Titolo originale | Mujeres al borde de un ataque de nervios |
Anno | 1988 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Spagna |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Pedro Almodóvar |
Attori | Carmen Maura, Antonio Banderas, Julieta Serrano, Rossy De Palma, Maria Barranco Kiti Mánver, Guillermo Montesinos, Ángel De Andrés López, Loles León, Chus Lampreave, Eduardo Calvo, Juan Lombardero, José Antonio Navarro, Ana Leza, Ambite, Mary González, Lupe Barrado, Joaquin Climent, Chema Gil, Gabriel Latorre, Francisca Caballero, Carlos G. Cambero, Augustin Almodóvar, Tomâs Corrales, Eva Gonzâlez, Carmen Espada, Susana Mirano, Paquita Fernández, Federico García Cambero, Gregorio Ros, Paco Virseda, Imanol Uribe, Luis Hostalot, Fernando Guillén. |
Uscita | giovedì 15 giugno 2023 |
Tag | Da vedere 1988 |
Distribuzione | CG Entertainment |
MYmonetro | 3,61 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 25 luglio 2023
Una donna sta per essere abbandonata dal suo amante, un famoso doppiatore cinematografico. Mentre cerca di rintracciarlo s'imbatte nel figlio dell'amante, in un'amica che crede di essere inseguita dalla polizia e infine nella nuova fiamma del suo ex. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office Donne sull'orlo di una crisi di nervi ha incassato 29,2 mila euro .
Donne sull'orlo di una crisi di nervi è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
Pepa è attrice e doppiatrice ed ha una relazione con Ivan, un collega, il quale non si fa alcuno scrupolo ad avere storie anche con altre donne. Lei lo cerca perché ha urgenza di parlargli ma la comunicazione tra loro sembra impossibile anche perché lui sta per partire per Stoccolma. Pepa si mette allora sulle tracce di Lucia, la ex moglie di lui mentre nel suo attico arriva diverse persone, una delle quali è l'amica Candela che è coinvolta, innocente, in un complotto terroristico sciita.
Un Almodóvar interessato esclusivamente all'universo femminile trova il giusto punto di equilibrio nel proprio modo di fare cinema mostrando calibrando tutti gli elementi.
Alla base di questo film c'è il desiderio di Pedro di tornare a lavorare su "La voce umana" di Cocteau che aveva già messo sotto la lente d'ingrandimento in La legge del desiderio. "Al contrario di Cocteau" afferma "non solo ho dato una voce a colui che è assente ma l'ho trasformato in una voce professionale. Quando ho finito di scrivere la sceneggiatura l'unica cosa che rimaneva di Cocteau (oltre agli elementi basilari: una donna sola, un telefono e una valigia) è ciò che lui non aveva scritto: le parole dell'amante assente." Appunto: la sceneggiatura che questa volta smette di procedere per accumulo talvolta meccanico ma costruisce una propria coerenza avendo alla base il piacere puro di fare cinema . Quel cinema che Pepa e Ivan doppiano consentendo loro di dirsi (a distanza perché ognuno registra separatamente) quelle parole che direttamente non riescono più a dirsi e che nella bocca di lui suonano false. Quel cinema che Almodóvar non riesce a non omaggiare in quella splendida sequenza in cui Pepa nella notte, seduta di fronte alla casa della rivale, si costruisce la propria Finestra sul cortile. Forse perché è consapevole che, a partire da questo film in particolare (rifiutato da Cannes e premiato a Venezia) sarà lui a cominciare ad essere citato e omaggiato in opere altrui.
