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Emma Stone, le 5 interpretazioni più seducenti

Meravigliosa anomalia hollywoodiana, Emma Stone rischia in un modo che poche attrici oserebbero. Grazie anche all'incontro con Lanthimos esplora la straordinarietà, l’inusitato, l’impensato, il barocco. Da lui diretta, la vedremo dal 25 gennaio in Povere creature!, per il quale ha appena vinto il Golden Globe come miglior attrice.
di Marzia Gandolfi

martedì 9 gennaio 2024 - Celebrities

Dopo La La Land (guarda la video recensione) Emma Stone sarebbe potuta diventare un’attrice hollywoodiana come le altre ma non è mai andata dove l’attendevamo. È andata altrove e lo ha fatto con la complicità di Yorgos Lanthimos, che sembra comprenderla e completarla meglio di qualsiasi altro. Un incontro decisivo il loro, come una rivelazione. Ma facciamo un passo indietro perché prima di allora è sempre stato complicato ‘definire’ Emma Stone, capire veramente che genere di attrice desiderasse essere. Come i suoi capelli, è una vera bionda e una finta rossa, ha cambiato spesso ‘colore’, giocando il ruolo della ragazza della porta accanto (Easy Girl), cedendo al furtivo desiderio di un blockbuster (The Amazing Spider-Man) o di una commedia demenziale (SuxBad - Tre menti sopra al pelo o Benvenuti a Zombieland), e inciampando in drammi al di sotto del suo talento (The Help).

Datando idealmente la sua presa di coscienza, diremmo il 2014. Appesa sul tetto del teatro di Birdman e imbronciata sotto un biondo platino, l’attrice brilla nel ruolo della figlia del supereroe (de)caduto. È lei a incarnare il principio di realtà e di giovinezza del film di Iñárritu, e lo fa con grazia e umorismo abbaglianti. La nuova fidanzata di Spider-Man, quello più adolescente e più adulto di Andrew Garfield, prende il volo con la sua voce grave e i modi granulosi. Emma Stone ha una ruvidezza del tutto estranea alla leggiadra femminilità incarnata da Kirsten Dunst nella prima trilogia, che la fa scendere nell’arena con le amazzoni dei blockbuster moderni (Jennifer Lawrence in Hunger Games o Shailene Woodley in Divergent). Ma Emma esce presto dalla compagine col sorriso irriverente e gli occhi verdi smeraldo di una creatura manga.

Meravigliosa anomalia hollywoodiana, ha un fisico insolito ma singolarmente cinegenico, fugge le attese dell’industria cantando e danzando nella la la land di Damien Chazelle, che dà libero sfogo al suo amore per Jacques Demy e gli amori impossibili. Emma Stone passa molti mesi ad esercitarsi nel canto e nella danza con Ryan Gosling, eppure ci sono momenti in cui una commovente fragilità smentisce la loro professionalità, così come l’ottimismo americano del film è incrinato dalla malinconia. La favola malinconica dietro il technicolor jazzy gli vale un Golden Globe, un Oscar e mille proposte di film popolari e inoffensivi. Adesso Emma ‘conosce la canzone’, il refrain è noto ma lei cambia note, girando una serie high concept (Maniac) e l’opposto di un crowd pleaser (La favorita (guarda la video recensione)). Eppure lo scarto non dovrebbe sorprenderci tanto. Emma Stone aveva tutte le carte in regola per recitare la girl next door ma ha coltivato da subito nei campi di Zombieland la sua dissonanza, quel carattere gotico pronto a dare battaglia.

Paragonata a Ingrid Bergman da Damien Chazelle o a Diane Keaton da Woody Allen, Emma Stone non è nemmeno figlia d’arte o nipote di Sharon Stone o di Oliver Stone. Tutt’altro, è nata in Arizona e in un tipico ambiente borghese del sud degli Stati Uniti, quel tipo di ambiente che Hollywood ama tanto deridere e a volte persino vedere castigato, perché la maggior parte delle persone vota per il Partito Repubblicano e discute sovente con la pistola sul tavolo. Papà muratore e mamma casalinga, Emma coltiva nel loro giardino la delicata arte di gestire i paradossi, incarnando lo spirito dell’età dell’oro di Hollywood e proiettando allo stesso tempo questa nozione obsoleta in un mondo veramente contemporaneo.
 


Una scena del film Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, dal 25 gennaio al cinema. Per questo film l'attrice è stata premiata con il Golden Globe per la miglior interpretazione in un musical/commedia.

