Anno | 2008 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Pupi Avati |
Attori | Silvio Orlando, Francesca Neri, Ezio Greggio, Alba Rohrwacher, Serena Grandi Manuela Morabito, Gianfranco Jannuzzo, Paolo Graziosi, Valeria Bilello, Sandro Dori, Rita Carlini, Antonio Pisu, Edoardo Romano, Lorena Miller, Chiara Sani. |
Uscita | venerdì 12 settembre 2008 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 2,75 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 24 ottobre 2011
Un papà alle prese con l'educazione di una bambina timida e insicura. Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto 2 Nastri d'Argento, 4 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Il papà di Giovanna ha incassato 3,4 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Bologna 1938 Michele Casali è un professore di disegno e ha una figlia diciassettenne, Giovanna, che frequenta lo stesso istituto. La ragazza è oggettivamente bruttina e il padre fa di tutto per convincerla del contrario. Giunge fino a favorire la situazione scolastica di uno studente perché in qualche modo la corteggi. Sarà proprio in seguito alle aspettative eccessive che la ragazza si fa che scoppierà una tragedia. Scoperto che la sua migliore amica ha dei rapporti sessuali con il ragazzo nella palestra della scuola, Giovanna la ucciderà venendo poi condannata al ricovero in clinica psichiatrica.
Pupi Avati torna a guardare al passato e alla Bologna che tanto ama raccontare perché luogo della sua gioventù. Questa volta lo sguardo è puntato su una situazione di infelicità che, in qualche misura, oggi è ancor più devastante. Il sentirsi non adeguate fisicamente ai modelli imperanti da parte di adolescenti in formazione. Giovanna soffre di qualche scompenso psichico ma suo padre ha speso tutta la sua vita nell'operazione che la bella (e invidiata) madre bolla come illusoria.
Avati è come sempre abile nel ricostruire atmosfere d'epoca e ad offrire ritratti psicologici di perdenti o, comunque, di 'umili' nel senso più profondo e umano del termine. Questa volta però perde a un certo punto di vista il nucleo centrale del rapporto padre-figlia per offrirci una sorta di 'Bignami' della storia d'Italia con tanto di entrata in guerra, repubblica di Salò, liberazione ecc. In questo modo il film finisce con il perdere di vista il proprio nucleo centrale cedendo alla tentazione di voler spiegare tutto contestualizzando storicamente le vicende di un piccolo uomo che rinuncia a vivere la propria vita per dedicarsi, amorevolmente ad un'unica persona soffocandone la crescita.
Notazione a margine: dando per scontate le prestazioni di Orlando, Neri e Rohrwacher va segnalata la ben calibrata prestazione di Ezio Greggio (che siamo abituati a vedere in altri ruoli) nei panni di un poliziotto fascista non necessariamente sgherro anche se poi pronto a rinnegare il proprio credo.
IL PAPÀ DI GIOVANNA disponibile in DVD o BluRay |
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Al momento della premazione della Coppa Volpi , quale miglior interprete maschile della Biennale di Venezia 2008 nel film "Il papà di Giovanna ", Silvio Orlando pronunciò un discorso del tipo: " Un giornalista stamattina mi ha chiesto cosa fosse per me la fortuna . Ed io gli ho risposto che la fortuna è incontrare le persone giuste nella vita .Io ho incontrato Nanni Moretti.
IL PAPà DI GIOVANNA (IT, 2008) diretto da PUPI AVATI. Interpretato da SILVIO ORLANDO, ALBA ROHRWACHER, FRANCESCA NERI, EZIO GREGGIO, SERENA GRANDI, MANUELA MORABITO, GIANFRANCO JANNUZZO, PAOLO GRAZIOSI, VALERIA BILELLO Michele Casali, di origini napoletane, pittore fallito laureatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna insieme a Giorgio Morandi (al quale scrive in continuazione missive [...] Vai alla recensione »
Bologna 1938, Michele insegna nella stessa scuola dove frequenta sua figlia, Giovanna di 17 anni, e tira avanti la famiglia con difficoltà e la scarsa partecipazione della moglie Delia. Giovanna è una ragazza con problemi psichici, il padre la segue passo passo, crede in lei, ha creato un mondo speciale per loro due e in qualche modo non vede o non vuole vedere le sue difficoltà, [...] Vai alla recensione »
Un fedele affresco di Bologna a cavallo della seconda guerra mondiale fa da cornice ad un padre modello che dedica la sua vita alla figlia. Michele va a trovare spesso Giovanna in carcere e poi in manicomio, parlandole sempre bene della mamma anche se quest'ultima non vuole più saperne di lei e non essendo mai stata innamorata del marito, finisce per andarsene con altri uomini.
