The Artist |
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Un film di Michel Hazanavicius.
Con Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Francia 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 9 dicembre 2011.
MYMONETRO
The Artist
valutazione media:
4,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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emozioni senza paroledi angelo umanaFeedback: 110715 | altri commenti e recensioni di angelo umana |
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martedì 27 dicembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se il cinema è emozione il cinema muto è emozione pura, senza interferenze o distrazioni. Si vedono in bianco e nero solo “facce che parlano” e, come dice il protagonista George Valentin, gli spettatori “non hanno mai avuto bisogno di sentirmi”, le parole non occorrevano. Il senso dell’udito dello spettatore non è quasi per niente impegnato nel cinema muto e và da sé che si impegni di più il senso della vista, ci si concentra sulle emozioni che le facce esprimono. Era un cinema in qualche modo epidermico. Il divo George che nel 1927 era sempre (esageratamente, troppo da copertina) di buon umore e compiaciuto di sé, comincia ad essere dimenticato nel 1929, all’avvento del cinema sonoro, giusto l’anno che aggiunse la rovina finanziaria a quella professionale, al punto da mettere tutti i suoi beni e oggetti all’asta nel 1932. L’anonimo compratore dei suoi tesori e ricordi fu l’attrice Peppy Miller che, lanciata nel muto proprio da George, divenne diva anche nel sonoro ed aiutò a risorgere il suo mecenate, tutti e due insieme nella danza, precursori di Rogers e Astaire. Tutte le crisi, così l’ideogramma cinese, significano anche opportunità ed ecco perché oggi il cinema è così ricco, di colori e di parole, a beneficio di tutti i nostri sensi dal bacino alla testa. E pensare che a quell’epoca il cinema era insieme teatro (calava il sipario e i protagonisti uscivano nel proscenio), era orchestra per la colonna sonora che lo accompagnava ed era applausi degli spettatori. Il film stesso e la Palma di Cannes 2011 sono verosimilmente un tributo appassionato al cinema e alle sue origini, magari anche un suggerimento a quello d’oggi di tornare alle origini, togliere un po’ di parole – Woody Allen ad esempio ne potrebbe prendere nota – e aggiungere emozioni lasciando solo parlare le immagini e le facce (quella di Kristin Scott Thomas?).
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