Il bilancio della sua carriera cinematografica italiana è sostanzialmente positivo. Adriano Giannini ci piace. Ci piace nonostante il flop Travolti dal destino, che però gli ha permesso di recitare accanto a una delle pop star e delle artiste più longeve di tutto la storia della musica: Madonna. Chi non vorrebbe fare un film con lei! Parallelamente, ci piace perché nel confronto con suo padre (che vogliamo ricordare essere uno dei pochi attori italiani assieme a Marcello Mastroianni e Roberto Benigni nominati all'Oscar per le doti recitative), Adriano è uscito in parità, portandosi a casa un discreto successo e continuando a riscuotere successi. In altre parole, il paragone, così come quello stesso cognome che si porta dietro, quel Giannini, non ha penalizzato il giovane e mediterraneo Adriano. Anzi, per la stragrande maggioranza di persone è stato un motivo di più per ammirarlo. Forse l'unica cosa che manca nella sua carriera è il ruolo di un debole che ingigantisca maggiromente la sua bravura recitativa.
Gli inizi come operatore cinematografico
Figlio del grandissimo attore italiano Giancarlo Giannini e della regista e sceneggiatrice Livia Giampalmo, ha solo 4 anni quando i suoi genitori si separano. Con la maggiore età e la fine dell'istruzione obbligatoria, decide di non continuare a studiare, ma di guadagnarsi qualche soldo. Così, a 18 anni, senza alcun interesse per la carriera cinematografica, accetta il lavoro di aiuto operatore propostogli dalla madre per il suo film Evelina e i suoi figli (1990), cui seguirà il corto di Clive Donner con Elsa Martinelli Arrivederci Roma (1990). Da qui parte la sua prima esperienza nella settima arte, che si infoltisce di titoli tutti dietro la cinepresa come: il poliziesco comico Sette criminali e un bassotto (1992) di Eugene Levy con John Candy, James Belushi, Cybill Shepherd, Sean Young, Ornella Muti, George Hamilton, Caterina Boratto, Elsa Martinelli e suo padre; il più intenso Una pura formalità (1994) di Giuseppe Tornatore con Gérard Depardieu e Roman Polanski; l'action movie Daylight - Trappola nel tunnel (1996) con Sylvester Stallone; il shakesperiano Sogno di una notte di mezza estate (1999) con Kevin Kline, Michelle Pfeiffer e Rupert Everett e, infine, Il talento di Mr. Ripley (1999) con Gwyneth Paltrow.
Debutto e flop
Dotato di una bellezza davvero notevole, comincia a pensare che il mondo della recitazione forse non è tutto da escludere e si iscrive a una scuola di teatro, partecipando, successivamente, a una serie di workshop. Il debutto davanti alla cineprese, questa volta nel ruolo di Marco, arriva con il film di Maurizio Sciarpa e con Francisco Rabal Alla rivoluzione sulla due cavalli (2001) che lo pone immediatamente sotto l'occhio del pubblico e della critica. Nel 2002, recita lo stesso ruolo che nel 1974 aveva interpretato suo padre, ovvero quello del giovane marinaio siciliano del film Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto. Solo che si tratta di un remake americano dal titolo Travolti dal destino (2002) e diretto da Guy Ritchie! Peccato che però il film sia un flop colossale e lui debba dividere con Madonna il Razzie Awards come peggior coppia sul grande schermo, nonché una nomination come peggior attore.
Il Nastro d'Argento per il doppiaggio
Nel 2004, lo ritroviamo sul piccolo schermo nella bella miniserie di Paolo e Vittorio Taviani Luisa Sanfelice, ma ancora più interessante è il ruolo di Valerio ne Le conseguenze dell'amore (2004) di Paolo Sorrentino, dove accanto a Olivia Magnani (nipote della grande Anna Magnani) e Toni Servillo, riesce a far dimenticare l'orribile performance nel film americano. A quel punto, la strada è tutta in salita. Si torna in America con Ocean's Twelve (2004) con Brad Pitt e Julia Roberts e poi la tv la miniserie di Eros Puglielli 48 ore (2006) con Claudio Amendola. Ma è anche doppiaggio, con la vincita di un Nastro d'Argento come doppiatore di Raz Degan nel film di Ermanno Olmi Centochiodi. Attenzione, non sarà la sua unica esperienza in questo settore, la sua voce sarà prestata al defunto Heath Ledger per il suo Joker ne Il cavaliere oscuro(2008). Uno strano gioco di rimandi, dato che suo padre aveva doppiato il Joker del Batman (1989) di Tim Burton che però era interpretato da Jack Nicholson. Ottimo attore, si presta con notevole versatilità anche per il piccolo schermo: la miniserie Tigri di carta (2008) di Dario Cioni con Rocco Papaleo, Alessandro Haber e Valentina Cervi, la fiction Amore proibito (2008) e la serie tv L'isola dei segreti (2009) di Ricky Tognazzi. Dopo una collaborazione con Muccino in Baciami ancora (2010), si farà notare nel nuovo film di Saverio Costanzo (In Treatment - L'appuntamento) così come nella commedia di Veronesi Una donna per amica (2014).
Nel 2017 interpreta con Valeria Golino il film di Silvio Soldini Il colore nascosto delle cose, mentre nel 2019 è nel film di Francesca Archibugi Vivere e nel 2020 affianca Luigi Lo Cascio, Alba Rohrwacher, Laura Morante e Silvio Soldini nel cast di Lacci di Daniele Luchetti. Inoltre sarà accanto a Margherita Buy, Riccardo Scamarcio e Nanni Moretti in Tre piani e sarà diretto da Stefano Sollima in Adagio (2023).