Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Michel Hazanavicius |
Attori | Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller Missi Pyle, Joel Murray, Beth Grant, Stuart Pankin, Elizabeth Tulloch. |
Uscita | venerdì 9 dicembre 2011 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 4,09 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 giugno 2019
Jean Dujardin e Berenice Bejo sono i protagonisti di una storia ambientata durante il passaggio tra il cinema muto e quello sonoro. Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2011. Il film ha ottenuto 10 candidature e vinto 5 Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, 6 candidature e vinto 3 Golden Globes, 12 candidature e vinto 7 BAFTA, 4 candidature e vinto un premio ai European Film Awards, 10 candidature e vinto 6 Cesar, ha vinto 2 NYFCCA, 11 candidature e vinto 4 Critics Choice Award, 3 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, a AFI Awards, In Italia al Box Office The Artist ha incassato 2,9 milioni di euro .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Hollywood 1927. George Valentin è un notissimo attore del cinema muto. I suoi film avventurosi e romantici attraggono le platee. Un giorno, all'uscita da una prima, una giovane aspirante attrice lo avvicina e si fa fotografare sulla prima pagina di Variety abbracciata a lui. Di lì a poco se la troverà sul set di un film come ballerina. È l'inizio di una carriera tutta in ascesa con il nome di Peppy Miller. Carriera che sarà oggetto di una ulteriore svolta quando il sonoro prenderà il sopravvento e George Valentin verrà rapidamente dimenticato.
Anno Domini 2011, era del 3D che invade con qualche perla e tante scorie gli schermi di tutto il mondo. Michel Hazanavicius porta sullo schermo, con una coproduzione di rilievo, un film non sul cinema muto (che sarebbe già stato di per sé un bel rischio) ma addirittura un film 'muto'. Cioé un film con musica e cartelli su cui scrivere (neanche tanto spesso) le battute dei personaggi. Si potrebbe subito pensare a un'operazione da filologi cinefili da far circuitare nei cinema d'essai. Non è così. La filologia c'è ed è così accurata da far perdonare l'errore veniale dei titoli di testa scritti con una grafica e su uno sfondo che all'epoa erano appannaggio dei film noir. Hazanavicius conosce in profondità il cinema degli Anni Venti ma questa sua competenza non lo ha raggelato in una riesumazione cinetecaria. Si ride, ci si diverte, magari qualcuno si commuove anche in un film che utilizza tutte le strategie del cinema che fu per raccontare una storia in cui la scommessa più ardua (ma vincente perlomeno al festival di Cannes) è quella di di-mostrare che fondamentalmente le esigenze di un pubblico distante anni luce da quei tempi sono in sostanza le stesse. Al grande schermo si chiede di raccontare una storia in cui degli attori all'altezza si trovino davanti una sceneggiatura e un sistema di riprese che consentano loro di 'giocare' con i ruoli che gli sono stati affidati. Se poi il film può essere letto linguisticamente anche a un livello più alto (come accade in questa occasione in particolare con l'uso della colonna sonora di musica e rumori) il risultato può dirsi completo. Per una volta poi si può anche parlare con soddisfazione di un attore 'cane'. Vedere per credere.
Con un film muto all'interno di un film altrettanto muto inizia The Artist, storia di un artista del cinema di quel periodo che all'apice del successo cade rapidamente in disgrazia per l'avvento del sonoro. E storia di una giovane attrice, i cui esordi si intrecciano brevemente, ma emotivamente in modo intenso, con quelli del protagonista, e che parallelamente ascende invece all'olimpo come nuova stella [...] Vai alla recensione »
La sala non è mai stata così silenziosa, i pop corn non sono mai stati più fuori luogo. Tutto è muto eppure difficilmente potrebbe essere più eloquente. La dote espressiva degli attori è disarmante, con infantile stupore si segue incantati il movimento delle mani, i balzi degli occhi, l’arricciarsi del naso, le più marginali incurvature [...] Vai alla recensione »
Un’attempata passante incontra per strada George Valentin (cognome non proprio casuale), ex divo del cinema muto in piena crisi professionale ed umana, e commenta la vivace reattività del cagnolino che lo sfortunato attore tiene in braccio con un “gli manca la parola”. Ecco riassunto il tema di fondo del film di Hazanavicius: con l’avvento del sonoro (siamo alla fine degli anni ’20), il cinema muto [...] Vai alla recensione »
Film riuscito, ma solo in parte. Grande bianco e nero, anche se non siamo ai livelli de "L'uomo che non c'era", attori strepitosi e visibilmente innamorati del proprio ruolo, musiche finalmente degne di far parte di quella dovrebbe essere una vera colonna sonora, e non, come spesso accade, mero esercizio di stile.
