Anno | 2008 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 131 minuti |
Regia di | Kathryn Bigelow |
Attori | Jeremy Renner, Anthony Mackie, Guy Pearce, Ralph Fiennes, Brian Geraghty, David Morse Christian Camargo, Evangeline Lilly. |
Uscita | venerdì 10 ottobre 2008 |
Tag | Da vedere 2008 |
Distribuzione | Videa |
MYmonetro | 3,48 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 23 ottobre 2015
Ambientato durante la guerra in Iraq, il film racconta la storia di un'unità speciale antimina che ha il compito di prevenire gli attentati dei kamikaze. Il film ha ottenuto 9 candidature e vinto 6 Premi Oscar, 3 candidature a Golden Globes, 7 candidature e vinto 6 BAFTA, 8 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office The Hurt Locker ha incassato 177 mila euro .
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I 40 giorni al fronte, in Iraq, di una squadra di artificieri e sminatori dell'esercito statunitense, unità speciale con elevatissimo tasso di mortalità. Quando tutto quel che resta del suo predecessore finisce in una "cassetta del dolore", pronta al rimpatrio, a capo della EOD (unità per la dismissione di esplosivi) arriva il biondo William James, un uomo che ha disinnescato un numero incredibile di bombe e sembra non conoscere la paura della morte. Uno che non conta i giorni, un volontario che ha scelto quel lavoro e da esso si è lasciato assorbire fino al punto di non ritorno.
A distanza di sei anni da K-19, Kathryn Bigelow torna a parlare di guerra e di dipendenza, al confine -già più volte esplorato- tra coraggio e alienazione.
Il racconto procede dritto e ansiogeno, come la camminata dell'artificiere dentro la tuta, vera e propria passeggiata sulla luna di un dead man walking; ci sono i crismi del genere - il soldato che ha paura, le scazzottate alcoliche- ma ridotti all'osso; e c'è l'eroe, un Davide che affronta il Golia dell'esplosivo a mani nude, del quale siamo portati a pensare che non abbia più niente da perdere, ma è vero il contrario.
La Bigelow si è mossa, negli anni, fuori e dentro da Hollywood, ma a nulla varrà cercare in The Hurt Locker la denuncia estrema di Redacted, la messa in discussione di ciò che guardiamo, (non) sappiamo, permettiamo. L'immagine che la regista restituisce dell'Iraq non è nuova ed è certamente parziale, ma non è questo il punto. Quel che conta è il deserto dell'anima, il buio della guerra che s'avvicina e attira a sé un uomo intelligente (in grado di capire in pochi secondi il nemico che ha di fronte, il tipo di bomba) come il fuoco attira una falena.
Gestendo il ritmo in modo straordinario, perché del ritmo (delle onde, del cervello, dell'azione) ha fatto da sempre l'oggetto della sua riflessione cinematografica, Kathryn Bigelow ha girato un film potente, che cede solo in qualche interstizio alla tentazione della spiegazione e del cameo inutili. Affidandosi alle cronache del reporter Mark Boal, ha elaborato e raccontato un danno apparentemente collaterale ma in realtà sostanziale, entrando come mai prima nella questione di genere (il maschile).
Chi dice che l'autrice è una donna che fa film da uomini, infatti, non dice tutto. In The Hurt Locker c'è un unico personaggio femminile, che occupa un numero insignificante di fotogrammi e una sola battuta del dialogo, eppure ne intuiamo subito la libertà, compresa la libera scelta di essere fedele ad un uomo che non c'è e non glielo chiede. Lo stesso uomo che ci viene mostrato, al contrario, schiavo del pericolo, dell'emozione forte a tutti i costi, di quell'immenso contenitore di alibi che è la guerra. Perché, per dirla in perfetto stile hollywoodiano, morire è facile, è vivere che è difficile. E questo, impossibile negarlo, è un giudizio chiaro e tondo.
