Titolo originale | Les Survivants |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Guillaume Renusson |
Attori | Denis Ménochet, Zahra Amir Ebrahimi, Victoire Du Bois, Oscar Copp, Luca Terracciano Guillaume Pottier, Roxane Barazzuol, Julie Moulier, Loïc Corbery, Julie-Anne Roth, Bastien Ughetto, Valentine Atlan. |
Uscita | giovedì 21 marzo 2024 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | No.Mad Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,07 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 19 marzo 2024
La Via Crucis di un uomo e una donna, mentre si fanno strada tra neve farinosa, notti gelide e sottobosco. In Italia al Box Office Sopravvissuti ha incassato 204 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Samuel è sopravvissuto ad un incidente stradale in cui è morta sua moglie. Torna per la prima volta nello chalet di montagna in territorio italiano dove hanno trascorso dei bei momenti insieme. Qui ha trovato rifugio Chereh, una profuga afgana sfuggita ad una retata della polizia. Dopo un'iniziale intenzione di disinteressarsi della sua sorte decide di esserle d'aiuto. I due dovranno lottare non solo con la Natura avversa ma anche con dei cacciatori di migranti.
Coloro che hanno visto ed apprezzato Europa di Haider Rashid non hanno dimenticato la full immersion nelle tensioni di un migrante che cerca di sopravvivere ai cacciatori di uomini.
Là si trattava della rotta balcanica in Ungheria e di un pedinamento in cui la camera aderiva alla sofferenza del soggetto che seguiva da vicinissimo. Guillaume Renusson affronta un percorso analogo utilizzando, nel suo primo lungometraggio, la spettacolarità delle montagne innevate e la consapevolezza del thriller. Lo accomuna al film di Rashid l'essenzialità del parlato, grazie anche alla presenza nel ruolo di Samuel di Denis Ménochet che gli spettatori italiani hanno potuto apprezzare nel ruolo molto fisico di Antoine in As bestas. Al suo fianco è Zahra Amir Ebrahimi che interpretava un personaggio importante in Holy Spider.
Renusson, sin dalla prima sequenza in cui la polizia italiana utilizza una violenza più vicina a quella dei colleghi d'Oltralpe (in particolare ai tempi di Calais) che non ai metodi autoctoni, mostra di saper gestire le scene d'azione con una buona dose di realismo. Grazie a questo biglietto da visita in apertura ci garantisce che l'entrata in scena di una tipologia molto particolare di cacciatori (dotati di motoslitta e di drone) influirà sull'andamento della vicenda non risparmiando momenti di violenza.
La sua è una denuncia che utilizza il thriller, anche sul piano della colonna sonora, per parlare di un'umanità che fugge dalle persecuzioni. Chereh è moglie (separata dal marito in Grecia, altro luogo in cui non mancano gli estremisti di destra) di un interprete che aveva lavorato con i francesi e quindi considerato un traditore dai talebani. Questa è la sua 'colpa', oltre a quella di indossare un velo.
Estremamente significativa è la scena in cui fraintende l'azione di Samuel, che vuole impedire il suo congelamento, temendo di essere abusata. La sceneggiatura non si attarda a fornire troppe spiegazioni né su di lei né su l'uomo che la sta aiutando. Non sono necessarie. Si tratta di un incontro tra due esseri umani che finiranno con l'aiutarsi vicendevolmente.
Un altro merito di un film che alterna i silenzi con le esplosioni di tensione esplicita è quello di non voler essere manicheo. Come lo spettatore potrà rilevare l'umanità che Renusson ci descrive non sta solo dalla parte dei persecutori accecati da un odio ideologico che fa vedere nel migrante esclusivamente un nemico a cui impedire l'accesso nella propria terra d'origine. C'è anche chi pensa in modo diverso ed agisce di conseguenza.
Sopravvissuti é un film coinvolgente e denso di significati che, con grande patos, affronta il dramma di migliaia di persone che, costrettie a lasciare il proprio paese sono in lutto come il protagonista del film, che ha perso sua moglie. Questo profondo dolore viene in qualche modo alleviato con la comprensione e la solidarietà che nasce tra i due "sopravvissuti".
