The Artist |
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Un film di Michel Hazanavicius.
Con Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Francia 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 9 dicembre 2011.
MYMONETRO
The Artist
valutazione media:
4,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Lacrime d'amoredi sassolinoFeedback: 681 | altri commenti e recensioni di sassolino |
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venerdì 23 dicembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Hollywood, 1927: George Valentin, smagliante attore del muto è all'apice del successo coi suoi ruoli disinvolti quando un bel giorno, quasi per caso, incontra una sua ammiratrice che gli cambierà la vita. Peepy Bloom, neanche 1/4 del talento di George, ha occhi da cerbiatta che forano gli schermi e soprattutto ha voce, quintessenza vitale di un nuovo corso cinematografico. L'esistenza dorata del primattore Valentin si sfalda meravigliosamente; via le bellissime Isotta Fraschini, via la viziatissima moglie alla quale era rimasto forzatamente fedele, via la villa principesca degna d'un vero Valentino. Gli unici che gli rimarranno accanto saranno il maggiordomo dai modi inglesi e un piccolo canino che gli salverà la pelle. La trama, per quanto avvincente e realmente coerente a tutti quegli attori che col sonoro hanno perso la vita (penso a John Garfield o a chi come lui ha buttato le frustrazioni lungo un collo di bottiglia) è davvero secondaria al fascino del film, di una bellezza fuori dal comune. L'inizio basterebbe; la magia dell'incontro tra Peepy e George, i loro balletti improvvisati tra le quinte, le elegantissime riprese dei set, tali che si stenta a capire dove finisce il cinema e inizia la realtà. Poi la storia avvinghia come un macigno e la recitazione straordinaria di Dujardin ti strappa il cuore, le sue mimesi facciali sono perfette, perfette a rendere tutta la disperazione di chi improvvisamente si vede portar via la vita, l'amore e come non bastasse la propria arte, il giardino più segreto di ogni attore che si creda tale. La seconda parte è squisitamente Chapiliniana. Penso al canino salvifico, al maggiordomo di cuore, a Peepy che in una bellissima compra all'asta tutti i cimeli di George. Un film che attanaglia e che soprattutto dimostra quanto poco servano le parole; il cinema è impatto visivo, recitazione, improvvisazione anche talvolta. Le parole qui son quasi nocive, inquinano i sentimenti di chi guarda con soave rassegnazione e gioia questi cento minuti o poco più di assoluta emozione. Se lo dovessimo catalogare lo potremmo immaginare come una piuma questo Valentin, una piuma che improvvisa è andata controvento. Andatelo a vedere e imparate, a recitare e anche un po a vivere.
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