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Diretto magistralmente dal premio oscar Kathrin Bigelow,e basatosi su una sceneggiatura ottenuta attraverso un'attenta analisi degli appunti acquisiti effettivamente in guerra dal giornalista Mark Boal,the Hurt locker narra giorno per giorno le vicende quotidiane di un'unità specializzata per la dismissione di esplosivi statunitense(EOD) nel loro periodo di missione,quaranta giorni,&nbs [...] Vai alla recensione »
Muri decrepiti, polvere, strade sconnesse. Il robot antimine degli artificieri USA avanza rapido tra macerie logore, i suoi cingoli calpestano ciò che resta di una Bagdad martoriata da anni di guerra. Uomini curiosi e bambini sorridenti si affacciano sulla via farfugliando parole incomprensibili. Fili rossi sbucano dal terreno: sotto ammassi di calcinacci sbiaditi si cela l’ennesimo ordigno [...] Vai alla recensione »
"The Hurt Locker" non è propriamente un "film di guerra": le pellicole riconducibili a tale genere prendono posizione sul tema da loro trattato, direttamente o indirettamente. Questo film è "a-politico", in quanto, pur rappresentando un aspetto settoriale della guerra in Iraq, ossia quello della disattivazione di congegni esplosivi, non contiene alcun riferimento a presidenti, patrie, bandiere et cetera. [...] Vai alla recensione »
Una storia molto concentrata e concreta ma con un punto di astrazione che rende simboliche le immagini (l'iracheno che chiede di essere "disinnescato"..lo stesso "rito" di dirigersi verso le bombe)Il Finale Superbo(si chiarisce la dicitura iniziale della guerra come droga)introduce il differenziale su cui riflettere.. con la carrellata su un supermercato vuoto e silenzioso, dove il protagonista (artificiere [...] Vai alla recensione »
Non è facile descrivere tutte le sensazioni che ti fa provare questo film: prime fra tutte l'ansia e la tensione, che accompagnano l'artificiere in quanto tale. Quando William indossa la tuta, si entra in una strana dimensione, tra la vita e la morte che può coglierti in un attimo. Come in una passeggiata lunare, si percorrono i 50 metri, poi i 10, poi i 5, e il tutto mentre si viene osservati da una [...] Vai alla recensione »
A prima vista sembrerebbe spacconata americana di ottima fattura, ma nasconde chiavi di lettura interessanti come una caccia al tesoro. Di singolare poesia e riverbero l'ottica dell'artificiere nel suo scafandro, dal suo casco le geometrie dello spazio circostante sono le stesse ritagliate dalle inferriate del terrazzo, campo visivo dell'attentatore iracheno.
The hurt locker non è il solito film di guerra. In primo luogo perchè è diretto da una donna, Kathryn Bigelow. In secondo luogo perchè non è diretto nel modo in cui ci si aspetterebbe da una donna. La regista americana non ci racconta le atrocità della guerra in maniera nuda e cruda, non ci mostra immagini strazianti di civili mutilati e di madri in lacrime, [...] Vai alla recensione »
E’ la storia di un’unità di disinnescatori di bombe in Afghanistan e in Iraq, la EOD, corpo speciale dell’esercito americano. Tra tensioni, conflitti, momenti di panico, la vita va avanti in un luogo dominato dalla paura e dal dolore. Con un efficace, secco e fluido stile documentaristico, K. Bigelow ci porta così tra gli anfratti della guerra più “silenziosa” degli ultimi anni.
Iraq. Una squadra di artificieri perde il proprio leader nell'ambito di una rischiosissima operazione. A sostituirlo, arriva un nuovo e curioso caposquadra, William James (Renner), un veterano del disinnesco delle bombe e incredibilmente sprezzante del pericolo. La missione della squadra proseguirà tra pericoli di ogni sorta, per superare i quali non sarà sufficiente sapere [...] Vai alla recensione »
“The hurt locker” è un film diretto da Kathryn Bigelow e scritto dal giornalista Mark Boal. Racconta la vita di un gruppo di artificieri dell’esercito americano in missione in Iraq. L’opera si può iscrivere abbastanza facilmente nel genere dei film di “guerra”: i soldati affrontano ogni giorno un nuovo scenario, con problematiche diverse; ovviamente [...] Vai alla recensione »
THE HURT LOCKER (USA, 2008) di KATHRYN BIGELOW con JEREMY RENNER – ANTHONY MACKIE – BRIAN GERAGHTY – RALPH FIENNES – GUY PEARCE – DAVID MORSE – EVANGELINE LILLY – CHRISTIAN CAMARGO § Da una sceneggiatura del giornalista Mark Boal, veterano dei reperimenti di notizie nelle nazioni devastate dalla guerra, K.