Alla prima impressione si assiste a qualcosa di diverso di originale, paradossalmente, per i tempi di oggi.. Non c'è affanno nel film, non c'è sovrabbodanza di stimoli, ma c'è un ritorno all'essenziale, al necessario. Grazie al muto, emerge un attenzione ai particolari dell'espressività, degli occhi, del volto, della gestualità, di quella comunicazione non verbale che da sola regala emozioni profonde [...] Vai alla recensione »
“The artist” narra la storia di George Valentin, divo del cinema muto degli anni venti americani. Nel 1927 Valentin è al’apice del successo e della carriera, e i suoi film impazzano nelle sale cinematografiche. L’attore, in mezzo alla folla che lo acclama, conosce Peppy Miller, una ragazza che poi, casualmente, ritroverà come ballerina sul set di uno dei [...] Vai alla recensione »
“The Artist” è un’opera elegante. Da molti, però, è stata definita come un operazione antiprogressista che riproponendo il cinema delle origini rischia di far regredire la 7^ arte. Ma è realmente così? Se si analizza il suo tratto distintivo, quel geniale paradosso di raccontare l’avvento del sonoro attraverso il muto, non si può non [...] Vai alla recensione »
1927, George Valentin, affascinante divo del cinema dell'epoca, è all'apice della sua carriera. Con l'arrivo del sonoro nei cinema e con la difficoltà di allontanarsi dalle proprie origini di attore muto, l'uomo perderà la fama che prima lo circondava. Grazie ad una sua vecchia conoscenza, Peppy Miller da sempre innamorata di lui, riuscirà [...] Vai alla recensione »
L'amore dei francesi per il cinema è noto e ogni tanto produce atti di passione totale com'è questo The Artist di Hazanavicius. Film tributo ad un'epoca, ad un genere, storia d'amore dura e pura ma non intesa come commedia romantica bensì come dono emotivo da parte di un regista che ha voluto giocare pesante, rischiando.
La storia è una favola a lieto fine, tutto il resto è altrettanto da favola. Altri film ci avevano abituato al bello del bianco e nero (Good Night Good Luck, Toro Scatenato) ma il riscoprire il dialogo muto è stata impresa difficile ma riuscita. La sala era ai piedi di George Valentin e Peppy Miller. Straordinarie inquadrature d'epoca, sapiente scelta delle musiche e sequenze che fanno già la storia [...] Vai alla recensione »
Nella Hollywood pre crollo del '29 brilla incontrastata la stella di un brillante attore di film muti. A contrastarne l'ascesa sarà una giovane ragazza che non solo si imporrà alle cronache per la sua bellezza ma anche per la sua bravura e per le recite nei nuovissimi film con il sonoro. Per l'attore avrà così inizio una pesantissima crisi di identità. Eccoci [...] Vai alla recensione »
Celebrato dai critici e osannato dal pubblico ne prendiamo atto, "the artist" sprizza intelligenza, è puro godimento intellettuale e accende la mente del cinefilo (soprattutto) e del semplice innamorato di cinema. La trama e semplice ma sovraccarica di allegorie: tempo che fugge, dissoluzione, romanticismo, riscatto, ascesa e declino e potremo continuare; ma il vero tema è senza alcun dubbio l'amore [...] Vai alla recensione »
The Artist, un piccolo miracolo di garbo, passione professionale e sapienza di chi il cinema bello di molti decenni fa l’ha frequentato con amore. Così il sospetto iniziale che si trattasse di un cinepanettone d’alto livello, ma pur sempre commerciale, s’è immediatamente dileguato e quasi mi vergogno di volerne parlare usando le… parole. Poiché si tratta di un film muto, che non è un’operazione a freddo, [...] Vai alla recensione »
