Io sono ancora qui

Film 2024 | Drammatico, Storico, 135 min.

Regia di Walter Salles. Un film Da vedere 2024 con Fernanda Torres, Selton Mello, Fernanda Montenegro, Valentina Herszage, Maria Manoella. Cast completo Titolo originale: I'm Still Here. Genere Drammatico, Storico, - Brasile, Francia, 2024, durata 135 minuti. Uscita cinema giovedì 30 gennaio 2025 distribuito da Bim Distribuzione. Oggi tra i film al cinema in 162 sale cinematografiche - MYmonetro 3,80 su 31 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi Io sono ancora qui tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento lunedì 27 gennaio 2025

Ambientato nel 1971 in Brasile, un paese stretto nella morsa della dittatura militare, il film racconta la storia di una madre costretta a reinventarsi quando la vita della sua famiglia viene sconvolta da un atto di violenza arbitraria. Il film ha ottenuto 3 candidature a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, a National Board, 1 candidatura a Critics Choice Award, ha vinto un premio ai Goya, a Rotterdam, Io sono ancora qui è 7° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 13.549,00 e registrato 111.853 presenze.

Consigliato assolutamente sì!
3,80/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,45
PUBBLICO 4,45
CONSIGLIATO SÌ
Una storia vera di resilienza e trasformazione, di cui Salles offre una declinazione trattenuta e personale.
Recensione di Marianna Cappi
domenica 1 settembre 2024
Recensione di Marianna Cappi
domenica 1 settembre 2024

Brasile, 1971. Rubens Paiva, ex deputato laburista, vive con la moglie Eunice e i cinque figli a Rio de Janeiro. Il colpo di stato del 1964 lo ha espulso dalla scena politica e ha instaurato una dittatura militare che spaventa Eunice e le fa temere per l'incolumità della figlia maggiore Veronica, simpatizzante dei movimenti studenteschi antigovernativi. Ad essere portato via da casa, un giorno in fretta e furia, da un manipolo di sconosciuti armati, è invece Rubens. Non farà mai più ritorno.

Il regista Walter Salles era amico dei bambini Paiva e conosceva bene la loro casa. Abituato ai grandi spazi della sua terra, e a dimostrare il proprio talento visivo nella rappresentazione di viaggi e paesaggi, qui si muove per la maggior parte del tempo nello spazio chiuso di quella casa impressa nella memoria, e al limite della strada di fronte e della spiaggia adiacente, ma allo stesso tempo racconta un paesaggio famigliare e affettivo meravigliosamente ampio.

Il film è la storia della donna, Eunice, raccontata nel mémoire dell'unico figlio maschio, Marcelo Rubens Pavia, oggi giornalista e scrittore.

La porta sulle spalle e sul volto l'attrice Fernanda Torres, che si fa contenitore in carne e ossa della dignità della persona reale che rappresenta; ma non è da meno il cast di contorno (le figlie, la domestica). Un mondo che vive e sopravvive a una ferita privata che è anche pubblica, della nazione.

Salles si serve della sua brava inteprete principale e di tutta la squadra attoriale per evitare a tutti i costi il melodramma: donna Eunice non cede, non crolla, non urla, piuttosto sorride. Ne esce un film teso e composto, che mira alla testa più che alla pancia.

Ricordare questa vicenda e mettere pubblicamente al bando certe pratiche è necessario perché non continuinino a esistere. Ma Ainda estou aqui (Sono ancora qui) non è solo una storia di denuncia o di memoria: è anche un racconto di trasformazione. Giovane e agiata nella Rio della bossa nova e dell'architettura modernista, nella prima parte del film Eunice è una donna che ha tutto: soldi, amore, futuro.

La tragedia che la colpisce ribalta ogni cosa e la costringe a reinventarsi, con una nuova consapevolezza. È qui, in questo terzo atto raccontato più rapidamente e senza sottolineature, il messaggio politico del film, e la ragione per cui prosegue oltre quella che potrebbe apparire la conclusione ideale. Non è solo completezza biografica. Anche se accompagnare il personaggio in età avanzata offre al regista la possibilità di affidare il ruolo a Fernanda Montenegro, ultranovantenne, protagonista di Central do Brasil e dell'inizio del viaggio cinematografico di Salles.