Iraq. Una squadra di artificeri dell'esercito americano lotta ogni giorno contro gli ordigni che vengono lasciati in ogni posto possibile sia esso il ciglio di una strada, una macchina o un essere umano. I soldati sottoposti a questo stress reagiscono in modi diversi in attesa della rotazione che avviene dopo 40 giorni in prima linea. Come si suol dire l'artificere può commettere solo [...] Vai alla recensione »
L’ 11 settembre 2001 è stato un evento che ha cambiato la vita di milioni di persone, gli abitanti di New York e gli americani tutti. Ma un’ altra fetta, molto ampia, della popolazione mondiale ha subito anch’ essa di striscio una rivisitazione della propria esistenza in vari campi della vita. Quando prendiamo la metro, dove stiamo attenti ad eventuali borse lasciate incustodite, [...] Vai alla recensione »
Iraq, giorni nostri. La squadra Bravo dei Marines perde il proprio artificiere a causa dell’esplosione di una bomba. A sostituirlo viene convocato il soldato William James, uomo sfrontato e in cerca del pericolo che rischia di andare contro il volere del suo sergente pur di saziare la sua sete “adrenalinica”. Non privo di sentimenti, ha una famiglia e si affeziona a un bambino iracheno.
"The Hurt Locker" non è il tipico movie-war tutto patriottismo e sacrificio anzi è un film che di fronte al pericolo non mostra ne ritmo e neppure adrenalina, la sceneggiatura è scadente abulica e deludente. La regista Kathryn Bigelow è incapace di descrivere la giusta suspence e il vero dramma dei soldati americani che hanno combattuto in Iraq (e che ancora adesso sono presenti) il film sembra [...] Vai alla recensione »
Paese di prod.: USA Anno: 2008 Di: Kathryn Bigelow Con: Jeremy Renner, Anthony Mackie, Brian Gerarghty, Guy Pearce, David Morse, Ralph Fiennes, Evangeline Lilly. Durante una missione di disinnesco di una bomba, muore l'artificiere (Pearce) di un contingente di soldati americani impegnati in Iraq. Come suo sostituto viene chiamato in causa Will James (Renner) dai metodi spicci [...] Vai alla recensione »
Negli ultimi tempi, il tema scottante dell'Iraq, colpisce anche il cinema, sensibile per carenza di fantasia ad ogni momento politico, economico e sociale. La Bigelow ne approfitta, con poco si può ottenere molto, probabilmente è il suo motto, purtroppo la strategia non si rivela vincente col botteghino, ma sicuramente in quanto a critica fa segno, il film gli procura un bell'Oscar [...] Vai alla recensione »
Questo film è senza dubbio il capolavoro del 2009. L'ultimo film al suo livello fu Il Petroliere di Paul Thomas Anderson. Kathryn Bigelow riesce a dare forma ad una gemma di suspense e thriller, action e dramma..questo film deve essere preso come un esempio, come una lezione accademica per la moltitudine dei modesti registi di action-thriller dei giorni nostri.