“Il papà di Giovanna” è un'opera sensibile e drammatica, che prosegue in uno sviluppo sempre più struggente e triste ed è portatore di temi importanti come l'emarginazione e l'inesauribile amore paterno che può provare un padre per una figlia. La storia è ambientata nella Bologna fascista e vede al centro della vicenda Michele [...] Vai alla recensione »
Film d'epoca come altri precedenti bei lavori di Avati, "Il papà di Giovanna" si caratterizza, differenziandosi da questi ultimi, per almeno un motivo importante: qui non c'è solo il bozzettismo, la descrizione dell'Italia che non c'è più, la nostalgia del passato. C'è introspezione psicologica, approfondimento dei personaggi e, soprattutto, [...] Vai alla recensione »
Un film che cancella il ritratto "facile" dei perdenti emarginati e scava dentro il rapporto pare-figli in un modo non scontato.Restando fedele al suo stile pacato e lineare,Avati(anche sceneggiatore)mette in scena un "piccolo romanzo familiare" che si conclude agli inizi del'50 ponendo l'accento sulle psicologie e l'attenzione di chi sta ai margini,con un pudore [...] Vai alla recensione »
Al momento della premazione della Coppa Volpi , quale miglior interprete maschile della Biennale di Venezia 2008 nel film "Il papà di Giovanna ", Silvio Orlando pronunciò un discorso del tipo: " Un giornalista stamattina mi ha chiesto cosa fosse per me la fortuna . Ed io gli ho risposto che la fortuna è incontrare le persone giuste nella vita .Io ho incontrato Nanni Moretti.
Nei film western capita di vedere il pistolero di turno che aggiunge una tacca nel calcio della sua pistola a ricordo di un altro morto ammazzato; anche a Pupi Avati capita spesso di aggiungere un tassello all’elenco delle opere da ricordare. “Il papà di Giovanna” è un lavoro che cerca di aprire come un bisturi i rapporti familiari tra Silvio Orlando (padre), Francesca Neri (madre) ed Alba Rohrwacher [...] Vai alla recensione »
Vorrei parlare di un aspetto di questo film che mi ha particolarmente colpito. A mio giudizio si tratta di una storia che parla di umanità: umanità nella sua insolubile dialettica tra bene e male. La vicenda viene presentata in chiave oggettiva senza orientare il pubblico verso simpatie o antipatie nei confronti dei personaggi,in ognuno dei quali convivono poli opposti.
E' il racconto scarno, incisivo della dedizione di un uomo verso la figlia adolescente, vittima di turbe , che uccide una compagna di banco per un amore conteso . Un film verista, di un'intensa umanità , sobrio ,pure nella ricerca accurata di dettagli narrativi Il papà di Giovanna è un mite sognatore, che non ha mai smesso di credere in una vita radiosa della ragazza, unico interprete forse della [...] Vai alla recensione »
Struggente, drammatico, commovente. Pupi Avati mette in scena un vero e proprio dramma umano incentrato sul personaggio di Michele Casali, professore di disegno a Bologna durante il fascismo, interpretato da uno straordinario Silvio Orlando. La sensazione di pietà e compassione verso questo personaggio pervade l'intero film, aumentando vorticosamente fino al finale e portando lo spettatore a compenetrarsi [...] Vai alla recensione »
Pupi Avati riesce con una bellissima storia a farci emozionare interpretata da bravissimi attori primo tra i quali Silvio Orlando, Coppa Volpi al Festival di Venezia !!!
Film dalle emozioni forti, con una splendida fotografia, ben recitato in particolare da Silvio Orlando, ma che cade nel finale.... Peccato poteva essere meglio!! Bel film ma non aspettatevi un capolavoro!!
A mio parere la descrizione dell'Italia fascista e del suo tracollo non è soltanto una contestualizzazione degli eventi, ma traccia un parallelismo molto profondo tra la vicenda personale e quella nazionale, tra macro- e microstoria. La follia di Giovanna si contrappone alla follia del mondo che la giudica e la condanna, e l'implosione di tale mondo è premessa per il difficile tentativo di ricostruzione [...] Vai alla recensione »
il giudizio su questo film va oltre l'analisi critica del prodotto. Quello che lascia negli occhi e nella mente raggiunge punte di emozioni che le parole non sanno dire. So solo che alla fine ero portata a respirare più leggera per rispettare tutto il silenzio di questi personaggi così misurati e composti.