L’avvento del sonoro nel cinema ha determinato una vera e propria rivoluzione linguistica, sancendo la fine di un’epoca per gli attori e i registi che non hanno saputo coglierne fin da principio le enormi potenzialità. Alla grammatica ormai affermata con il muto, il sonoro introduce significativi cambiamenti: realismo, fluidità del racconto, maggiore peso alla sceneggiatura, e non ultimo il cambiamento [...] Vai alla recensione »
Film ideato e strutturato come un film muto dei primi decenni del '900. Perfetto per ciò che riguarda la recitazione, la riproduzione di un'epoca ormai passata e le coreografie. Un omaggio al mondo del cinema in generale ed al suo rapido evolversi nel corso degli anni. Commovente e nostalgico. Uno dei migliori films degli ultimi tempi.
Dopo essere restato entusiasta di Tree of Life ed essendo restato interdetto dai 5 oscar vinti da the Artist a discapito del film di Malick sono andato a vederlo con un misto di scetticismo e curiosità. Ebbene, sono rimasto totalmente rapito e affascinato da quest'ultimo: al di là del tributo al cinema passato e dell'esperimento retrò, questo film ha infatti una portata emozionale straordinaria. Vai alla recensione »
Dove uno sguardo vale più di mille parole. Una storia davvero ben costruita e tecnicamente molto godibile . A mio modestissimo parere Lei merita una menzione speciale. Berenice Bejo sembra nata per fare l'attrice... Paradossalmente questo "tuffo" in bellissimo stile nel passato ci racconta di quando dal cinema muto si passò al sonoro.
Hollywood,1927.Il divo del cinema muto Georges Valentin è scettico sull'imminente avvento del sonoro e continua testardamente (arrivando anche a prodursi da se i propri film)sulla strada che lo porterà a breve alla bancarotta.Finito nel dimenticatoio, ritroverà la speranza proprio grazie alla giovane star del cinema sonoro Peppy Miller,da sempre sua fan ed innamorata di lui ,della quale Valentin era [...] Vai alla recensione »
Alla prima impressione si assiste a qualcosa di diverso di originale, paradossalmente, per i tempi di oggi.. Non c'è affanno nel film, non c'è sovrabbodanza di stimoli, ma c'è un ritorno all'essenziale, al necessario. Grazie al muto, emerge un attenzione ai particolari dell'espressività, degli occhi, del volto, della gestualità, di quella comunicazione non verbale che da sola regala emozioni profonde [...] Vai alla recensione »
Hazanavicius (il regista) ci racconta la storia di George Valentin (Dujardin), stella del film muto della Hollywood degli anni '20, che riscuote grandi successi proprio quando il cinema sta per cambiare, passando al sonoro. Proprio in uno di quei suoi ultimi muti incontrerà Peppy Miller (Bejo), la futura stella del nuovo che avanza.
Ciò che si è sentito dire di The Artist fin dalla sua comparsa nelle sale sono sue due caratteristiche effettivamente poco usuali per il cinema contemporaneo, è in bianco e nero ed è muto. Sembra essere questo ad aver colpito irreversibilmente l’immaginario del pubblico, le obsolete tecniche cinematografiche, portandolo ad apprezzare la pellicola per quell’inesorabile [...] Vai alla recensione »
Hollywood, 1927: George Valentin, smagliante attore del muto è all'apice del successo coi suoi ruoli disinvolti quando un bel giorno, quasi per caso, incontra una sua ammiratrice che gli cambierà la vita. Peepy Bloom, neanche 1/4 del talento di George, ha occhi da cerbiatta che forano gli schermi e soprattutto ha voce, quintessenza vitale di un nuovo corso cinematografico.