Mi aspetto di più, vista la scena iniziale. Poi, mi pare che grossomodo il film ripeta la stessa scena, nelle stesse ambientazioni per quasi due ore, salvo qualche parentesi (caserma, sparatoria nel deserto, ritorno in Usa del protagonista, ecc.). Gli attori non sono male, sebbene non siano delle star. O meglio ci sono anche due star, Guy Pearce e Ralph Fiennes, ma durano solo 5 minuti a testa prima [...] Vai alla recensione »
Proviamo a raccontarla così: abbiamo una squadra di artificieri, o meglio un artificiere con il suo team. Sono tre ragazzi che si trovano alle classiche prese con la guerra, con un conto alla rovescia e la voglia di tornare a casa. E fin qui va tutto bene. Scena nel deserto (quella con l'apparizione di Ralph Fiennes, per intenderci): un iracheno si nasconde tra alcune pecore e quelli che [...] Vai alla recensione »
Logica semplice, rara efficacia, realismo spiazzante, fotografia grezza, regia impeccabile, in conclusione un film che deve essere visto e merita una grande considerazione, ma purtroppo non è da oscar, non meritava assolutamente 6 statuette. Bravissimo Jeremy Renner che si riconferma in the Town e il resto del cast che non è da meno, la sceneggiatura non è niente male per essere [...] Vai alla recensione »
credo che 6 oscar siano esagerati,però l' academy non premia film come avatar che per quanto bello e fantastico è un blockbuster e quindi tende a premiare il film recitato pienamente da attori e senza effetti speciali fantascientifici. il punto e che quest anno di film da oscar ce ne sono stati davvero pochi e quindi resta comprensibile che agli oscar si è tentato di premiare quello più vicino alle [...] Vai alla recensione »
Un film intenso su un conflitto dei nostri giorni, al pari di altri(platoon,il cacciatore)che ci rendono consci della vita militare e sociale in tempi di guerra. The hurt locker è un film molto approfondito sul lato umano, forse poteva essere interpretato in maniera migliore, ma il senso di inquietudine provato dai protagonisti nel territorio straniero ci contagia, rendendoci inquieti e cauti nel osservare [...] Vai alla recensione »
Ovviamente smezzati gli oscar che ha vinto tra bastardi senza gloria e avatar tutti sarebbero stati più contenti, rimane comunque un bel film di guerra, particolare, teso e ben realizzato
L'ho rivisto oltre un anno fa, da film semisconosciuto (basta vedere gli incassi qua sopra...da film di serie C) e l'ho voluto rivedere dopo il gran clamore della Notte degli Oscar. Devo dire che la Bigelow è una tosta davvero e che Renner è un fenomeno, niente di nuovo lo pensavo anche prima. Niente di nuovo nemmeno sul film che avevo giudicato come un buon film e che tutt'ora [...] Vai alla recensione »
E’ la storia di un’unità di disinnescatori di bombe in Afghanistan e in Iraq, la EOD, corpo speciale dell’esercito americano. Tra tensioni, conflitti, momenti di panico, la vita va avanti in un luogo dominato dalla paura e dal dolore. Con un efficace, secco e fluido stile documentaristico, K. Bigelow ci porta così tra gli anfratti della guerra più “silenziosa” degli ultimi anni.
Come l'anno precedente, gli Oscar hanno assegnato un numero esagerato di statuette ad un buon film, inclusa quella più ambita di tutte. Dopo aver visto quattro film della decina, posso affermare che già Up era di gran lunga superiore a The Hurt Locker, film ben diretto, efficacemente interpretato (una sorpresa questo Jeremy Renner, davvero bravo, giusta la nomination come miglior [...] Vai alla recensione »
Non si può fare a meno di notare che dopo che questo film è diventato famosissimo per gli oscar allora tutti l'han visto e tutti sono pronti a tirare giù giudizi a caldo su quanto il film sia brutto, insensato, americanata e così via...e io dico: oh ma stiamo scherzando?? E' uno dei migliori film di guerra che abbia mai visto!! Ha vinto pur 6 premi oscar no? Ok secondo me erano per avatar però meritava [...] Vai alla recensione »
La guerra vista come punto di non ritorno.Il protagonista non riesce a tornare più alla sua vita da normale cittadino per che è oramai "drogato" dalla guerra, che conduce in punto di non ritorno: la sua vita e destinata a distruggersi proprio dalla sua dipendenza: geniale questa teoria, un crudo spaccato di quella che è anche la fragilita dei soldati, e soprattutto degli [...] Vai alla recensione »
Il solito "eroe" statunitense un po' duro un po' dal cuore tenero e naturalmente poco avvezzo alle regole che vuole sconfiggere il nemico cattivo... negli Stati Uniti basta davvero poco per vincere 6 Oscar... La Guerra, l'Iraq, il patriottismo... Una delusione assoluta...
