Anno | 2024 |
Genere | Biografico, |
Produzione | Italia |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Giacomo Campiotti |
Attori | Massimo Ghini, Lucrezia Lante Della Rovere, Daniel Santantonio, Emma Benini Alessandro Bressanello, Elles Case, Anis Gharbi, Alessandro Bertolucci, Eugenio Franceschini, Luigi Diberti, Maurizio Donadoni. |
Uscita | lunedì 15 aprile 2024 |
Distribuzione | Medusa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,69 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 13 aprile 2024
In Italia al Box Office Ennio Doris - C'è anche Domani ha incassato 755 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Ennio Doris, il fondatore di Banca Mediolanum, il giorno dell'epocale fallimento della banca d'affari newyorchese Lehman Brothers decide di rimborsare tutti gli 11.000 clienti che avevano acquistato quelle obbligazioni che non valevano più niente. Quel settembre del 2008 è lo spunto per raccontare la storia di questo "banchiere gentile", dall'infanzia povera e felice a Tombolo, nel padovano, alla fondazione di Banca Mediolanum e ai successi internazionali.
Il regista Giacomo Campiotti torna al cinema portando sul grande schermo la biografia "Ennio Doris - C'è anche domani" con Massimo Ghini che restituisce con adesione la figura del "banchiere gentile" amico e socio di Silvio Berlusconi.
All'inizio Giacomo Campiotti sceglie di soffermarsi su un episodio particolare ma universale, anche perché epocale. La notte/alba del 15 settembre 2008, quando Lehman Brothers, una delle più grandi banche d'affari di New York, dichiarò il fallimento. Siamo però in Italia e vediamo Ennio Doris, già ideatore e fondatore con Silvio Berlusconi di Banca Mediolanum, che gioca a carte con gli amici nella piazza del paesino in cui è nato, Tombolo nel padovano.
Raggiunto dalla notizia, rientra di corsa in elicottero a Milano. Il tempo di arrivare e la sua vita passa davanti a suoi occhi e a quelli degli spettatori. Ecco i tre ampi archi temporali che fanno da architrave al film, con Ennio Doris da bambino (Carlo Favero), con una facilità a 'giocare' con i numeri, da giovane (Daniel Santantonio), con la sua visione innovativa dei consulenti assicurativi che dovevano andare dal cliente e non viceversa, e da adulto, interpretato da Massimo Ghini con un'adesione leggera, rispettosa e mai gigionesca, alle prese con la crisi bancaria mondiale.
Il linguaggio utilizzato dal regista varesino, che torna al cinema più di dieci anni dopo Bianca come il latte, rossa come il sangue, è però spiazzante. Non tanto per i limiti del biopic, tratto dall'omonima biografia scritta con Leopoldo Gasbarro e pubblicata da Sperling & Kupfer, con appunto tutti i passaggi da pagina di Wikipedia della vita di un uomo che effettivamente dal nulla ha costruito un impero finanziario, quanto per l'inserimento di tutti gli espedienti narrativi e linguistici volti a creare una specie di santino di un personaggio che, alla fine, non sembra avere alcun'altra sfaccettatura.
Certo non era facile per Campiotti, alla sceneggiatura con Carlo Mazzotti, giustapporre a dei 'chiari' (non ultima la volontà del banchiere di rimborsare tutti i suoi undicimila correntisti a cui aveva consigliato quei fondi rivelatisi velenosi, peraltro riuscendoci), degli 'scuri' che non sembrano appartenere alla figura di quest'uomo, il quale, fin da giovane, è animato da curiosità, passione, altruismo e tantissima positività.
In quest'ottica dunque del racconto radicale, e a suo modo estremo, del "banchiere gentile" (un ossimoro paradigmatico), va dato atto al regista di averlo fatto in estrema libertà e senza sprezzo del pericolo (l'uso del ralenti, del trucco e parrucco barocco, la musica enfatica in crescendo piazzata in ogni snodo narrativo per amplificarlo e drammatizzarlo). Utilizzando una fotografia pastello (Stefano Ricciotti) da libro Cuore (non nella sua accezione negativa) per il passato remoto, colori più da boom economico per gli inizi lavorativi del protagonista fino alla fotografia lucida e patinata della Milano, più bevuta che da bere, dei primi anni del nuovo millennio.