Sei d'accordo con Marianna Cappi?
Powered by  
PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 4 febbraio 2025
Adriana

Un film coinvolgente e che fa riflettere . La storia di una famiglia durante la dittatura militare in Brasile, il coraggio di andare avanti e di non rinunciare alla difesa della verit

martedì 4 febbraio 2025
athos

La storia di un desaparecido brasiliano vittima della dittatura e della sua famiglia. La donna cresce i suoi cinque figli nel ricordo del marito e nella continua ricerca di quanto successo nel 1971. La vicenda si dipana per tutta la sua vita dove dimostra coerenza, forza, intelligenza e il sorriso che non è mai sparito dal suo viso. Bellissima la canzone finale. Piaciuto.

FOCUS
FOCUS
giovedì 30 gennaio 2025
Giovanni Bogani

I desaparecidos, sì. Vecchia storia, ti viene da dire. Li abbiamo già conosciuti, al cinema, con Garage Olimpo di Marco Bechis, film straordinario, feroce e asciutto. Perché dovremmo tornare a occuparcene? Sappiamo che cosa è successo, immaginiamo il dolore che possa aver causato. Da qualche parte, lontano. In America latina, mica qui da noi. E invece, doppio sbaglio. Perché Io sono ancora qui ti fa stare attaccato agli occhi di Fernanda Torres, ti fa stringere in un abbraccio il suo dolore composto, mai esibito, per tutti i minuti del film. E perché Io sono ancora qui parla di un mondo lontano che è maledettamente vicino al nostro. Poteva esser capitato a noi.

Siamo in Brasile, nel 1970. Per noi, il Brasile del 1970 è quello di Pelé. E con lui, la nazionale verdeoro più forte di tutti i tempi: Rivelino, Jairzinho, Tostao, Clodoaldo. Il Brasile del 1970 è l’Everest della civiltà, per chi ama il calcio. E anche per i brasiliani, economicamente, era la “epoca boa”, quella del boom. Non riesci facilmente a pensare che potessero esserci prigioni, grida sorde di torturati dietro le porte chiuse, persone portate via da casa e fatte scomparire in un buco nero della Storia. Non riesci a pensare che il Brasile fosse un mattatoio come, pochi anni più tardi, il Cile di Pinochet, e poco dopo l’Argentina del generale Videla. Altri corridoi, altre torture, altri desaparecidos. E, nell’Argentina del ’78, altri campioni di calcio, Passarella e Kempes, ad alzare la coppa del mondo, a fare miracoli con la palla fra i piedi, mentre a pochi metri di distanza altri giovani come loro morivano.

Su quest’altra pagina, meno conosciuta forse, quella delle violenze del regime brasiliano, delle repressioni, dei desaparecidos di Rio de Janeiro, Walter Salles fa un film prezioso, non solo e non tanto per l’assunto storico/politico, ma per la vita che ci sta dentro, per l’attenzione che pone a ricostruire il mondo che racconta. E per come, senza far alzare mai la voce ai suoi protagonisti, sa incidere quel dramma nella nostra pelle di spettatori.

Fernanda Torres, madre e matriarca di una famiglia a cui viene strappato il padre, non alza mai la voce, non si fa mai vedere mentre piange, non cede mai alla disperazione. Un’interpretazione da brividi, ripensandoci non capisci come non abbia vinto la Coppa Volpi a Venezia, lo scorso settembre. Agli Oscar sarà ancora più dura (anche se ha già vinto il Golden Globe): ma lo meriterebbe. Intorno, un Brasile che Walter Salles costruisce in modo che sembra quasi di sentirne i sapori, gli odori, la temperatura dell’aria. Le spiagge di Rio luminose davanti al Pan de Azucar, cagnolini che corrono e ragazze che si versano la Coca cola sulle gambe, per abbronzarsi. La casa borghese spaziosa – nell’avenida Delfim Moreira, nella Rio de Janeiro più residenziale – casa piena di libri, dove le figlie entrano a piedi scalzi, e la figlia maggiore è un po’ hippie alla europea, pazza per il cinema e la musica. Una realtà mangiata a morsi con una cinepresa super8, la figlia maggiore Veroca ha la passione di filmare. E noi spettatori vediamo i suoi home movies, con la grana giusta della pellicola, i colori smerigliati, da caleidoscopio, che avevano quelle riprese.

