Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Francia, Gran Bretagna |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Piero Messina |
Attori | Gael García Bernal, Renate Reinsve, Bérénice Bejo, Olivia Williams, Pal Aron Philip Rosch, Tim Daish. |
Uscita | giovedì 21 marzo 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,00 su 30 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 19 marzo 2024
In un futuro prossimo esiste la possibilità di salutare le persone che non ci sono più, cercando un modo per alleviare il dolore del distacco. Cosa resta di tutto l'amore che i corpi si promettono quando il loro tempo finisce? Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Another End ha incassato 244 mila euro .
Passaggio in TV
il film è stato trasmesso martedì 29 aprile 2025 ore 23,00 su SKYCINEMAROMANCE
CONSIGLIATO SÌ
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Sal ha perso la compagna Zoe in un incidente d'auto. La sofferenza è tale che l'uomo arriva a tentare il suicidio, e a quel punto la sorella Ebe lo spinge a cercare una soluzione in Another end, una tecnologia d'avanguardia in grado di caricare la personalità e i ricordi di una persona scomparsa nel corpo di un volontario, per una serie di incontri pensati per preparare l'addio che non si è potuto avere in caso di morte improvvisa. Dopo aver ritrovato la sua Zoe, però, Sal non riesce a staccarsi da lei e inizia a pregare la sorella, che lavora per l'azienda proprietaria del programma Another end, di dargli più tempo.
Ci è voluto qualche anno per rivedere quel Piero Messina che nel 2015 aveva portato il suo primo lungometraggio L'attesa in concorso a Venezia, con un'opera lontana dai canoni del cinema italiano e che mostrava una prospettiva già pienamente formata.
Quasi un decennio più tardi, il suo secondo film Another end è un progetto ambizioso, di respiro internazionale e dalle leggere inclinazioni sci-fi.
Come ne L'attesa, al centro c'è il dolore e l'assenza di una persona scomparsa. Stavolta però Messina ci crea attorno un immaginario e un mondo visivamente impressionante, fatto di paesaggi urbani indecifrabili che si arrotolano attorno ai personaggi, in un uso espressionista dell'architettura cittadina che ricorda quello di Spike Jonze in Lei.
Se infatti l'idea centrale della storia è stata già declinata in modi più o meno simili dal cinema dell'ultimo decennio, vincente è la scelta di ciò che la circonda, con un cast internazionale la cui incongruità diventa motivo di interesse. Gael García Bernal e Renate Reinsve nei ruoli principali aiutano a isolare ancor di più i protagonisti dalla società che li circonda (vagamente britannica), due anime perse nel tempo che si cercano ben oltre i loro corpi.
Dotato di una sensibilità fredda ma non inerte, Messina si conferma un formalista ed è aiutato in particolare dalla fotografia di Fabrizio La Palombara e dalla musica di Bruno Falanga (a cui si aggiungono degli altri pezzi a firma di Messina stesso), entrambi fondamentali in un'opera che per larghi tratti si regge sulla pura atmosfera.
Tra un pezzo di bravura cinematografico e l'altro, Messina fa anche uno studio dei piccoli gesti domestici, scavando con ostinazione nella routine che non esiste più tra Sal e Zoe per distillare l'essenza di un amore - l'artificio forzato della scena di un litigio tra i due, consigliato a Sal come il modo più veloce di connettersi all'altra persona, ben racchiude le contraddizioni e la verità emozionale del film.
Uno spunto che poteva essere interessante si perde in una sceneggiatura banale, piena di buchi, di silenzi imbarazzanti e imbarazzati. L'ambientazione in un presente distopico non aiuta a orientarsi nel vissuto presente e passato di personaggi monodimensionali, mossi dal regista come pretesto per sequenze dominate da estetismo compiaciuto.
FIlm presuntuoso, scritto maluccio, girato in modo irritante e montato anche peggio. Il pretesto può anche essere interessante, ma la sceneggiatura è sfilacciata e si perde in dialoghi banali e silenzi imbarazzati. Gli attori appaiono tutti fuori registro. No, non ci siamo proprio. Nota di demerito anche per la colonna sonora, davvero indigeribile.
Non più veloce, ma meno lento.. e sarebbe stato un filmone godibilissimo! Trama originale, intenso, drammatico, bella fotografia e finale da brividi. Mi ha ricordato un pò "Her" anche se totalmente diverso. Peccato per la lentezza di alcune scene che dilatano inutilmente il film e ammiccano alla noia dello spettatore.