A partire dalla ricerca estetica, con quel rosso che compare in tutte le tonalità come marca autoriale ma senza pesare in modo ridondante. Ci sono poi le autocitazioni che però hanno la consapevolezza di essere tali e vengono cambiate di segno. Pensiamo alla macchina da scrivere lanciata dalla finestra in La legge del desiderio; che provoca un incendio nel cassonetto dei rifiuti o al getto dell'acqua che forma un arco sotto cui passare, sempre nello stesso film. Qui vengono sintetizzati in una sola scena: il letto di Pepa prende fuoco con intensità analoga al precedente ma il getto dell'acqua ha perso la funzione poetica. Carmen Maura torna ad essere il fulcro del cinema almodóvariano riuscendo sempre ad evitare il rischio di essere "Carmen Maura che interpreta..." ma calandosi interamente nei panni del personaggio. Pepa è una donna che è davvero sull'orlo di una crisi nervi che si va costruendo da tempo. Lucia ci è entrata in forma grave nel passato e non è più davvero uscita mentre Candela ci si è trovata all'improvviso e non sa come uscirne. Tutti i personaggi si trovano a reagire ad eventi inattesi con un telefono (rosso) che subisce qualche reazione inconsulta ma che si fa simbolo al contempo di una necessità di comunicazione (come in Cocteau appunto) ma anche della quotidianità, durata dodici anni, dell'impiegato della Società telefonica spagnola Pedro Almodóvar Caballero. Il quale ora può realizzare un manifesto dell'emancipazione femminile in cui gli uomini (che non fanno una bella figura tranne, in parte, il Carlos di Banderas) non possono più incasellare la tensione delle donne con la sprezzante definizione di "isteria". Le loro 'crisi di nervi' sono ricerca interiore di una consapevolezza di cui diventano, di ora in ora, sempre più consapevoli.
Il film si apre con 2 inquadrature significanti: il modellino del quartiere, primo evidente simbolo della finzione, e con la seguente sequenza della metafora del "doppiaggio". Almodovar inizia un gioco con lo spettatore, un gioco fatto di analogie e verosimiglianze: il doppiaggio sta a simboleggiare l'ambiguità per l'appunto le doppiezze nella vita della coppia moderna, in [...] Vai alla recensione »
La doppiatrice cinematografica Pepa riceve un messaggio d'addio in segreteria telefonica da Iván, suo compagno nella vita e nel lavoro. In tutti i modi cerca di contattarlo per dirgli che è incinta, ma scopre che sta per partire per Stoccolma. Pepa pensa che vada via con la moglie Lucía, mentre la moglie sospetta il contrario; Iván invece ha un'altra amante, [...] Vai alla recensione »
È un film dall’ironia caustica e graffiante, destinato a diventare un ‘cult’. “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” di Pedro Almodovar porta sullo schermo un nuovo, imprevedibile modello femminile. Le moderne guerriere della fine degli anni Ottanta per il regista spagnolo hanno gonne strette, tacchi alti, orecchini vistosi ed eccessivi, unghie laccate [...] Vai alla recensione »
Simpaticissimo, divertente, un'icona di quel periodo: per sdrammatizzare e rimpiangere dolcemente gli anni '80. Consigliatissimo per tirarsi su in caso di delusioni amorose e tristezze varie!!
La doppiatrice Pepa (la sempre eccelsa Carmen Maura) vorrebbe rintracciare il collega ed ex amante Ivan che l'ha scaricata con un messaggio sulla segreteria telefonica, ma in casa le arriva di tutto: un'amica che s'è resa conto d'aver ospitato dei terroristi (con uno è pure andata a letto) e vuole buttarsi dal balcone, due poliziotti, il figlio di Ivan e la fidanzata che vogliono vedere la casa, Pepa [...] Vai alla recensione »
Almodóvar alla svolta decisiva del suo cinema, quella che lo porterà ai clamorosi successi degli anni '90 e 2000. Già con Matador (1986) e La legge del desiderio (1987), ad una progressiva raffinatezza di scrittura si accompagnava un proporzionale perfezionamento della messa in scena. Donne sull'orlo di una crisi di nervi (1988) è una commedia che associa al ritmo intensificato della narrazione una [...] Vai alla recensione »
Una commedia che parte dal doppiaggio (per dire le doppiezze che le donne debbono affrontare) è migliore doppiata? Domanda lecita, trattandosi di un doppio-giochista astuto come Almodóvar, al quale la doppia capriola (doppiati i doppiatori e gli interpreti) potrebbe far comodo. La risposta, comunque, è no, anche se la voce italiana di 007, Pino Locchi, è la più adatta a suggerire l'inganno del doppiaggio, [...] Vai alla recensione »