Mi è piaciuta la vicenda e ho trovato ottimi gli attori (anche Ezio Greggio, che ha dato il meglio di sé). Il revisionismo di Avati mi lascia un po' amareggiato e mi chiedo se sia il caso di lasciar perdere.
Film drammatico ben interpretato da attori gia' noti per il genere.La trama e' piacevole come la scenografia dell'epoca.Nel complesso un film piu' che discreto serio e ben curato.Voto 7+
Un 6 e mezzo, anche un 7 a questo film. Un Silvio Orlando più convincente rispetto agli ultimi suoi lavori, nel ruolo di padre iperprotettivo. Mi ha stupito positivamente il personaggio di Ezio Greggio , così drammatico e serio. L' ho apprezzato molto. Dopo aver visto "Preferisco il rumore del mare" che mi ha molto delusa, Silvio Orlando con questa pellicola [...] Vai alla recensione »
Nella sua costante "recherche" Avati svolge qui un compitino che sarebbe appena accettabile per una fiction televisiva. Tratta di argomenti tosti-amore morte malattia madre stizzosa padre iperprotettivo-in consueta cornice vecchia Bologna,con stile calligrafico e manierato.Nulla è davvero credibile solo Silvio Orlando come sempre vola alto e salva il film con la sua sapiente espressività.
Purtroppo, nonostante stimando Silvio Orlando, dall'anteprima della storia( letta su carta) e la visione del film sono rimasto deluso. Recitazione non all'altezza della drammaticità della storia. A tratti scontata.
Un film che rapisce. Ottimo Silvio Orlando (vincitore tra l'altro a Venezia). Bravissima Alba Rohrwacher (esplosa con questo film). Francesca Neri è in una delle sue migliori interpretazioni. E' proprio il cast la forza del film. Da vedere!
Affiancato da ottimi attori ma da sceneggiatori desolanti(Ha proprio torto chi pensa che siano loro il problema, o uno dei problemi,del cinema italiano?)Avati ha costruito un film il cui unico motivo di interesse, nella prima parte, è l'ambiguità del rapporto padre-figlia e dei personaggi.Non si capisce bene che tipo sia Giovanna(Non a caso viene detto che vive in un mondo suo)né il sentimento del [...] Vai alla recensione »
un film ben fatto. Mi ha messo tristezza, però. Mi dispiace per Giovanna, la protagonista, perchè penso a quante persone avranno fatto la sua fine, se non peggiore, quando venivano chiuse, in quei maledetti manicomi.
Sembrava fosse un buon film, di quelli che si vedono raramente, soprattutto in Italia. Sembrava che Silvio Orlando fosse perfetto in quel ruolo di padre premuroso. Quasi un remake dell'eterno "Un borghese piccolo piccolo" di Monicelli. Ma ben presto si prende consapevolezza che il film di Pupi Avati è davvero carente...nelle interpretazioni, piatte e inespressive; nei ruoli assegnati, privi di credibilità [...] Vai alla recensione »
Boccio completamente la pellicola, che quasi da subito mi ha annoiato. Storia lunga e lenta, a tratti scontata, di cui salvo una sola cosa per me almeno sorprendente: Ezio Greggio che recita una aprte drammatica...e lo fa decisamente bene! Anche Alba Rohrwacher è brava in un ruolo difficile. Ma perchè quando fanno film dati registi o dati attori (dato attore soprattutto) lo devono necessariamente spacciare [...] Vai alla recensione »
La chiamano Lucia, Alice, Giovanna, Liz, Violetta oppure Elisabetta, ma il suo nome è Alba Caterina Rohrwacher. Nata sotto il segno dei pesci, da piccola avrebbe voluto scappare con un circo francese ma è rimasta ad arricchire il cinema italiano. Capace di "giorni" e di "nuvole", di commedie e di drammi, è portatrice sana di un creativo "caos calmo". La vedremo nel futuro prossimo in Due Partite, il film che Enzo Monteleone ha tratto dalla pièce omonima di Cristina Comencini, Io sono l'amore, per la regia di Luca Guadagnino, e In carne ed ossa di Christian Angeli.
