Anno | 2004 |
Genere | Azione |
Produzione | USA |
Durata | 125 minuti |
Regia di | Steven Soderbergh |
Attori | George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon, Catherine Zeta-Jones, Andy Garcia, Don Cheadle Bernie Mac, Julia Roberts, Vincent Cassel, Adriano Giannini, Robbie Coltrane, Martina Stella, Scott Caan, Casey Affleck, Mattia Sbragia, Eddie Izzard, Topher Grace. |
Uscita | venerdì 17 dicembre 2004 |
MYmonetro | 2,50 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 18 dicembre 2012
Troppe pietanze succulente ma che alla fine non saziano: una parata di divi per questo seguito di Ocean's Eleven che forse per questo motivo non decolla mai In Italia al Box Office Ocean's Twelve ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 10,7 milioni di euro e 1,6 milioni di euro nel primo weekend.
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domenica 8 dicembre 2024 ore 21,00 su SKYCINEMACOMEDY
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CONSIGLIATO NÌ
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L'idea di presentare un gruppo di ladri - guidati da Danny Ocean - che si scontrano con un altro malfattore, il famoso Francois Toulour, per restituire il bottino a chi ha subito il precedente furto - Terry Benedict - può essere interessante, perché presenta due rivali abbastanza potenti. Il fatto però di esserci una somma di attori che nell'attuale panorama di Hollywood è leggendario, mina la credibilità della storia: cominciamo a guardare il film, vediamo Julia Roberts e pensiamo che ci sarà lei come protagonista. Dopo dieci minuti scompare per dare la scena a George Clooney e siamo portati a pensare che sarà lui: passa altro tempo e troviamo Brad Pitt. Trascorrono quaranta minuti e compare l'agente Catherine Zeta-Jones: alla fine quali sono gli attori? Tutti? Non pare, quando ci vengono presentato ci sono date delle storielle della loro vita che nulla hanno a che fare con la trama del film. Alla fine non riusciamo ad appassionarci a questa storia: anche se gli attori hanno annunciato che durante le riprese non hanno litigato per ottenere le inquadrature migliori, forse è la major Warner ad aver imposto che ci fossero troppe pietanze succulente nelle portate che alla fine non saziano. Diverso era Ocean's Eleven, in cui la storia prendeva corpo, si entrava nella logica perversa del ladro gentiluomo che cerca di eseguire un furto perfetto (la stessa viziosità che si trova nel Soderbergh migliore, come in Sesso, bugie e videotape o il peccato di conoscenza di Erin Brockovich - Forte come la verità e di cui non comprendiamo la momentanea debacle). Anche i dialoghi qualunquisti servono solo per descrivere il personaggio ma non appassionano perché non spingono innanzi la vicenda: solo qualche lenta carrellata che indugia nello spazio (una solare Roma) ci fa comprendere che la firma è di Soderbergh. È un grande baraccone... (d'altronde il produttore Jerry Weintraub è lo stesso che creò il personaggio di Ocean nel 1960 nel film Colpo grosso, con Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis jr. e lo stesso che riuscì a portare Elvis Presley in tour)... senza ruote. Rileggere le avventure di Arsenio Lupin.
Questa sera si recita a soggetto.
Narra la leggenda che il team del originale Ocean's Eleven sia stato ricomposto da Clooney & Pitt, dopo una cena ad un ristorante romano. Perché non facciamo un altro film visto che col primo ci siamo divertiti tanto? Perché non ambientiamo una parte del film sul Lago di Como dove casualmente ho una megavilla e ho fatto alzare il valore medio delle abitazioni locali del 200% solo con la mia presenza (questo lo ha detto Clooney...)? Perché non ambientiamo la parte finale a Roma, così giornaliste mezze tacche che scrivono su allegati femminili a quotidiani nazionali non fanno il solito, banale, pezzo su "perché Pitt ha girato sotto casa mia e non ha squillato al mio citofono"? Perché no? Ma facciamolo!
Così, buttata in un sifone (e tirato lo sciacquo) la sceneggiatura ed ogni parvenza di trama, il cast del primo film al completo ed un paio di aggiunte significative, si prepara a fare razzia di dollari, euro ed altre valute in prossimità del vicino Natale. Ma stavolta si va a botta sicura: Ocean's Twelve merita una visione , perché più di ogni altra produzione americana a largo budget recente si presenta al pubblico senza ambizioni autoriali, sottosignificati, morali o colori politici.