Un film potente e imperfetto. Che mi ha toccato. Indifferente al dettaglio ed alla coerenza di un contesto futuribile creato del resto al solo fine di narrare una favola all apparenza infelice. Potente di una narrazione sospesa, intrisa in un dolore rappreso, ribelle all ineluttabilita' di una fine improvvisa. E si snoda così una storia dalla credibilità [...] Vai alla recensione »
Assolutamente da vedere. Parte lento ma è un crescendo di intrecci tra vita, morte, amore e passione. L'idea del film la trovo originale come originale il colpo di scena finale. Gli attori recitano magistralmente e le musiche accompagnano lo spettatore in un crescendo di dubbi che trovano pace nella realtà, svelata alla fine. Film da rivedere senz'altro.
All'inizio pensavo che il film di Messina fosse influenzato da troppe cose: la storia sembra rimasticare, variandola, l'idea centrale di Alps di Lanthimos; la distopia e il modo di affrontarla in chiave esistenziale ha l'algido stile di Equals di Doremus; la concezione sembra rispondere alle logiche di uno dei peggiori flagelli seriali degli ultimi anni, quella collezione di pitch decontratti in storie [...] Vai alla recensione »
Un'altra Pasqua: al posto della resurrezione di Cristo ci aspetta nel futuro l'agenzia Another End, capace di trasferire nel corpo di un locatario la memoria di un caro estinto. Cosi potremo parlare e vivere con qualsiasi morto, che però avrà l'aspetto di un'altra persona. Lo spunto, tutt'altro che disprezzabile, poteva svilupparsi come un episodio distopico di "Black mirror", come un apologo grottesco [...] Vai alla recensione »
Sal ha perso la moglie - incidente - ed è inconsolabile, annientato dal dolore. La sorella ha la soluzione, si chiama Another End, una nuova tecnologia che permette di impiantare la coscienza dei defunti nel corpo di un volontario retribuito. La resurrezione è a tempo, qualche giorno per dirsi addio. Erano nove anni che Piero Messina non lavorava per il cinema, anche "L'attesa" raccontava il lutto. [...] Vai alla recensione »
Elaborare il lutto per la morte di chi si è amato, e prenderne congedo? Oppure non rassegnarsi, cercarlo o cercarla in un altro corpo, come fa Sal (Gael García Bernal)? La sua Ava è morta in un incidente d'auto e lui se ne dà la colpa. Vorrebbe uccidersi, ma la sorella Ebe (Bérénice Bejo) lo convince: può prendere in affitto il corpo di una estranea che accetta di far sostituire per qualche giorno [...] Vai alla recensione »
Gael García Bernal, insieme alla candidata premio Oscar per The Artist Bérénice Bejo e alla norvegese Renate Reinsve (La persona peggiore del mondo), è protagonista di questo dramma dei sentimenti. Another End inizia coinvolgendo lo spettatore con temi universali come l'amore e la perdita, per poi perdersi nelle pieghe di una trama fantascientifica fin troppo articolata.
Ancora ricordiamo - non è un complimento, restano la noia e la trama inverosimile nella vecchia villa della campagna siciliana - il primo film di Piero Messina. "L'attesa", già allora con un tocco di internazionalità nel cast: Juliette Binoche, in lutto per il figlio morto, vedeva arrivare la di lui fidanzata, ignara di tutto. E a suo tempo, avevamo molto amato "After Life", girato da Hirokazu Kore'eda [...] Vai alla recensione »
"Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto/ Chi ha dato, ha dato, ha dato/ Scurdámmoce 'o ppassato", si vuole a Napoli e, forse, ovunque. Ma se il computo non fosse ferale, se il destino beffardo si potesse contenere, se l'elaborazione del lutto si dilazionasse, dunque, se avessimo facoltà di un'altra fine? Piero Messina ci crede, e tra mélo e distopia perfeziona un altro modo, se non mondo, possibile, là [...] Vai alla recensione »
«Another end» porta dentro di sé un altro titolo, come suggerisce la scritta iniziale «Not here» («Non qui»), prima dell'aggiunta della «a» in testa e delle due consonanti «nd» in coda. Perché, con il suo secondo film, Piero Messina sceglie proprio di scavare nel «dentro»: nell'intimo e nell'anima di persone che soffrono per la perdita improvvisa di congiunti e parenti, e che, in un futuro non lontano, [...] Vai alla recensione »
Qualche anno fa, Piero Messina riceve una sceneggiatura di fantascienza che proponeva come idea centrale la possibilità di scindere la coscienza dal corpo fisico. Il regista italiano rimane affascinato dal concetto e, durante gli anni, ne discute più volte con l'amico attore Gael Garcia Bernal, fino a quando prende forma la sceneggiatura di "Another End", un film che osa uscire dalla confort zone del [...] Vai alla recensione »
