Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Marco D'Amore |
Attori | Toni Servillo, Marco D'Amore, Lina Camelia Lumbroso, Brian Parisi, Andrea Nicolini Marco Foschi, Giulia Fraschetti, Mauro Aversano. |
Uscita | giovedì 29 febbraio 2024 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,84 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 28 febbraio 2024
La Napoli di Caracas è una città abbandonata e sfatta, bellissima. Abusata e sfrontata. Dannata. In Italia al Box Office Caracas ha incassato 599 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Giordano Fonte è un celebrato scrittore napoletano che torna dopo tanti anni nella sua città dove annuncia che smetterà di scrivere. Caracas è un uomo che non ama le mezze misure, milita in un gruppo violento di estrema destra e sta per convertirsi all'Islam. Yasmina è la sua amata, drogata persa nei vicoli della città. Dal loro incontro-scontro, dopo il buio della notte, s'intravede una nuova alba per Napoli.
Marco D'Amore, attraverso il romanzo di Ermanno Rea "Napoli Ferrovia", torna a raccontare la sua Napoli dove i labirinti personali dei tre protagonisti cercano una salvifica via di uscita.
Il cameratismo d'un gruppo di paracudisti, non militari, che, di giorno, sembrano quasi danzare leggiadri nell'aria per poi, di notte, far sprofondare nella terra, con i loro bastoni e catene al grido di "Dux", gli immigrati nei vicoli napoletani. L'incipit di Caracas, con la musica contundente di Rodrigo D'Erasmo, è travolgente ed è il manifesto del film, dello stile del regista e del suo sguardo.
Il cielo (e il mare), con la luce, aprono e chiudono, con una circolarità coerente, un racconto fatto di buio, di perdizione, per la quarta prova registica di Marco D'Amore che, dopo aver diretto alcuni episodi di Gomorra - La serie e del suo midquel/spin-off L'immortale, in Caracas torna a raccontare la sua città ma più come un ideale proseguimento del suo documentario ramingo Napoli magica. Con in più la mediazione del testo, complesso perché cronachistico, "Napoli ferrovia" di Ermanno Rea il cui "Nostalgia" è stato recentemente portato al cinema da Mario Martone con una compagine produttiva molto simile a quella di Caracas.
È un momento d'oro per Napoli attraversata da sguardi così forti che mettono in scena la scrittura di Rea raccontando al contempo la trasformazione di una città, amata/detestata, con l'importante apporto del melting pot presente sia in Nostalgia che in Caracas. In quest'ultimo caso la forma diaristica trova nella sceneggiatura di Francesco Ghiaccio e di Marco D'Amore soluzioni arrischiate che lavorano su diversi piani temporali e sui diversi punti di vista. Si inizia con quello del personaggio di Caracas (Marco D'Amore) che sceglie di passare da un gruppo di estrema destra paramilitare all'Islam con la pace cercata e trovata nella preghiera musulmana e nei suoi riti preparatori. Si passa poi a quello di Giordano Fonte (Toni Servillo) che, tornato dopo tanto tempo nella sua Napoli, in una conferenza annuncia il suo ritiro ma poi l'incontro leggero con degli scugnizzi lo riporterà alla sua giovinezza e gli aprirà un'inaspettata e nuova vena creativa. Infine tocca al personaggio femminile di Yasmina, tossicodipendente in cerca di amore (una strepitosa Lina Camélia Lumbroso vista in alcuni videoclip di Enea Colombi, in Italia, e di Guillaume Alric, in Francia dove ha recitato anche nel film di Guillaume Nicloux La tour) rappresentare il corpo martoriato di Napoli con le sue vene/viscere dispiegate.
Marco D'Amore sceglie di raccontare questo intreccio, con il viaggio labirintico nella città, fisico e mentale dei tre protagonisti, prediligendo in parte i toni da girone dantesco, affidando alla fotografia di Stefano Meloni il compito di mostrare una Napoli notturna, bagnata, molle e ammuffita, una "città spugna" che ricorda, solo per la pioggia che cade incessante, quella di Igort e del suo 5 è il numero perfetto, peraltro sempre con Servillo.