OPERA ACCATIVANTE QUESTO THRILLER MODERNO E GIRATO CON MAESTRIA E UN FILM INTERESSANTE E DINACOE SICURAMENTE UN FILM DA VEDERE E UN FILM CHE SPACCA
Il provenzale Samuel è sopravvissuto all'incidente stradale nel quale è morta la moglie e, sebbene abbia terminato la riabilitazione fisica, non si sente mentalmente pronto per rientrare al lavoro. Ottenuta una proroga, raggiunge lo chalet nel quale era solito passare tempo con la consorte, in territorio italiano, e lo trova occupato da Chehereh, una profuga afgana sfuggita alla polizia di frontiera. [...] Vai alla recensione »
"Il confine è d'aria e luce", cantava decenni fa - paiono secoli - Giovanni Lindo Ferretti con i C.S.I., vale a dire il Consorzio Suonatori Indipendenti. E ancora, sempre nel ritornello di quella canzone dal titolo Vicini, insistevano sul concetto: "Vicini per chilometri, vicini per stagioni, sulle tracce dei lupi che fuggono le guerre degli umani; vicini per chilometri, vicini per stagioni, traversando [...] Vai alla recensione »
Dopo un grave incidente in cui ha perso la moglie, Samuel si è come spento. Lui stesso è rimasto ferito a una gamba e la riabilitazione è lunga e difficile. Fatica poi a relazionarsi con la figlioletta; durante un weekend, affida a un familiare la piccola per recarsi nel suo chalet, sulle montagne tra la Francia e l'Italia. Lì s'imbatte nella profuga afghana Chereh, sfuggita a una retata della polizia. [...] Vai alla recensione »
A parte il mutismo sono pochi i punti in comune tra i due protagonisti del primo lungometraggio di Guillaume Renusson. Il vedovo Samuel parte alla ricerca del suo passato in un rifugio alpino in mezzo al nulla. Sui monti incrocia Chereh, rifugiata afgana in fuga dalle autorità, che cerca di raggiungere la Francia dall'Italia. Da questo incontro fortuito nascono due film.
Dobbiamo alla lodevolissima No.Mad Entertainment la distribuzione (purtroppo, almeno per il momento, molto parziale: oggi, primo giorno di uscita, solo 9 sale) del notevole film di esordio di Guillaume Renusson, intitolato Sopravvissuti iniziato nel 2020, interrotto per il Covid, che reca la data 2022 ma che nelle sale francesi è uscito all'inizio del 2023.
Oppresso dai sensi di colpa, decide di isolarsi per qualche giorno in uno chalet di montagna, vicino alla frontiera italiana. Qui incontra una donna in pericolo, la profuga afghana Chehreh, che vorrebbe attraversare i monti per raggiungere Briançon. Dapprima riluttante, decide di aiutarla. Malgrado il tema di stretta attualità, il debutto del giovane regista Guillaume Renusson non è un film politico, [...] Vai alla recensione »
I confini sono linee astratte, disegnano delle sagome fittizie, ma in realtà l'involucro, se si butta uno sguardo più attento oltre il disincarnato, contiene speranze, certezze, paure ed incognite tangibili, sono territori dove trovano posto le memorie ed i ricordi. Si materializzano al contatto delle persone che li abitano e li attraversano. Questi muri di cinta naturali, montagne, deserti, o costruzioni [...] Vai alla recensione »
Rome Independent Film Festival 2023 inaugura la sua ventiduesima edizione con il thriller francese Sopravvissuti (White Paradise / Les Survivants) diretto da Guillaume Renusson, battezzando così il debutto italiano della pellicola prima della distribuzione ufficiale che sarà a marzo 2024. Seppur presentato come un thriller, Sopravvissuti presenta forti caratteristiche dei film d'azione (per via dei [...] Vai alla recensione »
Samuel ha molti motivi per restare solo. Decide così di trasferirsi nello chalet che lui e sua moglie, morta in un incidente, avevano sistemato, sul lato italiano delle Alpi Marittime. Qui però intercetta una ragazza, Chehreh, profuga afghana che vorrebbe attraversare la montagna per entrare clandestinamente in Francia. Sulle sue tracce tre cacciatori, un uomo e una donna francesi e un terzo italiano [...] Vai alla recensione »
Un desertico manto bianco deturpato dal freddo, la ricerca d'isolamento che si trasforma in necessità di contatto, la diffidenza, la solidarietà, l'accudimento, lo scontro; Sopravvissuti (White Paradise) è l'opera prima di Guillaume Ranusson, che porta sullo schermo una storia toccante, sia sul piano emozionale che su quello fisico, capace di afferrare con mano corde sensibili come l'accettazione del [...] Vai alla recensione »
Se non si avvicinassero sinistramente alla realtà, sarebbe forse un sollievo giudicare alcuni film come distopie più o meno fantasiose. Nel caso di White Paradise - ma il titolo originale francese, Les survivants (I sopravvissuti), rende meglio l'idea alla base del film - opera prima di Guillaume Renusson e lungometraggio d'apertura in concorso al RIFF 2023, siamo certamente dalle parti del meno, alla [...] Vai alla recensione »