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Pedro Almodóvar

Pedro Almodóvar (Pedro Almodóvar Caballero) è un attore spagnolo, regista, produttore, produttore esecutivo, scrittore, sceneggiatore, è nato il 25 settembre 1949 a Ciudad Real (Spagna). Oggi al cinema con il film Strange Way of Life distribuito in 69 sale cinematografiche.
Nel 2020 ha ricevuto il premio come miglior sceneggiatura originale al Goya per il film Dolor y Gloria. Dal 1988 al 2020 Pedro Almodóvar ha vinto 8 premi: European Film Awards (2013), Festival di Cannes (1999, 2006), Festival di Venezia (1988), Goya (2020), Nastri d'Argento (2002), Premio Oscar (2003). Pedro Almodóvar ha oggi 74 anni ed è del segno zodiacale Bilancia.

L'enfant terrible del cinema spagnolo

A cura di Fabio Secchi Frau

Uno dei più importanti ed acclamati cineasti spagnoli. Di fama internazionale, considerato da molti l'erede di Luis Buñuel, questo "enfant terrible" iberico, ha saputo nell'arco di quarant'anni di carriera, raccontare la vita con tutte le sfumature delle sue assurdità, venandole di una corrosione e di una provocazione tali da scendere in aspetti tragici o comici (la cui distinzione è labile e fuggevole, perfino allo spettatore). Le sue sceneggiature sono originali, ritmiche e piene d'invenzioni, mentre la sua direzione è tale da creare a ogni pellicola una famiglia d'attori (piuttosto che un cast), riuscendo comunque a dirigerli in un preciso universo poetico. Il cinema di Almodovar è quello di qualcuno che ama la sua vita, una sarabanda grottesca divertita e feroce.

Le origini
Nato a Calzada de Calatrava, un piccolo paese della poverissima La Mancha, all'età di otto anni emigra con la famiglia a Estremadura. A dieci anni, entra in una scuola cattolica dove assisterà agli abusi dei salesiani sui suoi compagni di studio. Lo shock dell'esperienza lo allontanerà dalla Chiesa e dall'idea di proseguire la sua istruzione. Nel 1968 arriva a Madrid in cerca di fortuna e diventa un ambulante nel mercato per le pulci di El Rastro. Autodidatta (Almodovar non ha mai studiato cinema perché la sua famiglia era troppo povera per permettersi un'istruzione del genere), ha subito la dittatura di Franco che comportò la chiusura delle scuole di cinema all'inizio degli anni Settanta.
Dopo essere stato un ambulante, eccolo centralinista per dodici lunghi anni in una compagnia telefonica e, con i risparmi dei suoi stipendi, compra finalmente una cinepresa Super 8.

L'esordio nel mondo del cinema
Dal 1972 al 1978 comincia a girare dei cortometraggi aiutato da alcuni suoi amici, il suo nome diventa facilmente e rapidamente famoso negli ambienti underground e lui entra nel movimento culturale pop della Madrid di quegli anni, LA MOVIDA, diventandone una star. Sarà, infatti, con la Compagnia Los Goliardos che comincerà a formarsi cinematograficamente, esercitandosi anche nella scrittura di racconti (che saranno pubblicati con notevole successo).
Nel 1980 dirige il suo primo film Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio cominciando a regalare fortuna e fama a quelle che saranno le grandi dive del cinema spagnolo: Carmen Maura, Cecilia Roth e Julieta Serrano.
Inoltre, forma anche duo rock "Almodòvar & McNamara", di cui sarà cantante e leader: una bizzarra e leggendaria personificazione musicale de LA MOVIDA madrilena. Nel 1982 torna al cinema con il suo film Labirinto di passioni, una delle sue commedie preferite.

Il fenomeno Almodovar
Nel 1987 lui e suo fratello Agustìn Almodòvar costituiscono la casa di produzione: El Deseo, S.A. Il "fenomeno Almòdovar" comincia ad essere ricercato in tutto il mondo. Il suo successo sarà bissato con: Donne sull'orlo di una crisi di nervi (1988), Légami (1990), Tacchi a spillo (1991) e Carne Tremula (1997).
A lui si devono la fama di Antonio Banderas a livello mondiale, quella di Marisa Paredes a livello europeo e quelle di Rossy de Palma, Victoria Abril, Penélope Cruz, Miguel Bosé e tanti altri.
Tantissimi sono gli interpreti non iberici che vogliono e hanno lavorato con lui: Peter Coyote, Angela Molina e la nostra Francesca Neri, solo per citarne alcuni.
Il suo cinema è scatenato, trasgressivo, imperdibile, sensuale: un mix di emozioni che si insinuano in ogni sequenza, in ogni carrellata, in ogni primo piano e solo per raccontare la vita nella sua provocazione più spinta, nelle passioni più sfrenate e nell'esaltazione dei sensi. Le sceneggiature sono solari, travolgenti, eccezionali, mettono a nudo la mediterraneità, il calore e l'ironia di una Spagna che per troppo tempo è stata artisticamente repressa e che ora esplode nei suoi impulsi più perversi, nelle sue pulsioni più segrete, in tutte le sue nevrosi e debolezze. In una sola parola tutto il suo cinema è magistrale. E così tutti i suoi graffi, tutti i suoi istinti non passano certo inosservati.