Walter Salles sa bene che, di quegli anni ’70, oggi abbiamo soltanto qualche fotografia e qualche home video, oltre ai grigi telegiornali di Stato. E mescola bene le sue carte, ci fa entrare – insieme al direttore della fotografia Adrian Tejido – davvero in quel mondo. È una fotografia luminosa, un mondo che vien quasi da toccarlo. E quei rapidi tocchi che annunciano il buio: un elicottero che passa troppo basso sulla spiaggia, i camion dei soldati che passano vicino alle case. E i ragazzi fermati, mentre vanno in macchina, un posto di blocco in un tunnel. La brutalità dei militari, le armi che appaiono. Lo spavento dei ragazzi.

Non ha nessuna fretta di fare accadere l’Inevitabile, però, Salles. Non ha fretta di fare bussare qualcuno alla porta, i militari in borghese, per dire al padre che deve seguirli. Perché il centro del film è nella forza, nella coesione, nella dignità della famiglia che il film racconta: non nella ferocia lugubre e burocratica degli aguzzini di Stato.
 

FOCUS
martedì 28 gennaio 2025
Claudia Catalli

Si intitola Io sono ancora qui, perché è tratto dall’omonimo libro di Marcelo Rubens Paiva, ma si potrebbe benissimo chiamare "Eunice" il nuovo film di Walter Salles. Non è del tutto corretto dire che è basato su una storia vera, in realtà sono tante storie vere quelle che il film mette in scena, affrontando a pieno viso il dramma della dittatura militare e dei desaparecidos. Lo fa tramite una prospettiva inedita, quella di Eunice appunto, moglie e madre di cinque figli. Il focus del film non è tanto la scomparsa del marito Rubens Paiva, deputato laburista anti-regime, quanto come impatti la dittatura su chi resiste e su chi resta. Non solo sul militante politico, che viene sequestrato e disperso per sempre, ma su chi rimane a condurre la sua vita ordinaria, a tirare su una famiglia, onorandone la memoria malgrado tutto.

Un film imperdibile, che attraversa più linee temporali, ma è chiaro il riferimento alla contemporaneità in cui la libertà politica, come personale, in gran parte del mondo è ancora fortemente minacciata. 

Ucciso nel 1971, il corpo di Paiva - coinvolto nella resistenza pacifica, non nella lotta armata - non fu mai ritrovato, e se nel 2014 cinque ufficiali furono accusati della sua morte, ad oggi nessuno di loro è stato arrestato o perseguito. La giustizia ha i suoi lati oscuri e i suoi tempi insopportabili, Eunice lo impara a sue spese. Finisce lei stessa in carcere, incappucciata, in isolamento, con interrogatori continui ed esasperanti. Eunice non sa nulla, ma sa tutto. È questa profonda consapevolezza che Fernanda Torres (Golden Globe come miglior attrice in un film drammatico e candidata al Premio Oscar come miglior attrice protagonista) sa restituire sullo schermo, con un'interpretazione magistrale tutta in sottrazione. La disperazione passa solo attraverso gli occhi, la pacatezza è la cifra emotiva di questo personaggio che riesce a rimanere con un sorriso di sfida al regime, al timone della sua vita e di quella dei figli, nonostante la ferocia della dittatura militare e tutti gli indicibili crimini commessi contro i suoi oppositori (oltre 20mila persone torturate e uccise, più centinaia di desaparecidos). Il pathos, le scene madri, la retorica, le grida e le iperboli interpretative sono altrove: Torres obbedisce all'indicazione di Salles di "fare meno, fare meglio" e firma una performance di quelle memorabili, che ricordano il grande cinema italiano del neorealismo e attrici monumento come Anna Magnani o Sophia Loren.
 