La tesi del film, come dichiarato fin dall'inizio, è che la guerra crea dipendenza e che sia più facile rischiare costantemente di morire che vivere nel mondo reale. Kathryn Bigelow riesce a portare avanti coerentemente questo discorso e ad illustrare le atrocità della guerra realizzando un film certamente interessante ma parecchio sopravvalutato dall'Academy.
questo film,the hurt locker,parla della guerra in iraq,e delle avventure del sergente william james(renner)che ha sganciato moltissime bombe e sembra non conoscere la paura,e dei suoi compagni sanborn(mackie)e owen eldridge(geraghty),secondo me questo è un film realizzato molto bene,infatti la scenografia di questo film è molto credibile,sembra di stare in iraq quindi io dò un [...] Vai alla recensione »
Come avrà fatto un film del genere ad aver vinto così tanti oscar? Tra cui quello di miglior film? E' un film di guerra come tanti, abbastanza mediocre in tutto, dove l'unica cosa da segnalare è la sfacciata parzialità, tutta pro-america. Sembra quasi che i soldati americani siano degli angeli tanto buoni da fare amicizia con i bambini iracheni, tanto gentili con [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film, grandissimo finale, grande Renner e più di tutti grandissima Bigelow. L'oscar se lo meritava. Insomma, the hurt locker è un bel film.
The Hut Locker Il popolo più tecnologico e ricco della Terra aggredisce un altro popolo, ricco di storia e tradizioni, per impossessarsi del suo petrolio. Un milione di morti e la distruzione di un intero paese sono il risultato dell’operazione voluta da una cricca di reazionari capeggiati da un presidente ex alcolista e ritardato mentale.
Il film descrive il comportamento di tre soldati dell’esercito americano, impegnati in Iraq nelle rischiosissime operazioni di disinnesco delle mine disseminate e dissimulate dappertutto nel territorio: William James, J.T. Sanborn, e Owen Eldridge. Ciascuno di essi compone la squadra degli artificieri, e svolge un ruolo reale nelle operazioni, ma ha nel film un ruolo anche simbolico, [...] Vai alla recensione »
Dopo un pò di tempo che si guarda questo film lo spettatore si chiede cosa spinge il protagonista a fare quel mestiere con così grande determinazione (e professionalità). Il film non da risposte sta a noi leggere tra le righe. Forse la vita "normale" è troppo banale ed insignificante: il sergente sempre pronto, quando è in Iraq, a decisioni immediate nel supermercato non sa quali cornflakes acquistare [...] Vai alla recensione »
Complessivamente è un bel film, con una bella storia, a volte però è troppo lento e con delle scene che vengono ripetute eccessivamente.....Buone le interpretazioni degli attori e la fotograria... Mia aspettavo però di più!!
Gran bel film, e la scena del cecchinaggio è superlativa!
Ha un ritmo davvero notevole, elemento tipico della regista peraltro, storia credibile ed ottime immagini (la lotta tra i due cecchini nel deserto è memorabile), pecca solo per l'inseguimento notturno che non ha ragione d'esistere ma va bene lo stesso. Il finale è notevole, anche se copiato, ma meglio perchè non c'ha messo il pippone ideologico, da Home of the brave! [...] Vai alla recensione »
Solo perchè quasi tutti gli oscar che ha vinto non se li meritava non vuol dire che adesso dovete andare contro per forza a questo film! Su ragazzi...siamo ragionevoli! Questo è comunque un ottimo film che se non si sapesse che è a basso budget, un flop e diretto da una donna secondo me verrebbe giudicato in altro modo...ripeto ASSOLUTAMENTE NON DA OSCAR ma comunque ciò [...] Vai alla recensione »
Che bello essere per una volta d'accordo con VENEZIA. Questo film era da dimenticare. Uno degli oscar meno meritati della storia. O forse il cinema migliore è veramente questo?? Chi nel 1200 scolpiva omini antropomorfi era considerato un genio, quando 1700 anni primi Fidia già modellava il marmo come il bernini! Film noioso anche se ben girato.
