »
A seguito dell’exploit con Whiplash, le aspettative intorno a questo nuovo film del regista erano conseguentemente piuttosto elevate e, sarà per questo motivo, sarà per il fatto che è stato fin troppo elogiato dalla gran parte della critica negli Stati Uniti come in Italia, il risultato finale risulta proporzionalmente alquanto deludente.
Damien Chazelle con la musica ci sa proprio fare: ritorna al cinema con La la land, due anni dopo la rivelazione di Whiplash. La storia è ambientata nella Los Angeles dei giorni nostri, luogo in cui i sogni hanno la speranza di spiccare il volo e di morire allo stesso tempo. Nella città due giovani tentano di intraprendere una carriera artistica: Mia (Emma Stone), che serve caffè [...] Vai alla recensione »
La scelta del musical per raccontare quanto costa inseguire e realizzare il proprio sogno personale si dimostra quanto mai azzeccata. Soprattutto quando un tema e un genere così sfruttati dal cinema, ma sempre benvenuti quando il prodotto finale viene confezionato in modo impeccabile, sono trattati con amabile leggerezza. Alzi la mano chi si aspettava una scelta simile proprio da un regista [...] Vai alla recensione »
L’esplosivo balletto degli autisti in coda nella strada per Los Angeles è una gioia di colori e di invenzioni acrobatiche, un incipit che ci tuffa subito nella storia narrata: c’è la tensione di un bisticcio tra Mia e Sebastian (Emma Stone e Ryan Gosling), un clacson suonato a distesa da parte di lui e il gesto “vai a quel paese” da parte di lei.
Ho visto La la Land ieri e non c'è che dire, penso che si possa solo o amare o odiare, e io l'ho amato e lo amo... Ho passato tutta ieri sera dopo il film a canticchiare alcune delle canzoni della colonna sonora (City of stars, Audition, per non parlare del motivo di Mia e Sebastian) tant'è che alla fine acquistato la colonna sonora e oggi l'ho ascoltata e riascoltata [...] Vai alla recensione »
Non un film coraggioso, ma neanche un film convenzionale, senza dubbio un capolavoro. Già la prima scena è magica: un banale scenario di ingorgo stradale, introdotto dalla scritta "Presentato in Cinemascope", si trasforma in una festa, una specie di inno al sole che muta i quotidiani brontoloni e dita medie in allegri ballerini e passi coinvolgenti (anche sopra le macchine). [...] Vai alla recensione »
Buona la fotografia ( molte scene sono state girate fra le 18 e le 19 ) bellissima la colonna sonora, temi orecchiabili e molto dolci e tristi, la regia tecnicamente vicina alla perfezione. loro non sono due cantanti ma cantano, cantano cme potremmo fare noi sono felici e lo esprimono canatando eballando. La sceneggatura si è semplice ma non lo altrettanto il messaggio che vuole trasmettere, [...] Vai alla recensione »
Do le cinque stelle non solo perché il film se lo merita, ma anche per contribuire a far salire la valutazione di questo lavoro che, a mio parere, sta vergognosamente calando a causa di persone che giudicano soggettivamente un film non proprio adatto a tutti. Non capisco come mai molte persone, prima di andare a vedere questo film, non abbiano prima dato un'occhiata alla locandina che recita [...] Vai alla recensione »
Ciò che rende La La Land un film assai poco superficiale è l’asservimento di grandi apparati tecnici (basta la strabiliante sequenza d’apertura a farci capire le potenzialità del mezzo cinematografico) a un discorso molto profondo sulla generazione dei precari, dei giovani sognatori che vogliono vivere d’arte e devono continuamente scontrarsi con le sconfitte, [...] Vai alla recensione »
Alla fine della prima scena La La Land già verrebbe da alzarsi ed applaudire; c’è tutto ciò che fa bello il cinema: una regia fantastica, colori, musica, ritmo. Poi si continua così nella seconda, con riprese originali e colori sfavillanti e le idee continuano in quelle successive. Dopo un inizio folgorante il film non poteva che rallentare e questo, specialmente nel [...] Vai alla recensione »
Ho avuto modo di vedere LA LA LAND durante una recente visita negli States. Considerato il successo di Whiplash avevo molte aspettative da quest'ultima opera di Chazelle ma, già dai primi trailer l'entusiasmo era cominciato a svanire. Poi, in seguito ai Golden Globes ho pensato "Forse mi sbaglio, magari il film ha qualcosa che centinaia di musical americani non hanno e con degli [...] Vai alla recensione »
Non sono un amante del jazz e detesto i musical, con queste premesse mi sono seduto a vedere La La Land, incuriosito dall'Oscar alla sempre bravissima Emma Stone ed ancor più incuriosito dal mancato Oscar come miglior film, andato ad un filmetto di serie B come Moonlight. Già dopo pochi minuti ho percepito l'immensità dell'opera, una potenza visiva grandiosa che fondeva [...] Vai alla recensione »
La La land, di cui ho già scritto, si sta rivelando un vero fenomeno. Per cominciare l'accoglienza: tutte le testate e tutte le firme più importanti della critica gli hanno attribuito le cinque stelle, il voto del capolavoro. Anch'io l'ho definito tale. Ragionandoci in prospettiva emerge un dato, non proprio positivo rispetto al cinema contemporaneo. Il film di Damien Chazelle è, di fatto, un film degli Anni Cinquanta. È come se pubblico e critica non vedessero l'ora di... respirare un po' d'aria pura. La mia posizione, in quel senso, credo sia nota, raccontata più volte. "Passatista" è quasi sempre un aggettivo negativo. E, ribadisco, è triste doversi rifare al passato. Ma in questo caso il dato e il sentimento sono condivisi. Quel cinema - parlo di America, ma il concetto può essere allargato - era migliore di questo, e non solo.