Scoprire,coNoscere e apprendere nuove realtà, nuovi mondi,o addirittura rivedere alcuni punti fermi,è l'ardua impresa dell'uomo attuale. Questo gioiello inestimabile,che ci appare sotto forma di film,non è altro che una visione del mondo attuale,con occhi diversi,più ingenui,senza l'obbligo di dover a tutti i costi ascoltare,Hazanavicius ci appassiona con [...] Vai alla recensione »
Il fim si apre con la scena di una tortura. Un uomo legato viene intimato a confessare ." Parla!!" si legge nei sottotitoli. George Valentin si sveglia di soprassalto. E' stato solo un incubo. Siamo ad Hollywood e' il 1927 e lui e' l' attore piu' amato del cinema muto, re indiscusso dei lungometraggi in bianco e nero. Con George una vanita' tutta da star e un simpatico cagnolino che lo segue ovunque [...] Vai alla recensione »
Sapere di andare a vedere un film muto e in bianco e predispone ad un pregiudizio che dimezza gli spettatori che vedranno questo film. Peccato !!! Perderanno uno spettacolo di film !!! Una retrospettiva filologica dei tempi del muto che però non induce un grande Hazanavicius a perdersi nel tecnicicismo. Una soria bella e semplice raccontata con delicatezza fa da sfondo a due grandi [...] Vai alla recensione »
Il regista, creatore di questo bellissimo capolavoro del film muto, è riuscito a realizzare un film anche superiore a quello sonoro, un'opera eccelsa di cinematografia, regia, interpretazione, fotografia, sceneggiatura e tanto altro. A chi pensa che vedere un film muto sia vedere qualcosa di deprivato di un valore importante del cinema, io rispondo di no, almeno per quanto riguarda questo [...] Vai alla recensione »
Vari film hanno trattato la crisi di un personaggio del cinema muto costretto a farsi da parte di fronte all' avvento del sonoro ma tutti questi erano film parlati che vedevano in questa innovazione un enorme passo avanti per la storia del cinema. Trovo coraggioso il fatto di averne realizzato uno nell' era del digitale e del 3d ma non penso che con questo Hazanavicius voglia buttar via tutto quello [...] Vai alla recensione »
Un grande e romantico omaggio al "cinema di un tempo che fu", utilizzando i medesimi mezzi espressivi uniti a qualche dovuta contaminazione moderna. Fin dalla prima volta che ne sentii parlare fui ansioso di immedesimarmi in un sognante spettatore dell'epoca in cui il cinema era soprattutto arte pura e magica...questo è stato per me un evento cinematografico di per sè "unic [...] Vai alla recensione »
Bombardati da nuove tecnologie, da trame sempre più fantascientifiche e immagini che sembrano volerci trascinare dentro lo schermo con un 3D sempre più presente, The Artist segna il trionfo della semplicità. George Valentin è un grande attore del cinema muto del 1927, ma la sua carriera viene messa a dura prova dall'avvento del sonoro nel 1929. Testardo e orgoglioso, non ben disposto a un cambiamento [...] Vai alla recensione »
Ciao. Film drammatico, muto ed in bianco e nero il quale, nella sostanza, mi porta a considerarlo come una pellicola virata al "sentimentale" nei confronti del cinema stesso al quale accostare il blues ed il soul non mi pare così azzardato. Il film, in pratica, credo sia una particolare celebrazione dell'amore verso l'arte cinematografica, il suo mondo ed i suoi [...] Vai alla recensione »
Sublime pellicola dal sapore classico , un riuscito e degno tributo al grande cinema muto. Originale sceneggiatura che mostra contemporaneamente l'ascesa e il declino di due star cinematografiche ( George Valentine e Peppy Miller , magistralmente interpretate dagli attori Jean Dujardin e Bérénice Bejo ) le quali dopo essersi incontrate per puro caso , intraprendono due strade parallele che dapprima [...] Vai alla recensione »