Un entertainment sofistico, molto (troppo?) ruffiano ed ammiccante, basato più su gag improvvisate che su un plot solido e di precisione svizzera quale era il predecessore. Più derivativo, certo, ma anche meno disposto a cercare la strada della sperimentazione: il pubblico vuole le star e noi gliene diamo a dosi pantagrueliche.
Ocean's Twelve è una sinfonia irregolare, un pezzo di musica dodecafonica che alterna momenti di tranquillità ad altri di sovreccitazione, avanza lungo 125 minuti quasi mai noiosi con passo sicuro offrendo ad ogni divo il suo momento di gloria personale, e blandendo al tempo stesso lo spettatore con location esclusive, un apparato scenografico di grande impatto ed un montaggio a prova di abbiocco.
La regia di Soderbergh è inesistente: ognuno va dove gli pare e fa quel che vuole. Tutti i momenti blandi del film, o comunque poco ispirati, sono imputabili proprio al caos che regna sovrano, e che occupa buona parte delle scene finali. Tuttavia, a bilanciare questo inutile ipercinetismo, arrivano sequenze quasi poetiche, frutto di un perfetto bilanciamento tra azione, musica (la colonna sonora è eccezionale) e parole: il ballo di Cassel, la Roberts e Clooney seduti sul divano come due non giovanissimi coniugi arzilli e complici, il cameo di un famoso attore non citato nei titoli (e che va scoperto al cinema) dotato di una discreta dose di autoironia, tutti elementi che, uniti al pastiche proposto dal team tutto, garantisce due ore di assoluto svago ed intrattenimento di ottimo livello. A patto di stare al gioco, ovvio...
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Ocean’s twelve, ovvero dell’artificio stilistico usato a mo’ di rompicapo per uno spettatore che si deve accontentare di subire un plot ricercato che, tutt’al più e se proprio ne avrà voglia, potrà ammirare alla fine del film, dopo essere rimasto inattivo per tutta la sua durata. Bisogna, però, che di ciò sia preavvisato e sia disposto [...] Vai alla recensione »
Veramente un bel sequel: particolare, umoristico, pazzesco e con un cast di bravi attori che riprendono molto bene in linea con il primo capitolo i loro ruoli. Poi sono davvero una chicca certe trovate di sceneggiatura come l'inserimento di bruce willis nel ruolo di se stesso, julia roberts che interpreta se stessa e il bravissimo vincent cassel che fa il ladro acrobata in stile capoeira.
orrendo..la scelta di julia robert che si traveste da julia roberts è bruttissima
Mi spiace per Soderbegh ma non ci siamo proprio, questo film vorrebbe essere un seguito di Ocean's eleven ma non ci azzecca per niente da un punto di vista registico e stilistico e il paragone è imbarazzante soprattutto se ci mettiamo a guardare il terzo capitolo Ocean's thirteen con Al Pacino decisamente all'altezza del primo. Cominciamo con le sequenze iniziali quando Andy Garcia [...] Vai alla recensione »
- Come ti senti? - - Bene... per essere un uomo morto! - Danny Ocean esce di nuovo dalla galera e, squattrinato, chiede aiuto, di nuovo, all'amico Rusty per saldare il debito che lo lega all'ex capo del Bellagio, Terry Benedict, organizzando un nuovo grande colpo. Soderbergh fa cilecca con questo sequel che nonostante la presenza massiccia di grandi attori non rende quanto dovrebbe rendere. [...] Vai alla recensione »
Il mio commento è tutto nel titolo: Soderberg dirige con un'ottima regia, attori bravi, ma la storia, e quindi la sceneggiatura, è lontana anni luce dal primo Ocean's eleven. Alcuni brani della colonna sonora non erano azzeccati.
visto il cast il risultato è ampiamente disatteso, la trama è estremamente contorta e confusionaria e solo da metà film si inizia a ricomporre il puzzle, ma i molteplici colpi di scena devono ancora arrivare, complessivamente da far venire il mal di mare, una storia di rapina che parte nei binari giusti ma che poi degenera in un commedione frivolo ed esclusivamente [...] Vai alla recensione »
Un sequel con una storia insulsa piena di vuoti e di passaggi senza senso. Non bastano un bravo regista, ottimi attori e una bella colonna sonora a fare una buona pellicola.
