Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Francia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Piero Messina |
Attori | Juliette Binoche, Lou de Laâge, Giorgio Colangeli, Domenico Diele, Antonio Folletto Corinna Lo Castro, Giovanni Anzaldo. |
Uscita | giovedì 17 settembre 2015 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Medusa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,27 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 7 giugno 2016
Juliette Binoche interpreta una donna solitaria che vive in una villa siciliana segnata dal tempo. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 2 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office L'attesa ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 376 mila euro e 163 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Nel paese siciliano, poco distante dalla villa in cui Anna vive con il fedele inserviente Pietro, si è appena tenuto un funerale e la donna è stravolta dal dolore. Arriva però dalla Francia la giovane Jeanne, fidanzata con il figlio Giuseppe, la quale, quando riesce ad incontrarla, desidera sapere perché Giuseppe non si sia presentato per accoglierla. Riceverà risposte che occultano la verità perché la stessa è troppo dura per confessarla persino a se stessa.
Piero Messina al suo primo lungometraggio ha centrato l’obiettivo vanificando subito i sospetti di chi, sapendolo aiuto regista di Sorrentino, temeva che fosse affetto da qualche forma di manierismo ereditato dal maestro. Non è così, se si esclude la sequenza peraltro significante dei titoli di testa. Dichiarando la propria remota fonte di ispirazione in “La vita che ti diedi” di Pirandello il regista mette invece in gioco la propria sicilianità (è nato a Caltagirone) depurandola immediatamente da qualsiasi notazione folcloristica per porre invece al centro lo spazio, sia esso quello degli interni della villa su cui pesa il senso della perdita che quello del paesaggio che la circonda. Evidenzia poi uno sguardo attento alla ritualità più ancestrale quando fa della processione della Settimana Santa un momento nodale della vicenda.
Perché quella che viene narrata è la storia di una Passione (si pensi alla prima fondamentale inquadratura) vista però dal punto di vista della Mater Dolorosa. Anna non può e non sa accettare la separazione da Giuseppe e nel momento in cui si trova davanti Jeanne comprende di avere l’inattesa opportunità di poter prolungare, suo tramite, la presenza di chi non c’è più. Il progressivo avvicinamento tra le due donne (che Messina presenta come entrambe di origine francese facilitandone quindi la comunicazione) dovrebbe proteggere la giovane da un dolore difficile da gestire ma in realtà è fondamentalmente funzionale al bisogno inconfessabile della madre. L’attesa di chi non c’è (o non c’è più), grazie all’interpretazione della Binoche ma anche a quella per nulla intimidita di Lou De Läage, diventa così uno scavo nelle dinamiche di un’elaborazione di un lutto da un lato e di una ipotetica presa di consapevolezza di una separazione da qualcuno che è ancora vivo dall’altro. Una delle domande a cui spetta allo spettatore fornire una risposta personale è quale sia la più difficile da superare.
L'ATTESA disponibile in DVD o BluRay |
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Film non per tutti. Pensato per un pubblico attento, sensibile ai dialoghi e alle relazioni interpersonali. Film riflessivo, drammatico, a tratti cupo nelle scene e nelle melodie. Sensazionali le attrici protagoniste: Juliette Binoche e Anna Lou Laâge, il cui incontro darà il via a un susseguirsi di dialoghi in francese con sottotitoli in italiano, che possano permettere allo spettatore di non perdersi [...] Vai alla recensione »
È ormai d’archivio il fatto che Venezia 72 sia stata la Mostra degli esordi, e forse quello di Piero Messina è stato il debutto che più si è perso nella confusione delle aspettative. Eppure, se preso da solo e guardato senza andare oltre i titoli di testa e coda, quello dell’assistente alla regia di Paolo Sorrentino è una ragguardevole opera prima.
"Quanto sono bravo?" sembra dire Pietro Messina ad ognuna delle inquadrature che si susseguono con calcolata lentezza “d'autore” sullo schermo. Con una attenzione quasi maniacale allo composizione visiva e allo stile, il regista ottiene però il risultato di indebolire la partecipazione emotiva dello spettatore alla storia, che pure sarebbe bella ed emozionante.
Raramente ho visto un film così bello. Attori bravissimi, la sceneggiatura è perfetta. Un grande applauso al direttore della fotografia, perché si, oltre che ad essere una storia veramente commovente, c'è pure la bellezza dell'immagine dall'inizio fino alla fine del film. Ho apprezzato moltissimo i dialoghi in francese tra le 2 protagoniste, da un tocco [...] Vai alla recensione »
Dovesse assegnarsi un premio per la tragicità del tema di un film, L'attesa lo meriterebbe. Una madre (la matura e intensa Juliette Binoche) che perde il figlio eppure riceve e ospita la fidanzata francese di lui, venuta da Parigi a trovarlo. La invita a fermarsi alla sua dimora nella campagna siciliana in attesa di lui, tacendole che Giuseppe non potrà tornare mai più.