Il film va assolutamente visto al cinema, perchè richiede una capacità di concentrazione a cui noi spettatori del 2000 non siamo più abituati. A casa basterebbero i primi dieci minuti per avere la tentazione di pigiare tutti i tasti del telecomando. Il film, ormai lo sapete tutti, è un film muto e in bianco e nero. Questo si traduce in una necessaria attenzione a ciò che avviene sullo schermo, non [...] Vai alla recensione »
Eccoci davanti ad uno di quei rarissimi film che rendono il mondo un posto migliore, se pur di poco! Per gli amanti del cinema The Artist è una vera perla, poche sono le parole per descriverlo e per rappresentarne la grandezza, bisogna solo vederlo. l'idea è originale, un film muto basato sulla morte del film muto e l'avvento di quello parlato, con tutti gli attori, la regia [...] Vai alla recensione »
Nell'era in cui tutto è già stato scritto, già stato detto e addirittura già stato girato, nasce l'ultimo capolavoro cinematografico targato Michel Hazanavicius: "The Artist". L'opera si contraddistingue per la scelta stilistica riportando nelle sale cinematografiche il cinema muto. Acclamato dalla critica e con ottime impressioni di pubblico, questo [...] Vai alla recensione »
A me è piaciuto molto e lo consiglio volentieri a chi vuole vedere, finalmente, un film rincuorante e di indiscutibile qualità. Certo, non è un capolavoro del cinema, ma c'è bisogno anche di questi prodotti ben confezionati che fanno sognare lo spettatore traghettandolo nelle magiche e frivole atmosfere del cinema hollywoodiano degli anni '20 e '30.
Eccellente sceneggiatura e film coraggioso in un panorama contemporaneo colmo di nomi altisonanti, soprattutto americani, poveri di idee e ricchi solo di danaro. Con un film muto, anche se non completamente, Hanovicius, riempie comunque le orecchie degli spettatori di un silenzio colmo della recitazione ottima degli attori e una fotografia che straripa dagli occhi.
L'emblema del cinema moderno,in chiave retrò,ma che più moderno non si può.Gioia per gli occhi,sublime armonia per l'anima,dolce fuga dal mondo ormai arido,per la mente.Tutto perfetto,e lo è acor di più se poi,questa Meraviglia, oltre a deliziarci, sa farci divertire.Come infatti accade.Da non perdere
THE ARTIST CRITICA DI: Diego Pigiu III VOTO: 9 Nel 2011 realizzare un film sul cinema muto sarebbe già stato interessante, ma trovare un film in bianco e nero MUTO sul cinema muto è stata davvero una grande scommessa, scommessa che ha ottenuto tutto il mio consenso. Il film parla del cinema degli anni venti in quel momento particolare in cui si affaccia al parlato, sino a quel [...] Vai alla recensione »
Chissà come se la riderebbe oggi Chaplin nel vedere che si fa la fila per entrare nei cinema dove si proietta The Artist, un film muto, in bianco e nero, che parla di cinema, ricreato dall’ “intelligenza” registica di Michel Hazanavicious (...per non dir del cane!). Tutto questo proprio mentre il sonoro si avvia alla tridimensionalità degli effetti speciali e della motion [...] Vai alla recensione »
Bombardati da nuove tecnologie, da trame sempre più fantascientifiche e immagini che sembrano volerci trascinare dentro lo schermo con un 3D sempre più presente, The Artist segna il trionfo della semplicità. George Valentin è un grande attore del cinema muto del 1927, ma la sua carriera viene messa a dura prova dall'avvento del sonoro nel 1929.
