A seguito dell’exploit con Whiplash, le aspettative intorno a questo nuovo film del regista erano conseguentemente piuttosto elevate e, sarà per questo motivo, sarà per il fatto che è stato fin troppo elogiato dalla gran parte della critica negli Stati Uniti come in Italia, il risultato finale risulta proporzionalmente alquanto deludente. Data la grancassa mediatica che ha innescato, era veramente lecito aspettarsi qualcosa di più.
La La Land è ambiguo, banale e piuttosto insulso fin dal titolo perché, come dichiarato dal regista stesso, vorrebbe essere un omaggio a tutti coloro che inseguono i propri sogni ancorato però alla realtà, dove non sempre tutto va come vorremmo, ma realizzando il film in una maniera tale da farlo risultare di una spensieratezza e leggerezza assolute smussa di fatto tutti i lati più drammatici, e più che riconoscere la realtà, tenta di sfuggirvi: rifugiandosi in una sorta di “mondo dei sogni”, come suggerisce per l’appunto il titolo. E quindi non si capisce quale sarebbe il messaggio del film. Forse che la realtà invece che affrontata, va rifiutata? Ovviamente, c’è chi potrebbe dire che un paio d’ore di evasione in una sorta di mondo parallelo semi-fantastico non siano poi una cosa da buttar via per forza, ma il problema è che, a causa della mancanza di una qualsivoglia tensione drammatica, è assente il coinvolgimento, non si finisce più di tanto per interessarsi alle vicende dei protagonisti (in particolare del jazzista Sebastian, antipatico per ¾ del film), e inoltre la narrazione si affloscia quasi sempre nelle parentesi tra un numero musicale e l’altro.
Numeri musicali, tra l’altro, dei quali nessuno risulta memorabile: non vi ritroverete a fischiettare un motivetto all’uscita dalla sala, semplicemente perché non c’è una sola canzone che sia veramente da ricordare. L’incipit è sicuramente ammirevole sul piano tecnico (un apparente piano sequenza di sei minuti, in realtà realizzato montando minuziosamente tra loro tre riprese) ma fin da subito non particolarmente sul piano musicale (il tema, “Another Day of Sun”, è sicuramente orecchiabile, ma non di certo d’impatto: si farà presto, difatti, a dimenticarsene con il proseguire della visione). E lo stesso, purtroppo, accade con tutte le altre canzoni, spesso piuttosto fiacche e dai testi poco ispirati, oltreché interpretate non troppo bene dalla Stone e, in particolare, da Gosling (che non se la cavano benissimo neanche nel ballo, dove risultano piuttosto impacciati e “legnosi”).
Tutto questo, in un musical, è già di per sé piuttosto deprimente, ma tristemente i problemi del film non finiscono qui: la storia è, infatti, di una banalità assoluta e, come se non bastasse, stiracchiata all’inverosimile per vedere di superare le due ore, con il risultato che il film ci mette un’eternità a partire e annoia per tutta la prima mezz’ora, il messaggio, di cui si è già in parte parlato, è zuccheroso, consolatorio e fintamente malinconico, la colonna sonora di Hurwitz dimenticabile, alcuni momenti fastidiosi (come quando il personaggio di Gosling si mette a pontificare sulla vera essenza del jazz, rivelando di fatto di essere uno snob e finendo per risultare perfino più antipatico di prima).
Certamente il film ha anche dei pregi: la buona regia di Chazelle, la fotografia, il montaggio e anche la scenografia, ma da soli non bastano a fare un buon film. Anche perché la gran parte dei balletti di La La Land, ben riusciti o meno, non sono altro che citazioni o rimandi (Cantando sotto la pioggia soprattutto, ma anche Balla con me, Spettacolo di varietà, Un americano a Parigi, Sweet Charity – Una ragazza che voleva essere amata, Cenerentola a Parigi) e quindi non vi è un solo barlume di originalità o inventiva in questo come nelle parti non cantate. Un ennesimo film del 2016 sopravvalutato, anche e soprattutto dagli Oscar che gli assegnano ben 14 nomination e 6 statuette: a regia, miglior attrice protagonista (Stone), fotografia, scenografia, colonna sonora e canzone originale (“City of Stars”). Che esagerazione.
[+] lascia un commento a laurence316 »
[ - ] lascia un commento a laurence316 »
|