Titolo originale | She's Funny That Way |
Anno | 2014 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Peter Bogdanovich |
Attori | Owen Wilson, Imogen Poots, Kathryn Hahn, Will Forte, Rhys Ifans, Debi Mazar Jennifer Esposito, Lucy Punch, Jennifer Aniston, Quentin Tarantino, Cybill Shepherd. |
Uscita | giovedì 29 ottobre 2015 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,18 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 novembre 2015
Dopo Io & Marley Jennifer Aniston e Owen Wilson tornano protagonisti di una nuova brillante commedia. In Italia al Box Office Tutto può accadere a Broadway ha incassato 711 mila euro .
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Isabella "Izzy" Patterson, in arte Glo, è una ragazza di Brooklyn che coltiva il sogno di recitare e nel frattempo arrotonda lavorando per un'agenzia di ragazze squillo. Durante un appuntamento in una suite d'albergo, s'imbatte in Arnold Albertson, regista affermato, disposto ad offrirle trentamila euro perché abbandoni quel mestiere e realizzi se stessa. Poco dopo, senza che né Izzy né il suo benefattore potessero prevederlo, eccola al suo primo provino, a concorrere per la parte di una squillo nella nuova pièce teatrale di Albertson stesso, fianco a fianco con sua moglie, l'attrice Delta Simmons, e il di lei storico partner sulla scena (e pretendente nella vita) Seth Gilbert. Se a questo punto si aggiungono un sensibile commediografo, un vecchio giudice arrapato, una psicoterapeuta ubriaca, una sostituta terapeuta che non conosce il tatto né la privacy e un detective privato che si nasconde dietro i baffi finti, il quadro è solo abbozzato, perché sono i garbugli, ovviamente, a salare la farsa.
Risale a più di un decennio fa il progetto di questa screwball comedy originariamente intitolata "Squirrels to the Nuts" (da una battuta di "Fra le tue braccia" di Lubitsch) e scritta da Bogdanovich con Louise Stratten. La morte improvvisa di John Ritter, per la quale era stata pensata, l'ha messa in stand-by fino a quando due tizi che rispondono ai nomi di Wes Anderson e Noah Baumbach non hanno deciso di farle da produttori, per il tramite del comune amico Owen Wilson. È anche a loro, dunque, che dobbiamo essere grati per questi novanta minuti di spassosa evasione, oltre che ad un cast brillantemente assortito, che dimostra di conoscere i tempi comici particolari di questo genere di commedia tanto quanto il necessario repertorio facciale.
Peter Bogdanovich, maestro indiscusso e cinefilo eccellente, cammina in solitaria da quasi cinquant'anni, infilando salite e discese sul sentiero fisso del piacere di fare cinema e di ricordarne l'età dell'oro. Ma attenzione. "Memory is not a videocamera", fa dire alla sua protagonista in questo film: il ricordo non è una replica scientifica e irregimentata, nel ricordo convivono la libertà, l'errore, la distanza che tutto abbellisce e perdona. Esattamente come piace a Isabella, che ama sostituire il termine "escort" con "musa", credere (ancora) che andare a teatro voglia dire farsi sorprendere, e che il finale non sia un buon finale se non lo si spruzza con un po' di rosa.
Uso da sempre a "ripresentare" il rétro (nel senso di riportarlo al presente più che di ringiovanirlo), Bogdanovich sembra qui recuperare soprattutto da un passato abbastanza recente (ma a sua volta carico di memoria cinematografica) qual è quello del miglior Woody Allen, riprendendone l'attore, i personaggi, la struttura del racconto a flashbacks, il gioco dell'arte che imita la vita che imita l'arte...
Imogen Poots, novella dea dell'amore, e Jennifer Aniston, meravigliosamente "svitata", conducono una corsa che, specie nella prima parte, è divertimento puro e culmina nell'unità di luogo e di tempo della scena del ristorante. Nel seguito, il gomitolo si allenta, ma il sorriso non si spegne.