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 7 febbraio 2025
Maria Lombardo
La Sicilia

Sociale e intimistico, il bellissimo film "Io sono ancora qui" del brasiliano Walter Salles (Orso d'oro a Berlino 1998, Bafta e Golden Globes per "Central do Brasil") in corsa per l'Oscar 2025 con numerose candidature tra cui quella per l'attrice protagonista, Fernanda Torres, esalta la forza della famiglia e dell'amicizia, il valore della democrazia per il quieto vivere civile e parla al presente [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 febbraio 2025
Pietro Diomede
ItaliaOggi

Partendo dalla biografia scritta dallo scrittore Marcelo Paiva, Walter Salles va oltre il dramma dei desaparecidos brasiliani durante il regime militare degli anni '70. Siamo nel 1971 e Paiva è un bambino di 11 anni. Gioca a pallone in spiaggia con gli amichetti e adotta un bastardino di nome Pimpao, come il fidanzato della sorella maggiore Vera. Il super8 iniziale ci fa subito sprofondare nel clima [...] Vai alla recensione »

domenica 2 febbraio 2025
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Inizia a Rio de Janeiro nel 1971, sette anni dopo il colpo di stato militare, Io sono ancora qui (Ainda Estou Aqui, Brasile e Francia, 2024, 136'), e termina a San Paolo nel 2014, ventinove anni dopo il ritorno di elezioni libere in Brasile, e ventisei dalla nuova Costituzione. Non è però la Storia politica l'interesse immediato del film girato da Walter Salles e scritto da Murilo Hauser, Heitor Lorega [...] Vai alla recensione »

sabato 1 febbraio 2025
Paolo Zelati
La Voce di Mantova

Festeggiare fino alle lacrime l'arrivo di un certificato di morte. Ciò che potrebbe sembrare una contraddizione in termini assume un significato completamente nuovo nell'universo distorto di "Io sono ancora qui", film con il quale Walter Salles racconta la storia vera di una donna in lotta con le atrocità commesse dal regime militare nel Brasile degli anni Settanta.

sabato 1 febbraio 2025
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Tre candidature agli Oscar. Per l'attrice Fernanda Torres, per il miglior film straniero e per il miglior film in assoluto (da quando i giurati dell'Academy sono più giovani e attenti, capita spesso la doppietta: anche "Emilia Pérez", diretto dal francese Jacques Audiard, in un Messico ricostruito negli studi di Francia, ha la doppia candidatura). Walter Salles non girava film da una decina d'anni, [...] Vai alla recensione »

venerdì 31 gennaio 2025
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Un uomo intelligente e sfacciata mente felice, un ingegnere che dalla vita ha avuto tutto ciò che si può desiderare (e sarebbe in grado di restituire il favore al mondo, per la felicità di tutti), viene improvvisamente sequestrato da militari in borghese davanti a moglie e figli. Rinchiuso, umiliato, interrogato, probabilmente torturato, anche se dal momento in cui sparisce agli occhi della famiglia [...] Vai alla recensione »

venerdì 31 gennaio 2025
Valerio Caprara
Il Mattino

Del tutto opposto come genere, toni e tipo di pubblico a cui si rivolge, "Io sono ancora qui" ("Ainda Estou Aqui") è un film tratto da una vicenda reale basato su un impianto tradizionale, strenuo nel suo impegno civile e interpretato da un ottimo cast in cui spicca la straordinaria protagonista Fernanda Torres, figlia dell'altrettanto brava Fernanda Montenegro che nel finale appare in un cameo.

venerdì 31 gennaio 2025
Alessandra De Luca
Avvenire

Quando nel 1971 l'ex deputato laburista Rubens Paiva viene rapito dalla giunta militare alla guida nel Brasile dopo il colpo di stato del 1964, sua moglie Eunice si ritrova ad allevare da sola i suoi figli lottando per un futuro diverso da quello che la dittatura tenta di imporre alla popolazione. Walter Salles porta sullo schermo in Io sono ancora qui, migliore sceneggiatura alla Mostra di Venezia, [...] Vai alla recensione »