Curiosamente sembra che il regista sia più a suo agio nel racconto del Doris giovane. Probabilmente è più interessato a questa parte di costruzione del protagonista, memore anche dei suoi due felici film d'esordio, Corsa di primavera e Come due coccodrilli, e poi naturalmente della serie tv Braccialetti rossi con il suo strepitoso successo, mentre, ad esempio, la descrizione di un personaggio come quello di Silvio Berlusconi (interpretato da Alessandro Bertolucci) si avvicina pericolosamente alla macchietta.
Questa attenzione al mondo dell'operosa provincia padana, che il regista conosce bene, a cavallo tra il passato agricolo (con l'onestà del padre di Ennio Doris che vendeva i buoi e successivamente risarciva gli agricoltori in presenza di una malattia) e il futuro in mano alla finanza più spregiudicata (ma il "banchiere gentile" risarcisce i suoi correntisti), è comunque autentica anche (o forse proprio per questo) nel suo idealizzare il concetto della famiglia (imprenditoriale) unita, qualsiasi cosa accada all'esterno.
C'è anche Domani, film ben fatto, basato su principi sani che non piacciono a barbari e zecche.
Il film si apre con Ennio Doris che, in un tardo sabato sera, gioca a carte davanti al classico Bar Centrale di paese (l'insegna sembra scritta 5-6 minuti prima dell'inizio delle riprese, con un pennarello indelebile, su una tavola di compensato acquistata da OBI la mattina stessa). Ennio è il più elegante di tutti ma ostenta casualità, avete presente, le maniche della camicia arrotolate, cose così. [...] Vai alla recensione »
Tra i fenomeni cinematografici italiani del primo scorcio di 2024 non si può sorvolare con troppa leggerezza su Ennio Doris - C'è anche domani, uscito per tre giorni in sala a metà aprile e premiato all'apparenza da un ottimo successo di pubblico, con poco meno di cinquecentomila euro raggranellati comprendendo anche alcune proiezioni in anteprima. Un riscontro al botteghino che ha "sorpreso" buona [...] Vai alla recensione »
Definito "il banchiere gentile", il fondatore di Banca Mediolanum sostenne personalmente le perdite dei suoi risparmiatori durante il crollo di Lehman Brothers, ora è al centro di un film, Ennio Doris - C'è anche domani, tratto dalla sua stessa autobiografia, diretto da Giacomo Campiotti e interpretato da Massimo Ghini. Ennio Doris, il "banchiere gentile" fondatore di Mediolanum, nel settembre del [...] Vai alla recensione »
Nel 2018 usciva il dittico Loro (diviso in due parti, Loro 1 e Loro 2) di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi, che, dopo una distribuzione in sala ad opera di Universal, è di fatto stato messo fuori dai radar dal distributore che successivamente ne ha acquistato i diritti, Mediaset. A distanza di sei anni, arriva invece Ennio Doris - C'è anche domani , biopic sul fondatore di Banca Mediolanum, tratto [...] Vai alla recensione »
Confesso di aver vacillato sulla poltrona quando, in sottofinale, sono partite le note di Uomini soli dei Pooh, laddove s'alza l'acuto Dio delle città e dell'immensità. Lo so, da giorni su Facebook si celia su Ennio Doris - C'è anche domani, la cine-biografia di colui che fondò la banca Mediolanum insieme a Silvio Berlusconi: per via del sottotitolo, che sembra fare il verso al film di Paola Cortellesi, [...] Vai alla recensione »
C'è chi ha l'epopea della Nike e delle sue Air e chi la storia di Ennio Doris, banchiere gentile e dalla chioma d'angelo fin da infante, quello della banca "tutta intorno a noi" che negli spot tv disegnava cerchi sulla sabbia. Insomma, ognuno ha gli eroi del capitalismo che si merita. Ennio (dopo Morricone il secondo Ennio nostrano a guadagnarsi un film) sfiora la santità, sempre positivo, sempre illuminato [...] Vai alla recensione »