The Artist |
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Un film di Michel Hazanavicius.
Con Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Francia 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 9 dicembre 2011.
MYMONETRO
The Artist
valutazione media:
4,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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C'era una volta...(forse?).di Domenico MariaFeedback: 4252 | altri commenti e recensioni di Domenico Maria |
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domenica 4 marzo 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"I am big!....is the pictures that became small":IO SONO GRANDE...SONO I FILMS CHE SONO DIVENUTI PICCOLI.Scolpita nel marmo,e nella mente,questa epigafre cimiteriale sulla pellicola di Gloria Swanson in VIALE DEL TRAMONTO(1951 in Italia).Nel 1953 LA TUNICA("The Robe"),inaugura il Cinemascope.E' un inizio?E' una fine?E' una nuova creatura?E' la pietra tombale su una genìa di giganti?Con alcuni anni di anticipo Wilder lancia la sua profezia.Non starò a magnificare il messaggio educativo,che,con tutte le coccie hollywoodiane tanti kolossal esercitarono su generazioni.Mi continua a piacere molto il Ben Hur del 59 quasi rinato in Blu-ray.Come i "Dieci Comandamenti" del '56 di De Mille,che continuo a considerare comunque geniale:con tutte le cocce e le sovrastrutture in cinemascope di gusto dubbio e opinabile,io vedo in ogni scena attori e comparse magnetizzate.Si sta facendo,comunque,storia del cinema:si sta celebrando un grandioso rituale al quale o partecipi all'iperbole delle tue capacità,o non esisti,sei polverizzato.Eppure il Ben Hur anni Venti,come i Dieci Comandamenti muto,hanno una magìa,di altra caratura.Alla faccia del sonoro e del Bianco e Nero.Queste quasi due ore del film in questione,non posso,in sincerità dire che sono state una passeggiata.E' inutile negarsi l'evidenza.Siamo assai disabituati al muto e al bianco e nero.Molti grandi capolavori del muto vanno a 60 minuti,raramente superando i 75/80.Sono stato molto assorbito dalla pellicola,ironica,sarcastica,divertente e divertita della prima parte.Che bello vedere importanti attori contemporanei calarsi con vero gusto e piacere in un passato che li prende,e a volte quasi li trasfigura!Nella seconda parte,dall'anno 1929(l'inizio della fine)tanti passaggi mi rimbombavano Norma Desmond e il suo Autista/Demiurgo,l'inarrivabile Von Stroheim.Quel colpo tremendo che coincide con il mega crack dello stesso anno.Un mondo intero che sembra andare nei sepolcri.Alcuni amici mi avevano avvisato che c'erano passaggi molto malinconici e quasi rabbiosamente drammatici.E' verissimo.Ci sono oltre 30 minuti di pellicola,nella seconda parte,che sembrano quasi un calvario di questo neo-Fairbanks.Poi,ecco la magìa finale,il tocco d'ala,che ti porta all'entusiasmo e alla commozione insieme."Vertigo",la donna che visse due volte,con quella melodia a metà tra il delirio onirico e la disperazione dissociante della psico-labile.Solo che quì non è James Stewart ipnotizzato da Kim Novak,ma i ruoli si ribaltano.E' la neo-diva del sonoro,ipnotizzata dal maturo divo del muto.Amore?Grandissima passione?Riconoscenza e Gratitudine?O forse quella frase,ancora,di Norma Desmond. La presa di coscienza di un codice di valori e di sentimenti,magari semplici e trasparenti,ma senza i quali la vita diviene la desolazione dell'inettitudine,della prestazione,della cifra e della statistica.Roba da robot!Se questo è solo un epigono...evviva gli epigoni!
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