venerdì 31 gennaio 2025
Bilge Ebiri
The New York Times

Io sono ancora qui è ambientato all'inizio degli anni settanta, quando il Brasile era sotto il tallone di una dittatura milita- re ed erano all'ordine del giorno arresti, torture, sparizioni e morte. La grande attrice e autrice Fernanda Torres interpreta Eunice Paiva, moglie dell'ex deputato Rubens (Mello) e madre di cinque figli. La loro casa è molto frequentata dagli amici e la loro vita è apparentemente [...] Vai alla recensione »

venerdì 31 gennaio 2025
Alessandra De Luca
Ciak

Premiato alla 81ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia per la Miglior sceneggiatura, vincitore ai Golden Globe 2025 per la Miglior interpretazione femminile a Fernanda Torres, Io sono ancora qui (Ainda Estoi Aqui) di Walter Salles è ora candidato come Miglior film internazionale agli Oscar 2025, dove Torres è stata nuovamente nominata tra le migliori attrici.

giovedì 30 gennaio 2025
Michele Gottardi
Il Mattino di Padova

Walter Salles, indimenticato autore di "Central do Brasil" (1998), in "Io sono ancora qui", presentato in concorso a Venezia 2024 e ora in corsa per gli Oscar tra i cinque film stranieri, narra la vicenda di uno dei 434 desaparecidos ufficiali durante la dittatura militare in Brasile, Rubens Paiva, prelevato dalla sua casa nel 1971 e mai più restituito alla famiglia.

giovedì 30 gennaio 2025
Andrea Giordano
La Provincia di Como

Una donna che non si è mai arresa, ma che ha fatto invece del "resistere" la sua missione personale. Walter Salles, autore di un gioiello come "I diari della motocicletta", torna a indagare il proprio paese, lo aveva già fatto anche in "Central do Brasil", partendo dalla storia famigliare realmente accaduta di Marcelo Rubens Paiva, raccontata nel romanzo autobiografico uscito nel 2015, "Sono ancora [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 gennaio 2025
Stefano Giani
Il Giornale

Il deputato brasiliano Rubens Paiva finisce nel mirino dei golpisti che, non contenti di averlo esautorato, lo fanno sparire. Dramma familiare e corale sulla «sporca guerra» e i desaparecidos che mancava alla storiografia cinematografica, già ricco di contributi cileni e argentini, ma carente in ambito carioca. Un film da vedere, modellato molto bene sulle memorie del figlio Marcelo Paiva.

giovedì 30 gennaio 2025
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Rio de Janeiro, '71. Quando Rubens Paiva, laburista benestante nella dittatura dei "Gorillas", viene prelevato per controllo, dice alla moglie Eunice: «Torno presto». Sparì per sempre. Dall'omonimo libro del figlio Marcelo, è la storia di una donna che per decenni insegue una verità, mentre da casalinga con cinque figli diventa attivista dei diritti nella ricerca dei "desaparecidos".

giovedì 30 gennaio 2025
Francesco Alò
Il Messaggero

Eunice Paiva (Fernanda Torres) è una signora borghese di Rio De Janeiro felice di ascoltare Caetano Veloso, ridere con gli amici, giocare a Backgammon con il marito Rubens e vedere crescere i suoi pimpanti cinque figli. Inizialmente non è la protagonista di Io sono ancora qui di Walter Salles. Poi ne diventerà il cardine. Siamo nel 1970. Improvvisamente la serenità dei Paiva viene accerchiata da camionette [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 gennaio 2025
Roberto Nepoti
La Repubblica

Candidato agli Oscar per miglior film, miglior film internazionale e migliore protagonista femminile, Io sono ancora qui segna il ritorno alla regia di Walter Salles dopo dodici anni di silenzio: tanti ne sono passati dal relativo insuccesso di On the road . A convincerlo a dissotterrare la cinepresa è stato il libro autobiografico pubblicato nel 2015 da Marcelo Rubens Paiva sui fatti che coinvolsero [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 gennaio 2025
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Rio de Janeiro, fine 1970. Allegro ritratto di famiglia al mare, c'è chi gira un filmino, il bambino trova un cane, il padre gli permette di tenerlo. Però Varia pesante, la figlia maggiore meglio che l'università la faccia a Londra, lontana dalla dittatura militare, dalla polizia che fa il bel tempo e il cattivo. E un giorno porta via papà Rubens Paiva, ex deputato.