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Prima che un regista, Bogdanovich è un cinefilo – critico in gioventù e autore di libri fondamentali al fianco e su grandi registi – con una spiccata passione per le commedie scatenate, tutte equivoci e battute, della Hollywood dei tempi d’oro. Dopo titoli come ‘… e tutti risero’ e ‘Ma papà ti manda sola?’, arriva ora con un anno [...] Vai alla recensione »
Bogdanovich torna dopo 12 anni sul grande schermo confezionando una commedia degli equivoci, leggera, senza volgarità, dal gusto delicato, anche se non perfetto. Girata interamente nella sua New York, ritratta in maniera romantica, si avvale di un ottimo cast: svetta Owen Wilson che conferma le sue doti e in alcune sequenze ricorda la precedente esperienza di Midnight in Paris (quasi a [...] Vai alla recensione »
Uno spaccato sul mondo di Broadway: tradimenti, incroci sentimentali ed equivoci davvero pericolosi oltre che imbarazzanti, tra un regista e sua moglie; uno sceneggiatore e la sua fidanzata; un attore ed il suo amore (non poi tanto) segreto; un vecchio giudice; ed un buffissimo detective privato. Ognuno di questi personaggi è collegato, a proprio modo [...] Vai alla recensione »
Un film piacevole e divertente centrato sulla figura di una giovane squillo (Imogen Poots) che, grazie al suo lavoro, incontra un regista (Owen Wilson) molto generoso che la ricopre d'oro, gesto che ha fatto con altre donne con cui si è intrattenuto. Così riesce a coronare il sogno della sua vita di lasciare la professione e diventare attrice.
Sgangherata commedia degli equivoci che si snocciola tra le strade,i teatri.gli alberghi di New York,coagulandosi in una melassa di personaggi:c'e' il regista fedifrago che colleziona escort per poi redimerle a suon di prebende in dollari, c'e'la escort dalla voce querula che aspira alle vette del teatro,c'e' l'anziano magistrato stranito che gira perennemente allupato alla ricerca della suddetta [...] Vai alla recensione »
Eccellente, meravigliosa commedia di Peter Bogdanovich che ricorda a tutti, qual’ora qualcuno se lo fosse dimenticato, di essere un regista di straordinario talento nonostante l’età e la lunga assenza (ben 12 anni) dal grande schermo. Presentato nel 2014 al Festival di Venezia, la pellicola fu accolta in sala da una grande ovazione e non furono applausi di cortesia per un ‘maestro’, ma fu esaltazione [...] Vai alla recensione »
Prodotto da Wes Anderson, ecco a voi la vecchia commedia tutta basata sulla sceneggiatura. Un tuffo in un cinema che non c'è più. Siamo a New York dove Isabella Patterson, che si si chiama in realtà Izzy Flinksteins, fa la escort col nome di Glo Sticks. Una notte incontra un regista di Broadway, Arnold Albertson, cioè Owen Wilson, che si nasconde sotto il nome [...] Vai alla recensione »
"She's Funny That Way"(2014, Peter Bogdanovich)risente della profondiissima cultura cinematografica ma anche teatrale del regista.-autore, che coglie sempre moltissimi riferimenti di storia dello spettacolo per funzionalizzarli alle sue creazioni, esplicitando, però, le citazioni, riconoscendole cioè come baluardi. Qui, dato il tema, il riferimento -principe è ovviamente [...] Vai alla recensione »
Sulla scia di “Pretty woman”, per il tema, e di Woody Allen, per l’ambientazione, Peter Bogdanovich propone una commedia divertente, che funziona bene e senza pretese. Glo è una delle tante ragazze che punta al ruolo di star nell’industria cinematografica che, intanto, si mantiene facendo la ragazza squillo.
Commedia svitata che funziona su un meccanismo perfettamente in equilibrio tra tempi comici, stile e ritmo serrato alimentata da un detonatore pronto a esplodere al momento giusto in una fragorosa risata, come nella sincronia perfetta di continue entrate e uscite dalla stanza di un hotel, tra un accumulo di equivoci. Izzy è un’aspirante attrice che sbarca il lunario lavorando per un’agenzia di [...] Vai alla recensione »
Come enuncia il titolo "Tutto può accadere a Broadway" tutto quello che succede nella storia di questa commedia costituisce una girandola di avvenimenti un poco assurdi e pertanto estremamente sconvolgenti per i personaggi. La storia infatti riguarda un famoso regista cinematografico (Owen Wilson), al momento passato alla regia di opere teatrali, il quale nel corso delle sue [...] Vai alla recensione »
Avete mai provato a dare scoiattoli alle noci anziché noci agli scoiattoli? E’ il tormentone dal sapore retro’ che agguanta tutto il film e anche il suo senso più intimo, pescato come un fiore nel magma dei ricordi tra le commedie anni’30 tanto care a Lubitsch, dette screwball comedy, peraltro il mio genere preferito assieme alle sophisticated comedy.