Se cercate un’eroina che si innamori del primo ragazzone venuto, lasciate stare. Stone vuole fare esperienza di cinema, e pazienza se qualcuno si offende. Come la sua nuova eroina, Bella Baxter (Povere creature!), supera i propri blocchi morali per nutrire meglio le sue performance. Libera come Bella fa esattamente quello che le piace. Ad aprirle ‘quella porta’ è Lanthimos col suo dramma storico intorno a un triangolo lesbo (La favorita). Con lui, Emma Stone esplora la straordinarietà, l’inusitato, l’impensato, il barocco. Col suo cinema impara soprattutto a riporre il pudore e a comporre principalmente col corpo. Dentro un racconto ‘alla Frankenstein’, ma Bella non è la fidanzata di Frankenstein, è piuttosto la fidanzata di se stessa, buca lo schermo riscrivendo l’evoluzione di un essere che al debutto del film ha la cognizione di un bambino di due anni. Risvegliata alla vita da uno scienziato folle e ‘astratto’ che le ha trapiantato il cervello del figlio che aveva in grembo, è una donna-bambina vestita con sontuosi costumi che si confronta col mondo reale, scoprendo il desiderio, sviluppando il suo intelletto e trovando la sua autonomia. No, non è il pitch di Barbie di Greta Gerwig ma quello di Povere Creature!, nuovo ufo femminista di Yorgos Lanthimos, l’uomo dietro le commedie nere The Lobster o La favorita (guarda la video recensione).

Nel film le vediamo fare l’impensabile, senza preoccuparsi della vergogna e del giudizio, le vediamo fare cose che qualsiasi altra attrice della sua statura avrebbe rifiutato per non ‘intaccare’ la propria immagine (camminare come un bambino, vomitare il cibo sulla propria camicia, lanciare repliche volgari, apparire nuda una scena su due, prostituirsi senza veli e con applicazione…). A colpi di orgasmi e di avventure carnali, l’attrice compone, audacemente e generosamente, un’eroina fuori dai sentieri battuti facendo saltare la nozione di genere e tutte le forme di narrazione tradizionali.

Emma Stone e Yorgos Lanthimos sono già alla quarta collaborazione se consideriamo Kinds of Kindness, misterioso film atteso per il 2024 e Bleat, cortometraggio girato nel 2020, oggetto muto, in bianco e nero e praticamente invisibile, condiviso con Damien Bonnard. Nondimeno contiamo sulle dita di una mano, perché ci imponiamo un limite, cinque performance che l’hanno condotta a questo ruolo radicale. Perché Bella è pura curiosità, pura gioia. Senza filtri e senza traumi, è un ‘luogo’ di completa scoperta per Emma Stone che rischia in un modo che poche attrici oserebbero. Con il senno di poi, constatiamo che i semi del fenomeno Stone fiorivano già nei suoi debutti…
 


Una scena di Benvenuti a Zombieland (2009) di Ruben Fleischer.

BENVENUTI A ZOMBIELAND
Benvenuti a Zombieland è all’altezza del suo modesto e principale obiettivo, uccidere zombie, ma è la presenza di Emma Stone, accomodata tra il virile Woody Harrelson e il timido Jesse Eisenberg, a far montare la temperatura. Nel film di Ruben Fleischer interpreta Wichita, una giovane donna tosta e ribelle che si occupa di truffare i miscredenti insieme alla sorellina Little Rock (Abigail Breslin). È lei il fascino insolente del film, disinibita sotto la frangia bruna compone il ruolo della rivelazione. Il mondo la scopre sarcastica e caustica mentre falcia morti viventi. La storia d’amore con l’antieroe è prevista ma per lei il viaggio non sarà mai soltanto questo. Portatrice di una corrente sotterranea, per l’occasione sfodera una risata come risposta definitiva alla noia della fine del mondo.


In foto una scena di Irrational Man (2015) di Woody Allen.