Ma se l'ambientazione sovraccarica funziona, l'accumulazione con l'amplificazione degli elementi musicali incessanti, la voce fuori campo di Servillo che ripete che «a volte è meglio non sapere le cose, il bello della vita è proprio questo: ignorare che cosa accadrà domani, anzi, che cosa accadrà tra un istante. Del resto, come potremmo nutrire qualunque speranza nel nostro futuro, se lo conoscessimo già?», gli onirismi e poi i vari finali e sottofinali a effetto, finiscono per costituire una ridondanza barocca che rischia di annebbiare e confondere per eccesso un film che getta il cuore oltre ogni ostacolo.
Giordano Fonte è uno scrittore napoletano che si aggira in una Napoli che inghiotte e terrorizza ma allo stesso tempo affascina, una città che non riconosce più dopo esservi tornato dopo molti anni. Ma non è solo. Con lui c'è Caracas, un uomo che milita nell'estrema destra e che sta per convertirsi all'Islam, alla ricerca di una verità sull'esistenza che non sa trovare.
Giordano canta l'amore impossibile tra Caracas e Yasmina attraversando una città dove tutti sperano di non perdersi, di salvarsi.
Tutti, anche Caracas e Giordano, sognano di poter aprire gli occhi dopo un incubo e scorgere, dopo il buio della notte, una giornata piena di luce.
Tratto dal romanzo "Napoli Ferrovia" di Ermanno Rea, Caracas è il secondo film da regista di Marco D'Amore, il primo però dove si separa dal cordone ombelicale di Gomorra e dal personaggio di Ciro l'Immortale. D'Amore è anche interprete e sceneggiatore del film, insieme a Francesco Ghiaccio, e ritrova, oltre al contesto napoletano, pure Toni Servillo. Al suo fianco aveva già recitato nel film che ha dato la prima vera spinta alla sua carriera: Una vita tranquilla di Claudio Cupellini.
La fortuna di avere Servillo come attore protagonista, l’idea indovinata di trarre spunto per il plot da un romanzo dell’acclamato Rea, scrittore ultimamente citato a valanga dall’intellighenzia partenopea, e poi la location di Gomorra, dell’Immortale e di tutta la mistica saga mitologica camorristica savianesca, tutto concorreva perché si realizzasse per mano di D’Amore facilmente e a colpo sicuro [...] Vai alla recensione »
Ottima regia, ottima fotografia, ottima recitazione. Storia non "lineare", onirica, interessante, non scontata. Mi fa piacere vedere un buon film italiano!
Una Napoli alchemica, una Napoli sotterranea, una Napoli misterica, una Napoli tormentata, una Napoli fra fasti e degrado, fra nazi-fascismo e islamismo, una Napoli onirica: questa è l’opera di Marco D’Amore, “Caracas”, con un sempiterno straordinario Toni Servillo e lo stesso regista che riveste anche i panni di attore co-protagonista, pur se [...] Vai alla recensione »
Amore. È la prima parola che mi viene in mente in questa recensione, che non è una recensione tecnica, ma un flusso di coscienza. Dicevo Amore, come misura della conoscenza degli altri. Attraverso la ragione capisci, attraverso l'amore senti. Senti, come Caracas, tutte le volte che qualcosa, una mancanza, ti ha spinto nella paura e nell'ebrezza di un abisso.
Un film scritto su misura per Servirlo, così personale che sembra uscito dalla sua penna.La storia di uno scrittore tormentato che racconta di una Napoli intensa, forte, verace. Mamma di una generazione abbandonata che cerca la sua difesa nella violenza e allo stesso tempo, figlia dell'esaltazione fascista da un lato e musulmana dall'altro, alla ricerca incessante di una luce che conduca alla salvezza.Uno [...] Vai alla recensione »
Ho visto Caracas in un cinema napoletano e devo dire che le mie enormi perplessità sull’esordio cinematografico di Marco D’Amore erano condivise dalla grandissima parte degli spettatori. La bravura degli interpreti, Servillo, La Lumbroso e lo stesso regista, non sono bastati a rendere il film passabile. Napoli Ferrovia è un grande romanzo di Ermanno Rea e la storia di Caracas [...] Vai alla recensione »
Film complesso, fatto male e senza senso. Chi ha fatto il film non conosce la religione islamica e anche la cultura. Film discriminatorio e razzista.
