alberto de rosa
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domenica 23 giugno 2024
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i sogni non si avverano mai
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Dopo un paio di anni trovo il coraggio di vedere questo film (non amo il genere musical) e devo dire che non mi sono per nulla pentito. E' un film soprendente scritto e diretto da un giovane regista in cui funziona quasi tutto, senza sbavature ,curato nei minimi dettagli. La trama è semplice ma coinvolgente. Le musiche azzeccate. I protagonisti convincenti: Ryan Gosling più bravo di lei. A mio avviso si colloca tra i migliori fil degli utlimi 10 anni. Vedetelo in famiglia con i figli forse si inammoreranno del cinema.
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alex2044
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venerdì 24 dicembre 2021
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la la land non si dimentica
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Oggi ho rivisto La La Land in DVD .
Sempre bellissimo il tempo non l'ha praticamente scalfito .
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il riomo
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domenica 18 aprile 2021
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oscar rubato dalla stupidità
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Parmenide sostieneva che l’uomo possa scegliere tra due vie: quella della verità, basata sulla ragione, che porterà alla conoscenza dell’essere vero o quella dell’opinione, basata sui sensi, che porta alla conoscenza dell’essere apparente.
Un film per parenti stretti come Moonlight che se ne va in giro con l'Oscar Miglior Film 2017 è come un Luigi Di Maio che se ne va in giro dicendo che è Ministro degli Esteri. ..
È solo il contesto surreale, questo grottesco Zeitgeist che attraversiamo attoniti, che può consentire questi fatti.
Con buona pace di Parmenide, oggi Ciò CHE NON È PUÒ ESSERE, E CIÒ CHE È PUÒ NON ESSERE.
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Parmenide sostieneva che l’uomo possa scegliere tra due vie: quella della verità, basata sulla ragione, che porterà alla conoscenza dell’essere vero o quella dell’opinione, basata sui sensi, che porta alla conoscenza dell’essere apparente.
Un film per parenti stretti come Moonlight che se ne va in giro con l'Oscar Miglior Film 2017 è come un Luigi Di Maio che se ne va in giro dicendo che è Ministro degli Esteri. ..
È solo il contesto surreale, questo grottesco Zeitgeist che attraversiamo attoniti, che può consentire questi fatti.
Con buona pace di Parmenide, oggi Ciò CHE NON È PUÒ ESSERE, E CIÒ CHE È PUÒ NON ESSERE...!! Con tutte le derive che questo comporta tra il Reale e il "Percepito".
Puoi attraversare il pianeta, e trovare ovunque qualcuno che conosca (non dico visto e piaciuto) La la land, ma è improbabile che trovi chi conosca (non dico visto) Moonlight.
Questo è CIÒ CHE È.
Pertanto ritengo che l'"Accademy" dopo la penosa e ridicola pagliacciata (..) dovrebbe, a titolo di risarcimento per il Film e per il Pubblico, intitolare, nel 2021, La la land FILM DEL DECENNIO degli anni '10 del 2000. O quantomeno, istituito il premio, metterlo nella rosa dei 5 candidati.
Così è deciso, la Corte si ritira.
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(di alex2044)
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diegot
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mercoledì 10 giugno 2020
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bello ma si poteva fare molto di meglio.
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Non l'ho voluto vedere 3 anni fa, e poi mi sono deciso a vederlo quando ho avuto più tempo e pazienza per sorbirmi un mix di generi che di solito non apprezzo.
Non sono un estimatore dei musical, anche se ho apprezzato moltissimo Evita, che ritengo un capolavoro del genere, ma mischiare un ottima storia con un musical facendo l'occhiolino all'autoreferenziata hollywood è davvero troppo.
Ryan Gosling, il perenne belloccio ma sfigato, ce ne fosse uno di film dove abbia una relazione che non vada a finire male, che sinceramente non lo vedo bene in questo film, perchè ha un espressione che andava bene per il remake di Blade Runner, ma non in questo dove ci avrei visto molto meglio un Di Caprio, già ottimo nella parte del Grande Gatsby nel ruolo dell'uomo che ha fatto fortuna perdendo l'amore, ma era ovvio che un regista di poco conto non potesse avere un cast adeguato, come pure l'attrice Emma Stone, brava ma da super attrice vissuta non ce la vedo proprio, sarebbe stata meglio una McAdams.
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Non l'ho voluto vedere 3 anni fa, e poi mi sono deciso a vederlo quando ho avuto più tempo e pazienza per sorbirmi un mix di generi che di solito non apprezzo.
Non sono un estimatore dei musical, anche se ho apprezzato moltissimo Evita, che ritengo un capolavoro del genere, ma mischiare un ottima storia con un musical facendo l'occhiolino all'autoreferenziata hollywood è davvero troppo.
Ryan Gosling, il perenne belloccio ma sfigato, ce ne fosse uno di film dove abbia una relazione che non vada a finire male, che sinceramente non lo vedo bene in questo film, perchè ha un espressione che andava bene per il remake di Blade Runner, ma non in questo dove ci avrei visto molto meglio un Di Caprio, già ottimo nella parte del Grande Gatsby nel ruolo dell'uomo che ha fatto fortuna perdendo l'amore, ma era ovvio che un regista di poco conto non potesse avere un cast adeguato, come pure l'attrice Emma Stone, brava ma da super attrice vissuta non ce la vedo proprio, sarebbe stata meglio una McAdams.