La solitudine e la sofferenza. Temi che accomunano due film molti diversi usciti di recente: "Estranei" di Andrew Haigh, in sala dallo scorso 29 febbraio e "Another End" di Piero Messina, presentato in anteprima in concorso all'ultima Berlinale, dal 21 marzo al cinema. Due modi diametralmente opposti di raccontare il dolore. Se Haigh lo affronta attraverso una storia di presenze e assenze, di corpi [...] Vai alla recensione »
L'elaborazione del lutto resta uno degli scogli esistenziali più faticosamente superarli. La morte, per di più improvvisa, di una persona cara lascia un vuoto immenso. Sal (Bernal) ha perso la moglie in un incidente stradale. La sorella Ebe (Bejo) lavora a un progetto di "sostituzione" corporea: in pratica i ricordi di chi non c'è più vengono innescati in un altro corpo temporaneamente, per vivere [...] Vai alla recensione »
Dopo la presentazione in concorso al Festival di Berlino, arriva nei nostri cinema "Another End", opera seconda di Piero Messina dopo "L'attesa".Alla base c'è un soggetto tanto ambizioso quanto ricco di suggestioni. Protagonista è Sal, un uomo tormentato dal senso di colpa e dal ricordo della ragazza amata, rimasta uccisa in un incidente stradale. Ambientato in un futuro prossimo, "Another End" racconta [...] Vai alla recensione »
Si erano perse quasi le tracce del regista siciliano Piero Messina dai tempi del suo esordio, quasi dieci anni fa, con L'attesa, in Concorso al Festival di Venezia del 2015. È tornato nel 2024 sugli schermi del Concorso della Berlinale con un film di Sf distopica (ora nelle sale italiane), molto diverso, quindi, per genere dal precedente ma non lontano invece per quanto riguarda i temi di fondo sviluppati [...] Vai alla recensione »
Sal resta vedovo della compagna, morta in un incidente mentre lui guidava. Scopre che una tecnologia avveniristica può restituirgli animo e sentimenti della sua Zoe nel corpo di un'altra donna. L'esperimento però ha un tempo... L'elaborazione del lutto resta un mistero e il film cerca di svelarlo. Troppo bello per anticiparlo, meglio vederlo perché i colpi di scena non lasciano rimpianti.
Zoe offre il suo corpo per ospitare i ricordi di una donna morta, scaricati su un disco rigido. Così l'addolorato vedovo Sal (Gael García Bernal in modalità cucciolo) potrà riassaporare la presenza della moglie. Di fronte a tanti problemi e tante questioni interessanti, Piero Messina preferisce sviscerare film simili (Strange days, Se mi lasci ti cancello) sperando che, per associazione, il suo film [...] Vai alla recensione »
Profondità e romanticismo, in una dimensione tra l'onirico, l'utopia e il melò fantascientifico, quasi mistico. Piero Messina, tra i migliori talenti dietro la macchina da presa (è stato anche assistente di Paolo Sorrentino), arriva al suo secondo film da regista, a nove anni da "L'attesa", creando qui una storia ambiziosa (e dal grande cast), presentata in anteprima all'ultima Berlinale, ed inserita [...] Vai alla recensione »
Je t'aime, je t'aime, straordinario ragionamento sul tempo, la memoria, la reiterazione del gesto e la delusione amorosa che Alain Resnais diresse nel 1968, ricevette in dote dalla distribuzione italiana il sottotitolo Anatomia di un suicidio perché proprio dalla volontà del protagonista - un grandissimo Claude Rich - di darsi la morte scaturiva l'intera vicenda che flirtava in modo molto cosciente [...] Vai alla recensione »
Chi non avrebbe voluto più tempo per dire addio a un proprio caro nel momento in cui un lutto improvviso lo ha portato via? Another End, il nuovo film di Piero Messina immagina un mondo in cui questa possibilità esiste, e la racconta seguendo la vicenda di Sal, interpretato da Gael Garcia Bernal, spezzato dalla perdita della moglie Zoe e aiutato dalla sorella Ebe, Berenice Bejo, che gli dà un'altra [...] Vai alla recensione »
Dopo l'opera prima L'Attesa, Pietro Messina torna sul tema dell'inconsolabile dolore del lutto, trasferendo la cornice dalle natie contrade siciliane a un livido, futuristico paesaggio metropolitano, ritagliato nel quartiere parigino della Defense. In questo mondo di domani, assai più cupo ma non dissimile dal mondo di oggi, una sofisticata tecnologia consente di immagazzinare la memoria di un defunto [...] Vai alla recensione »
Piero Messina non è un regista beniamino del pubblico pronto a correre al cinema quando dovesse apparire sugli schermi un suo film. Perché il suo è un lavoro metodico che parte da lontano. Comincia con i cortometraggi, spesso notati e talvolta premiati in vari festival, anche internazionali. Non disdegna di lavorare per colonne sonore di altri autori.
