Regista e sceneggiatore cinematografico italiano, Mario Martone è un teatrante con la vocazione per il grande schermo. Meraviglie e contraddizioni di Napoli hanno dato inizio alla personale ricerca dell'autore, tra storie intime di "amore molesto" e altre più grandi come quella del Risorgimento italiano. Dal privato al pubblico, la sua poetica è sempre alla ricerca di una verità nascosta.
Teatro e cinema
Fondatore del gruppo Falso Movimento e Teatri Uniti, Martone è un artista cresciuto grazie al teatro. Ha sperimentato diverse forme d'espressione (ha girato anche il film tv Perfidi incanti nel 1985) fino al debutto al cinema con Morte di un matematico napoletano (1992), dove racconta la vita di Renato Caccioppoli, uno scienziato dotato e pieno di talento ma incline ad un tormento interiore cronico che lo porta ad un drammatico suicidio. Nel cast troviamo Anna Bonaiuto, Carlo Cecchi, Renato Carpentieri e Toni Servillo (quest'ultimo in una delle prime apparizioni cinematografiche). L'anno successivo rimane nella sua terra natia a girare il mediometraggio Rasoi (1993), dove descrive la doppiezza di Napoli, arcaica da una parte, moderna dall'altra.
La consacrazione come regista
Nel 1994, assieme a Silvio Soldini e Paolo Rosa, partecipa al progetto Miracoli - Storia per corti, dove ogni regista gira un cortometraggio dedicato al tema del titolo: i piccoli e magici momenti 'miracolosi' di tre storie senza tempo. Continua ad affondare le sue ricerche tra i palazzi napoletani anche con il successivo L'amore molesto (1995), tratto dal romanzo omonimo di Elena Ferrante e vincitore del David di Donatello. Con questo film si apre ad una concretezza di contenuti che approda alla sensualità dei rapporti umani. Ritorna poi al cortometraggio con l'opera collettiva I Vesuviani (1997), seguito dal lungometraggio Teatro di guerra (1998) con Andrea Renzi, in cui il teatro si mescola al racconto della tragedia del conflitto nella ex Iugoslavia.
Pasolini e l'amore
Grazie all'interpretazione di Laura Betti, mette in piedi Una disperata vitalità (1999), un documentario che riporta alla luce alcune poesie di Pasolini. Sposta la sua attenzione, da Napoli a Roma, e gira L'odore del sangue (2004), con Michele Placido e Fanny Ardant protagonisti di una tormentata storia d'amore passionale e torbida.
La storia d'Italia
Dopo un altro breve documentario dedicato alla pittura, Caravaggio, l'ultimo tempo (2005), lavora ad uno dei progetti più imponenti della sua carriera, Noi credevamo (2010), storia di tre ragazzi meridionali coinvolti nella Giovine Italia contro i Borboni.
Gli ultimi film
Del 2014 è invece Il giovane favoloso, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia tra consensi di pubblico e critica e vincitore di vari David di Donatello.
Nel 2018 esce invece Capri-Revolution, in concorso alla 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, con protagonista Marianna Fontana, mentre del 2019 è Il sindaco del Rione Sanità.
Nel 2021 ancora una volta alla Mostra del Cinema di Venezia presenta Qui rido io, con protagonista Toni Servillo nel ruolo del commediografo e attore napoletano Eduardo Scarpetta. Nel 2022 presenta al Festival di Cannes la sua trasposizione del romanzo di Ermanno Rea Nostalgia, con Favino protagonista.