Dove eccelle il film di Damien Chazelle? Perché sicuramente in qualcosa deve eccellere un film capace di fare il tutto esaurito fin dal primo spettacolo pomeridiano, come da molti anni non vedevo. In quasi tutto deve eccellere un film destinato a fare incetta dei massimi premi della cinematografia mondiale, e già molto ben avviato su tale strada. Certo, sarebbe sciocco attendersi una grande storia in un genere in cui, come i grandi classici ci hanno insegnato (non sempre però, soprattutto in anni più recenti), la storia deve essere un mero pretesto, la trama non deve riservare sorprese ma seguire i binari ben consolidati del sentimento amoroso, senza inutili complicazioni se non quelle ampiamente prevedibili sulla base del canone. In ciò sicuramente non sbaglia il film di Chazelle, se non quando si appesantisce inutilmente nel riepilogare se stesso dal punto di vista di ciò che sarebbe potuto accadere, forse nel timore, assolutamente infondato, di essere stato troppo complesso per il proprio pubblico. Le coreografie? Quelle sì dovrebbero sorprendere in un musical, ma non lo fanno, già viste e riviste e ben deboluccie, non certo all'altezza dei modelli cui esplicitamente si ispirano. La musica? Non mi pare proprio, o solo quando il regista da sfogo alla propria passione jazzistica (tradita però rispetto al, per molti punti di vista ottimo, "Whiplash"). Per il resto qualche canzoncina orecchiabile, poco più. Gli interpreti? Bravi sicuramente nel fare quello che evidentemente non è il loro mestiere, ballare e cantare, ma siamo lontani anni luce dai grandi interpreti, ed anche la recitazione pare adeguarsi al livello di un compitino privo di errori, e questo è un vero peccato.
Ma forse è proprio qui la risposta, e in quel timido applauso che ha salutato la fine della proiezione. Eccelle nell'aurea mediocritas, nel saper accontentare larghissime fasce di pubblico, senza la pretesa di stupirle, di sorprenderle, venendo incontro alle loro aspettative. Il che, sia ben chiaro, non è un demerito. E' così che la fabbrica dei sogni celebra al meglio se stessa quale industria dell'intrattenimento. Non si parli però di grande cinema.
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