Con l'obiettivo puntato sull'Italia della prima metà del Novecento, Avati offre, con Il papà di Giovanna, il minuzioso ritratto della sua città natale, Bologna, in cui un drammatico fatto di cronaca cambia e rivoluziona la vita di Michele Casali (Silvio Orlando), da molti anni sposato a una donna costretta ad amarlo, Delia (Francesca Neri), e padre dell'adolescente Giovanna (Alba Rorhwacher). Siamo sul finire degli anni Trenta e, anche qui, come nel film di Ozpetek, si parla di un terribile incidente di cronaca: la ragazza uccide per gelosia la sua compagna di banco e, giudicata inferma di mente [...]
Fotografia brunita come le immagini d'epoca che introducono questo racconto dì un'Italia grigia e offesa, serenamente vile, stretta tra la Seconda guerra mondiale, il fascismo e la Liberazione. Il borghese piccolo piccolo di Avati ha la faccia onesta e dolente del professore di disegno Michele Casati (Silvio Orlando), ossessionato dal desiderio di preservare dalle umiliazioni la figlia bruttina (Alba [...] Vai alla recensione »
Settembre andiamo - al cinema, parafrasando il poeta. Finiscono le ferie, comincia la scuola, riparte il campionato e riaprono le sale. E come al solito, arrivano al cinema i film veneziani: spopolano le vecchiette di Pranzo di ferragosto, serpeggia il dibattito sul nuovo Ozpetek un po' diverso dagli Ozpetek di prima, e una settimana più tardi, con il sussiego di chi arriva a una festa volutamente [...] Vai alla recensione »
«Il papà di Giovanna» è un discreto film interpretato da ottimi attori. Avati ritrova la «sua» Bologna per ambientarvi una storia di ossessioni affettive che prende le mosse nel ’38, attraversa gli anni della guerra e si ferma (senza concludersi) nel ’53. Le qualità di un cinema mormorato, avvolgente, curioso dei dettagli umani e materiali e in bilico sul filo a doppio taglio del ricordo, sono valorizzate [...] Vai alla recensione »
Silvio Orlando è stato premiato come miglior attore alla Mostra di Venezia per la straordinaria interpretazione di un padre professore che ama e protegge troppo, con attenzione ossessiva, la figlia adolescente Alba Rohrwacher, poco equilibrata, studentessa nello stesso liceo di Bologna 1938. E’ un personaggio bellissimo: frustrato (allievo del pittore Giorgio Morandi, neppure s’è avvicinato da lontano [...] Vai alla recensione »
È stato pretestuoso parlare di revisionismo, Avati non tradisce, malgrado lo sfondo storico, il suo tipico guardare alla Storia dal basso della vita di tutti i giorni e con una certa indifferenza. Senza contare che il personaggio "incriminato", il poliziotto di Ezio Greggio che va a Salò per automatico conformismo e finisce davanti al plotone d'esecuzione partigiano vantando il proprio qualunquismo, [...] Vai alla recensione »
Un padre apprensivo, una figlia complessata, una madre indifferente. E la cappa di conformismo e paura stesa dal fascismo sulle eterne piccinerie della nostra piccola borghesia. Trentasettesimo titolo di una carriera ormai quarantennale, Il papà di Giovanna è uno dei film più ambiziosi di Avati. Per la complessità del disegno, per le dimensioni produttive, per il cast mobilitato intorno a questa storia [...] Vai alla recensione »
Avati Popolo, il conservatore Pupi è tornato con il suo limpido maschilismo- o come lo chiama lui "naturale diffidenza verso le donne"- e un revisionismo storico, anzi stoico, espresso con sorprendente sfacciataggine. Come al solito trova tappeti rossi il prolifico cineasta bolognese, nonostante replichi se stesso con la stessa abilità e furbizia con cui fa rendere al meglio i suoi attori.
Il papà di Giovanna è il miglior film di Pupi Avati dai tempi di Ultimo minuto. Ambientato fra 1938 e 1953, racconta di un’adolescente (Alba Rohrwacher), figlia di un docente liceale di disegno napoletano (Silvio Orlando) a Bologna, che uccide una compagna (Valeria Bilello) per gelosia e finisce in manicomio. La madre (Francesca Neri) la cancella, il padre la tutela, finché anche lui scivola nella [...] Vai alla recensione »
L’elogio di perdenti e inadatti alla vita: tema avatiano trentennale. Le riflessioni private (e dolorose) sul mestiere di genitore: cosa più recente. Padre troppo amorevole (Orlando, coppa Volpi) e figlia criminale «incolpevole» attraversano indifferenti la Storia patria: ma il regista non perde l’occasione di inserirsi nel revisionismo alla moda. MEDIOCRE ½ - PER CREPUSCOLARI Da ViviMilano, settembre [...] Vai alla recensione »