Nel mio libro "Storia 'poconormale' del cinema" ho scritto: "I Cinquanta sono un decennio fondamentale del cinema. Evoluzione dei contenuti e della tecnica, "assestamento" dei generi. Hollywood diventa sempre più leader, guida del cinema, per spettacolo, qualità e mercato. Niente di assoluto naturalmente, ci sono altri paesi e altre correnti, ma il cinema americano, figlio del dopoguerra, diventa un fenomeno che propaga nel mondo caratteri ed esempi di sentimento, di estetica e di marketing. Quel decennio è davvero l'età dell'oro del cinema."
La La land, qualche momento: lei vuole fare l'attrice, lui suonare il piano secondo la propria cultura. Hanno talento. Provano e riprovano, alla fine ce la fanno. Quante volte i film hanno raccontato questa vicenda? Le loro mani si toccano in un cinema - e dove altrimenti - al buio. Poi si baciano. E tutto si ferma lì. Niente nudo e niente letto.
Lei è con amici banali, a una cena, ma ecco il raptus, scappa e va da lui. Certo cliché, ma belli. Le citazioni le lascio ai cinefili, il ballo: Astaire-Rogers e Gene Kelly. Gli scenari da Cantando sotto la pioggia a Un americano a Parigi. Con l'immancabile sequenza sulla Senna. Tutti "Anni Cinquanta" dunque. Chazelle rinuncia persino all'immancabile momento omosessuale obbligatorio e strategico in tutti i film di adesso.
Lo scorso anno, mesi prima della notte delle stelle scrissi che Leonardo DiCaprio aveva vinto l'Oscar. Non posseggo virtù divinatorie, stava semplicemente nell'ordine delle cose. Su La La Land, a suo tempo, cadrà una pioggia di Oscar, sta nell'ordine delle cose, per molte ragioni. La prima è semplice: è un capolavoro, un titolo da 5 stelle. Un'altra ragione è la premessa felice dei tanti Golden Globe che ha ottenuto. E poi... c'è l'arte. Più avanti spiegherò. Ormai è un dato accreditato da tutti coloro che hanno raccontato il film di Damien Chazelle: si rifà, per vicenda e stile, ai grandi classici dell'età dell'oro. Dico che il genere è molto importante, perché rappresenta, anzi, sublima, quella che è la prima opzione del cinema, l'evasione. I musical hanno trasmesso la gioia di vivere in epoche in cui, nella vita reale, ce n'era poca. Il concetto è stato recentemente ribadito da Steven Spielberg che, parlando del suo Il GGG - Il Grande Gigante Gentile ha rilevato come sia utile agli americani una proposta felice in vista degli anni, difficili, magari pericolosi, che si vanno profilando. Non è difficile immaginare a chi si riferisse il cineasta.
La La Land, il soggetto: lei sogna di fare l'attrice, lui il musicista, la strada sarà impervia. Il canovaccio è conosciuto, così come i cliché, ma il racconto è irresistibile.
Emma Stone, già vincitrice del Golden Gobe, non sarà una bellezza disegnata chirurgicamente alla Kidman o alla Theron, ma è un dono ti talento e di freschezza, una bella ragazza vera, con quelle iridi grandi e affettuose. Non c'è una come lei.
Un inciso: mi arrabbierei molto se la Streep, icona eterna e ormai stucchevole nella sua bravura, mai-stata-bella, e straprotetta dal sistema, le sfilasse il premio. Ryan Gosling è complementare alla Stone. Non ballano come Kelly e Charisse ma sono una gran bella coppia. Ci si affeziona.
Per i meno cinefili, bisogna ricordare che il musical è da ormai vari decenni considerato il genere più legato alla Hollywood classica, nel senso però di prodotto totalmente identificato con quell'esperienza spettacolare e spettatoriale, incapace di superare davvero il suo tempo. Non è un caso infatti che già negli anni Sessanta Jacques Demy con Les Parapluies de Cherbourg si appropriasse della tradizione americana per trasportarla di peso dentro la canzone e la musica francesi. Ne percepiva il tramonto. Se Demy, con il suo romanticismo malinconico, è certamente uno dei modelli di La La Land, ci si chiede quanto la nostalgia verso l'arte e i media del passato sia divenuta ormai un tratto distintivo del film da Oscar.