Il romanzo si dipana su due personaggi uno politicamente comunista l'altro un naziskin, entrambi sl trsmonto delle loro ideologia. si crea un rapporto non conflittuale ma difficile. Uno arriva nella Napoli attuale ma ripercorre con Caracas un viaggio alla ricerca di una Napoli del suo passato che non esiste più e accompagnato dall'altro - Caracas- deluso del suo [...] Vai alla recensione »
Film di serie C, lento, senza senso, i protagonisti imbalsamati, recitazione da soap opera turca.
Film bolso ed eccessivo, come la fisicità dell'attore/regista. Confusionario nella forma e grossolano nei contenuti, è tuttavia un film generoso, come si dice di certi calciatori pasticcioni che spendono in campo fino all'ultima goccia di sudore. Finalmente grande Servillo che, si vede, ama profondamente il suo personaggio e splendida Camelia...
Come accade spesso agli attori che hanno incarnato molto bene un personaggio che lo ha poi reso famoso e immediatamente associabile ad esso, anche Marco D'Amore non riesce a liberarsi da quel Ciro Di Marzio inscenato magistralmente in Gomorra. Forse non lo aiuta la continua immedesimazione in personaggi oscuri, persi nelle viscere di Napoli, dove si aggira e che lo incatenano, rendendo vana ogni possibilità [...] Vai alla recensione »
Un disastro cinematografico totale. Un'opera confusa, priva di coerenza e senza alcun valore artistico. I personaggi sono piatti e poco sviluppati, la trama è inconsistente Un disastro cinematografico totale. Un'opera confusa, priva di coerenza e senza alcun valore artistico. I personaggi sono piatti e poco sviluppati, la trama è inconsistente e priva di senso, e [...] Vai alla recensione »
Hai responsabilità. Per igiene mentale non mi sarei impicciato ma quando ho visto usare il termine "poetica", come si dice ignobilmente per le ragazze che vanno discinte in discoteca, "te la sei cercata".
E' vero, la fotografia del film è quella che mi è piaciuta di più. Ma altrettanto va detto per la regia che ha trovato il coraggio di andare oltre lo scontato e mi ha sorpreso più volte. Molto bravo l'autore/interprete. Toni Servillo..e va be che dire...non delude mai.
di solito non battibecco con ragazze, se va bene ne esci come "fautore di violenza contro le donne". Un lessico stentato e imbarazzante deriva da una sottocultura grezza e "sporca". Che farci? Sono un elementare, per me poetica viene da poeta e poeta è chi fa poesie come il tuo madrigale su quel film così onesto, sottile e delicato.
Un film scritto su misura per Servirlo, così personale che sembra uscito dalla sua penna. La storia di uno scrittore tormentato che racconta di una Napoli intensa, forte, verace. Mamma di una generazione abbandonata che cerca la sua difesa nella violenza e allo stesso tempo, figlia dell'esaltazione fascista da un lato e musulmana dall'altro, alla ricerca incessante di una luce [...] Vai alla recensione »
Dal capolavoro letterario di Ermanno Rea, una pregevole resa cinematografica che convince e trasporta le stesse atmosfere forti del romanzo. Interprato magistralmente dal cast, è inoltre un ottimo esordio di Marco d'Amore come regista.
Marco D'amore, nelle doppie vesti di regista e protagonista, trae dal libro di Ermanno Rea "Napoli Ferrovia" la storia di Caracas, un giovane diviso tra ideologie fasciste e conversione all'islam.
Al suo secondo film da regista dopo L'immortale, D’Amore con Caracas - al cinema - va ancor più in profondità nel “ventre di Napoli”, allargando l’indagine sui caratteri e le contraddizioni partenopee attraverso un personaggio che ne contiene mille.
Intervista realizzata in collaborazione con Maremosso, Magazine Feltrinelli.
Giordano Fonte è un celebrato scrittore napoletano che torna dopo tanti anni nella sua città dove annuncia che smetterà di scrivere. Caracas è un uomo che non ama le mezze misure, milita in un gruppo violento di estrema destra e sta per convertirsi all'Islam. Yasmina è la sua amata, drogata persa nei vicoli della città. Dal loro incontro-scontro, dopo il buio della notte, s'intravede una nuova alba per Napoli.
