Dopo gli studi all'Accademia di Brera, si occupa di arti visive promuovendo varie iniziative (Laboratorio di Comunicazione militante, Fabbrica di Comunicazione), e partecipando a varie esposizioni. Nel 1979 realizza per il cinema Facce di festa presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1982 è tra i promotori di Studio Azzurro nell'ambito del quale alcune videoambientazioni (Luci di inganni, Il nuotatore, Vedute, i cicli Storie per cose, Osservazioni sulla natura). Nel 1985 dirige il lungometraggio L'osservatorio nucleare del Sig. Nanof interpretato da Giorgio Barberio Corsetti con cui in seguito realizza: Prologo a diario segreto contraffatto (video, 1985), Correva come un lungo sogno bianco (1986), La camera astratta (1987). È tra i fondatori della Cooperativa Indigena con cui realizza i cortometraggi La variabile Felsen (1988) e Rimini Lux (1993). I suoi più recenti lavori sono la regia con Moni Ovadia dello spettacolo Ultima forma di libertà, il silenzio per le Orestiadi di Gibellina e la videoinstallazione Il giardino dei colori realizzata a Tokyo.
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