A volte, nella vita di ciascuno di noi, può capitare di dover fare un passo doloroso. E di non riuscire a farlo perché il dolore è troppo forte, perché qualsiasi suono o rumore è troppo forte, perché non c’è parola o gesto che riesca a lenire la sofferenza. Può accadere per un lutto, ad esempio.
E' strano che un film così curato in ogni aspetto tecnico (salvo la presa del suono) ed estetico (soprattutto i primi dieci minuti) , sia stato abbandonato a se stesso nella scrittura. Nessun consulente? nessun occhio un po' più esperto? il comportamento della ragazza è fuori da ogni logica: Non si scuote di un centimetro davanti a battute e personaggi assolutamente stralunati e, di colpo, trasalisce [...] Vai alla recensione »
L'Attesa, primo lungometraggio di Piero Messina. Viene da molti paragonato ad un film di Sorrentino, ma l'unica cosa che hanno in comune è l'enorme quantità di fotografia, i movimenti di macchina molto lenti ed alcune soluzioni di regia. I film di Paolo Sorrentino hanno comunque sempre un messaggio, un significato ben preciso ed una sceneggiatura forbita ed articolata.
Un ottimo esordio , un bel film ! Un film d'atmosfera che ti prende dall'inizio e non ti abbandona più fino alla fine . Le scene iniziali come una sequenza di quadri da incorniciare , sono propedeutiche ad uno svolgimento lento ma naturale della storia , accrescendo anzi l'attenzione dello spettatore che rimarrà vigile fino alla fine .
Ispirato a La vita che ti diedi di Pirandello, il film di Piero Messina ruota attorno a una non-presenza, quella di Giuseppe, figlio di Anna e fidanzato di Jeanne, oggetto dell’attesa di entrambe. In una dimensione temporale di sospensione, tra realtà e desiderio, normalità e follia, le due donne, diverse per età e ruolo ma accomunate da affetti e cultura (ambedue francesi) [...] Vai alla recensione »
Dalla Francia Jeanne parte per raggiungere il suo fidanzato Giuseppe in Sicilia in occasione delle feste di pasqua. Hanno avuto dei problemi ma il loro rapporto sembra riprendere quota. Ma nella casa siciliana c’è appena stato un tremendo lutto che ha lasciato la mamma di Giuseppe sola nella casa, e sola ad accogliere, come può, la giovane.
coN QUESTO"l'ATTESA"(2015), Piero Messina , ispiarandosi invero molto liberamente al pirandelliano"La vita che ti diedi"ci dà un film, italo-francese, dove i silenzi, le ombre, le pause, appunto le attese dominano il campo e la scena. Assenza di spettacolarità totale, per cui questo"L'attesa"è flm "contro"(contro Hollywood, ma anche [...] Vai alla recensione »
Il titolo del film è “L’attesa” non a caso. Tutto lo svolgimento della pellicola è permeato dalla attesa necessità di dare alla vicenda una interpretazione, una posizione, una conclusione. La trama la si deduce subito, ma gli ingredienti sono tanti e ci trascinano come un pendolo tra i contrastanti aspetti di una tragedia difficile da eleborare, impossibile da [...] Vai alla recensione »
Un bel film caratterizzato da una sequenza ben ordinata di immagini ed inquadrature degne di una tela d'autore condite di buona musica e solcate da lunghi silenzi intervallati ad un dialogo essenziale ma profondo. Un'attesa spasmodica che coinvolge lo spettatore calandolo con buona immedesimazione nella tragica ricerca dell'elaborazione di un lutto sconvolgente e inaccettabile.
L'ATTESA (IT/FR, 2015) diretto da PIERO MESSINA. Interpretato da JULIETTE BINOCHE, LOU DE LAAGE, GIORGIO COLANGELI, DOMENICO DIELE, GIOVANNI ANZALDO, CORINNA LO CASTRO, ANTONIO FOLLETTO In un paese siciliano a metà strada fra il paesaggio campestre-lacustre e la vicinanza del mare, arriva Jeanne, giovane ragazza di origine francese fidanzata con un italiano di nome Giuseppe la cui madre [...] Vai alla recensione »
C'è della magia in questo film: e non solo quella di una fotografia patinata ma commovente, di oggetti, alberi, volti, angoli domestici, ma anche quella di una tensione emotiva continua che lo spettatore vive in sospensione, costruita con la lentezza del racconto, il 'raccoglimento' di ogni inquadratura, il dettaglio dei volti, la cura minuzuiosa dei dialoghi, dove, pure, il 'non-dett [...] Vai alla recensione »
Sin dalla prima scena ho pensato alla mano di Sorrentino, non lo sapevo che era il suo assistente alla regia. Alla fine del film però ho anche pensato ..... bravo Messina. Assomigli e basta a Sorrentino e non è un difetto forse. Film molto bello, difficile per un italiano, figurarsi farlo al primo lungometraggio. Avevo letto una dichiarazione di Piero Messina, prima del festival di Venezia, [...] Vai alla recensione »
Presentato quest'anno in concorso durante la 72esima Mostra del Cinema a Venezia "L'Attesa" segna l'esordio registico per i lungometraggi di Piero Messina, già aiuto regista del grande Paolo Sorrentino. In esso si racconta di una donna (Juliette Binoche), colpita da un grave lutto, che si rinchiude in pratica nella sua grande casa nella campagna siciliana, con [...] Vai alla recensione »
L'Attesa, primo lungometraggio di Piero Messina. Viene da molti paragonato ad un film di Sorrentino, ma l'unica cosa che hanno in comune è l'enorme quantità di fotografia, i movimenti di macchina molto lenti ed alcune soluzioni di regia. I film di Paolo Sorrentino hanno comunque sempre un messaggio, un significato ben preciso ed una sceneggiatura forbita ed articolata.