mercoledì 29 gennaio 2025
Francesco Del Grosso
Cineclandestino

Per la sua nuova fatica dietro la macchina da presa dal titolo Io sono ancora qui, realizzata a distanza di dodici anni dalla trasposizione del celebre romanzo di Jack Kerouac, On the Road, Walter Salles ha voluto attingere dalle sue memorie giovanili, quando bambino in quel di Rio de Janeiro aveva avuto modo di conoscere e frequentare i figli e la casa di Rubens Paiva, noto politico antifascista desapareci [...] Vai alla recensione »

martedì 28 gennaio 2025
Roberto Manassero
Film TV

Marcelo Rubens Paiva è uno scrittore brasiliano. Nel 1971, durante la dittatura militare, non ancora dodicenne fu testimone della sparizione di suo padre Rubens Paiva, ingegnere ed ex deputato laburista prelevato dalla polizia dell'esercito nella sua casa di Rio de Janeiro e fatto sparire. Su quel ricordo e sulla battaglia che la madre Eunice combatté per avere notizie del marito, per richiederne il [...] Vai alla recensione »

lunedì 7 ottobre 2024
Giovanni Spagnoletti
Close-up

Il concorso veneziano comincia a risalire, finalmente. Era più di un decennio, dal 2012, dai tempi dunque della trascrizione cinematografica del celebre romanzo di Jack Kerouac On the Road che non si sentiva più parlare del brasiliano Walter Salles, autore di importanti opere come Central do Brasil (1998) o I diari della motocicletta (2004) sul giovane Ernesto "Che" Guevara.

venerdì 13 settembre 2024
Wendy Ide
Screen International

Rio de Janeiro, 1971. La famiglia Paiva vive in una bella casa vicino alla spiaggia, sempre piena di amici. È benestante, ma le sue vere ricchezze sono una libertà intellettuale e una curiosità sempre più preziose mentre la dittatura militare mostra i muscoli per le strade del paese. Un giorno degli uomini armati portano via il padre, Rubens (Selton Mello), ex deputato.

martedì 10 settembre 2024
Ilaria Feole
Film TV

Non si può non fare niente» dice un amico a Eunice Paiva. È il 1971, lei è tornata a casa dopo giorni di detenzione da parte dell'esercito brasiliano; suo marito Rubens, ex deputato e, a insaputa della consorte, attivo in favore dei prigionieri politici, è ancora nelle mani del governo dittatoriale, e a casa non tornerà mai. Non si può non fare niente, ed Eunice, ora sola coi cinque figli, un conto [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 settembre 2024
Alessio Palma
Quinlan

Ainda estou aqui (I'm Still Here) è un film che, in prima battuta, funziona egregiamente come pura macchina del tempo. Fin dall'incipit marino, con la macchina da presa che subito dopo una ripresa a pelo d'acqua ci trasporta su una brulicante spiaggia della Rio De Janeiro del 1970, l'opera di Salles esibisce una marcata qualità ontologica tale da farci percepire odori, suoni e colori della metropoli [...] Vai alla recensione »

martedì 3 settembre 2024
Silvana Silvestri
Il Manifesto

Dei regimi militari in Latinoamerica abbiamo una certa conoscenza attraverso i tanti film che in Argentina e Cile hanno compiuto un sistematico lavoro sulla memoria, da Puenzo a Pablo Trapero da Patricio Guzman a Pablo Larrain una produzione che non si arresta se si pensa che Argentina 1985 di Santiago Mitre è solo di due anni fa. Il film di Walter Salles Ainda estou aqui (Sono ancora qui) in concorso [...] Vai alla recensione »

lunedì 2 settembre 2024
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Lascia un soddisfacente ricordo "I'm still here" del brasiliano Walter Salles, che racconta una di quelle storie di dittatura sudamericana, che tanto orrore hanno seminato. Qui la protagonista è Eunice Paiva (una bravissima Fernanda Torres, e nel segmento finale da vecchia Fernanda Montenegro), moglie di un ex deputato laburista, con 5 figli a carico.