La storia è difficile da riassumere perché è tutta costruita intorno ad un complesso intreccio di equivoci che via via si complica facendo incrociare non solo i destini dei personaggi principali, ma anche di quelli secondari. Diciamo che tutto inizia durante una notte che Arnold, il regista di uno spettacolo teatrale, passa con Glo, una escort che sogna di diventare attrice.
Gradevolissima commedia dove il bravissimo regista Bogdanovich riesce a mescolare in una piacevole giostra di equivoci le varie personalità,sia pur grottesche dei personaggi del film,intrecciando alla perfezione su ognuno di loro una ben precisa collocazione,senza mai renderli passivi ma soprattutto ben presenti nei dialoghi che in questo genere di film sono importantissimi .
L'ultimo film di Bogdanovich è una screwball comedy spumeggiante e divertente, una commedia degli equivoci dove New York e la sua stravagante follia fa da ulteriore personaggio sullo sfondo (un'invenzione su tutte: il tassista che, infastidito dal litigio dei suoi due clienti, ferma la macchina in mezzo al traffico, scende, sale su un taxi e se ne va).
Una commedia divertente che dall'inizio alla fine ci fa sorridere. È una grande citazione cinematografica che i cinefili non possono che apprezzare. La scalata al successo di una prostituta aspirante attrice che ci racconta la sua storia attraverso una dettagliata intervista di sfondo. Owen Wilson non delude come sempre e Jennifer Aniston,diversamente da altre commedie,questa volta ci sorprende.& [...] Vai alla recensione »
la brutta copia dei film brutti di w. allen. si guarda, ma non si ride
Un grande cast sprecato in una trama di basso livello. Una commedia degli equivoci con un buon ritmo ma poca profondità e senza alcuna battuta o spunto brillante. Non lo consiglio.
Owen Wilson è il protagonista principale di questa simpaticissima commedia americana che per trama, dialoghi, colori e ritmo ricorda le pellicole di Woody Allen. Una buona sceneggiatura colloca i vari personaggi in una serie di incontri ed equivoci sia a teatro che a ristorante e infine in un lussuoso hotel di Brodway regalando più un sorriso allo spettatore.
Trama povera che gira tutto intorno alla stessa battuta dello scoiattolo. Davvero poca roba per un film con un cast importante. Noioso...
Sicuramente una commedia che divide,può piacere come non può piacere,può passare per banale?Si.Può passare per ciarliero?Si.È un film teatrale e pirandelliano a tratti simpatico e divertente,raffinato nella colonna sonora,per un sabato in leggerezza prima di cena.
E' vero che Bogdanovich guarda qui anche a Woody Allen, ma lo fa senza prendersi troppo sul serio (come invece fa Allen) e cercando soprattutto il godimento del cinema in sé. Operazione riuscita: Bogdanovich non usa il cinema come strumento, ma usa situazioni e citazioni per fare cinema.
Ditemi per cortesia cosa avete visto di bello in questo film visto ieri sera! Un storia di prostitute spinte alla redenzione banale, attori mediocri con un Owen Wilson da piangere, una sceneggiatura astrusa con colpi di scena assurdi (la scena del ristorante in cui per caso si ritorvano tutti assime a cena la stessa sera). Una specia di Woody Allen rifatto malissimo e assolutamente da evitare: neanche [...] Vai alla recensione »
Non siamo probabilmente lontani dal vero se ci permettiamo di affermare che Peter Bogdanovich è, prima che un cineasta, un cinefilo. La realizzazione di film, per l'autore americano, rappresenta solamente una parte - sia pure la più importante - del proprio amore per la cultura cinematografica. Lo dimostrano i suoi libri, i suoi scritti, i suoi programmi televisivi, persino il suo seguitissimo blog, dove studia e ricostruisce la carriera di grandi maestri di Hollywood e del cinema europeo.
Bogdanovich, gran rifacitore del cinema classico e cantore della sua scomparsa ("Ma papà ti manda sola?", "L'ultimo spettacolo"), era quasi sparito da una trentina d'anni. A 75 anni è tornato alla Mostra di Venezia 2014, con una commedia che sta al livello dei Woody Allen più riusciti. Eleganza, ritmo, controllo perfetto del cast, e colpo di scena cinefilo prima dei titoli di coda.