Da quando ha perduto Zoe, l'amore della sua vita, Sal sembra vivere solo di ricordi. Sua sorella Ebe gli propone allora di affidarsi ad Another End, una nuova tecnologia, che promette di alleviare il dolore del distacco riportando in vita, per breve tempo, la coscienza di chi se n'è andato. È così che Sal ritrova Zoe, ma nel corpo di un'altra donna e ciò che si era spezzato sembra improvvisamente ricomporsi [...] Vai alla recensione »
Presentato in Concorso al 74° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, arriva in sala - dal 21 marzo distribuito da 01 Distribution - Another End, il nuovo film di Piero Messina interpretato da Gael García Bernal con Renate Reinsve, Bérénice Bejo e Olivia Williams. Una storia d'amore "prima che un film di fantascienza", come ha detto alla Berlinale lo stesso regista, di un amore "che vive nelle [...] Vai alla recensione »
Il dolore della perdita di una persona cara è spesso reso più acuto dalla mancanza di un addio consapevole: se solo avessimo avuto più tempo, se solo avessimo saputo che quello era l'ultimo abbraccio... Another End è una ditta fantafarmaceutica che permette di estendere quel tempo prezioso, tramite il travaso della memoria del defunto in un corpo "a noleggio": sconosciuti che si prestano, per soldi, [...] Vai alla recensione »
Nel (non troppo) lontano 2015, sugli schermi veneziani veniva ufficialmente presentato al mondo il giovane cineasta Piero Messina, il quale, con il suo L'attesa, se, da un lato, ha reso entusiasta buona parte del pubblico lidense, dall'altro ha fatto inevitabilmente pensare a una tentata emulazione del grande Krzysztof Kieslowski e, nello specifico, del suo Tre Colori - Film Blu (1993).
"Un corpo è solo un corpo" sospira Olivia Williams in una delle scene centrali di Another End. Tutto il film non è altro che una ricerca, un sondare, se le cose stiano effettivamente così. Nove anni dopo L'attesa, Piero Messina torna a dirigere un film sul tema della separazione, del lutto e delle strategie per elaborare il dolore che ne consegue. Cambia però totalmente contesto inserendo la vicenda [...] Vai alla recensione »
Vivere, amare, morire: tre temi fondamentali nell'esistenza umana, tre nodi che da sempre filosofi - e oggi anche psicoanalisti e sociologi - discutono senza una risposta univoca. La prima pellicola italiana in concorso per l'Orso d'oro della Berlinale 2024 ci parla di questi temi, con intensità ed emozione. Il film drammatico è ambientato in una anonima città (tipo Metropolis) del mondo futuro, [...] Vai alla recensione »
Il fermo immagine sul dolore del finale, trasformato nella scena unica di una sterminata elaborazione del lutto: già L'attesa, la opera prima di Pietro Messina, vista in Concorso a Venezia 2015, lavorava d'intensità sull'incapacità di una madre (Juliette Binoche) di accettare la morte del figlio, perennemente e inutilmente aspettato nella villa di famiglia per le vacanze estive.
Frammenti di un ricordo. Un walkman, una musicassetta. Un oggetto ricorrente che ritorna come segno della memoria nella frequente scissione tra corpo e identità. Another End, secondo lungometraggio di Piero Messina realizzato a nove anni di distanza da L'attesa (in mezzo ci sono stati, tra gli altri, gli episodi girati per Suburra e L'Ora. Inchiostro contro piombo) è un fantasy dal respiro internazionale [...] Vai alla recensione »
(A)nothere(nd) / Non qui / Un'altra fine. In un luogo e in un tempo indefiniti (una plumbea metropoli, siamo ai giorni nostri? O in un domani prossimo?), Aeterna ha sviluppato un programma che permette di poter impiantare i ricordi di defunti ancora "caldi" in altri esseri umani, locatori che in questo modo possono "ospitare" persone strappate all'affetto dei congiunti e dare modo a questi ultimi [...] Vai alla recensione »