Il successo di Tutto su mia madre
Nel 1999 dirige il suo capolavoro, il pluripremiato Tutto su mia madre. La sua storia più triste: quella di una donna che perde il figlio in un incidente e si ritrova ad elaborare il lutto e allo stesso tempo a fare i conti con il suo passato (a lungo tenuto nascosto al figlio). Mai visto un intero cast in stato di grazia: Pénelope Cruz, Cecilia Roth, Marisa Paredes, Candela Peña, Antonia San Juan (da mito del cinema il suo personaggio di Agrado) e Rosa Maria Sarda. Mai visto un film più perfetto, il grottesco lascia spazio all'eleganza e alla raffinatezza, il cinema di Almòdovar dopo aver narrato la gioia della vita, si fa il suo opposto: il dolore. Ma è un dolore controllato, non esagerato, espressivo, reale, mai troppo amplificato. Le sue inquadrature si arricchiscono di dettagli, di nuove prospettive, il "consumismo eccentrico" è sostituito dalla critica contro la televisione. Rimangono i colori vivissimi, lo stile significativo e le bellissime inquadrature agli attori. Tutti aspetti che ritroveremo nelle pellicole successive.
La pellicola entra di diritto nella storia del cinema, Almodòvar vince il César, il David di Donatello, il Golden Globe e l'Oscar come miglior film straniero. Pedro diventa un mito, dedica il film alla madre scomparsa (che fece anche alcune comparsate nelle pellicole del figlio) e continua a dare sfogo alla sua creatività.

Gli ultimi anni
Nel 2002 esce nelle sale Parla con lei che vince l'Oscar per la Miglior Sceneggiatura Originale, poi uno dei pochi film interpretato da soli maschi: La Mala Educacion (2004) e un ritorno alle donne nella tragicommedia Volver - Tornare (2006), un film tributo alle dive del cinema italiano (in particolare a Sophia Loren e Anna Magnani) con le ritrovate Penélope Cruz e Carmen Maura.
La Cruz tornerà anche in Gli abbracci spezzati, film omaggio al cinema del passato attraverso la struggente storia di un regista cieco. Nel 2011 torna a Cannes per presentare il suo nuovo lavoro, con un ritrovato Antonio Banderas nei panni di uno scienziato ai limiti della morale: La pelle che abito. Nel 2013 torna alla commedia con Gli amanti passeggeri, ambientato tra la variegata umanità a bordo di un aereo che vola da Madrid a Città del Messico.
Nel 2016 torna a prendere in esame il mondo delle donne e dirige Julieta, racconto di trent'anni vissuti sull'orlo di una crisi di nervi e sfociati in un disastro dietro l'altro. Solo un miracolo potrà salvare la protagonista.
Dopo Dolor Y Gloria (2019), con Antonio Banderas (vincitore al Festival di Cannes del premio per la miglior interpretazione maschile), nel 2021 torna alla Mostra del Cinema di Venezia con Madres Paralelas, in cui dirige ancora una volta Penelope Cruz.
L'assurdo, con Almodòvar, si tinge di normalità, l'uso del kitsch persiste, mentre i sentimenti sono quelli della gente comune... L'arte di questo grande regista sta nell'abilità di riflettere la realtà in maniera deformata, ma sempre attinente al nostro quotidiano, seducendoci.

Ultimi film

Drammatico, (Spagna - 2021), 120 min.
Drammatico, (USA, Spagna - 2020), 30 min.
Drammatico, (Spagna - 2019), 113 min.
Documentario, (USA - 2017), 90 min.
Drammatico, (Spagna - 2016), 99 min.
Drammatico, (Spagna - 2011), 120 min.