I primi fattori che si possono assolutamente riconoscere a The Hurt Locker sono una oggettivamente affascinante e ottima regia ed un montaggio a regola d'arte che rende pieno di suspense alcune, ma non tutte, le parti del film. La Bigelow poteva d'altro canto arricchire la pellicola con una storia più accattivante, ma sopratutto più emozionante, ed il cinema si sa vive per [...] Vai alla recensione »
Incredibile.L'ultimo capolavoro di katryn bigelow ha superato le mie aspettative (che erano altissime) a pieni voti,un simile film sulla guerra non si vedeva dai tempi de "la sottile linea rossa".La storia si incentra su un gruppo di sminatori statunitensi in afghanistan.Questa trama viene sfruttata dalla regista per far vedere la relatività della guerra,e il modo in cui varie [...] Vai alla recensione »
descrive la guerra in modo realistico e senza fronzoli oscar meritati
The hurt locker (letteralmente "la scatola del dolore") è un film marinescentrico che però non da' giudizi sulla guerra o almeno non lo fa in maniera esplicita. Sullo sfondo si percepiscono il dolore di un conflitto mai del tutto compreso dalle persone coinvolte (gli sguardi vagamente curiosi e rassegnati degli iracheni alle finestre sono una costante inquietante e angosciosa) [...] Vai alla recensione »
Ho visto i due film a distanza di pochi giorni, incuriosito dal fatto che la moglie avesse soffiato parecchi Oscar al marito, che sembrava ultrafavorito. Il primo me l'ero "perso"a Venezia ed il secondo l'avevo sinora snobbato, pensando fosse la solita tamarrata.. Avatar è costato un'enormità e gli effetti speciali, mi riferisco alla versione 3D,hanno superato [...] Vai alla recensione »
Allora...film veramente bello...Come prima cosa credo che si sia meritato ogni singolo oscar o premio che ha vinto...La cosa che mi ha maggiormente colpito è stato il modo particolare di girarlo ma l'ho molto apprezzato. Un film che ti coinvolge dall'inizio alla fine e devo che quello che ho visto è stato uno dei più bei finali mai girati. Il titolo del mio commento è "questa è la guerra.
Guerra e cinema politica e cinema: argomenti che mi stanno a cuore, che ho affrontato spesso. The Hurt Locker ha vinto l'Oscar come miglior film e Kathryn Bigelow, che lo ha firmato, ha vinto il premio per la regia. Tutto il movimento del cinema e intorno al cinema ha rilevato che trattasi di riconoscimenti politici. Sono tutti talmente d'accordo che la vicenda, dopo esser diventata evento, ma non è una novità per la notte delle stelle, è diventato assunto.
Quando la bomba comincia a emergere dal terriccio il sergente maggiore James emette una specie di mugolio di piacere. Le dita scavano esperte e quasi avide, scostano il pietrisco, accarezzano il metallo, dipanano i cavi fino a snidare il detonatore, che in pochi secondi finisce a terra. Missione impossibile. Missione compiuta. Il sergente maggiore James, artificiere in Iraq, fa uno dei lavori più [...] Vai alla recensione »
Non è banale o retorico «The Hurt Locker», che rilancia alla grande Kathryn Bigelow. E c'è persino qualcuno che l'accusa di tendenze guerrafondaie per come affronta i crudi risvolti della tragedia irachena. Mentre proprio nel mantenersi incollato ai suoi personaggi (soldati di prima linea nell'inferno di Baghdad), la regista ribadisce rigore e carisma.
Si può fare un film contro l'aggressione in Iraq stando dalla parte dei soldati Usa? Sì. The Hurt Locker diretto con sapienza visuale insostenibile da Kathryn Bigelow, una militante atletica e adrenalinica della nuova sinistra Usa, ci proietta proprio dentro questo incubo. Essere costretti, per la pace, a fare un film di guerra. Dunque partecipiamo da dentro al lavoro delle unità speciali addette allo [...] Vai alla recensione »
La cassetta del dolore. È la traduzione del bel titolo del film di Kathryn Bigelow, straordinaria, controversa, potente artista visiva. Che sia la scatola degli effetti personali di un soldato caduto o il detonatore di un esplosivo, rimane un mistero. Nata pittrice e poi diventata regista, i film di Kathryn sembrano fatti apposta per essere cult da odiare o venerare.