MAGIC IN THE MOONLIGHT e IRRATIONAL MAN
Due volte protagonista per Woody Allen, Emma Stone succede alle tante ‘muse’ del regista e avvia una nuova collaborazione. Deliziosa e maliziosa in Magic in the Moonlight innamora perdutamente Colin Firth, che vuole smascherare la sua sedicente sensitiva. Magnificata da un’intera collezione di abiti anni Venti e dalla luce abbagliante della French Riviera, l’attrice ribadisce la sua grazia diafana dotata di un robusto temperamento comico. Coinvolgente come la sua risata, convince Allen a sceglierla di nuovo, questa volta al fianco di Joaquin Phoenix, l’uomo irrazionale del titolo, che contempla l’omicidio come rimedio al vuoto esistenziale. Ma la presenza di Emma Stone suggerisce un’altra cosa. L’attrice è il brio e il caos della vita che il protagonista non può ridurre a una teoria o a una forma… Se il Male è banale, Emma Stone è luminosa e sofisticata come un dramma di Marivaux. Colin Firth è impagabile nel ruolo dell’inglese snob, Emma Stone è la (vera) maga, capace di trasformarsi in una meravigliosa Cenerentola il tempo di un ballo sontuoso.


In foto una scena di La La Land (2016) di Damien Chazelle.

LA LA LAND 
Con La La Land (guarda la video recensione) arriva la consacrazione di Emma Stone. Nel Paese di “Cantare sotto la pioggia” è una giovane attrice sconosciuta che fa la cameriera negli studios per sbarcare il lunario. In attesa del ruolo che lancerà la sua vita si innamora di Sebastien e balla il tip tap sui nostri cuori. Leggera come l’aria disegna le illusioni del sistema hollywoodiano e avanza come il film sul filo instabile teso tra le citazioni dei grandi classici e lo spiazzamento dei cliché del genere, quel tanto che basta per mantenere la tensione e la freschezza, senza mai allontanarsi troppo per non perdersi lungo il cammino. Ma è un cammino di felicità che cerca Emma Stone, rivendicando un punto di partenza ma cercando personaggi che non assomiglino a nessun altro. Perché la sua idea non è imitare ma inventare un modello lasciando andare e lasciandosi andare. Lanthimos è dietro l’angolo.


In foto una scena di La favorita (2018) di Yorgos Lanthimos.

LA FAVORITA 
Se La La Land (guarda la video recensione) si rivelato la pietra miliare della sua carriera, vince Coppa Volpi, Golden Globe e Oscar, nessuno si aspetta due anni dopo di ritrovarla nel ruolo dell’ambiziosa confidente della regina Anna. Incarnazione del calcolo, prova a sedurre una sovrana fragile e tiranna per fuggire la povertà e ottenere un’altra nomination nella categoria non protagonista. Del resto La favorita (guarda la video recensione) non è un film biografico su Anna Stuart e la sua corte nel XVII secolo quanto un’analisi psicologica sul potenziale umano di crudeltà nella ricerca dell’autoconservazione. Due anni dopo La La Land (guarda la video recensione), Emma Stone rifiuta qualsiasi ruolo da protagonista in qualche grande e redditizia produzione hollywoodiana per sposare l’arditezza formale e narrativa di Lanthimos. È in perfetta sintonia con la sua attitudine iniziale per il rischio. Il suo investimento ne La favorita (guarda la video recensione) è commisurato al suo abbandono dell’immagine di star di Hollywood, in altre parole, è totale. L’attrice evolve a Hollywood e nonostante Hollywood, che rimane una fabbrica di sogni conservatrice, facendosi conoscere dentro un cinema europeo decisamente più avventuroso.


In foto una scena di Crudelia (2021) di Craig Gillespie.

CRUDELIA
Crudelia ha terrorizzato generazioni di bambini e nel 2021 torna al cinema col volto di Emma Stone e in un prequel firmato Disney sulla giovinezza della ‘cattiva’ di La carica dei 101. Ancora una volta l’attrice interpreta un’eroina alla ricerca del successo professionale ma rivelazioni tragiche mutano il suo destino e la ‘mutano’ in Crudelia. Emma Stone eccelle sia nel bene sia nel male rendendo credibile questa rilettura ambiziosa della cattiva più cattiva della Disney. La battaglia tra gigantesse (Emma Stone vs Emma Thompson) è una delle cento e uno ragioni per rivedere questo film punk-squat. Emma Stone ha la bellezza del diavolo ma non veste Prada, soltanto Fiona Crombie, già costumista de La favorita (guarda la video recensione). L’attrice interpreta Crudelia con una genialità tutta sua, che culmina in un monologo finale in cui riesce, con la sottigliezza del suo gioco ad affermare e assumere tutto, compreso il suo ‘grano di follia’. Ed è confortante vedere la protagonista scegliere Crudelia De Vil, scegliere di essere diversa, dopo essere stata costretta a essere Estella Miller, la brava ragazza della porta accanto. Tutto torna, splendidamente.


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