Di nuovo un'immersione dentro quel ventre napoletano che sembra davvero terreno infinito per il cinema, per il racconto del passato dei suoi protagonisti, per una rifondazione del presente. Caracas di Marco D'Amore è un adattamento per il cinema di Napoli Ferrovia di Ermanno Rea, che, dopo Nostalgia di Mario Martone, diventa uno degli autori di riferimento più originali per scandire la distanza tra [...] Vai alla recensione »
Spiritoso Marco D'Amore quando, a proposito del suo Caracas, dice: "Più che inclassificabile, è un film inspiegabile". Certo la sua è una battuta, ma direi che qualcosa del genere l'abbiamo pensato in parecchi dopo l'anteprima per la stampa (esce giovedì 29 febbraio con Vision Distribution, coproducono Picomedia e Mad Entertainment). Per la sua seconda regia, a cinque anni da L'immortale, l'attore [...] Vai alla recensione »
Paracadutismo in apertura. C'è chi apre tardi, però resta intero. Quindi riunione di giovani neofasci. Si danno la carica, giurano di difendere l'Italia cristiana dagli invasori musulmani, passano all'azione e son mazzate nella notte di Napoli, nei vicoli di Napoli. Ma uno di loro, lo chiamano Caracas ed è quello che stava per lasciarci le penne dopo il volo, dall'Islam è attratto.
Da un lato sta un uomo incerto, chiamato Caracas, dilaniato fra la militanza in un gruppo neo-fascista e l'attrazione verso l'Islam, complice la sua sofferta storia d'amore con l'araba Yasmina, tossicomane. Dall'altro lato si pone il maturo e affermato scrittore Giordano Fonte che, durante un'intervista in pubblico, dichiara che smetterà di scrivere.
Dopo L'immortale , film crossover tra due stagioni della serie Gomorra , Marco D'Amore dirige il secondo film da regista. E non poteva che essere ambientato nella sua Napoli. Una Napoli non da cartolina, ma nascosta, abitata da islamici nella zona della stazione (infatti il regista si rifà all'opera letteraria di Ermanno Rea Napoli ferrovia ). Una città quasi dannata, come quella raccontata nel suo [...] Vai alla recensione »
Sembra una vicenda quasi manzoniana quella che Marco D'Amore - alla terza regia - porta sullo schermo ed interpreta in «Caracas»: avvalendosi come Martone in «Nostalgia» di un sottotesto romanzesco di Ermanno Rea («Napoli Ferrovia»), la star di «Gomorra» fotografa la vicenda di un «Innominato», il cupo Caracas del titolo, che da fervido neofascista sceglie di convertirsi all'Islam per amore di Yasmina [...] Vai alla recensione »
Realistico e intimistico con un tocco surreale, "Caracas" di Marco D'amore s'ispira al romanzo "Napoli ferrovia" zona degradata abitata da extra comunitari, frequentata dalla malavita, teatro di scontri e di violenza. Potrebbe essere anche la storia di un qualsiasi quartiere di metropoli. L'originalità della storia è quella del coprotagonista, lo scrittore che Ermanno Rea mette al centro del suo romanzo [...] Vai alla recensione »
Caracas vive a Napoli. Milita nell'estrema destra, ma sente di doversi convertire all'Islam. Ama Yasmina, ma è un rapporto travagliato. Giordano è uno scrittore che torna a Napoli, ma la città lo sconvolge, ma vorrebbe raccontare la storia d'amore tra i due giovani. Tratto, come il recente "Nostalgia", da un romanzo di Ermanno Rea ("Napoli Ferrovia"), il film si addentra nei vicoli tra rabbia, dolore [...] Vai alla recensione »
C'è un rinnovato interesse per la produzione letteraria dello scrittore napoletano Ermanno Rea (1927-2016). Se nei primi anni Duemila erano stati Fabio Rosi («L'ultima lezione») e Gianni Amelio («La stella che non c'è») a trasporre sul grande schermo i suoi romanzi, in due anni sono arrivati prima il magnifico «Nostalgia» di Mario Martone, ora il plumbeo e inquietante «Caracas» di Marco D'Amore.