Bravo Messina a mostrarci quanto dolore e quanto amore possa esserci nel cuore di una madre. Ottime anche le interpretazioni delle due protagoniste femminili,la Binoche in tal senso era una garanzia ma anche la giovane Lou dee Lage sorprende in positivo. Nonostante questa buona premessa ho avvertito un certo senso di noia e pesantezza. L'inganno iniziale viene trascinato per troppo tempo finendo [...] Vai alla recensione »
Esercizio terribilmente stucchevole. film finto. scommetto che piacerà alle riviste di cinema
film lentissimo, piatto, dove si possono solo ammirare la bravura delle due attrici, ma niente più.... Bella la sceneggiatura, i colori, ma storia meno di zero... due stelle solo per la musica e le immagini, ma un film ha bisogno anche di una storia
Non amo i compessi cuturari:vi immaginate un film di un regista Francese che fa parlare i suoi personaggi in Italiano? Trattasi di complesso culturale . Il film ha degli spazi vuoti fini a se stessi . Manca una colonna sonora musicale di un qualche rilievo. Mi sono annoiato.
L'Attesa non è tipico il film su l'incontro la madre del tuo ragazzo. L'attrice protagonista Juliette Binoche è il personaggio Anna. L'attrice non protagonista Lou De Laâge è il personaggio Jeanne, il ragazza del figlio di Anna. Jeanne va in Sicilia per le vacanze di Pasqua. Laâge incontrerà il suo ragazzo, Guiseppe e sua madre [...] Vai alla recensione »
L'impegno c'è, manca la sceneggiatura e balbeta il linguaggio filmico. Compiacimenti, birignao, teatralità e scontatezza. Sofferte le reciktazioni, in tutti i sensi.
Ottima opera prima, pochi e buoni attori. Giudizio che non si puo' esprimere per tantissimi film italiani, non temendo smentite.
... un film delizioso ... profondo,intenso,emozionante e a tratti spiazzante ... un film che non ti lascia un attimo di distrazione ... un film che ammiri per la fotografia .. un film che ti colpisce per i silenzi e anche per alcuni pezzi musicali da brividi .... brave le attrici .... ( lo rivedrei volentieri)
La giovane Jeanne (Lou de Laàge) arrivain Sicilia, nella casa di campagna del fidanzato Giuseppe, ma lui non c'è. Dovrebbe arrivare in tempo per la processione di Pasqua, dice la madre Anna, che però nasconde dietro il suo volto doloroso un terribile segreto. Una verità troppo orribile da pronunciare. Interpretato da Juliette Binoche, nuovamente alle prese con un lutto familiare dopo Film blu di Krzysztof [...] Vai alla recensione »
Lontana ispirazione di Pirandello, imagery cattolica (siamo tra giovedì santo e Pasqua, l'assente è Cristo, la madre la Madonna e forse la fidanzata è la Maddalena), echi del "Viaggio in ltalia di Rossellini. Il sospetto dell'esercizio di stile rimane, ma per un esordio è sorprendente il controllo della messinscena. Convince soprattutto quando non contempla ma si abbandona al racconto, e tira fuori [...] Vai alla recensione »
Primo film italiano in concorso a Venezia, collocazione prestigiosissima che forse non ha giovato a una fruizione serena del film: ansia da prestazione, anche per noi critici... Il regista, esordiente, è stato assistente di Paolo Sorrentino e ne condivide il gusto per le riprese funamboliche, per un linguaggio in cui ogni inquadratura sia solenne, memorabile, indispensabile.
L'attesa è sospensione temporale, confine tra il non essere e l'essere, estensione del pensiero. Tutto insieme nel cuore e nella mente di una madre, Anna, e di una ragazza, Jeanne, arrivata in piena Sicilia dalla Francia per ritrovare il suo fidanzato Giuseppe, figlio di Anna. Però lui non c'è. Arriverà. Forse. Il film gira attorno all'incontro tra le due donne che non si conoscono e che cominciano [...] Vai alla recensione »
Merita rispetto «L'attesa», esordio di Messina ex aiuto regista di Sorrentino liberamente tratto da «La vita che ti diedi» di Pirandello. Si tratta, peraltro, di un film tutto giocato sui canoni del cinema d'autore (o da festival) che corre pericolosamente sui bordi dell'elaborazione formale circondata dagli abissi del manierismo: se ci si stupisce, infatti, per la qualità dell'ambientazione, i movimenti [...] Vai alla recensione »