Una donna comincia a dedicare la propria vita al ritrovamento dei resti del re Riccardo III. Espandi ▽
Una sera di pioggia, Philippa Langley, madre separata di due ragazzi preadolescenti e onesta lavoratrice, perennemente scavalcata da colleghe più giovani e sorridenti, accompagna uno dei figli ad una rappresentazione del “Riccardo III” di Shakespeare. La performance dell’attore è convincente, ma c’è qualcosa di più. Il personaggio di Riccardo “parla” a Philippa. Come lei, è stato trattato ingiustamente dalla vita; considerato a torto un usurpatore e accusato, senza alcuna evidenza storica, di aver ucciso i propri nipoti. Come lei, è in qualche modo “perso”, vittima di pregiudizio, in attesa di un riconoscimento che meriterebbe ma che nessuno si preoccupa di dargli. Philippa sente che deve rendergli giustizia. Da storica amatoriale, risponde a questa strana chiamata e si mette alla ricerca delle spoglie mai rinvenute del leggendario sovrano, smuovendo fondi ingenti, convincendo chi inizialmente la derideva, lottando contro la propria malattia per far riemergere la verità.
Il trio creativo di Philomena, Stephen Frears, Jeff Pope e Steve Coogan, si riunisce per raccontare un’altra storia vera e un altro personaggio femminile che trasforma la propria inquietudine in impresa, la debolezza in eccezionalità.
Se storie di riscatto, determinazione, ossessione, come quella di Philippa, ne abbiamo viste parecchie, difficilmente gli elementi del quadro d’insieme risultano così tutti perfettamente a fuoco, così naturali eppure non scontati e Frears, con la sua consueta ironia, riesce a costruire un racconto più complesso in cui le categorie si scardinano e si ribaltano.