The Artist |
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Un film di Michel Hazanavicius.
Con Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Francia 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 9 dicembre 2011.
MYMONETRO
The Artist
valutazione media:
4,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La forza dell'amoredi sileoFeedback: 309 | altri commenti e recensioni di sileo |
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domenica 11 marzo 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo essere restato entusiasta di Tree of Life ed essendo restato interdetto dai 5 oscar vinti da the Artist a discapito del film di Malick sono andato a vederlo con un misto di scetticismo e curiosità. Ebbene, sono rimasto totalmente rapito e affascinato da quest'ultimo: al di là del tributo al cinema passato e dell'esperimento retrò, questo film ha infatti una portata emozionale straordinaria. A differenza di Tree of Life, che suscita emozioni molto forti nello spettatore bombardandolo con immagini incredibili, messaggi potenti e significati trascendentali, The Artist riesce a incanalarsi in quel sottile e arduo da trovare filo della "simpatia", che permette di emozionare lo spettatore attraverso la sentimentalità, le piccole cose, le espressioni, i sorrisi. E' la semplicità delle emozioni umane, così banali eppure più forti delle forze della natura che il film mostra e inscena per coinvolegere il pubblico. L'assenza di parole (perchè il sonoro non manca certo con una colonna sonora che rispecchia in ogni momento il livello di pathos in scena, dalla musichetta delle scenette ridicole iniziali all'orchestra imponente delle scene drammatiche) e l'assenza di colori lasciano che la nostra attenzione si focalizzi su significati e sentimenti che emergono dalle facce e dagli occhi degli attori, che danno una notevole prova di se in questa pellicola. La sceneggiatura è molto originale, la fotografia è un tributo al cinema classico, fatto di specchi e giochi di luce, molto notevole comunque, e partendo da un introduzione spensierata e simpatica, il film sale sempre più verso il drammatico, facendo aumentare la suspence fin quasi alla fine quando diventa talmente alta che, non essendo possibile farla scendere, ci si aspetta che la storia finisca drammaticamente; invece a sorpresa tutto si rilassa, l'orgoglio si fa da parte, le preoccupazioni e la paura vengono cancellate dalla forza dell'amore, che trova nella spensierata interpretazione finale una celebrazione bellissima secondo me. Il finale mi ha fatto tornare in mente il celebre finale di Tempi Moderni di Chaplin, dove viene passata la bellissima immagine dell'invincibilità di due persone innamorate e sorridenti contro un mondo ostile; anche nel film in questione il messaggio è lo stesso: amando e lasciandosi amare, tutto diventa possibile: sorridenti, affannati e abbracciati, i due protagonisti ci guardano alla fine attraverso la cinepresa e non c'è paura nei loro occhi, solo felicità.
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