Anno | 2023 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Austria, Italia |
Durata | 80 minuti |
Al cinema | 2 sale cinematografiche |
Regia di | Julia Gutweniger, Florian Kofler |
Uscita | giovedì 18 aprile 2024 |
Distribuzione | Trent Film |
MYmonetro | 3,39 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 15 aprile 2024
Un film che va dietro le quinte del turismo di massa del nord Adriatico.
CONSIGLIATO SÌ
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Il documentario segue, da febbraio sino alla fine della stagione balneare ad ottobre, l'attività di tutti coloro che operano nella grande industria del turismo balneare nell'area dell'alto Adriatico. Dalla messa in sito degli ombrelloni alla intensa e talvolta frenetica attività dei mesi di punta praticamente ogni soggetto che contribuisce alla riuscita delle vacanze viene seguito e mostrato mentre si trova al lavoro.
Un documentario che, a seconda della latitudine in cui viene mostrato può produrre più o meno interesse.
Julia Gutweninger e Florian Kofler sono entrambi nati a Merano e osservano la costiera adriatica e la vita che vi si svolge, tutta focalizzata sulla soddisfazione degli aderenti al turismo di massa, con lo sguardo di chi vive altrove e affronta il tema con una curiosità che potremmo definire socio entomologica. Per fare un paragone si potrebbe dire che guardano agli operatori del turismo dell'area tra Lignano, Jesolo e Riccione così come un regista africano potrebbe osservare la costruzione degli igloo e la vita sociale degli Inuit del Circolo Polare Artico.
Se assunto accettando questo punto di vista il loro lavoro può essere letto come il desiderio di porre sotto la lente di ingrandimento della telecamera tutto quanto contribuisce a far sì che la riviera romagnola costituisca una forte attrattiva in particolare per turisti che provengono dall'Europa Centrale e del Nord. Ecco allora che si inizia con quel "Mare d'inverno" che Loredana Bertè ha saputo fotografare nella canzone omonima per poi progressivamente procedere verso i giorni del grande affollamento in cui le cosiddette 'vasche' (luoghi di passeggio serale) traboccano di vacanzieri.
Non ci sono interventi esplicativi, nulla che possa essere definito come intervista o affine. Siamo, per quanto riguarda il versante estetico, nell'area del cinema così come Ulrich Seidl lo concepisce. Forse con un pizzico di sentimento in più, soprattutto nella parte finale. Vengono alla luce tutte quelle attività che possono apparire come secondarie ma che aggiungono il loro apporto alla riuscita del rito di massa. C'è praticamente tutto. Dallo spettacolo con i delfini a coloro che testano gli ombrelloni con apertura telecomandata.
Appunto. C'è tutto quello che un italiano mediterraneo già conosce. A meno che non ami così intensamente la montagna da non aver mai voluto avvicinarsi al mare nel periodo estivo.
Certo c'è differenza tra la riviera romagnola e una località isolata della Sardegna ma non è difficile immaginare che le lavanderie degli hotel lavorino a pieno ritmo a Riccione chiedendo alle inservienti prestazioni da catena di montaggio o che i vari Aquafan necessitino di personale addetto alla sicurezza.
Ecco allora che, se si cambia latitudine, ciò che ai due registi appare degno di osservazione si trasforma in un deja-vù a cui manca, fatta salva la ricerca accurata sul piano delle inquadrature, l'elemento novità. Non è sufficiente un breve spazio dedicato a una manifestazione contro lo sfruttamento dei lavoratori del settore per offrire alla 'vistamare' una vista originale. Perlomeno dal Brennero in giù.
Con molte ore di girato, ma senza un commento fuori campo se non le voci dei protagonisti, semplicemente registrati nelle loro attività quotidiane, e senza prediligere una categoria di lavoratori e lavoratrici, rispetto a un'altra. La coppia di registi Italiani (entrambi originari di Merano) Julia Gutweniger e Florian Kofler, con la supervisione drammaturgica di Tizza Covi e Rainer Frimmel, [...] Vai alla recensione »
Le palme sbucano dalla sabbia, ma sono ancora fasciate: i preparativi per la stagione turistica cominciano a febbraio. Si cuciono gli ombrelloni nuovi. Si porta la sabbia con i camion. Si scavano le buche per gli ombrelloni, dopo aver misurato la distanza tra uno e l'altro. Siamo a Lignano, o forse a Jesolo, o magari giù verso Riccione - non fa gran differenza.
Tra mito e realtà, la stagione turistica adriatica (febbraio/ottobre), da Jesolo a Riccione, da Cesenatico a Rimini raccontata come una fabbrica di temporanea e ciclica attività, professionale, paradossale, sterminata per estensione, capillare nei ruoli: le montagne di sdraio e i bagnini strateghi, come si gonfia un immenso gioco d'acqua, come si istruiscono i camerieri, la vigilanza, le feste, coccobello [...] Vai alla recensione »
Un balletto meccanico tra Geyrhalter e Tati. Ma del primo, a mancare, è la maestosità della contemplazione, preferita a un algido compiacimento per la composizione; del secondo il senso comico che nasce dall'osservazione. Julia Gutweniger e Florian Kofler con Vista mare realizzano un documentario modulare (che, forse, potrebbe funzionare meglio in versione "spazializzata", a mo' d'installazione, un [...] Vai alla recensione »