Attori a parte si capisce subito che doveva essere un film spensierato, come una canzone sotto la doccia, un La La cantato, poteva essere un omaggio non solo a Hollywood ma anche a Los Angeles, invece si è spinto più sul vero scopo del regista mettere in risalto la sua smisurata passione per il jazz, e la musica, strizzando l'occhio ad Hollywood, ripescando vecchi musical, film e facendole una pubblicità accennata.
Insomma io questo mix non l'ho proprio capito, ma ho capito benissimo che era tutto creato ad hoc per gli oscar, anche perchè a parte Manchester by the Sea, non vi erano altri film degni di nota.
Ho fatto fatica e non prendere sonno nonostante l'ho visto di pomeriggio.
Non sono un regista affermato, ma di certo le idee potevano essere messe meglio insieme, e davvero la storia, che ripeto è molto bella, una storia di amore, con sfondo i sogni di due ragazzi, spesso infranti dalla dura realtà ma che con sforzi e fatica si sono realizzati a scapito dell'amore. Molto bella la scena finale dove la protagonista di immagina la sua vita in modo diverso con l'uomo che ha promesso di amare per sempre.
Insomma un vero peccato, c'erano tutti i presupposti per un bel film, con buona musica, giusta dose di spensieratezza, ma forse il tempo e il budget hanno ridotto il tutto ad un filmetto confezionato per far felice la critica.
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fausta rosa
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sabato 9 novembre 2019
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la vita come il jazz
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La vita come il jazz
In un'atmosfera tra sogno e realtà, in cui le aspirazioni si scontrano con le difficoltà del quotidiano ma la condivisione incoraggia a persistere, si sviluppa la storia d'amore tra Mia e
Sebastian.
E come il jazz è liberta d'espressione in cui ogni artista improvvisa, creando armonia con gli altri elementi del gruppo, così la relazione tra i due protagonisti si snoda liberamente, lasciando lo spettatore perplesso ma pacificato dagli sguardi dei due ex innamorati che rimandano a quello che avrebbe potuto essere la loro vita che , invece, ha preso strade diverse tracciate comunque dal loro intenso legame.
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La vita come il jazz
In un'atmosfera tra sogno e realtà, in cui le aspirazioni si scontrano con le difficoltà del quotidiano ma la condivisione incoraggia a persistere, si sviluppa la storia d'amore tra Mia e
Sebastian.
E come il jazz è liberta d'espressione in cui ogni artista improvvisa, creando armonia con gli altri elementi del gruppo, così la relazione tra i due protagonisti si snoda liberamente, lasciando lo spettatore perplesso ma pacificato dagli sguardi dei due ex innamorati che rimandano a quello che avrebbe potuto essere la loro vita che , invece, ha preso strade diverse tracciate comunque dal loro intenso legame.
Due ore di piacevole spettacolo in cui l'amarezza, la delusione, la sconfitta sono superate da una visioni onirica rassicurante e convincente, anche se pur sempre velata da una tenue malinconia.
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rikitikitawi
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giovedì 7 novembre 2019
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se lo vedesse il compianto fantozzi ugo....
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benedirebbe il cielo per il fatto di doversi sorbire la famigerata Corazzata Potemkin al posto di un " film " come questo .
Confesso di non essere riuscito a vederlo tutto : la pellicola è di una banalità e di una monotonia unica .
Non so spiegarmi la pioggia di Oscar : i tempi sono proprio cambiati , non meno del clima .
E vi assicuro che , vista anche l'età ne ho visti di film ed oltetutto sono convinto di avere in proposito il palato fine...
Buona visione , se mi cercate io sono altrove .
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kronos
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sabato 27 aprile 2019
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regole ed eccezioni
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Odio il genere "musicale", forse la peggiore tra le insopportabili americanate che i vaccari stelle e strisce sono riusciti a propinarci.
Ma ogni regola ammette le sue eccezioni e tra queste, al pari di "Cantando sotto la pioggia", merita il giusto riconoscimento l'opera seconda di Damien Chazelle.
La la land non è la solita parata di sciocchezze musicali legati da trame pretestuose: c'è sostanza nello script, c'è empatia tra i protagonisti, c'è creatività cinematografica, emozione, divertimento e perfino commozione ... tutto!
Meriterebbe cinque stelline, ne do quattro perchè non sopporto di condividere un'opinione, anche una sola, con Pino Farinotti ;-)
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lunedì 4 febbraio 2019
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capolavoro!
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Favoloso! Con La La Land ci siamo ritrovati ad una sorta di "rivoluzione del cinema". Capace di ribaltare ogni pensiero su questo capolavoro in stile musical che può piacere e non piacere ma che lascia in uno stato di malinconia. Il film scorre bene e viene interpretato e diretto in maniera magistrale. Consiglio soprattutto agli appassionati.
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cinephilo
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martedì 27 novembre 2018
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"dedicato ai folli che sognano"
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Tagline del film quntomai azzeccata. Questo è davvero un film clamorosamente ben riuscito. Il secondo capopavoro di Chazelle in ordine cronologico dopo Whiplash. Buona la colonna sonora unita a una fotografia da urlo. Che dire della scena dove i protagonisti ballano sulle note di "Lovely night"? Uno scenario da urlo con un tramonto da favola su una Los Angeles fiabesca, molto distante dalla realtà. Si tratta davvero di un film per folli sognatori, proprio per quei sognatori che nel jazz ci credono, o meglio, ci sperano ancora. Chapeau.
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giannelmo
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domenica 1 luglio 2018
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126 minuti di noia assoluta
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Il titolo dice tutto. Il grande successo probabilmente è dovuto all'enorme battage pubblicitario ed alle persone che da esso si fanno condizionare.
[+] assolutamente in disaccordo
(di alan ford)
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