Focus

APPROFONDIMENTI
mercoledì 20 marzo 2013
Mauro Gervasini

Come ritrovare un vecchio amico che mai più avresti pensato di incontrare ancora. Succede così quando un artista amato in passato, dopo anni di delusioni, rifila un'opera all'altezza della propria storia e per questo sorprende. Il primo sentimento che suscita Gli amanti passeggeri di Pedro Almodóvar, dal 21 marzo nelle sale italiane, è proprio la sorpresa. Niente male per un regista che sullo stupore ha costruito una poetica, e persino uno stile visivo (ammesso che i due concetti non coincidano)

INCONTRI
mercoledì 21 settembre 2011
Ilaria Ravarino

Metti una mattina con Pedro Almodóvar. Caffè e pasticcini in terrazza, un affaccio mozzafiato su Roma, una giornata calda, pigra e clemente. Lui, il Maestro, si presenta puntuale in camicia a fantasia maculata e grandi occhiali da sole che, educatamente, si toglie per salutare la stampa. Lo seguono i suoi attori, il figliol prodigo Antonio Banderas tornato a recitare per lui dopo 20 anni, e la minuta Elena Anaya: ma gli applausi sono tutti per il regista spagnolo

INCONTRI
giovedì 19 maggio 2011
Ilaria Ravarino

No nazi, claro que no». A Pedro Almodovar, a Cannes due anni dopo Gli abbracci spezzati, tocca il difficile compito di restituire serenità a un Festival in agitazione da 24 ore per le dichiarazioni su Hitler del collega Von Trier. Anche se in concorso ha portato un thriller, La pelle che abito, «una storia di sopravvivenza in una situazione estrema», la presenza in sala del regista spagnolo è calda e rassicurante, amabile, lontana anni luce dal protagonismo oscuro di molti dei suoi illustri colleghi

APPROFONDIMENTI
martedì 1 febbraio 2011
Marzia Gandolfi

Capitani coraggiosi d'America, autobot allunati, pirati oltre i confini del mare, vampiri all'ultimo atto, piranha e panda in 3D, cowboys e alieni sbarcano sul Vecchio Continente e 'dichiarano guerra' al cinema europeo. Quello che nel 2011 imbocca la strada squisitamente autoriale e si fa fortino difensivo contro l'industria americana e i suoi fragorosi blockbuster. A guidarlo con orgoglio e fino all'ultimo respiro sarà Jean-Luc Godard che con Film Socialisme, sinfonia in tre movimenti presentato a Cannes nel 2010 e prossimamente in sala, continua ad interrogarsi su ciò che avviene sullo schermo

INCONTRI
lunedì 9 novembre 2009
Tirza Bonifazi Tognazzi

Antefatto: il mal di testa Se non fosse stato per l'emicrania, probabilmente Pedro Almodóvar non avrebbe mai iniziato a scrivere Gli abbracci spezzati. "Ho sempre sofferto di forti mal di testa ma sono peggiorato nel 2006 mentre promuovevo Volver", ha raccontato il regista spagnolo che per molto tempo è stato costretto a prendere ogni giorno un cocktail di analgesici per attenuare il dolore. "Sono sicuro che il mio mal di testa sia diventato cronico perché per un lungo periodo ne ho abusato

News

Presentato il corto western del regista spagnolo e atteso oggi Harrison Ford. In concorso Black Flies di...
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Hollywood invade il Lido in attesa del primo italiano in concorso oggi.
Il regista spagnolo riceverà un premio alla carriera alla 76. Mostra del Cinema di Venezia, nell'anno dello...
Il regista spagnolo riceverà il premio durante la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica che si terrà dal 28...
Riflettori puntati anche sulla serie TV di Nicolas Winding Refn con Miles Teller e Billy Baldwin. Oggi l'attenzione è...
Regia di Pedro Almodóvar. Un film con Antonio Banderas, Penélope Cruz, Cecilia Roth, Asier Etxeandia, Julieta Serrano....
Il regista spagnolo è un habitué del Festival, giunto quest'anno alla sua 70esima edizione (17-28 maggio).
L'attrice torna protagonista al Festival di Cannes con Personal Shopper di Olivier Assayas. Applausi per Fiore...
Ieri gli applausi per Saint Laurent. Oggi in arrivo Alice Rohrwacher.
Tra dramma e commedia, un regista che sullo stupore ha costruito una poetica.
Ma il vero trionfatore è No habrá paz para los malvados.
Il regista a Roma con Banderas ed Elena Anaya per presentare il suo nuovo film.
La pelle come contenitore dell'Io, nella teoria psicanalitica e nell'ultimo Almodovar.
Il regista spagnolo presenta a Cannes il suo La pelle che abito.
Numerose star alla premiere di You Wll Meet a Tall Dark Stranger.
Bagno di folla alla Fontana di Trevi per i due divi de Gli abbracci spezzati.
Sfilano sul tappeto rosso il cast di Marco Bellocchio e Pedro Almodóvar.
La bellezza di Penelope Cruz riscalda Cannes.
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