Il fim si apre con la scena di una tortura. Un uomo legato viene intimato a confessare ." Parla!!" si legge nei sottotitoli. George Valentin si sveglia di soprassalto. E' stato solo un incubo. Siamo ad Hollywood e' il 1927 e lui e' l' attore piu' amato del cinema muto, re indiscusso dei lungometraggi in bianco e nero. Con George una vanita' tutta da star e un simpatico cagnolino che lo segue ovunque [...] Vai alla recensione »
In 100 minuti, l'intera gamma di evoluzioni e involuzioni di un percorso umano: l'illusione, la speranza, l'ambizione, la vanità, la salita, la gloria, l'esaltazione, la disillusione, il fallimento, la caduta, la miseria morale, lo straniamento, il possesso, la perdita, l'annientamento, il riscatto, la catarsi per opera dell'Amore, quello con la A maiuscola, potente e [...] Vai alla recensione »
Avete un nonno o un parente 90enne? Allora prendetelo e accompagnatelo a vedere questo film. Ma non raccontategli niente. Non si accorgerà che quello che sta vedendo è un film fatto e pensato nel 2000... Ma penserà che quello che sta apprezzando è un film dei suoi indimenticabili anni...e di essere magicamente tornato indietro nel tempo.
Se il cinema è emozione il cinema muto è emozione pura, senza interferenze o distrazioni. Si vedono in bianco e nero solo “facce che parlano” e, come dice il protagonista George Valentin, gli spettatori “non hanno mai avuto bisogno di sentirmi”, le parole non occorrevano. Il senso dell’udito dello spettatore non è quasi per niente impegnato nel cinema muto e và da sé che si impegni di più il senso [...] Vai alla recensione »
“Anche noi abitiamo in un cinema e siamo in bilico ogni minuto tra la gloria il successo, un amore frenetico e il ricordo del cinema muto, e dalle panchine vediamo passare delle folle accaldate di gioia per il futuro mondo fantascientifico e il suo meccanismo che uccide la noia e il corteo è annunciato da angeli che buttano fiato dentro una tromba, questo futuro, si dice, farà l’effetto di una bomba”, [...] Vai alla recensione »
Un film sul cinema muto? No.. un film muto. Questo è The Artist, la scommessa vinta di Michel Azanavicius che ha sbancato gli Oscar 2012 e si attesta come uno dei film francesi più premiati di tutti i tempi. Il film racconta la vita di un attore di successo, la cui carriera viene bruscamente interrotta a causa del grande cambiamento che nel 1929 sconvolge il cinema con l'introd [...] Vai alla recensione »
Ammettendo che forse la trama non è proprio il massimo dell'originalità, tanti i film hanno avuto il compito di raccontare il dramma provocato dal passaggio dal cinema muto al sonoro (Viale del tramonto, Cantando sotto la pioggia...), non si può negare che il film sia un vero colpo di genio! L'originalità poi non è da ricercare nel contenuto, una volta tanto, ma nella forma il che ogni tanto ci ricorda [...] Vai alla recensione »
Film strepitoso e di qualità elevatissima in tutto: musiche, fotografia, regia e recitazione. Persino nel… colore. Tiene incollati fino all'ultimo istante grazie anche a colpi di scena ed alla suspance davvero eccezionali pur nella loro semplicità "d'epoca". Intenso e ricco di inquadrature da classico del noir (da qui anche l'azzeccata scelta dei caratteri di inizio film).
