Corti Oscar 2024 - Live Action 2024

I grandi cortometraggi degli Oscar in sala grazie a We Short, che quest'anno porta sul grande schermo tutti i titoli in cinquina nell'ultima edizione dei premi. Oltre ai film dedicati all'animazione, arrivano al cinema anche i corti live action, compreso il vincitore The Wonderful Story of Henry Sugar firmato da Wes Anderson, per la prima volta premiato agli Oscar con un cortometraggio. Dopo Fantastic Mr. Fox il regista torna ad adattare Roald Dahl per raccontare la storia di Henry Sugar, un uomo ricco dedito al gioco d'azzardo in contatto con un misterioso e seducente guru, interpretato da Ben Kingsley. Nei panni del determinato protagonista l'attore Benedict Cumberbatch, è affiancato, come spesso accade nei film di Anderson, da un cast stellare: Ralph Fiennes, Dev Patel, Rupert Friend, per citarne soltanto alcuni.

Dal mondo fantastico dell'adattamento di Anderson si passa a un dramma intenso dedicato ai temi del lutto e della guarigione con il cortometraggio d'esordio del fotografo Misan Harriman The After.

La vicenda si svolge interamente all'interno del taxi di Dayo, un autista di car sharing sconvolto dopo aver assistito a un crimine violento, interpretato dal pluricandidato ai Golden Globe David Oyelowo. Accompagnata dalla colonna sonora firmata dal siciliano Francesco Le Metre, il film racconta attraverso dialoghi brevi e quotidiani una storia struggente che tuttavia non dimentica di lasciare spazio alla speranza.
Si ispira invece a una storia vera il corto del canadese Vincent René-Lortie Invincible. Vincitore del Prix Iris per il miglior cortometraggio live action alla 25ª edizione dei Quebec Cinema Awards, il film racconta la disperata ricerca di libertà di un adolescente rinchiuso in un carcere minorile. Dedicato al dolore e alla resilienza, il cortometraggio esplora le motivazioni profonde di un dramma che nel 2008 ha sconvolto la comunità di East Montréal e che ha coinvolto il giovane Marc-Antoine Bernier, amico d'infanzia del regista. L'autore ha infatti dichiarato che si tratta di un'opera molto personale ed emotiva, in grado di riassumere in modo efficace il percorso artistico da lui intrapreso negli ultimi anni.
Al realismo di Invicible si affianca lo humour nero del danese Knight of Fortune, il più stravagante dei cortometraggi in arrivo sul grande schermo. Scritto e diretto da Lasse Lyskjær Noer, la dark comedy affronta il lutto attraverso la bizzarra storia di Karl, un vedovo alle prese con la sepoltura della moglie. Il film è infatti ambientato all'interno di un obitorio, un luogo insolito su cui scherzare o in cui far nascere la speranza di un nuovo inizio. Eppure è questo che racconta la vicenda di Karl, un uomo emotivamente paralizzato dalla perdita della moglie, interpretato dall'attore svedese Leif Andrée. Tuttavia, nel corso del funerale della consorte, il protagonista trova un inaspettato quanto bizzarro momento di conforto quando incontra il collega vedovo Torben (Jens Jørn Spottag) nel bagno degli uomini. Con questo cortometraggio il regista intende infatti raccontare come anche nell'oscurità del cordoglio la risata possa rappresentare uno strumento catartico naturale e condiviso, che non sminuisce né ridicolizza l'autenticità del dolore. Noer decide così di utilizzare il silenzio per esaltare le battute comiche del film, mettendo a punto una colonna sonora capace di spingere il pubblico a sentirsi libero di ridere della storia di Karl: sicuramente tragica, ma non per questo meno divertente.
Chiude la cinquina Red, White and Blue della regista Nazrin Choudhury. Ispirato alla vita personale dell'autrice, il film porta sullo schermo il viaggio reale e metaforico di Rachel, una madre single sconvolta dall'arrivo di una gravidanza inaspettata e costretta ad attraversare i confini di stato per poter abortire. Nel 2022 l'annullamento della storica sentenza Roe v. Wade della Corte Suprema americana - che dal 1973 garantiva il diritto all'interruzione di gravidanza in tutti gli Stati Uniti - ha avuto conseguenze devastanti per molte donne e ha spinto la regista Nazrin Choudhury a scrivere una sceneggiatura che ne esaminasse le conseguenze. L'autrice ha costruito così con cura una narrazione realistica che non mira a scioccare o disturbare, ma piuttosto a descrivere il terribile impatto che questa erosione dei diritti delle donne ha avuto sugli individui più deboli e vulnerabili della società americana.