"The Hurt Locker" has the killer impact of the explosive devices that are the heart of its plot: It simply blows you apart and doesn't bother putting you back together again. Overwhelmingly tense, overflowing with crackling verisimilitude, it's both the film about the war in Iraq that we've been waiting for and the kind of unqualified triumph that's been long expected from director Kathryn Bigelow. [...] Vai alla recensione »
Da recuperare in homevideo con Videa CDE e Eagle Pictures, dopo una povera distribuzione in sala nel 2008, The Hurt Locker di Kathryn Bigelow è in pole position agli Oscar con 9 nomination, al pari di Avatar dell'ex marito Jim Cameron. Sceneggiatura firmata da Mark Boal, reporter americano embedded nel 2004 in un'unità anti-bomba di stanza a Baghdad, il titolo rimanda alla cassetta del dolore, dove [...] Vai alla recensione »
"Démineurs" : sur le terrain de mort des démineurs, surhommes et hypervulnérables C'est bien connu, le propre du film de guerre est d'être antiguerre. Démineurs, de Kathryn Bigelow, ne fait pas exception. Chronique formidablement dense et détonante du quotidien d'une petite équipe de démineurs pendant la dernière guerre d'Irak, son propos ne peut toutefois se résumer à cette prise de position humaniste. [...] Vai alla recensione »
Here's the Iraq War movie for those who don't like Iraq War movies. The Hurt Locker doesn't preach. Director Kathryn Bigelow, working from a strong script by embedded journalist Mark Boal, gets right down to business. She takes us deep into an elite U.S. bomb-disposal squad in Baghdad. The dazzling virtuosity of her ticking-bomb thriller includes staying alert to what's ticking inside the men.
“The Hurt Locker,” directed by Kathryn Bigelow from a script by Mark Boal, is the best nondocumentary American feature made yet about the war in Iraq. This may sound like faint praise and also like a commercial death sentence, since movies about that war have not exactly galvanized audiences or risen to the level of art. The squad of well-meaning topical dramas that trudged across the screens in the [...] Vai alla recensione »
LOVE is a drug, and so too is war in Kathryn Bigelow's visceral and morally urgent "Hurt Locker." A story about men and battle and the murderous highs of violence, the film is set in the Iraq of 2004, the year that the torture photographs from Abu Ghraib were revealed to the world, the year that four American contractors were murdered in Falluja, the year that the American military death toll reached [...] Vai alla recensione »
Hollywood ha voluto premiare Kathryn Bigelow a tutti i costi. Perché è la regista più maschia che gli studios hanno, perché i suoi film rendono più appetibile la solita minestra, perché quando dirige ha il piglio di John Wayne, perché è visionaria senza essere rivoluzionaria, perché…Sono tanti i buoni motivi del movie-system per affibiarle questo Oscar e fare bella figura davanti al mondo intero (in [...] Vai alla recensione »
Raffinata, sensuale, tesa, potente. Kathryn Bigelow sa come affascinare lo sguardo senza condurlo troppo lontano. Con The Hurt Locker - storia di un commando di disinnescatori di bombe - riporta Hollywood sul luogo del delitto, ovvero la guerra in Iraq. Una ricognizione formale, più che sostanziale, la regista di Strange Days torna dove già erano stati, tra gli ultimi, De Palma e Haggis, per andare [...] Vai alla recensione »
Con The Hurt Locker («La cassetta del dolore», quella con gli oggetti dei caduti), Kathryn Bigelow firma un film insolito, fra i rari così dell'ultima Mostra, originato dalla sceneggiatura di Mark Boal, «embedded» in Irak nel 2003-2004. La Bigelow punta su un reduce (Jeremy Renner) dall'Irak. Lì aveva disinnescato centinaia di bombe messe non solo contro i commilitoni, ma anche contro gli iracheni [...] Vai alla recensione »