"I am big!....is the pictures that became small":IO SONO GRANDE...SONO I FILMS CHE SONO DIVENUTI PICCOLI.Scolpita nel marmo,e nella mente,questa epigafre cimiteriale sulla pellicola di Gloria Swanson in VIALE DEL TRAMONTO(1951 in Italia).Nel 1953 LA TUNICA("The Robe"),inaugura il Cinemascope.E' un inizio?E' una fine?E' una nuova creatura?E' la pietra tombale su una genìa di giganti?Con alcuni anni [...] Vai alla recensione »
Personalmente ho sempre apprezzato i film muti,ne ho visti molti del mitico Charlie Chaplin e aggiungo con grande soddisfazione. Dico subito che questo prodotto non li supera e non riesce a raggiungere quel fascino irrestibile,proprio per motivi anagrafici,tuttavia sento di dovergli dedicare un grande applauso. Hazanavicius ha fatto una scommesa coraggiosa e credo che in buona parte l'abbia [...] Vai alla recensione »
Può un film in bianco e nero e (quasi) interamente muto, proiettato in formato quadrato nonché lievemente accelerato (22 fotogrammi al secondo invece dei consueti 24) rompere il tacito patto tra il critico e lo spettatore? Certamente sì, nel caso di «The Artist» del francese Hazanavicius (candidato non a caso a cinque Golden Globes): rinunciando al dovere professionale di mediare tra i diversi gusti [...] Vai alla recensione »
A volte, si attribuisce troppo spesso, ad un film, l’etichetta di capolavoro ma per questa stupenda pellicola non si rischia di abusare del termine. Che poi il lungometraggio probabilmente più bello di questo 2011 non sia parlato e a colori la dice lunga su cosa si intenda per «magia del cinema». Certo, l’idea è originale. Fare un film Muto che racconti l’avvento del Sonoro è da applausi.
Da quando è stato visto la prima volta a Cannes, The Artist ha fatto molto parlare di sé, tanto che – cosa incredibile solo a pensarci – lo troveremo distribuito nelle nostre sale in un dei periodi più difficili per il cinema che non sia «panettone». Vi chiederete la ragionedi tanto scetticismo, eppure se sapeste di che tipo di film stiamo parlando, sgranereste anche voi gli occhi! Come devono aver [...] Vai alla recensione »
Una volta il cinema era puro gioco, stupore, divertimento. Era ai suoi inizi, era in bianco e nero, era muto, si basava su storie scritte su tovagliolini da bar. Eppure i padri di quel cinema (Murnau, Lang, Ford, Chaplin) sono di fatto rimasti ineguagliati, primi creatori dell'essenzialità dell'avventura umana al cinema. L'idea del francese Michel Hazanavicius (sinora poco riuscito regista delle [...] Vai alla recensione »
Nonostante l’entusiasmo suscitato lo scorso maggio a Cannes dove l’accattivante Jean Dujardin ha riportato la palma per l’attore, The Artist è un film che potrebbe correre il doppio rischio di venir sottovalutato da certa critica perché diretto da un regista senza pedigree d’autore; e dal pubblico in quanto muto e in bianco e nero, quindi chissà che noia! Ma sarebbe un grave errore.
Chi sotto Natale non ha alcuna intenzione di abbrutirsi con i cinepanettoni può trovare consolazione e gioia in un film che non sa nemmeno cosa sia la volgarità, e che vuole essere un omaggio tanto al cinema quanto al concetto stesso di eleganza. Stiamo parlando di The artist diretto da Michel Hazanavicius, interpretato da Jean Dujardin (Palma come miglior attore all’ultimo festival di Cannes) e Berenice [...] Vai alla recensione »
Lo spettatore ideale del film di Michel Hazanavicius sarebbe qualcuno che ignora totalmente quello che lo aspetta. Qualcuno convinto che dopo i primi minuti, il film, muto e in bianco e nero, si trasformi in una normale pellicola, parlata e a colori. Perché non è così. La storia si svolge in un’epoca in cui il modo di fare film è cambiato per sempre.
Il b&n silenzioso di The Artist incantò Cannes e i cinephiles stanchi della (e)motion-capture, felici di ritrovarsi tra i fotogrammi delle origini. L'emozione però non vive di rendita. La Hollywood 1927 rivista dal quarantenne francese Michel Hazanavicius (Oss-117, prequel popolare di Bond) è a rischio banalità d'autore e si presta ad allegre sviste filologiche, meno divertenti di quelle dichiarate [...] Vai alla recensione »