Andare oltre Ciro e "Gomorra" non dev'essere stato facile per Marco D'Amore, che pure ha esordito dietro alla macchina da presa già cinque anni fa. Ora ci riprova trasportando sullo schermo "Napoli Ferrovia" di uno dei cantori più profondi della napoletanità diversa, Ermanno Rea. Giordano Fonte (Toni Servillo) è uno scrittore partenopeo che si aggira in una Napoli che inghiotte e terrorizza, ma allo [...] Vai alla recensione »
La prima parte è narrata in modo lineare. Caracas, militante di un gruppo di estrema destra con svastiche e croci celtiche, disgustato dai camerati si converte all'islamismo. È innamorato di una giovane islamica, Yasmina, dipendente dagli stupefacenti. Frattanto atterra a Napoli Giordano, anziano scrittore disilluso che ha dedicato tutte le sue righe alla città ma ora ha deciso di rinunciare alla penna. [...] Vai alla recensione »
Napoli come incubo e ossessione è un concetto suggestivo che fa la sua figura, anche se in campo di fiction audiovisiva Napoli come democrazia e normalità sarebbe forse più audace. "Caracas" di e con Marco D'Amore, tratto dal romanzo del 2007 "Napoli Ferrovia" di Ermanno Rea, ripercorre con accurato impegno produttivo il recente exploit di "Nostalgia", ma il tema ricorrente della città che ipnotizza [...] Vai alla recensione »
Caracas è la seconda regia nel lungometraggio di finzione per Marco D'Amore dopo L'immortale, lo spin-off cinematografico della fortunata serie Gomorra. Qui lo troviamo confrontarsi con Toni Servillo in un film tratto da un romanzo di Ermanno Rea. In una Napoli fatta di vicoli sbrecciati e intrecci tra storie di degrado, violenza, disperazione, arroganza, volti segnati e ordinaria sopravvivenza, uno [...] Vai alla recensione »
Giordano Fonte (Toni Servillo) è un famoso scrittore che torna nella sua Napoli dove incontra Caracas (Marco D'Amore), un militante di estrema destra convertitosi all'islam e innamorato della tossicodipendente Yasmina (Lina Camélia Lumbroso). Tre destini, uniti dalle pagine del romanzo di Ermanno Rea Napoli ferrovia, che trovano in questo film, diretto con passione barocca da Marco D'Amore, la capacità [...] Vai alla recensione »
Caracas, nome del protagonista interpretato da Marco D'Amore qui per la terza volta anche regista, sembra scendere negli inferi (o in una cloaca) per raggiungere i suoi camerati. Nel degrado più totale, un gruppo di nazisti napoletani, infognati al limite del misticismo, preparano l'aggressione contro dei commercianti arabi. Vetrine distrutte, uomini picchiati e umiliati davanti ai propri figli, donne [...] Vai alla recensione »
Giordano Fonte è uno scrittore napoletano che si aggira in una Napoli che inghiotte e terrorizza, ma allo stesso tempo affascina, una città che non riconosce più dopo un'assenza di molti anni. Caracas invece è un uomo che milita nell'estrema destra e che sta per convertirsi all'Islam, inseguendo l'impossibile amore per Yasmina. Opera seconda di Marco D'Amore (a cinque anni da L'immortale), che interpreta [...] Vai alla recensione »
Due personaggi e una città. Anche se fuggito via molti anni prima, il grande scrittore Giordano Fonte rimane inchiodato all'ossessione chiamata Napoli. Per l'altro, il giovane Caracas, aderire al fascismo o farsi musulmano, ogni scusa è buona per fingere a propria volta una via d'uscita. Sono davvero due, oppure si tratta del medesimo personaggio, fuso col proprio autore, solo e disilluso, scisso e [...] Vai alla recensione »
A breve distanza da Nostalgia (2022) di Mario Martone, ecco un altro film che prende spunto da un romanzo di Ermanno Rea. Il film è Caracas, lo dirige (e interpreta) Marco D'Amore, il testo di partenza è Napoli Ferrovia dello scrittore partenopeo scomparso nel 2016. "Il bello della vita è ignorare quello che accadrà domani. Del resto come potremmo riporre speranza nel futuro se lo conoscessimo già?". Gior [...] Vai alla recensione »