Già con Birdman si poteva individuare un inno al teatro che fu, prima ancora grazie al Discorso del re si è riscoperto il potere affabulatorio della radio, poi certamente il cinema, quello muto con The Artist, quello artigianale degli anni Settanta con Argo e ora appunto il musical con il film di Damien Chazelle - che non si fa mancare al contempo anche una riflessione sulle vecchie sale che chiudono e sul jazz che non è più quello di una volta.
Ma, appunto, il musical è nostalgia di per sé. Di qualcosa che si è perduto, come di qualcosa che non si può raggiungere se non attraverso la sublimazione del ballo - forse un po' forzata, la teoria secondo la quale Hollywood alludeva all'atto sessuale attraverso il ballo non è campata in aria. Proprio per questo, filmare i corpi che danzano necessita di una precisa scelta di campo.
Basta la prima sequenza - una danza tra gli automobilisti imbottigliati sul raccordo anulare di Los Angeles - a far sì che il fan più esigente del musical si ritrovi subito a casa propria. E si emozioni. Perché negli ultimi vent'anni anche i film musicali di enorme successo (Moulin Rouge!, Mamma mia!) gli raccontavano, in fondo, che il suo genere favorito non c'era più.
Come già era avvenuto nel 2013 con Gravity e nel 2014 con Birdman, il direttore Alberto Barbera imbrocca il film d'apertura della Mostra. E se i due titoli citati erano poi finiti entrambi vincitori agli Oscar (come l'anno scorso Il caso Spotlight), gli osservatori danno buone chanches anche a questo La La Land. Che, al di là di tutto, è comunque un film d'apertura ideale, bilanciato tra spettacolarità [...] Vai alla recensione »
Sarà un limite? La La Land sta bruciando tutte le tappe della gloria cinematografica, ma forse piacerà davvero solo gli spettatori innamorati. A tutti gli altri in condizioni meno propizie, però, il nuovo exploit del trentunenne americano Chazelle (il cui padre è un eminente matematico francese che attualmente insegna a Princeton ), già autore dell'eccellente Whiplash, procurerà in linea di massima [...] Vai alla recensione »
Lui pianista per un jazz puro, lei attrice per la verità in scena, vivono sulle strade di Los Angeles, invece che "cantando sotto la pioggia" negli Studios, l'amore contro la carriera, secondo mito e rito. Neo-musical affiatato e inventivo, classico e aggiornato, dove si perdona agli attori di saper poco ballare e poco cantare perché ormai Ginger&Fred, Kelly & Charisse siamo noi.
Nostalgia contro nostalgia. E prima vittoria del Lido. Cannes quest'anno ha aperto con Café Society di Woody Allen? Venezia risponde con lo strepitoso La La Land di Damien Chazelle. La cosa curiosa è che entrambi i film trasudano amore e rimpianto per il cinema (e il jazz) della golden era, a cui rendono omaggio in tutti i modi possibili. La cosa decisiva sarà il numero di candidature e poi di statuette [...] Vai alla recensione »
Sarà questo La La Land, forte anche dei sette Golden Globes recentemente vinti (mai nessuno aveva fatto meglio, nemmeno Qualcuno volò sopra il nido del cuculo, fermatosi a sei) il trionfatore nella prossima notte degli Oscar (record di 14 candidature)? La logica e, soprattutto, la bellezza di questo film, farebbero propendere per il sì. Difficile che qualcuno possa far meglio di un musical che, almeno [...] Vai alla recensione »
Se è vero che la Mostra del Cinema di Venezia è la manifestazione cinematografica più importante per determinare dove ci porteranno gli Oscar il prossimo anno, stando a quanto affermato dalla rivista internazionale The Hollywood Reporter pochi giorni fa, Damien Chazelle può dormire sonni tranquilli, anzi può sognare sulle note dei classici musical ed il puro jazz.
Svolta sull'arco di quattro stagioni più un epilogo cinque anni dopo, La La Land è una commedia romantica dolce amara (viene in mente un Woody Allen senza le gag) che si immerge leggiadra nelle acque del musical, avvolgendosi su sei motivi che rappresentano passaggi chiave della vicenda: per cui questo terzo film di Damien Chazelle - candidato a 14 Oscar dopo aver sbancato ai Golden Globe - si può [...] Vai alla recensione »
Del film-fenomeno della stagione manca solo una cosa, la più importante: la risposta del grande pubblico, della gente comune che finalmente da oggi, anche in Italia, potrà dire la sua. Lontano dai tappeti rossi di Venezia, Toronto e Hollywood, la storia d'amore & musica di Sebastian e Mia illuminerà circa 350 schermi italiani con la speranza da parte di 01 Distribution di "fare il botto".