lunedì 2 settembre 2024
Francesco Alò
Il Messaggero

Invece alle soglie del capolavoro, sempre in concorso, Ainda Estou Aqui di Walter Salles sulla vera storia della famiglia Paiva. Quando il padre Rubens viene sequestrato dal regime militare brasiliano nel 1970, toccherà alla moglie Eunice (Fernanda Torres) guidare figli e paese verso il futuro. La donna passerà dal preparare cenette e catalogare ritratti familiari sorridenti a dover indicare foto segnaletic [...] Vai alla recensione »

domenica 1 settembre 2024
Giacomo S. Pistolato
NonSoloCinema

Se le drammatiche storie delle decine di migliaia di desaparecidos uccisi dai regimi sudamericani hanno per fortuna trovato da tempo uno spazio anche cinematografico, basti pensare al recente Argentina, 1985 di Santiago Mitre (ma la filmografia è ricca, varia e interessante), il racconto dei sequestri, delle torture e degli omicidi avvenuti in modo del tutto analogo anche in Brasile era rimasto un [...] Vai alla recensione »

domenica 1 settembre 2024
Lorenzo Rossi
Cineforum

Dopo le esperienze televisive e la recente incursione hollywoodiana Walter Salles torna in patria per raccontare una storia personale e concentrarsi su uno dei momenti chiave della storia sua e del Brasile. Un rimosso che fino a ora il suo cinema non aveva mai affrontato, ma con il quale ha finito per fare i conti: la dittatura militare. I'm Still Here è tratto dal libro omonimo di Marcelo Rubens [...] Vai alla recensione »

domenica 1 settembre 2024
Tonino De Pace
Sentieri Selvaggi

La dura dittatura nel Brasile degli anni '70 è lo scenario sul quale il lungo racconto di Salles si snoda. Da Rio Janeiro a San Paolo le vicende della famiglia Paiva con lui Rubens Paiva, deputato laburista e lei Eunice, la moglie e i cinque figli, diventano il soggetto di questa lunga storia, ancora una volta tratta dalla cronaca, con i veri protagonisti che vedremo sui titoli di coda.

domenica 1 settembre 2024
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

A vent'anni dal suo film più famoso I diari della motocicletta, il brasiliano Walter Salles rifa' sul serio con Ainda estou aqui (I'm Still Here), ispirato all'omonimo libro di Marcelo Rubens Paiva, figlio del desaparecido Rubens, ingegnere ed ex deputato vittima della dittatura militare brasiliana nel 1971. In Concorso a Venezia 81, riflette a specchio la tragedia dei desaparecidos inquadrando i [...] Vai alla recensione »

NEWS
CELEBRITIES
venerdì 24 gennaio 2025
 

Il regista brasiliano traspone il romanzo autobiografico di Marcelo Rubens Paiva. Miglior sceneggiatura a Venezia e Golden Globe per Fernanda Torres. Dal 30 gennaio al cinema. Vai all'articolo »

NEWS
mercoledì 22 gennaio 2025
 

Ambientato nel 1971 in Brasile, un paese stretto nella morsa della dittatura militare, il film racconta la storia di una madre costretta a reinventarsi quando la vita della sua famiglia viene sconvolta da un atto di violenza arbitraria. Vai all'articolo »

TRAILER
giovedì 19 dicembre 2024
 

Regia di Walter Salles. Un film con Fernanda Montenegro, Maeve Jinkings, Selton Mello, Fernanda Torres, Valentina Herszage. Da martedì 30 gennaio al cinema. Guarda il trailer »

MOSTRA DI VENEZIA
domenica 1 settembre 2024
Marianna Cappi

Walter Salles offre una declinazione trattenuta e personale della tragedia che a inizio anni 70 investì l'ex deputato laburista Rubens Paiva e la sua famiglia. In Concorso a Venezia 81. Vai all'articolo »

winner
miglior scenegg.ra
Festival di Venezia
2024
winner
miglior attrice in un film dram.co
Golden Globes
2025
winner
migliori film in lingua straniera
National Board
2024
winner
miglior film ispanoamericano
Goya
2025
winner
premio del pubblico
Rotterdam
2025
SHOWTIME
    Oggi distribuito in 162 sale cinematografiche
Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2025 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Riserva TDM | Accedi | Registrati