Il caso Belle Steiner |
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Un film di Benoît Jacquot.
Con Guillaume Canet, Charlotte Gainsbourg, Kamel Laadaili, Pauline Nyrls
Titolo originale Belle.
Drammatico,
durata 100 min.
- Francia 2024.
- Europictures
uscita giovedì 13 marzo 2025.
MYMONETRO
Il caso Belle Steiner
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Pi? ombre che luci
di cardclauFeedback: 14882 | altri commenti e recensioni di cardclau |
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mercoledì 19 marzo 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vediamo cosa ci propina il film di Benoît Jacquot Il caso Belle Steiner. Derivato dal Romanzo di Georges Simenon, quello ambientato nel Connecticut degli Stati Uniti fra i puritani, questo in Francia, probabilmente fra i cattolici, riflette su un caso di omicidio con poche luci e molte ombre. Di una ragazza, ospite in casa Constant, che scopriamo avere delle pulsioni sessuali piuttosto vivaci, e un particolare interesse per il marito, ignaro, della coppia che l’accoglie. Marito, unico testimone e il primo ad essere sospettato di omicidio. Racconta le relazione tra Cloe (Charlot Gainbourg) e Pierre (Guillaume Canet). Dalla loro unione non sono arrivati figli. Cloe per colmare questo vuoto frequenta un’associazione Comunale che si occupa di alloggiare presso famiglie bene, dei ragazzini, e col consenso di Pierre, lavora in questa impresa. E qui veniamo al punto. Pierre mantiene comunque, per tutto il film, un atteggiamento “non mi può interessare di meno”. Gli “ospiti” che alloggiano in casa Constant, agli occhi di Pierre, sono degli stranieri a tutti gli effetti, non esistono, sono solo ombre. Ci viene spontaneo chiedere, che relazione ha con sua moglie Cloe? Che tipo di relazione sessuale intrattengono? E vero, Simenon vuole tratteggiare un personaggio perso nel suo mondo, musica, matematica, insegnamento. E ci riesce. Che lo salva dal collasso una logica ferrea fatta di molti no e pochi si. Lo spettatore rimane però sconcertato: ci troviamo di fronte ad un autistimo, una psicosi? Una nota: Guillaume Canet sembra trovarsi a suo agio in un personaggio che “è sicuro del suo fascino, ma anaffettivo”. Si tratta forse di una componente narcisistica? Come nel film Le occasioni dell’amore di Stéphane Brizé dove mette sotto scacco la brava attrice Alba Rohrwacher?
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