Non c'è undici senza dodici. Danny Ocean (Clooney) si sta godendo il maltolto - quattrini e Tess, la sua ex diventata l'amante del boss - all'antipatico Benedict, quando questi lo cucca: se lui e i suoi dieci compari vogliono conservare la pelle, dovranno rendergli il malloppo assieme a congrui interessi. Dietro la faccenda c'è un ladro francese (la new entry Vincent Cassel), che si crede Fantomas; [...] Vai alla recensione »
Giusto tre anni fa: il 10 dicembre 2001, George Clooney, Brad Pitt, Andy Garcia e Matt Demon approdarono a Roma, assieme al produttore Jerry Weintraub e al regista Steven Soderbergh, per presentare «Ocean's Eleven» (in cui, tra gli altri, recitava anche Julia Roberts), divertente remake del film del 1959 di Lewis Milestone con Sinatra e Rat Pack al completo, quei meravigliosi talenti che rispondevano [...] Vai alla recensione »
Un terzo di sex-appeal a scelta dell'utente, un terzo di scenografie da vacanza premio, un terzo d'incastri e volteggi d'inquadratura da accademia cinéfila. Manca qualcosa? Lo sappiamo: tensioni autentiche, stringatezze linguistiche, una trama meno macchinosa e più comprensibile. Certo non è poco, ma non è scritto da nessuna parte che è vietato portarsi a casa una dose di spasso fuori controllo e un'altra [...] Vai alla recensione »
Quando esattamente tre anni fa, nel dicembre 2001, «Ocean's Eleven» uscì nella sale, l'ottimo esito del film (451 milioni di dollari) non appariva affatto scontato. In fondo si trattava del rifacimento di una pellicola del 1960, «Colpo grosso», con Frank Sinatra e tutta la sua combriccola. Il pubblico di oggi si sarebbe accontentato di un thriller che raccontava una rapina architettata da ingegnosi [...] Vai alla recensione »
Ocean’s twelve, tra vent’anni o anche prima, verrà analizzato e studiato in un saggio ponderoso e documentato sull’immaginario cinematografico attivato, generato, messo in atto dai sequel. La fidelizzazione e la costruzione, casuale e calcolata, di una complicità tra chi guarda e chi racconta, la topografia degli universi paralleli che vivono altrove in piena autonomia romanzesca e ogni due otre anni [...] Vai alla recensione »
È tanto deplorevole girare un film solo perché il primo (Ocean’s Eleven) ha sbancato il botteghino, un gruppo di star goliarde vuoi mettere in nota spese le vacanze a Roma e la più canaglia di tutte deve ammortizzare il villone sul lago? La stangata ai danni dello spettatore è di quelle veniali, se la gang in questione comprende, fra gli altri, George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon (il più bravo) e [...] Vai alla recensione »
Sempre più cool , sempre più free , proprio nel senso del free jazz. Il seguito del fortunatissimo Ocean’s Eleven è un film fatto solo per piacere, ma è destinato a dividere. Molti lo ameranno. Gli altri lo odieranno e ci dispiace per loro, perché oltre che maledettamente bravo Soderbergh è forse l’unico regista oggi capace di fare tutto e il contrario di tutto, come una volta.
A banda del fascinoso, sornione e iromco Danny Ocean è troppo giovane e non del tutto appagato per andare in pensione o per ritirarsi definitivamente. Il crimine paga bene, come ha dimostrato Occan s Eleven: i 60 milioni di dollari prelevati con una rapina mirabolante dal casinò dell’antipatico Terry Benedict e oltre 450 milioni di dollari incassati dal film in tutto il mondo.
Terry Benedict, proprietario a tinte mafiose del casino Bellagio di Las Vegas, ha scoperto che i 160 milioni di dollari che gli sono stati rubati sono nelle tasche degli uomini di Danny Ocean. E li rivuole indietro entro due settimane. In una corsa contro il tempo la banda torna insieme in un’avventura che la porterà dagli Stati Uniti in Europa, ad Amsterdam, Roma, Parigi, Sicilia.
L’allegria è autentica. E smentisce il vecchio adagio secondo il quale se sullo schermo si ride molto, il pubblico si annoia. Uno dei punti di forza di Ocean’s Twelve è, infatti, proprio il divertito cameratismo dei numerosi protagonisti, George Clooney, Brad Pitt e Matt Damon in testa. E a sentir loro è stata la voglia di ritrovarsi a «giocare» assieme a spingerli a girare il sequel di Ocean’s Eleven. L’i [...] Vai alla recensione »
«Dicono che questo è duro lavoro. Lavoro? Col cazzo!». L'affermazione è attribuita a Dean Martin, dal set di Ocean's Eleven, un titolo di Lewis Milestone (1961) che ha (implausibilmente) ispirato un remake e un sequel, entrambi diretti da Steven Soderbergh. Tre anni dopo aver nobilitato la memoria del flaccido filmone di Milestone (in cui Sinatra, Martin, Sammy Davis e company rapinavano un casino [...] Vai alla recensione »